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L'OFFICIO DE' VAPORI POSTALI (1), non restando altro ad osservare a poca distanza che il convento e la

CHIESA DI S. NICOLÒ TOLENTINO dei pp. Agostiniani scalzi: doricoromano è l'ordine architettonico della chiesa, la quale è assai riguardevole. La cappella grande del T dalla parte del vangelo è dedicata a s. Nicolò Tolentino, e il quadro è lavoro del Novelli, come lo è pure quello della cappella opposta dedicata a s. Agostino, e quello della quarta cappella dell' ala sinistra rappresentante s. Casimiro re di Polonia, pennelleggiato con ammirevole maestria.

Con che si può metter fine al giro del secondo quartiere.

luogo, per ispedirsi per transito ad altro cammino, si pagherà assolutamente alla immissione il porto per il primo, e pel secondo cammino.

Per gli effetti inferiori al peso di un rotolo si pagherà il dritto di trasporto come se fosse di un rotolo.

Pel denaro, e pegli effetti preziosi inferiori al valore di ducati cinque si pagherà il dritto per cinque ducati, e per dicci ducati per gli altri a questa somma inferiore.

Pel denaro, che i procacci trasporteranno per servizio della Tesoreria generale, e di altre pubbliche amministrazioni di regio conto sarà riscosso il dritto a ragione di un terzo della tariffa comune ai particolari sul valore delle monete di oro ed argento, e di due terzi della tariffa sul peso delle monete di rame calcolandosi anco le casse.

Per tutti gli effetti delle regie amministrazioni, sarà ugualmente riscosso il dritto in ragione di due terzi della tariffa.

Pel trasporto del denaro, ed effetti che si spediscono nei cammini traversi, la tariffa sarà riscossa al doppio finchè saranno terminate le vie rotabili.

Per le monete di rame il dritto sarà esatto in ragione del peso come per gli effetti.

Pel denaro, e per gli effetti che si vorranno assicurare, i particolari potranno convenire il dritto corrispondente oltre il dritto di trasporto.

(1) Il servizio dei battelli postali è nel seguente modo:

I Piroscafi postali da Palermo a Napoli eseguiranno il viaggio in ore 22 per andata, ed altret tante per ritorno (supposto il buon tempo), recando la corrispondenza per Napoli ed Estero delle intere provincie di Palermo, Gergenti, Trapani, Caltanissetta, e viceversa. La spedizione da Palermo è il lunedi e il giovedi di ogni settimana all' una p. m., e lo arrivo il martedi e il venerdi alle ore 11. a. m.

Trasporteranno ancora passeggieri, merci, effetti, carrozze, cavalli ec.

DELLA ALBERGARIA (1).

Si è di già compiuto il giro di una metà di città; può seguirsi adesso a far quello dell'altra metà, cominciando dalla parte opposta a quella da cui si è dato principio a questa Guida: è dessa

PORTA NUOVA eretta sin dal 1460 e abbellita nel 1583 e 1584, indi rinnovata nel 1667 e due anni dopo rifatta, e ristorata poi pei danni dei tremuoti del 1693 e del 1823.

S'innalza essa ad arco trionfale, che ha l'altezza di centonovanta palmi, ornata di statue, di colonne, di balaustrate e di ringhiere, in più ordini.

Scendendo da questa porta dal lato meridionale è la

PIAZZA DEL REGAL PALAZZO, quasi quadra di figura, e verso il lato meridionale di essa è la statua di Filippo IV (2) cui dà principio una scalinata, dopo la quale una balaustrata di marmo bianco, con quattro ingressi che formano otto angoli, sopra ognuno dei quali è situata sur un piedistallo una statua rappresentante un regno principale di Filippo: in mezzo alla balaustrata ergesi il piedistallo della statua in forma quadrata, e a' quattro angoli sporgono quattro ornati piedistalli sur i quali quattro statue, rappresentanti le quattro parti del mondo. Sorge quindi nel centro in bronzo su piccolo piedistallo la statua di Filippo (3) che è di antica armatura vestito. Rivolgendo di qua a destra si vede il

PALAZZO REGALE, che sua origin trae dal saracino Adelcamo, e che migliorato fu poi da Roberto Guiscardo, da re Ruggieri e dai due Guglielmi, quell'istesso che ai tempi dell'imperator Federico secondo e del suo figlio Manfredi fu sede di scienze e lettere, e culla del volgar linguaggio.

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questo palazzo un aggregato di più fabbriche di differente figura, e la parte centrale che è di dorica architettura (4) ne è la più

(1) Appellasi pure sezione di s. Cristina o circondario del Palazzo regale.

(2) Collocatavi nel 1661.

(3) Opera di Scipione Livolsi da Tusa.

(4) Fu fatta costruire dal vicerẻ marchese di Vigliena nel 1616.

regolare. Due muniti baluardi gli stanno a fianchi: il portone di mezzo è una stanza che serve per la truppa destinatane alla custodia, e v'è sopra esso una aquila di marmo che tiene colle unghie in due scudi le armi del vicerè duca di Macqueda che inalzar la fece. Entrasi per la porta che corrisponde dal lato della statua già detta di Filippo, e alla sinistra v'ha una scala assai semplice; ma diritto proseguendo il cammino, a destra trovasi una porta ben grande, per la quale si entra nella scuderia che è ornata di grandi a freschi del Novelli (1). Apresi rimpetto a questa porta la nobile scala di marmo rosso siciliano, e salendo per essa nella prima loggia del palazzo, ivi trovasi la magnifica

I. R. CAPPELLA PALATINA, maraviglioso monumento delle arti del disegno nel secolo XII, e della pietà di Ruggieri il quale nel 1129 ne imprese la fabbrica che terminò nel 1132, da ogni angolo della quale una pompa traspare veramente regia non che il gusto del tempo in cui venne edificata. Alla porta maggiore, che si apre a piè del fianco sinistro precede un portico e nel pilastro del muro meridionale di quella evvi in marmo una iscrizione latina, greca ed arabica, che allude ad un orologio fatto costruir da Ruggieri (2), che più non esiste: è questo portico sostenuto da otto colonne, sette delle quali di granito di Egitto ed una di marmo bianco, e la parte inferiore di quello è incrostata di marmo bianco, e la superiore di varie moderne immagini a musaico, che storie rappresentano dell'antico testamento, e sulla porta all'esterno si ammira il Genio di Palermo coi due ritratti dei già furono augusti Ferdinando e Carolina. Di lavorato bronzo è ricoperta la porta, e la chiesa di figura è quasi quadra, che ha nave, ale e coro con fondo circolare. L'architettura ne è arabo normanna, le mura sono riccamente di musaici vestite, l'inferiore parte di marmo e di porfido, il tetto di fregi e di arabiche iscrizioni, il pavimento di marmi e di porfido, e le dodici colonne, che stan nella nave son di fino marmo egiziaco: di porfido, di musaico e di preziose pietre formato è l'altare maggiore, e il paliotto n'è di porfido. Sul coro poi della chiesa è allogato il soglio regio, che è sullo stesso gusto costruito. Ha questa cappella un archivio ove moltissimi diplomi greci, arabici e la

(1) Ora questi son quasi tutti svaniti.

(2) Piazzi Sull'orologio italiano ed europeo, not. 1, pag. 83 e seg.

tini di normanna epoca si conservano, e una preziosa cassettina in giro alla quale leggesi una cufica iscrizione (1).

Salendo poi nella seconda loggia evvi l'ingresso al palazzo regale e si trova prima la sala detta dei vicerè perchè ivi sono i ritratti degli ex-governanti della Sicilia, che dal 1488 innanzi l'han retto, fra i quali quelli del cardinal Gravina, del principe di Cutò, del principe di Campofranco e del marchese delle Favare opere sono egregie del pennello del Patania.

Evvi poi la sala detta del parlamento, dipinta a fresco dal chiarissimo palermitano Velasques, la stanza del trono e in seguito quella dell'udienza, ove stan due antichi arieti di greco lavoro di bronzo di raro disegno e bellezza, che in Sicilia condusse da Costantinopoli Giorgio Maniace (2).

Ascendesi nei superiori appartamenti di palazzo, e alla sommità della torre detta di s. Ninfa è situata la

SPECOLA ASTRONOMICA (3), stabilimento che si è collocato sin dal suo nascere al rango dei primarii dell' Europa (4) per l'eccellenza degli strumenti, e per le astronomiche fatiche del celebre p. Piazzi.

Essa si eleva sul mare 247 piedi inglesi (5), e vi si trova nel primo piano l'abitazione pel direttore, e la biblioteca: indi si ascende all'osservatorio che ha quattro stanze ed un terrazzo; la prima (che è la più settentrionale) è fornita di uno strumento dei passaggi opera del Ramsden, e le sue parti sono pressochè le stesse che quelle le quali trovansi ordinariamente in siffatti stromenti: cioè un teloscopio di un asse, i due sostegni dell'asse, un semicerchio ed un livello per rettificarlo; e la stanza che dicesi la galleria provveduta è di molti astronomici strumenti. La terza contiene otto colonne di marmo, con tetto a cupola mobile, e in essa sta il migliore strumento per le astronomiche osservazioni, il famoso circolo di Ramsden, il quale sì per la diversità delle parti ond'è composto, come per la multiplicità degli usi ai quali può essere diretto, non

(1) V. la mia lettera al prof. I. Rosellini.

(2) Fazello dec. 1, lib. 4, cap. I.

(3) Eretta nel 1791, essendo vicerè di Sicilia il principe di Caramanico.

(4) Connoissance des tems pour l'an. 1809, pag. 454.

(5) Giuseppe Piazzi Della specola astronomica de' regi studi di Palermo, libri quattro, lib. t, S vin, pag. 6.

come un solo ma come l'artificiosa unione di molti riguardar si deve. Fu desso immaginato per levare gli errori ancorchè piccoli che seco naturalmente porta il quadrante murale, ed ha a lembo un circolo non un quadrante, per cui venne distinto col nome di stromento circolare.

Visitato il palazzo, uscendo per la stessa porta per la quale si è entrato, incamminandosi sulla dritta, rivolgendosi ad occidente e innoltrandosi nella via che rimpetto si presenta, si va ad uscire in un piano, alla dritta del quale è il

Monastero (1) e chiesa (2) dei pp. Benedettini di MONTE OLIVETO. A croce latina è la pianta della chiesa con otto cappelle di mezzano sfondo. Di ordine corintio ne è l'architettura.

Trovasi in questa chiesa una statua in marmo della Beata Vergine col bambino che le riposa in braccio, opera di Antonio Gagini di singolare bellezza.

Nell'altare della crociata a man destra evvi il quadro di s. Benedetto, con tutti i fondatori degli ordini benedettini che è una delle migliori opere uscite dal pennello del Velasques. Nobile è in seguito il monastero, ornata è la facciata di ringhiere di ferro, e la scala è tutta di marmo rosso dell'Ogliastro con fregi di marmo bianco.

Proseguendo il cammino per la via lungo esso monastero si scende nell'Albergaria (3), e dopo buon pezzo di via a destra scorgesi la

CHIESA E CASA DI S. FRANCESCO SAVERIO un tempo abitazione de' Gesuiti, il cui quadro di s. Saverio è del Novelli: oggi però la casa è divenuta spedale militare. Scendendo lungo l'Albergaria, e arrivati al termine di essa, volgendo a destra trovasi un piano con in mezzo una fontana e sulla dritta il convento e la

CHIESA DEL CARMINE MAGGIORE. Varî quadri in questa s'incontrano assai ragguardevoli, ma pressochè tutti d'ignoto autore: quello propriamente della Madonna del Carmine è del palermitano Tommaso Vigilia; la statua in marmo di Maria Vergine col bambino in braccio, col manto arabescato in oro è scultura di Antonio Gagini, e nella quinta cappella dell' ala sinistra dedicata a sant' Andrea Corsini il dipinto è della scuola del Novelli. Scorrendo adesso per la via che segue la

(1) Cominciato nel 1745.

(2) Eretta nel 1765.

(3) Forse dall'arabica voce albergairat cioè la terra o il campo al mezzogiorno.

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