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III. Circa l'anno 1501. Giovanni card. Tedeschini Piccolomini.

IV. Nell'anno. 1529. Francesco II Bandini Piccolomini.

V.

VI.

VII.

VIII.

IX.

X.

XI.

XII.

XIII.

XIV.

XV.

XVI.

XVII.
XVIII.

XIX.

1588. Ascanio Piccolomini.

1597. Francesco Maria card. Tarugi.

1607. Camillo card. Borghesi.

1613. Metello card. Bichi.

1615. Alessandro Petrucci.

1628. Ascanio II card. Piccolomini.
1671. Celio card. Piccolomini.
1682. Leonardo Marsilj.

1715. Alessandro II Zondadari.

1747. Alessandro III Cervini.
1772. Tiberio Borghesi.

1792. Alfonso Marsigli.

1795. Anton Felice card. Zondadari.

1824. Giuseppe Mancini.

1855. Ferdinando Baldanzi.

CHIUSI E PIENZA

Due città vescovili, l' una di ben antica origine, l'altra decorata del

l'onore cattedratico, nella seconda metà del secolo XV, e presentemente, sino dall'anno soltanto 1772, aeque principaliter unitae; suffraganee entrambi della chiesa arcivescovile di Siena; sono CHIUSI e PIENZA, delle quali mi accingo ora a parlare. Distintamente di ciascuna sino al tempo della loro congiunzione: unitamente di poi, dacchè tra loro andarono

unite.

Vol. XVII.

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CHIUSI una città altamente celebrata tra le più antiche di tutta l'Italia, una delle dodici metropoli dell' Etruria, già sede del primario e ¦ più potente e più splendido tra i lucumoni etruschi; sede poscia, dodici secoli appresso, di un duca longobardo; poi di un conte; ed in fine, partecipe alle vicende politiche di tutto il resto della Toscana granducale. Siede sopra un' agevole aperta collina, al cui cospetto si apre dinanzi una spaziosa, e fertilissima campagna in forma di anfiteatro; rinata negli antichi tempi dalle desolatrici sciagure, che per otto e più secoli addietro la avevano lasciata nella condizione, piucchè di città dei viventi, di città de sepolcri, che veramente la rendevano sotto questo rapporto assai cospicua. Quattro stadj di vita le possiamo determinare: 1.o sotto gli etruschi, 2.° sotto i romani, 3.° nel medio evo, 4.° nei secoli a noi più vicini.

L'origine di Chiusi, del cui primo splendore e civiltà ci porgono prove chiarissime i copiosi monumenti d'arte, che vi si trovano, e le parole ingenue di ragguardevoli scrittori, va a perdersi nel bujo di remotissima età. Per le quali testimonianze si può affermare con tutta certezza, che quando Roma nasceva, Chiusi era già nel suo fiore e figurava sopra le altre undici sedi dei lucumoni. Gli antichi scrittori Polibio e Livio attri buironle i nomi di Camars o Camers, e di Clusium; nè saprebbesi determinarne l'etimologia, su cui fecero gli eruditi moltissime congetture; ed unzi tanto più ne riesce difficile il giudizio al confronto della somiglianza sua coi Camerj Umbri, ossia Camerino, e coi Camerj della Sabina. Certo è, che Camars n'è più il antico, e che a questo fu aggiunto o sostituito dipoi il nome di Clusium, in onore, secondochè opinò Mauro Servio, di Clusio figlio di Tarconte re dei tirreni. Nè saprei che dire sul rinomatissimo mausoleo di Porsenna, descritto da Plinio, entro il labirinto di Chiusi, dal quale avrebbesi argomento a conghietturare la magnificenza

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