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Spettabili nostri carissimi.

Finalmente superate tutte le difficoltà incontrate nella prattica, che per vostra istanza fu già più tempo incaminata dell' erettione di cotesta terra in Città, e di cotesta Collegiata in cathedrale, resti servila sua Sanlità concederne il tutto conforme al desiderio vostro e nostro nel Concistoro delli cinque di Giugno presente, provedendo la detta cathedrale in persona di Monsignore Usimbardi creato vostro proposto da noi a sua Santità, con presupposto, che habbia da esser grato a voi, e per nostra cagione, e per l' honore, che ci pare, che vi se ne aggiunga, havendo il primo Vescovo nativo della patria vostra; il che tutto come è successo con molto mio piacere e per publiche e private cagioni, così habbiamo voluto significarvelo, allegrandocene con voi per questa nostra, esortandovi di ringratiare Dio di questo tanto dono, e ricevere a suo tempo il Vescovo con quella reverenza che conviene, mostrando a noi quel che possiamo di più per benefitio vostro. E Dio vi contenti

Dall' Ambrogiana 9. di Giugno 1592.

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Vostro

Il Gran Duca di Toscana.

Prese possesso il nuovo vescovo con solennissima pompa; e resse per ben vent'anni la chiesa affidatagli, conciliandosi maravigliosamente la stima e l'affetto di tutto il suo popolo. Egli ristaurò con suo largo dispendio la nuova cattedrale ed arricchilla di preziose suppellettili: fabbricò il palazzo vescovile, accrebbe il clero, e compi in somma le parti di zelante ed affettuoso pastore. Mori nel 1612, e fu sepolto nella sua cattedrale dinanzi all'altar maggiore. Gli venne dietro, il di 1.° febbraro 1613, il fiorentino CoSIMO della Gerardesca, di nobilissima famiglia, pronipote del papa Leone XI, canonico ed arciprete della metropolitana di Firenze. Anch'egli fu sollecito di arricchire la sua cattedrale con decorosi ornamenti, e si diè premura altresì di regolare saggiamente con ottime discipline la vita e i costumi del clero. Visse anch'egli nel pastorale ministero vent' anni: mori, non già nel giugno del 1634, come scrisse l' Ughelli, ma nel 1633, a' 24 di agosto. Ne fu trasportato il cadavero a Firenze per avere sepoltura nel tempio della santissima Annunziata, ov' egli otto anni addietro se l' era preparata con questa epigrafe:

SVB TVVM PRAESIDIVM SANCTA DEI GENITRIX
COSMVS EX COMITIBVS GERARDESCHAE

EPISCOPVS COLLEN.

QVI SIBI VIVENS POSVIT ANNO JVBILAEI
M.DC.XXV.

Dopo un anno di vedovanza, la chiesa di Colle ottenne suo pastore il fiorentino TOMMASO Salviati, di nobilissima stirpe ancor egli, eletto a' 21 di agosto 1634, uomo di specchiata virtù e di profondo sapere. Nel gennaro dell' anno 1638 fu trasferito al vescovato di Arezzo. Un altro fiorentino di nobile famiglia esso pure, sottentrò al governo della vedova chiesa egli fu ROBERTO Strozzi, canonico della metropolitana in patris, eletto a possedere questa sede il dì 21 giugno 1638: e fu dipoi trasferito, il dì 12 giugno 1645, al vescovato di Fiesole. Qui perciò gli fu sostituito, a' 18 settembre dell'anno stesso, GIAMBATTISTA Bonacorsi, fiorentino anch' egli e di famiglia nobilissima. Protrasse la sua lunga reggenza sino al gennaro del 1684, nel qual tempo, grave di anni e di meriti fini la sua vita. Sottentrò quindi ad essergli successore, addì 28 giugno dell'anno stesso, il monaco camaldolese dell' abazia del Monte san Savino, della diocesi di Arezzo, PIETRO Pietra, detto anche de Petris. Egli aveva sostenuto più volte l'uffizio di superiore in parecchi monasteri dell'ordine suo ed altre cariche altresì, e n' era allora procuratore generale. Resse il suo gregge sapientemente sino al novembre dell'anno 1703, in cui mori. Fu sepolto nella sua cattedrale. Dopo otto mesi circa, di sede vacante, il monaco benedettino della congregazione olivetana DOMENICO Ballato Nerli, nobile mantovano, fu eletto a possederla. La sua elezione avvenne a' 22 di luglio 1704, e non già ai 15 di settembre, come scrisse il continuatore dell' Ughelli: questo invece fu il giorno del suo solenne possesso. Governò la sua chiesa con affettuoso zelo sino all' anno 1749; nel quale appunto, addi 24 agosto, ebbe successore il pisano BENEDETTO Gaetani. Questi possedè la sede collese appena sei anni, giacchè mori nell'agosto del 1755. Ed in quest' anno medesimo a' 21 di settembre, soltentrò successore di lui il pratese DOMENICO II Novellucci, che un triennio dopo mori, nell' ottobre del 1758, e fu sepolto in cattedrale coi suoi antecessori. Ne rimase vacante la chiesa un solo mese ed ebbe suo

pastore, a' 22 del successivo novembre, l' aretino BARTOLOMEO Guelfi, il quale per quindici anni la possedè. Mori nel maggio del 1773; e un mese dopo, a' 14 giugno, gli fu sostituito il nobile cortonese RAINERIO Mancini, il quale poscia, a' 15 aprile 1776, fu trasferito al vescovato di Fiesole. E nel di stesso, venivagli sostituito sulla sede di Colle il volterrano LUIGI Buonamici, il quale; a' 23 settembre 1782, fu trasferito al vescovato della sua patria. Nel tempo, ch' egli possedeva la chiesa di Colle, fu trattato e conchiuso l' ingrandimento di questa diocesi, collo smembrare da quella di Volterra, come ho narrato nelle pagine addietro, l'insigne collegiata di san Geminiano con pievi e parrocchie di sua appartenenza, ed aggregandole a questa di Colle. L'apostolica bolla, che ne decreta l'annessione e che ne stabilisce le condizioni e le clausole, è questa, che qui soggiungo:

PIVS EPISCOPVS SERVVS SERVORVM DEI

AD PERPETVAM REI MEMORIAM.

• Dum Nos singulis episcopalibus ecclesiis cumulate prospicere studemus, quandoque fit, ut quae alias pro temporum vicissitudine opportuna visa fuere, suadente saepenumero aequi bonique ratione, ac praesertim aptiori exercitio spiritualis populorum regiminis id requirente ⚫ immutanda sint. Idcirco supremum apostolici nostri muneris debitum ⚫ exequentes episcopalium limites ampliare et mensarum proventus au"gere non omittimus.

» Compertum quidem exploratumque Nobis est episcopali Collensi sedi a felicis recordationis Clemente papa VIII, praedecessore nostro, • per ejus literas apostolicas sub datum Romae apud sanctum Petrum ⚫ anno incarnationis Dominicae millesimo quingentesimo nonagesimo ■ secundo, nonis junii, pontificatus sui anno primo, erectae prout illi ⚫ datum fuit, illorumque temporum conditio ferebat, exiguam constitu⚫ tam fuisse dioecesim, tenuesque redditus constitutos. Cum autem, sicut ⚫ accepimus, oppidum sancti Geminiani nuncupatum, usque modo Volaterranae dioecesi addictum, dioecesi Collensi proximum sit et limitro⚫ phum; pariterque ejusdem Collensis episcopalis mensae proventus, qui a primaevo statu forsan deciderunt, sint adeo imminuti, ut episcopi

» substentationi prorsus impares noscantur. Ideo nomine dilectissimi in » Christo filii nostri Petri Leopoldi regii Hungariae et Bohemiae prin» cipis archiducis Austriae Hetruriae sibi subjectae magni ducis Nobis » per dilectum filium Joannem Petrum Feii apud Nos et apostolicam se» dem illius regii negotiis praepostitum humiles fuere porrectae preces, » ut praemissis juxta modum infrascriptum consulere dignaremur;

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» Nos igitur spectato incolarum ejusdem oppidi bono et cleri disciplina, utque magis apposita sit in ea regione locorum distributio et cuique pastori datum sit suo muneri facilius incumbere. Atque animo » reputantes quantum episcopalis ordinis decor postulet, ut illi tempo»ralia non desint subsidia, piis etiam ipsius Petri Leopoldi magni ducis precibus et votis obsecundare intendentes, ac etiam motu nostro proprio et ex certa scientia, deque apostolicae potestatis plenitudine, va» cante modo Volaterrana episcopali sede per obitum bo. mem. Alexandri » Galletti ultimi illius episcopi, antequam novus a Nobis ordinetur episco» pus, superenunciatum sancti Geminiani oppidum cum suo territorio et » cum omnibus et singulis ecclesiis, paroeciis, beneficiis, monasteriis, » conventibus, clero, personis, saecularibus et regularibus in praefato oppido et territorio existentibus et commorantibus, ab omni Volaterrani episcopi jurisdictione et ab illius dioecesi penitus et omnino apostolica » nostra auctoritate ipsarum vigore praesentium perpetuo dismembramus, sejungimus, separamus ac dividimus, atque a Volterrani episcopi » potestate, subjectione, visitatione, correctione et quibusvis aliis juribus episcopalibus Volaterranae ecclesiae prorsus et omnino perpetuo pariter

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" eximimus et liberamus.

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lisque, ut praefertur, dismembratis, oppidum cum suo territorio et » cum omnibus et singulis ecclesiis, paroeciis, beneficiis, monasteriis, » conventibus, clero, personis saecularibus et regularibus in praefato » oppido et territorio pro tempore existentibus et commorantibus Col» lensi ecclesiae illiusque venerabili fratri nostro moderno et pro tem»pore existenti episcopo et illius ordinariae jurisdictioni, auctoritati et potestati, collationi quoque et visitationi et correctioni, nec non quibusvis actibus, qui episcopalis ordinis sunt et episcopi in sua quisque » dioecesi de jure, usu, consuetudine aut alias quomodolibet agere et » facere, ac quibus uti solent et possunt, perpetuo pariter subjicimus, subponimus et plenarie concedimus ac cum reliqua Collensi dioecesi

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⚫unimus, annectimus et incorporamus. Omnibusque et singulis ecclesia»sticis personis, incolisque quibuscumque, ut ipsi moderno et pro tem⚫pore existenti episcopo Collensi tamquam proprio eorum ordinario in » omnibus pareant et obediant, etiam perpetuo praecipimus et mandamus. » Expresse tamen declaramus, quod ob dismembrationem et unionem praemissam quoad praedia, canones et bona ejusmodi, si quae in eodem oppido illiusque territorio ad Volaterranam episcopalem mensam sint » spectantia nullum praejudicium illatum esse vel fore censeatur.

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» Verum quia reliquum est, ut proventuum episcopalis mensae Collensis tenuitati modo aliquo consulamus, in illius augumentum eidem mensae episcopali Collensi, illiusque moderno et pro tempore existenti episcopo, pensionem annuam perpetuis futuris temporibus duraturam, » atque ab omnibus et quibuscumque oneribus et diminutionibus prorsus liberam, immunem et exemptam, biscentum scutorum monetae Romanae de juliis decem pro quolibet scuto hujusmodi super omnibus et ⚫ singulis episcopalis mensae Volaterranae fructibus certis et incertis etiamsi super illis aliae pensiones annuae reservatae sint aut reservari contingat ipsi moderno et pro tempore existenti episcopo Collensi a pro tempore pariter existente Volaterranae ecclesiae episcopo, sive » illius mensae administratoribus, annis singulis in certis terminis ab infrascripto praesentium executore praefiniendis absque dilatione aliqua ⚫ persolvendam ipsarum etiam vigore praesentium reservamus, constituimus et assignamus. Ac insuper eidem episcopali mensae Collensi alia ⚫ annua scuta centum et quinquaginta ex redditibus oratorii sanctae Marie delle Pancole nuncupati, oppidi sancti Geminiani retrahenda, » etiam apostolica auctoritate itidem applicamus et addicimus ac respe»ctive episcopali Collensi mensae unimus etiam et appropriamus.

Praesentes autem literas etiam ex eo quod Volaterrana ecclesia pa⚫storis nunc solatio destituta existente illius episcopi vel dilectorum filiorum capituli et canonicorum Volaterranae ecclesiae ad praemissa consensus minime accesserit, minusque capitulum et canonici praefati » ac dicti oratorii moderatores vel quicumque alii interesse habentes ‣ seu habere praetendentes ad id vocati et auditi non fuerint, quorum ⚫ omnium et singulorum consensus, quatenus opus sit, auctoritate nostra supplemus, de subreptionis vel obreptionis aut nullitatis vitio, seu in⚫tentionis nostrae vel alio quovis defectu notari, impugnari, invalidari,

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