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vengo tosto a considerare, non doverlasi protrarre oltre il 1065. Infatti nel susseguente anno 1064 io sostengo vivente sulla santa sede ferrarese il vescovo GIORGIO; quel Giorgio, che il Manini collocò tra i vescovi di Voghenza nella prima metà del sesto secolo, e che io di là esclusi per le ragioni che tosto mi faccio ad esporre.

E primamente l'unico indizio, a cui è appoggiata l'esistenza di Giorgio, è l'iscrizione trovata in Voghenza su di un marmo, che serviva di parapetto ad un pulpito, costruito colà dalle pie offerte dei fedeli. Vi si leggeva :

AE. AONIS. AEI. ET. ScT. MARIE

ET. SCT. STEFANI. TEMPORIBVS
ᏚᎢ .

GEORGIO VB EPS. HVNC. PERGVM

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FECI. P. IND. SEC.

L' essersi trovato il marmo in Voghenza, e molto meno l' esservi una laguna tra i vescovi di quel secolo, non potevano essere bastanti argomenti da persuadere il dotto Manini ad inserire in quell' età il nominato pastore. Laddove invece le forme dei caratteri e lo stile dell' iscrizione ci palesano con migliore chiarezza il secolo XI. Ed anche l' indizione seconda, su quel marmo notata, ci persuade a porre nel 1064 il vescovato di Giorgio, perchè tutte le altre indizioni seconde di questo secolo si trovano occupate dall'esistenza di altri pastori, che possedevano la santa cattedra ferrarese. Quindi è che sotto questo Giorgio, e fors' anche sotto il suo successore, non già assolutamente sotto Rolando, devesi porre la bolla del papa Alessandro II, che assicurava all' arciprete, all' arcidiacono e agli altri canonici di Ferrara il possesso di varii fondi e diritti, ch' erano stati loro precedentemente donati. Ha questa bolla la data del 12 luglio 1068, ed è portata dall' Ughelli e da altri. Quanto egli vivesse di poi su questa sede non saprei dirlo. Si sa bensì, che il furore dello scisma e dell'intrusione turbò, dopo la morte di lui, la pace della chiesa di Ferrara. Che vi s'introducesse un Samuele, e che il pontefice Alessandro II vi consecrasse invece un GRAZIOSO O GRAZIANO, lo si sa dalla bolla del papa, la quale esiste nel citato libro de' Privilegii del vescovato ferrarese, alla pag. 30, ed è la seguente:

ALEXANDER EPISCOPVS SERVVS SERVORVM DEI

OMNIBVS CHRISTIFIDELIBVS SALVTEM ET APOSTOLICAM BENEDICTIONEM.

• Notum sit cunctis sanctae Ecclesiae filiis ex electione cleri et totius populi Ferrariensis Ecclesiae, consilio quoque multorum ecclesiastico» rum virorum consecravimus Gratiosum episcopum et etiam bis et ter » excommunicavimus et anathematizavimus Samuelem ejusdem Ecclesiae » invasorem. Hunc autem cum consilio episcoporum, abbatum, seu etiam » omnium clericorum, qui interfuerunt sacro Concilio, confirmavimus » Grazianum, et episcopum eum esse decrevimus; omnesque fautores sive adjutores ejus abundantia benedictionis replendos disponimus, Samuelem autem invasorem iterum excommunicamus et anathematizamus et » omnes fautores ejus in superbia, etc. »

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» Ego Alexander licet indignus Sanctae Romanae et Apostolicae

Ecclesiae episcopus ss.

» Ego Bonifacius Epus (Albanensis ) ss.

» Ego Iohannes dictus Portuen. Epus ss.
» Petrus Damianus Epus (ostiensis ) interfuit.
Maginardus Silve Candide Epus intersuit.

» Ego Ubaldus Sabinien. Epus ss.

» Ego Ioannes Sancte Lavicanae Ecclesiae Epus ss.

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D

Ego Senensis (Epus) Adalberti ( Adalbertus) ss.

Ego Geminianus (Herimanus) a ville (Volater. Epus) ss.

» Ego Lanfrancus Dei gratia Clusinus Epus ss.

» Ego Bernardus Dei gratia Populonii Epus ss.

-

» Ego Frutusus (Fructuosus) Metamaucen. Epus ss.

Ego Bernardus Cardinalis Presbiter de titulo Apostolorum ss.

» Ego Raynaldus Cumanus Epus ss.

» Ego Petrus Interamnens. ( idest Aprutinus) Epus ss.

Ego Ugo Cardinalis Presbiter de titulo S. Clementis ss.

>> Ego Ioannes Cardinalis Presbiter de titulo s. Sixti ss.

Ego Leo Cardinalis Presbiter Saneti Laurentii in Lucina ss.

» Ego Ioannes Cardinalis Presbiter de titulo s. Ciriaci ss.

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Ego Transmundus sanctae Fesulanae (Ecclae) Epus ss.

» Ego Ioannes Albinen. (forte Attinen. ) Epus ss.

» Ego Ioannes Calinen. Epus ss.

>> Azzo Fulginen. Epus ss.

» Ego Ubertus Adrien. Epus ss.

Ego Andulfus Feletranae Ecclesiae Epus ss.
Ego Vilielmus Numanus Epus ss.

» Ego Arduinus ( Fanensis) Epus ss.

» Ego Leo Abas ss.

» Ego Abizzo ( forte Gebizzo) Abbas interfui. Ego Gerardus Anconitanas Epus ss.

» Ego Angino Asisien. Epus ss.

» Ubaldus Eugubinus Epus ss.

» Benedictus Grifonien. (Sempronien.) Epus ss. » Ego Unichildus Senogallien. Epus ss.

Ego Ugo consecratus Epus ss.

» Morico Csma Epus ss.

Ego Lotarius Azus ( Auzimanus) Epus ss.

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» Pz Inrinien. (Petrus Aesernien.) Epus ss.

» Ego Pandulphus Marsicen. Epus ss..

» Ego Dominicus Valbinen. ( Valven.) Epus ss.

» Ego Brunus Potentinus Epus ss.

» Ego Dominicus Gradien. ( Graden. ) Ecclesiae Imccat. (vocatus) Patriarcha ss.

Ego Aldebrandus Capuanus Archiepiscopus ss.

» Ego Arnaldus Acheruntinae Sedis Archiepiscopus ss.

» Ego Ingelbertus Sanctae Crusanae (Tursanae) Ecclesiae Epus ss.

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» Ego Fremanius (forsan Tiphernas) Epus mca ( manu ) ss.

» Ego Laurentius Spalantre (Spalaten.) Ecclesiae Archipbr.

D

(Archiep.) ss.

Ego Ugo Ydruntinus Archiepiscopus ss.

Ego Godofredus Perusinus Epus ss.

» Ego Ioannes Archiepiscopus Neapolitanus ss.

» Ego Dominicus Alberti (Burgi) Sancti Sepulchri Archipre

sbiter ss. »

Dal confronto dei varii nomi e del tempo, in cui sulle rispettive loro sedi vivevano i sottoscritti prelati, chiaramente si scorge, essere stata scritta questa pontificia sentenza nell'anno 1069; sicchè può dirsi con sicurezza, che in quest'anno appunto veniva provveduta di pastore la santa chiesa di Ferrara nella persona del Graziano sunnominato, il quale era da Gubbio, della illustre famiglia de' Gabrielli. Viss' egli in mezzo alle angustie e alle tribolazioni del feroce scisma, che lacerava a' suoi giorni la Chiesa di Gesù Cristo; mentre l' arrogante Samuele, intruso e scomunicato usurpatore della dignità vescovile ferrarese, la faceva da legittimo pastore e spediva bolle ed amministrava in somma, per quanto la protezione dell' antipapa Onorio II e del successore di costui Clemente III gliel permetteva, le funzioni della illegittima sua dignità. Fu in questo tempo, che la chiesa di Ferrara, conservatasi fedele nell' obbedienza al vero pontefice Alessandro II ed a Gregorio VII, che gli venne dietro, si sottrasse dalla dipendenza della metropolitana ravennate, il cui arcivescovo Guiberto aveva alzato lo stendardo della rivolta contro il legittimo vicario di Cristo e se n'era usurpata la dignità. Della quale sottrazione dalla metropolitica sudditanza vedremo in appresso le conseguenze.

Intanto l' intruso Samuele, che il Guarini, l' Ughelli, il Labanori inserirono per isbaglio nella serie dei ferraresi pastori, ebbe anche suo suc cessore un Guido, cui non solo i sunnominati scrittori, ma tutti, anche i moderni scrittori delle cose di questa chiesa, hanno voluto ammettere tra i veri e legittimi vescovi di Ferrara. Lo collocano intorno il 1086: e infatti non si ha veruna memoria di Graziano, la quale oltrepassi il 1085. Ma che per questo? Si potrà ammettere per legittimo vescovo, e non piuttosto escluderlo per intruso e scismatico, quello che nelle pubbliche carte segnava le date cronologiche col numerare gli anni dell' antipapa Clemente III, anzichè del vero pontefice? Tra le altre nominerò un suo diploma esteso

Vol. IV.

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nel 1092 a favore del capitolo, a cui donò la chiesa di s. Stefano di Voghenza con tutte le relative ragioni e pertinenze, come pure tutte le donazioni fatte al corpo di s. Leo, che in essa chiesa si venera: il diploma incomincia così: In nomine sanctae et individuae Trinitatis. Anno Dominicae Nativitatis millesimo nonagesimo secundo, Clemente in Apostolatu anno VIII, imperante Henrico Henrici filio anno similiter octavo etc. Se Guido non fosse stato scismatico, avrebbe dovuto invece notare l'anno del papa Urbano II. Nè mi appaga punto l' argomento di probabilità, a cui appoggia il Manini (1) la sua certezza nell'ammetterlo per legittimo. Egli dice: « Non » è improbabile, ch' egli sia stato eletto e consecrato canonicamente, poi» chè alla morte di Graziano non avrebbe il papa ommesso di darci un » pastore legittimo, alle istanze singolarmente che ne avrà fatte il buon » partito, benchè vi dominasse or ora l' altro aderente all' imperatore sci>> smatico. » Tuttociò è probabile; anzi, io soggiungo, è anche certo. Ma non per questo ne segue, che il vescovo successore di Graziano sia stato lo scismatico Guido: fu quel MAURICINO, che il Manini appunto, per non saper dove metterlo, collocò tra i vescovi di Voghenza, in sulla metà del secolo sesto. Io l'ho escluso da quell'età, ed ho promesso di porlo con migliori prove al suo vero tempo; ed ecco appunto il luogo e il tempo di collocarlo.

L'esistenza di questo vescovo si conosce dall'iscrizione scolpita sul coperchio dell' urna, che chiudeva il corpo di s. Leo prete; ed egli, e con lui gli altri storici ferraresi antichi e moderni, trovano in quella testimonianza un vescovo del sesto secolo. E qui noterò uno scambio del detto Manini tra questo e il monumento, da cui trasse la notizia del vescovo Giorgio, ch' egli immediatamente fece precedere il Mauricino; ed è l'iscrizione che anch' io poco dianzi ho portato, nominando il prefato pastore. Dice il Manini, essere stata l'iscrizione di Giorgio su di una cassa di marmo, e quella di Mauricino su due marmi ricurvi, e in forma, che sembra ad uso di un pulpito (2). Ma doveva dire a rovescio: l'iscrizione di Giorgio è sui due marmi ricurvi, quella di Mauricino è sulla cassa di marmo. Se ne possono vedere i disegni presso il Frizzi nella tav. VI del I tomo, al num. 2. Io ne ho portato la prima, siccome dissi testè, là dove ho parlato di Giorgio; ne ho dato la seconda allorchè narrai della chiesa del Montefel

(1) Lib. 1, cap. xvi.

(2) Lib. 1, pag. 68 e 70.

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