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Egli però non fu sepolto in essa; perchè nell'anno 1572 quando mori, fu deposto bensì in questa chiesa, ma in un particolare avello, accanto all'altare della Madonna delle Grazie; ove sotto il suo busto marmoreo ne fu scolpita l' epigrafe seguente, la quale ne commemora i meriți e le virtù.

REGI. GLORIAE. IMMORTALI

ET. MEMORIAE, LVDOVICI. BECCATELLI. PATRICII. BONONIENSIS. QVI
A PAVLO III. EPISCOPVS. RAVELLENSIS. CREATVS. A JVLIO III. AD
VENETORVM. SENATVM. LEGATVS. EO. MVNERE VLTRA. QVADRIENNIUM
SVMMA. CVM LAVDE. OBITO MOX. IN VRBEM, VICARIVS. ADSCITVS. A
PRVLO III. AD RAGVSINORVM. ID. POSTVLANTIVM. ARCHIEPISCOPATVM
TRADVCTVS. A PIO IIII. EX TRIDENTINA. SYNODO. EVOCATVS. IN QVA
DOCTRINA. EJVS. ET SANCTITAS, QVASI. LVMEN. ALIQVOD ELVCEBAT.
IN. GRATIAM. MAGNI. ETRVRIAE. DVCIS. QVI EGREGIARVM. ILLIVS
VIRTVTVM. FAMA. ACCENSVS. FLORENTIAM SIBI. EVM. MITTI, EXPE-
TIVERAT. PRATENSI. ECCLESIAE. PRAEPOSITVS. EST. VBI POST. OCTO.
ANNOS. VITA. DECEDENS. MAXIMVM. SVI. OMNIBVS. RELIQVIT. DESI-
DERIVM. VIR. PRISCI, MORIS. INNOCENTIAE AC. PIETATIS. LITERARVM'
OMNIVM. PERITISSIMVS. VIRTVTE. PRAEDITORVM. AMANTISSIMVS. IN
AMICOS. OFFICIOSVS. IN EGENOS. BENEFICVS. IN. OMNIBVS. TVM
PRIVATIS. TVM. PVBLICIS. MVNERIBVS OPTIME. DE, CHRISTIANA, RE-
PVBLICA. MERITVS. HONORES. VT. MINIME AMBIVIT. ITA. PIE, PRVDEN-
TER. INTEGRE. ADMINISTRAVIT.
VIXIT. ANNOS. LXX.M. VIII. D. XX.
OBIIT. XVI. KAL. NOVEMBRIS. MDLXXII.

ANTONIVS. GIGANTIVS. FOROSEMPRONENSIS.

DOMINI AC PATRIS OPTIMI. ANNORVM. TRIVM. ET. VIGINTI. ALVMNVS. OFFICII ET GRATITVDINIS ERGO P. C.

XXXI. Onofrio Camajani, nobile aretino, fu prevosto dal 1572 al 1574. XXXII. Ferdinando, de' principi di Toscana e cardinale, ne fu commendatario dal 1574 al 1588; nel qual anno, essendo morto senza prole mascolina il fratello suo, ch' era il granduca Francesco, lasciò la vita ecclesiastica ed assunse la sovranità dello stato.

XXXIII. Alessandro de' Medici, cardinale anch' egli ed arcivescovo di Firenze, sottentrò nella commenda di questa chiesa l'anno 1588, e l' ebbe sino al 1605; finchè cioè fu esaltato alla suprema cattedra di san Pietro, col nome di Leone XI.

XXXIV. Filippo Salviati, che gli era nipote, venne dopo di lui al possesso di questa prepositura, e nell'anno 1619 passò al vescovato di Borgo san Sepolcro. Egli ottenne dal pontefice Paolo V esplicita e solenne conferma del privilegio, che godevano già i prevosti di questa collegiata, dell'uso dei pontificali.

XXXV. Carlo, de' principi di Toscana, cardinale e poi decano del sacro collegio, fu l' ultimo prevosto commendatario di questa chiesa, dall' anno 4619 sino al 1653, in cui fu e innalzata alla dignità di chiesa cattedrale e decorata del seggio episcopale aeque principaliter col vescovato di Pistoja. Quind' innanzi perciò fu governata dal vescovo, che assunse il titolo di Pistoja contemporaneamente e di Prato: e perciò anch'io quind' innanzi proseguirò il racconto congiuntamente di entrambe le sedi.

Ricorderò qui soltanto, a chiusa ed a compimento di questo articolo, che nel tempo dell' amministrazione prepositurale del principe Carlo de' Medici, questi ed il fratello suo, granduca Ferdinando II, profusero largamente ad ornamento e splendore della chiesa, che doveva per le loro sollecitudini essere quanto prima innalzata alla dignità episcopale. Della quale munificenza fanno attestazione le due seguenti epigrafi, che vi si leggono:

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PISTOJA E PRATO

Primo a possedere la doppia sede episcopale di Pistoja e di Prato fu

il fiorentino GIOVANNI IV Gerini, ch' era vescovo di Volterra e che venne trasferito a queste chiese il di 22 settembre dello stesso anno 1653. Egli mori nella fresca età di soli quarantun anno, il giorno 18 maggio 1656; cosicchè la sua episcopale reggenza non giunse a toccare un triennio. Fu sepolto nella cattedrale di Pistoja, in elegante sepolcro, su cui leggesi scolpita l' epigrafe:

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MORTALITATIS AD TERMINVM SVBSISTE VIATOR.
OFFENSVS HIC LAPIS ERECTVS MORTIS IN TITVLVM
VITAE GRESSVS DIRIGET TVAE.

IOANNI GERINO SACER EST OCTAVII PATRICII FLORENTINI FILIO
QVEM ETRVRIA CREDITVM ROMAE SVIS VRBIBVS GRATVLATA EST
ANTISTITEM REDDITVM.

INTIMO ERVTVM CVBICVLO INNOCENTIVS X. P. MAX.
VOLTERRIS PRIMYM MOX PISTORIO EPISCOPVM DEDIT

VT EXPETITVM OMNIBVS NON VNA CIVITAS HABERET.
PRATENSIS ECCLESIA ADDITAM TANTO PRAESVLI SVI CVSTODIAM
QVAM SIBI TVNC PRIMVM EPISCOPALES INFVLAS PLVRIS FECIT.
MAJORA ASSEQVVTVRVM NON VIRTVS DEFECIT SED VITA.
SPES ET VOTA HOMINVM ELVSIT MORS QVAE TERRIS IMMATURE SVBLATVM
CAELO INTVLIT XV. KALEND. JVNII A. S. M.D.C.LVI.

AETATIS XLI.

MARCHIO CAROLVS SENATOR FLORENTINVS FRATRI DESIDERATISSIMO

P.

Al defunto Giovanni IV fu sostituito altro nobile patrizio fiorentino, il dì 28 del successivo agosto, FRANCESCO II Rinuccini, uomo di grande ingegno e di molte virtù, il quale aveva sostenuto a lungo l'incarico onorevole di ambasciatore del gran duca Ferdinando II, presso la repubblica

di Venezia, ed era stato di poi arcidiacono della metropolitana di Firenze. Raduno due volte il sinodo diocesano, nel 1662 e nel 1669. Fini i suoi giorni in Pistoja, a'2 di marzo del 1678, e fu sepolto anch'egli in cattedrale, accanto al trono vescovile; ove sulla pietra, che lo copre, si legge scolpita la semplicissima indicazione:

FRANCISCVS RENVCCINI

EPISCOPVS. PISTORII ET PRATI

A. S. M. D. C. LXXVIII.

AETATIS SVAE LXXIV.

REGIMINIS VERO XXII. P. C.

A lui venne dietro, dopo una vedovanza di un anno circa, nel marzo del 1679, il fiorentino GERARDO Gerardi, patrizio fiorentino anch' egli, e ch'era canonico della metropolitana della sua patria. Si distinse per la pietà e per lo zelo della gloria di Dio e per la diligenza nel regolare l'ecclesiastica disciplina della sua chiesa. Fece perciò cinque volte la visita pastorale della sua diocesi, e quattro volte ne radunò il sinodo; nel 1680, nel 1682, nel 1685, e nel 1687: e tutto questo nel giro di un solo decennio di episcopale governo. Trovavasi anch' egli a Firenze l'anno 1683, a' 24 di ottobre, in occasione del solenne trasferimento del corpo di sant'Andrea Corsini. Due anni dopo, il dì 23 luglio, istitui in Pistoja una congregazione di sacerdoti, detta dell' eternità, sotto gli auspicii di san Filippo Neri. Inaugurò l'anno stesso in Prato il seminario dei cherici. Venuto a morte, volle essere vestito degli abiti pontificali ed essere collocato sopra una nuda tavola a vista di tutti; e di là porgeva a tutti ammonizioni di vita eterna: mori a' 16 gennaro 1660. Lo pianse il clero egualmente che il popolo : ed ebbe sepoltura in cattedrale di Pistoja, ove gli fu eretto decoroso monumento, adorno di questa epigrafe:

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GHERARDO GHERARDI EPISCOPO PISTORIEN. ET PRATEN. PASTORALIS VIGILANTIAE ET CHARITATIS EXEMPLAR DATO CAELOQVE REPOSCENTI CVNCTIS MOERENTIBVS REDDITO FRANCISCVS FROSINI PISTORIENSIS IN SORTEM DOMINI AB EO VOCATVS ET VNDECIM AB EJVS OBITV ANNIS IN EPISCOPATV VTINAM ET IN VIRTVTE SVCCESSOR NVNC ARCHIEPISCOPVS PISANVS GRATI ANIMI MONVMENTVM POSVIT A. D. MDCCIII.

A consolare il lutto della vedovanza delle due chiese di Pistoja e di Prato fu eletto, a'16 di agosto del medesimo anno 1690, il nobile fiorentino LEONE II Strozza, abate vallombrosano, il quale, prima di vestire la monastica tonaca, nominavasi Giambattista. Piantò anche in Pistoja il seminario dei cherici ed inaugurollo solennemente l'anno 1693, nel che profuse larghe somme del suo, e volle che portasse il titolo di san Leone. Pose in bell' ordine l'archivio episcopale; ristaurò ed abbelli la cappella del palazzo di sua residenza in Pistoja, e né arricchi di preziose suppellettili la cattedrale. Nel luglio dell'anno 1700 fu trasferito all' arcivesco vato di Firenze, ove mori di poi a' 4 di ottobre 1703; ma volle essere portato a sepoltura nella primitiva sua cattedrale di Pistoja, nel sepolcro, ch' egli ancor vivo s' era fatto preparare, accanto alla sacrestia, fregiato dell' iscrizione:

DE MORTE COGITANS DVM ADHVC IN HVMANIS ESSET
VITAM QVAE NVNQVAM MORITVR EXPECTATVRVS
LEO EPISCOPVS

AD ORNATVM ECCLESIAE SIBI MONVMENTVM POSVIT
ANN. MDCXCV.

Ed anche in Firenze, nell' atrio del palazzo arcivescovile, gli fu collocata con onorevole memoria l'effige, scolpita in marmo ed adorna dell'iscrizione:

LEO STROZZA

VALLVMBROS. SAC. THEOL. DOCTOR

EX EPISCOPO PIST. ET PRAT.

ARCHIEPISCOPVS FLORENTINVS

OBIIT IV. OCTOBRIS MDCCIII. AETAT. LXVI.

Soltentrò dipoi nel governo delle vedove chiese di Pistoja e di Prato il pistojese FRANCESCO III de' conti Frosini, già canonico penitenziere in patria, vicario capitolare nella vacanza di sede per la traslazione del suo antecessore all' arcivescovato fiorentino. Vi fu eletto nel dicembre dell'anno 1700, e ne prese il possesso a' 14 del successivo febbraro 1701: ma coteste sedi l'ebbero loro vescovo per poco; perchè nel 1702, a' 2 di ottobre, fa innalzato all'arcivescovile seggio di Pisa, ove un anno dopo

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