Imágenes de páginas
PDF
EPUB

Gabellieri accensatori di sborsar alcun denaro della somma alla quale ascenderanno i rotuli suddetti, a qualsiuoglia persona per seruitio nostro o d'ordine nostro ne d'altri, come cosa separata et smembrata dal Patrimonio nostro come sopra, sotto pena di pagar del proprio. Mandando alla Camera nostra de' Conti che a maggior sicurezza d'esso studio nostro, debba interinare et approvare la presente smembratione et assignatione gratis et senza costo alcuno ne modificatione, diminutione ne restritione alcuna, et al generale di nostre finanze insieme et alla detta camera d'osseruarle et farle inuiolabilmente osseruare, Perchè così dichiariamo essere il Voler nostro, non ostanti qualsiuogliano ordini, regole, stabilimenti, stilli, et ogni altra cosa contrariante, A quali habbiamo derrogato et derroghiamo, et alla Derrogatoria della derrogatoria, Volendo che le presenti nostre ui seruino di prima, secunda, terza, vltima et peremtoria jussione, Assoluendo gl'Auuocati et Procuratori nostri Patrimoniali dal giuramento che forsi hanno prestato di non consentire a simili smembrationi, donationi et separationi. Che tal è nostra mente. Dat. in Torino li X di ottobre Mille cinquecento novantatre.

[blocks in formation]

XVIII.

1594. 30. maggio..

Supplica della Città e Lettere Patenti del Duca Carlo Emanuele, riguardanti il pagamento dei Lettori.

Archivio Civico di Torino.

Ancor che la Serenissima Infanta sotto li venticinque di luglio mille cinquecento novanta uno habbi confirmata l'assignatione destinata per il pagamento de' lettori del studio et vniuersità sopra detto vsufrutto delle dette gabelle, et inhibito che non sia divertita e perturbata essa assignatione dalli General di Finanze e Tesorieri, con tutto ciò detta confirmatione et inhibitione non è osseruata, onde ne segue la rouina dil detto studio, qual è l'ornamento honoratissimo et vtilissimo alla Città e cittadini, Alla qual desiderosa la Città d'ouiare, et che detto studio si mantenghi et aumenti. Supplica V. A. resti seruita di dismembrar e separar dalle dette gabelle, et luoro vsufrutto la gabella del vino, et applicar l'vsufrutto d'essa sino alla concorrente quantità dil dinaro dil detto studio, Del quale ne restarà cura particolare al Tesoriere dil detto studio, con che però di tempo in tempo essendo ricercato dalli detti General di Finanze e Tesorier per li conti sia tenuto dargli insieme col dinaro che si trouarà di reliquato.

Mandando alla Camera, et alli detti General, e Tesorieri et ogni anno che gl'è bisogno di così osseruar inuiolabilmente.

Carlo Emanuel per gratia d' Iddio Duca di Sauoia Prencipe di Piemonte. Alli diletti nostri Messer Ales

sandro Dentis et Cristofforo Bellone Accensatore delle Gabelle del vino et Carne respittivamente della presente Città nostra di Torino presenti et altri che per i tempi saranno accensatori d'esse Gabelle Sal. Veduta l'alligata supplicatione et suo tenore ben considerato. Essendo mente nostra che in conformità della smembratione et ordine nostro in essa supplica rifferiti siano i lettori et officiali del studio d'essa Città intieramente pagati de❜loro stipendi ogni anno del denaro d'esse Gabelle. Per le presenti di nostra certa scienza, et col parere del Consiglio nostro. Vi mandiamo et espressamente comandiamo che non ostanti gli ordini per noi a nostri Generali di Finanze o Thesoriere fatti in scritto, o in voce alli nominati in detta supplica ne altri o che vi venissero esser da noi stessi, o da essi Tesorieri fatti a l'auenire in qualsivoglia tempo, ne per qualsiuoglia causa anco che fuosse per seruitio nostro particolare. Habbiate in conformità della sudetta smembratione et ordine in detta supplica rifferiti da pagare durante vostro accensamento in mano al Tessoriere d'esso studio messer Gioanni Pietro Gianotti, et altri Tessorieri che per i tempi saranno d'esso studio, tutto il denaro che ascenderanno i Rotoli d'ogni anno conforme a detta smembratione la quale et insieme detto ordine sopra enontiati vogliamo che siano inuiolabilmente osseruati sì dalli nostri Generali di Finanze, e Tesorieri che da detti Gabellieri sotto le pene in essi contenute. Scaricandosi noi et caricandone essi Gabellieri. Mandando et Comandando al detto Tesoriere nostro generale di fare ogni anno doppo che sarà da noi fermato il Rottolo o ordine d'esso studio il compartimento d'esso denaro tra essi due Gabellieri. Acciò che per l'escusatione loro non si ritardino i pagamenti di lettori et officiali. Dichiarando nulla ogni esborsatione che si venisse a fare da detti Gabellieri in contrario. Prohibendo a detti Generali nostri di Finanze et Teso

riere di non alterare ne consentire ad alcuna alteratione; ne diminutione della detta smembratione ne delle presenti per quanto hanno cara la gratia nostra, Che tal è voler nostro e ci piace. Dat. in Torino li trenta di marzo mille cinque cento novanta quatro.

[blocks in formation]

Carlo Emanuel per gratia di Dio Duca di Sauoia, Prencipe di Piemonte, etc. Ad ogn'vno sia manifesto, che noi veduta la supplicatione presentataci per parte delli Scolari dell'Vniuersità nostra di Torino, e di quella ben considerato il tenore, per le presenti di nostra certa scienza habbiamo dichiarato, e concesso, dichiariamo e concediamo, che detti Scolari, quali però saranno matricolati possano vniuersalmente, e per tutti i Stati nostri portar la spada, et altre arme permesse a soldati di nostra militia, conforme al priuilegio, che già habbiamo concesso a detti Scolari, de qual si supplica, non ostante la restrittione fatta dal Senato nostro al detto loro priuilegio, la quale con le presenti mandiamo al detto Senato

di osseruare, come anche a tutti li altri nostri Magistrati, Ministri, et Officiali, a quali spettarà, e di far osseruare a detti Scolari senza alcuna difficoltà per quanto si ha cara la gratia nostra, che così vogliamo.

Dat. in Torino, li trenta maggio 1602.

Carlo Emanuel.

V. F. pro D. Cancellario.

XX.

1613. 1.° marzo.

Cauigiola.

Lettere Patenti di Carlo Emanuele 1 con cui approva gli Statuti del Collegio de' Medici, e prescrive le regole da osservarsi nei dottoramenti.

Statuta Medic. et Philosoph.

Auendo le cose pubbliche di tempo in tempo bisogno di qualche riforma per meglio conseruarle, leuando i disordini, che l'antichità, o il tempo ponno hauer impensatamente introdotti. E sapendo noi quanto sia necessario riformarle, si per decoro delle cose istesse, che per riputatione di chi dipendono, e sostegno d'esse: Essendoci hora venuto a notitia, che nel Collegio di Filosofi, et Medici di questa nostra Città di Torino, siano occorsi qualche dispareri, si per le dubiose interpretationi, che al senso de suoi statuti, et priuileggii si daua, o potea darsi, come per la facilità dei Dottorati: Mossi

« AnteriorContinuar »