Imágenes de páginas
PDF
EPUB
[blocks in formation]
[ocr errors]

ANNU, s. m. il tempo durante il quale la terra fa una intera rivoluzione intorno al sole, Anno. — 2. Annu bisestili o bisestu, Anno bisestile, o bisesto. - 3. Fari na cosa l'annu bisestu, vale farla in tempo molto remoto. 4. Annu santu, Anno santo. 5. Prov. Ovu d' un' ura, pani d' un' jornu, vinu d'un annu nun ficiru mai dannu, Vovo di un'ora, pane di un dì, rino di un anno non fan mai danno. — 6. Aviri l'anni di la nzolia, o di la cucca, o di me nannu, modo prov., vale essere traantico, vecchissimo. - 7. Chiudirisi l'annu santu, vale por fine a cheechessia. — *8. Anoi, ed annuni, s'intende un' epoca remotissima p. e. Nn' avi anni, ed annuni! Tempo assai anteriore à quello, in cui si parla, moltissimi anni or sono, Anni Domini. 9. E per dire ancora di un' antichità, anche di secoli, Sono anni Domini.

ANNUA'LI, agg. che si rinnova ogn' anno, Annuale. ANNUALITA', s. f. quel dritto che si paga importante l'entrata di un anno, Annata.

ANNUALMENTI, av. d' anno in anno, Annualmente. ANNUBILI'RI, v. att. e n. far nobile, Nobilitare, Annobilire.

ANNUBILU TU, agg. da ANNUBILIRI, Annobilito.
ANNUE'NZA, s. f. Acconsentimento.

ANNUIRI, v. n. prestare consentimento, Consentire,
Acconsentire.

ANNUJAME NTU, s. m. l'annojare, Annojamento.

--

2. Per Noja, Fastidio, Dispiacere, Rincrescimento, Molestia.

[blocks in formation]

ANNULLAZIO'NI, s. f. annullamento, Annullazione.— 2. Per Cassazione.

'ANNUMERA'RI, v. att. contare, porre a novero, ascrivere, Annumerare.

*ANNUMERAZIO'NI, s. f. annoveramento, Annumera

zione.

ANNUNCIAZIONI, s. f. per la festività della Madonna che si celebra ai 25 di marzo, Annunziazione. ANNUNZIA'RI, o ANNUNCIA'RI, v. att. predire, antidire, profetizzare, Annunziare. 2. Per portar novelle, far sapere, Annunziare.

ANNUNZIA TU, o ANNUNCIA'TU, agg. da ANNUNZIARI, Annunziato.

ANNU'NZIU, s. m. ambasciata, novella, avviso, Annunzio. 2. Per augurio, presagio, indizio, Annunzio. ANNURVAME'NTU, s. m. Accecamento. ANNURVA'RI, v. att, privar della luce degli occhi o della mente, Accecare. 2. N. perder la vista, diventar cieco d'occhi o di mente, Accecare.-3. Annurvari li viti, arvuli, e simili, si dice del guastar loro gli occhi troncandone le messe, Accecar le piante. Ed in sign. n. pass. divenir cieche o prive dei loro occhi. 4. N. pass. divenir cieco. E metaf. essere ostinato in alcuna cosa irragionevolemente, Incaparsi. ANNURVA'TU, agg. da ANNURVARI, Accecato.-2. Met. impegnato in alcuna cosa irragionevolmente, Incaparbito.

ANNUTAZIUNE'DDA, s. f. dim. di ANNOTAZIONI, ANnotazioncella.

ANNUTTA'RI, v. n. e n. pass. farsi notte, divenir notte, Annottare.

*ANNUU, agg. annuale, che riguarda un anno, di ciascun anno, Annuo.

ANNUVULAMENTU, s. m. lo annebbiare, Annebbiamento. ANNUVULA'RISI, v. n. pass. oscurarsi il cielo, e dicesi de' nuvoli, che col loro adensamento ne turbano il sereno, Annuvolarsi. ANNUVULA'TU, agg. da ANNUVULARISI, Annuvolito, Annuvolato.

ANNUZZU, s. m. dim. d' ANNU, detto per vezzo, Annuccio.

ANODINU, agg. T. dei medici, mitigativo del dolore,

Lenitivo, Anodino; e dicesi dei medicamenti che operano lentamente senza cagionar dolore: p. e. liquore anodino e simili.

*ANOMALI’A, s. f. irregolarità, modo di essere, o di fare irregolare, Anomalia.

ANOMA'LU, agg. T. grammat., irregolare, che non serva regola, Anomalo.

ANO`NIMU, agg. che è senza nome, Anonimo.
ANORI'SIMA, vedi ANEURI'SIMA.

ANSA, s. f. opportunità di fare o di non fare checchessia, Occasione. · 2. Dari ansa ad unu, vale Dare ardire, Offrire occasione. 3. Vale anche lasciar di correggere avendone il dovere. ANSA'NTI, agg. che ansa, Ansante.

A'NSARA, o A'NSARU CU FO'GGHI MACCHIA'TI, T. bot. Aro, Cavolaccio di macchia, Pan di serpe, Giglio d'oro, Lanternaria. ARUM MACULATUM L. Nasce in Sicilia.

ANSARE'DDA, s. f. T. bot. ARENARIA RUBRA. L. abbonda nei littorali di Sicilia. *ANSA'RI, v. n. respirar con affanno, desiar forte, An

[blocks in formation]

་ ༈

ANSIUSU, agg. pieno d'ansietà, bramoso, desideroso, Ansioso.

ANTA, s. f. T. delle arti dicesi ai due membri della porta, che posano in sulla soglia, e reggono l'architrave, Stipite.

ANTACITA'RU, s. m. facitor di magnesia.

ANTA CITU, s. m. terra, o sostanza calcarea, assorbente, biancastra naturalmente, precipitata dall' alcali, e dalla muria del nitro, Magnesia. 2. Dari l'antacitu, fig., vale dire, o fare ad altri a bella posta cosa che gli dispiaccia.

ANTAGONISTA, agg. contraddittore, ed emulo nell' agone, o sia nel combattimento, nella disputa e simili, Competitore, Antagonista.

ANTARTICU, agg. aggiunto del polo meridionale opposto al settentrione, o al polo artico, Antartico. ANTECEDENTI, agg. che va avanti, Precedente, Antecedente.

ANTECEDENTIMENTI, avv. in tempo antecedente, Antecedentemente.

ANTECESSU'RI, v. m. colui che è stato avanti altrui nel medesimo grado o uffizio, per lo più immediatamen- 2. Per Antete; opposto a successore, Antecessore. nato, ma nel numero del più. ANTEMURA'LI, s. m. muro di difesa, o qualunque opera che serva di riparo ad un' altra, Antemurale.-2. Fig. dicesi di qualunque cosa serva di protezione e di difesa, Antemurale.

-

ANTENA TU, s. m. progenitore, Antenato. 2. Antenati diconsi colo o, che sono nati avanti di noi, gli antichi, che furono, Antenati.

ANTEPONIRI, v. att. porre avanti, dare il primo gra-
do, preferire, Antiporre, Anteporre.
ANTEPOSTU, agg. da ANTEPONIRI, Anteposto.
ANTERIORITA', s. f. preminenza, priorità di tempo,
Anteriorità.

ANTERIC RI, agg. che è nella parte dinanzi, ovvero più anziano, Anteriore.

*ANTESIGNA'NU, s. m. chi precede gli altri, e primeggia, Antesignano.

ANTEUFO'RBIU, s. m. T. bot. CACALIA ANTHEUPHORBIUM L. Anteuforbio. Questa pianta sempre verde si ritrova negli orti botanici.

ANTICA'GGHIA, s. f. nome generico di cose antiche disusate, Anticaglia.

ANTICAME`NTI, avv. nel tempo antico, Per antico, Anticamente.

ANTICA'MMARA, s. f. stanza che è avanti della camera del signore, Anticamera. - 2. Fari anticammara, esser fatto indugiare pria d'esser introdotto a favellare in casa altrui.

ANTICAMMARE'DDA, s. f. dim. di ANTICAMMARA, Anticameretta.

ANTICHI, s. m. per le persone de' secoli antichi, Vecchi antenati. 2. Fari comu ficiru l'antichi, modo prov., e vale fare alla meglio possibile, non potendo altrimenti.

ANTICHITA', s. f. astratto di antico, Antichità. - 2. Per gli uomini de' secoli antichi, Antichità. - 3. Paese, o edifizio diroccato, non più abitabile, Antichità. ANTICIPA RI, v. att. vantaggiarsi nel tempo in fare checchessia, Anticipare. 2. Per pagare innanzi tratto, ossia pria del tempo debito.

ANTICIPATAMENTI, avv. con anticipazione, Anticipatamente.

ANTICIPA’TU, agg. da ANTICIPARI, Anticipato. ANTICIPAZIONI, s. f. l'anticipare, Anticipazione. ANTICIPAZIUNE'DDA, s. f. dim. di ANTICIPAZIONI, Anticipazioncella.

ANTICO RI, s. m. malattia de' cavalli, così detta perchè consiste in un tumore contro natura, che si forma nella parte anteriore del petto vicino al cuore, Anticuore. - 2. Chi ti vegna, o chi ti fazza anticori, è modo di imprecazione volgare.

ANTI CRESI, s. f. T. legale, convenzione per mezzo della quale colui, che prende denari ad imprestito dà in pegno un retaggio al suo creditore, con che ne gioisca, e ne riscuota i frutti per gl' interessi della somma imprestata, Anticresi. *ANTICRISTIANU, agg. opposto alle dottrine cristiane, Anticristiano.

ANTICRI'STU, s. m. nemico di Cristo, seduttor de' popoli nella tine del mondo, predetto nella Scrittura, Antieristo. 2. Quannu veni l' anticristu cu li guasteddi caudi, Prov., dinota un tempo avvenire molto rimoto. ANTICU, agg. che è stato assai tempo avanti, Prisco, Vetusto, Vecchio, Anziano, Antico.-2. Per vecchio semplicemente, e si aggiunge a cosa che sia ancora in essere, Antico. - 3. Essiri di la pasta antica, dicesi d'uomo schietto, nemico del lusso, e delle borie. 4. Dicesi ancora d' uomo di età avanzata, che goda buona salute.

ANTICUCINA, s. f. stanza prima della cucina. ANTICULI DDU, agg. dim. di ANTICU, Antichetto. ANTICU NI, agg. superl. di ANTICU, Antichissimo. ANTIDA TA, s. f. data anteriore alla data vera o per malizia, o per errore posta in alcuna scrittura, Antidata. *ANTIDITTU, agg. detto avanti, Antidetto. ANTIDOTU, s. m. contravveleno, alessifarmaco; rimedio, che impedisce gli effetti del veleno, Antidoto. ANTIFEBBRILI, agg. medicamento per cacciar la febbre, Febbrifugo.

ANTIFONA, s. f. quel versetto, che si recita o canta avanti che si cominci il salmo, Antifona. - 2. Jittaricci n' antifona, modo prov., e vale dare un cenno di ciò che si vuol dire, o fare.

ANTIFONA RIU, s. m. colui che nel coro dice l'antifona, Antifonario. - 2. Pel libro, che si adopera nel coro, ove sono descritte le antifone, Antifonario. ANTIGUARDIA, s. f. avanguardia, Antiguardia. ANTIMONIALI, agg. da ANTIMONIU, Antimoniale. ANTIMONIU, s. m. T. di st. n. metallo bianco rilucente, fragile, assai leggiero, di una tessitura lamellosa, che nelle miniere trovasi più sovente in istato di solfuro, cioè combinato col solfo, e misto con materie terrose o pietrose, Antimonio.

ANTINEFRITICU, agg. T. med., si dicono antinefritici i medicamenti contro i morbi delle reni, Antinefritico. ANTIPA PA, s. m. papa fatto contro al papa vero, e legittimo, Antipapa.

ANTIPASTE DDU, o ANTIPASTICE'DDU, o ANTIPASTINU, s. m. dim. di ANTIPASTU.

ANTIPA'STU, s. m. T. de' cuochi, ed è una delle vivande, che si apprestano per potaggio, Antipasto. ANTIPATIA, s. f. dicesi quell' avversione che abbiano tra loro le cose animate, o inanimate, Antipatia. ANTIPA TICU, agg. appartenente ad antipatia, che ha contrarietà, o avversione naturale, Antipatico. ANTIPATICU'NI, agg. accresc. di ANTIPATICU, Sommamente antipatico.

ANTIPENULTIMU, agg. che è avanti al penultimo, Antepenultimo, Antipenultimo.

ANTIPODI, s. m. abitatori reciprocamente delle parti della terra opposte nel globo, Antipodi. ANTIPOLITICU, agg., contrario a politica, Antipol.

tico. ANTIPO'RTA, s. f. androne o andito che è tra l' una porta e l'altra o di casa, o di città, Antiporto, Antiporta. 2. Per ricetto, cioè quella stanza che s' interpone tra la scala e la sala, Antiporto, Antiporta. *ANTIQUA'RIA, s. f. studio, e scienza delle cose antiche, Antiquaria.

ANTIQUA'RIU, s. m. colui che attende alla cognizione delle cose antiche, Antiquario. 2. E dicesi di chi usa all' anticaccia. *ANTIQUA'TU, agg. divenuto antico, fuor d'uso, Antiquato.

*ANTISAGRISTI'A, s. f. stanza precedente la sagrestia.

ANTISPASMO DICU, agg. contro gli spasmi, Antispa- | A PARTI, vedi PARTI. smodico.

‘ANTISTE'RICU, agg., ch'è opposto agli effetti isterici, Antisterico.

ANTI'TESI, s. f. figura rettorica, contrapposto, Antitesi.

ANTIVIDIME'NTU, s. m. l'antivedere, Antivedimento. ANTIVI DIRI, v. n. veder avanti, pronosticare, indovinare, accorgersi, Antivedere.

ANTIVIGILIA, s. f. giorno precedente la vigilia, Antivigilia.

ANTONOMA'SIA, s. f. figura rettorica, per cui il nome appellativo viene usato invece del proprio, e per l'opposto un nome proprio in luogo d' un appellativo, An

tonomasia.

'ANTONOMA'STICU, agg. detto per antonomasia, Antonomastico.

'ANTROPO'FAGU, s. m., ed agg. mangiatore d' uomini. Antropofago.

ANTU, s. m., così i contadini chiamano il luogo ove riposano in conversazione a mezzo il lavoro diurno. ANT URA, 0 ANTU'RA, avv. di tempo passato, Poco fa, Dianzi.

A'NU, s. m. orifizio formato dall' estremità dell' intestino retto, ed è quella parte deretana, dalla quale gli animali gettan fuori lo sterco, Culo, Buco del culo, Anello, Ano.

A NUI, particella comandativa, ed esortativa, e indica celerità e prestezza: vale Orsù, Spacciatamente, Ai fatti, Or via.

*ANULA'RI, s. m., ed agg. 11 quarto dito della mano, in cui si usa portar l'anello, Anulare. — '2. Per fatto a foggia di anello, Anulare.

ANZERI'NA, T. bot. POTENTILLA ANZERINA L., Argentina. Si coltiva nell' orto botanico.

ANZI, avv. ma, piuttosto, prima, Meglio, Anzi,
ANZI, prep. Innanzi, Avanti, Anzi.

ANZIANITA', s. f. astratto di ANZIANU, Anzianità,
ANZIA NU, s. m. più vecchio, e più antico degli altri,
Anziano.

ANZIA NU, agg. antico semplicemente, Anziano, 'AO', vedi ▲ LAO'.

A O'CCHIU, vedi AD O'CCHIU.

'AO'RTA, s. f. arteria, che nasce dal ventricolo sinistro del cuore, e in due divisa, porta il sangue in tutte le parti del corpo, Aorta,

A'PA, T. di st. nat. insetto, che ha le mascelle dentate, quattro zanne, e la lingua fessa, incurvata, situata questa tra due guaine fornite di due valvole; le antenne tronche, le ali piane, APIs L., Pecchia, Ape. - 2. Apa Bagana, specie di pecchia maggiore delle altre senza pungiglione, e che non fa mele, ma solamente serve per la generazione, Fuco, 3. Apa fudduna, pecchia folle, senza regola. 4. Apa mastra, pecehia più grande che regge le altre, Re delle api.

A PALO'RA A PALO'RA, in modo avv. Parola per parola.

A PALO'RI, posto avv. col verbo Viniri e simili, vale venire a rissa, e contesa di parole, Venire a parole. APALO'RU, vedi APA'RU.

APALO'RU, vedi APPIZZAFE'RRU.

'A PA'MPINA DI CANNA, vedi CUTE'DDU.

A PAMPINE'DDA, posto avv. detto degli occhi, vale Socchiusi.

A PANI E TUMAʼZZU, posto avv., vale Lentissimamente, Minutissimamente.

A PANZA'TA, vedi PANZA'TA.

A PAPPATA, posto avv. vale soprammodo, Eccessivamente, Smoderatamente.

APA'RIA, T. bot. OPRHYS ARANIFERA Smith. Orchidea assai speciosa, perchè il labello de' suoi fiori rassomiglia ad un' ape, anche questo insetto è rappresentato da' fiori dell' OPRHYS APIFERA, che si dice Visparia, vedi questo termine.

A PARTI A PARTI, posto avv., vale a un per uno, distintamente, particolarmente, Partitamente, A parte a parte.

A PARTITA, posto avv., vale pochi alla volta. A PARTITU, posto avv. coi verbi Aviri, Dari, Pigghiari, dicesi di lavoro dato, o pigliato a fare non a giornate, ma a prezzo fermo, A cottimo. — 2. Mettiri la testa a partitu, vale Rientrare nel dovere,

A PA'RU A PA'RU, posto avv, vale A coppia a coppia. A PA'RU E SPA'RU, Jucari a paru e sparu, vale scommettere che il numero sarà pari o calfo, Giuocare a pari o caffo. 2. Prov. Si la ponnu jucari a paru e sparu, dicesi quando tra due cose cattive non e differenza, Il meglio ricolga il peggio.

APA'RU, o FASCIDDA'RU, s. m. T. di agr. colui, che ha la cura dell' alveare, Apiajo.

A PASSA'RI, posto avv. dinota un tal quele eccesso o in numero, o in misura, o in quantità: p. e. Cc' è tri migghia a passari, vale al di sopra di tre miglia, ma non tanto che superi le quattro, o poco più. Così: Avi dui uri a passari, vale più di due ore, ma meno di tre, e simili.

A PA'SSU A PA'SSU, posto avv., vale prendere a fare checchessia nella maniera più agevole, Andare per la piana.

A PA'SSU DI DAMA, dicono i portantini, con passo breve, e dolce per le signore.

A PA'SSU DI FURMICULA, vedi FURMI'CULA, n. 2. *A PA'SSULI E FICU, vedi PASSULA, n. 3. A PASSULUNI, vedi PASSULU'NI,

A PASTELLU, posto avv. T. de' pittori, e dicesi del colorire sulle carte con quei rocchetti di colori rassodati detti pastelli.

'APATI'A, s. f. mancanza di passione, stato dell'anima, che non è suscettibile di alcuna passione, Apatia. 'APATI'STA, s., e agg, che ha apatía, indifferente, Apatista,

A'PATU, agg. dicesi per ischerno d' uomo, che non ha senso intellettuale, Insensato, Stupido, Stolto.

A PAVE'NTU, posto avv. p. e. Sparari a paventu, vale Sparare senza voler colpire.

A PEDI, posto avv., vale coi proprii piedi senza esser retto, o portato da altri, A piede, A piè. — 2. Ogghiu a pedi, significa, estratto cofla sola pressione delle ulive, non col torchio.

A PE'DI CHIA'NU, posto avv. dicesi propriamente delle case, che sono in sulla piana terra, Terragno.

A PE'DI DI VA'NCU, posto avv. detto di discorso, vale senza logica, A maniera farfallonica,

A PE'DI DI VA'NCU, vedi VA'NCU, n. 3. 'A PE'DI NTE'RRA, vedi sopra.

*A PE'DI SCA'USI, avv, senza calzari, Scalzo, Scalzato. A PENA, vedi APPE'NA.

APERITI’VU, agg. che ha virtù di aprire, e dicesi delle cose che s'adoprano ad uso di medicina, Aperitivo. — 2. In familiare dicesi di manicaretti, che stuzzicano l'appetito, Appetitoso.

APERTAMENTI, avv. chiaramente, manifestamente, Apertamente,

*APERTISSIMAME'NTI, avv. superl. di APERTAMENTI, Apertissimamente.

APERTISSIMU, agg. superl, di APERTU, Apertissimo. APE'RTU, agg. da APRIRI, Aperto. 2. A pertu, aggiunto a muro, vaso, e simili, vale Screpolato, Fiaccato.3. Per Ispazioso, Largo, Ampio. — 4. Fig., vale palese, chiaro, manifesto, 4perto. 3. Aggiunto di viso, vale ardito, che mostra franchezza, Aperto. 6. Traitandosi di pronunzia, vale pronunziato a bocca larga, contrario di stretta. -7. Fig., vale pure Contento, Lieto per vanagloria. APERTURA, s. f. spaccatura, fenditura, Apertura. 2. Per Porta, o Finestra.

A PETTU vedi PE'TTU, n. 6. 2. Finistruni a pettu,

[blocks in formation]

A PEZZI, posto avv., vale 4 riprese.

A PE'ZZI ED A TADDUNI, posto avv., vale interrottamente per negligenza, o per cattiva volontà, o per impotenza.

A PEZZU A PE'ZZU, o A PEʼZZI A PE'ZZI, posto avv. vale A pezzi, In pezzi. 2. Tagghiari a pezzi significa tagliare in parti, e talora uccidere, Tagliare a pezzi.

A PICCA, o A PI'CCCA A PICCA, posto avv., vale con gran risparmio, a poco a poco, ▲ miccino, ▲ spilluz

zico.

'A PICCARE'DDA, vedi PICCARE'DDA.

A PICCHI DDA A PICCHI'DDA, posto avv. in modo dim. di A PICCA A PICCA.

A PICCHIU, posto avv., vedi A PICCA A PICCA. APICI, s. m. cima, punta, l'estrema sommità di checchessia, che sorga in alto, Apice. - 2. Fig. il sommo grado della gloria, della felicità, e simile.

A PIGNU, propriamente in forma di pina — 2. Fig. posto avv. p. e. Mittirisi lu culu a pignu, vale attendere al dovere con assiduità, e con impegno. A PILU, posto avv., vale a punto, per l' appunto, A pelo. -2. Canusciri unu a pilu, vale Conoscerlo per l' appunto.

A PINNA, posto avv., vale fatto a penna, Ꭺ penna.

2. Cimmalu a pinna, cembalo le cui corde son tocche, per render suono, da martelletti a penna. A PINNI'NU, posto avv., vale in giù, Per la china. A PINNULU'NÌ, posto avv. vale a maniera delle cose che penzolano, Penzolone, Penzoloni. APIRTURE'DDA, s. f. dim. di Apertura. A PIRTUSU FA'TTU, posto avv., vale molto agevolmente, e dicesi di cosa in cui altri precedendoci ci abbia spianata la via, Agevolissimamente.

A PISC, posto avv. secondo il peso, A peso. — 2. Vinniri o accattari a pisu, Vendere o comprare a peso. APIU RISU, s. m. T. bot. RANUNCULUS SCELERATUS L., Appio riso, Erba sardoa, o sardonia, Ranuncolo palustre. Nasce in taluni stagni di Sicilia: è vele

nosa.

A PIZZICUNE DDU, posto avv. aggiunto di baciucchio dato da labbro a labbro tenendosi scambievolmente per le gote.

A PIZZU DDU A PIZZU'DDU, o A PIZZUDDI A PIZZUDDI. posto avv., vale a pezzuoli, A piccoli pezzi. -2. Fig., vale Lentamente, Pian pianino, Inter

rottamente.

APOCA, s. f. scrittura pubblica, che si fa dal creditore al debitore quando ha pagato, Apoca. APOCALI'SSI, s. f. uno dei libri della Sacra Scrittura, Apocalisse, Apocalissi, Appocalisse. APO CRIFU, agg. non autentico, Apocrifo.

A POCU A POCU, posto avv., vale a poco per volta, A poco a poco. 2. A pocu locu stanou li virtuti, modo prov., per dire, che sovente certe belle qualità trovansi in chi men si crederebbe.

APOGEU, s. m. T. astr. quel punto nell' orbita del sole o d' altro pianeta, che è nella massima distanza dalla terra, Apogeo.

APOLOGETICU, agg. che appartiene ad apologia o difesa, Apologetico.

APOLOGIA, s. f. discorso che si fa in difesa di checchessia, Apologia.

APOLOGI'STA, s. m. quegli che fa apologia, Apologista. A PO'MPA, s. f. posto avv., vale in apparenza, per apparenza, Apparentemente.

APOPLESSIA, s. f., T. med., infermità per la quale i Dervi di tutto il corpo rimangono più o meno privi del senso, e del moto, Apoplessia, Apoplesia.

|

APOPLE TICU, agg. infermo di apoplessia, Apopletico. APOSTASI'A, s. f. rinnegamento o abbandono della religione per abbracciarne un' altra, Apostasia. APO'STATA, s. m. e f. colui o colei, che ha apostatato dalla religione, Apostata.

APOSTATA'RI, v. n. rinnegar la sua fede, ribellarsi dalla sua fede, partirsi dalla sua religione, e principalmente scostarsi da Dio, Apostatare.

APOSTOLA'TU. s. m. grado, e dignità di apostolo, Appostolato, Apostolato.

APOSTOLICAMENTI, avv. alla maniera degli apostoli, Apostolicamente.

APOSTOLICU, agg. pertinente ad apostolo, che fa uffizio d' apostolo, Appostolico, Apostolico. APOSTROFA'RI, v. att. fare apostrofo, e segnare o porre gli apostrofi, Apostrofare. - 2. Vale anche usare quella figura rettorica, che è detta apostrofe, Apostrofare. APOSTROFA'TU, agg. da APOSTROFARI, Apostrofato. APOSTROFI, s. f. contrassegno di mancamento di vocale, e dicesi a quella linea, che in quella vece sopra vi si pone, Apostrofo. - 2. Figura rettorica, che è quando si rivolta un discorso ad uno, e talvolta ancora ad una cosa inanimata, Apostrofe, Apostrofa. APO'STULU, s. m. epiteto, che si dà principalmente ai dodici discepoli di G. C. da lui inviati a predicare il vangelo, Appostolo, Apostolo. - 2. Iron. Bellu pezzu d'apostulu vale uomo col quale non istà bene usare, Furfantone.

APPACCHIANA'TU, agg. alquanto grasso, Grassoccio. APPACIA'RI, v. n. e vale pareggiare, e aggiustare i conti. - 2. N. pass. pacificarsi, far pace, Appaciarsi. APPACIA TU, agg. da APPACIARI.

APPAGA'RI, v. att. soddisfare all' altrui volontà, Contentare, Appagare. 2. N. pass. soddisfarsi, contentarsi, Appagarsi.

APPAGA'ÏÚ, agg. da APPAGARE, Contentato, Appagato.
APPAGNAMENTU, s. m. l' adombrarsi, Ombramento.
APPAGNA RISI, v. n. pass. insospettire, temere, e più
comunemente si dice delle bestie, Ombrare.
APPA'GNU, vedi APPAGNAMENTU.
APPAGNUSE'DDU, agg. dim. di APPAGNUSU, Ombra-

tico.

APPAGNU'SU, agg. parlandosi di cavalli o d'altri animali si dice di quelli, che ombrano, Ombroso.-3. Per sospettoso, fantastico, Ombroso.

APPAISANA'RISI, v. n. pass. trattenersi lungamente in paese non suo, Paesare.

APPAISANA TU, agg. da APPAISANARISI.

APPALTA'NTI, s. m. quegli che piglia in appalto, Appaltatore.

APPALTARI, v. att. dare in appalto, e per lo più si dice del concedere altrui i dazii pubblici, acciocchè pagandone somma determinata di denajo li riscuota a suo rischio, Appaltatore. 2. N. pass., vedi ABBUNA'RISI.

APPALTA'RI, vedi APPARTA'RI.

APPALTA TU, agg. da APPALTARI, Appaltato.
APPALTA'TU, vedi APPARTA'TU.

APPALTATU'RI, v. m. colui che piglia in appalto, Appaltatore.

APPA'LTU, s. m. quella incetta, che si fa da una o più persone unite in società, pigliando l'assunto di provvedere uno stato di una mereanzia, con divieto a chicchessia altro di poterne vendere o fabbricare, e pagando perciò al Principe una somma convenuta, Appalto. 2. In oggi si estende ancora alle convenzioni che si fanno tra particolari, per oggetti di minore importanza, e specialmente parlandosi di teatri e simili, Appalto.

APPALURAMENTU, s. m. obbligazione verbale.
APPALURA'RISI, v. n. pass. dar la parola, obbligarsi
a parola, e propriamente dicesi dei fidanzati.
APPALURA'TU, agg. da APPALURARISI.
APPANA'RISI, v. n. pass. gravarsi di molto cibo.

APPANA'TU, agg. da APPANARISI, sovrappieno di cibo. APPANNA'GGIU, s. m. assegnamento, corredo di matrimonio, Appannaggio. 2. Per Apparenza. APPANZA'RISI, v. n. pass. dicesi di chi per soverchia ingordigia si carica il ventre di qualche cosa, Ingorgiare, Trangugiare.

APPAPPAMU'SCHI, vedi AMMUCCAMU'SCHI. — 2. Per sorta d'insetto che fa la caccia alle mosche, Attrappamosche.

APPAPPA'RISI, v. n. pass. immoderatamente mangiare a guisa di parasiti, appropriando a se qualunque cibo, Pappare. 2. Att. fig., vale trarre tutto a se, e promettere al di sopra delle forze, p. e. Appapparisi lu

munnu, ec.

[ocr errors]

APPARAGGIA'RI, v. att. pareggiare, uguagliare, Appareggiare. 2. Per Confrontare.

APPARAGGIATU, agg. da APPARAGGIARI, Confrontato, Pareggiato.

APPARAMINTA RI, vedi APPARA'RI. APPARA'RI, v. att. vestire di paramento, Addobbare, Parare.-2. Ricevere ciò che altri porge, consegna ec., stender la mano, la saccoccia ec. 3. Apparari li spaddi, fig., vale Sottomettersi, Umiliarsi. - 4. N. per lo raccogliere di seguito che fanno i ragazzi tapini lo strutto della cera nelle pubbliche processioni. APPARATU, s. m. drappo col quale si adornano le pareti de' tempii, o delle case, Paramento, Parato. - 2. Per segno, indizio buono, o cattivo, Apparecchio, Appa

rato.

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors]

APPARICCHIA'RI, v. att. mettere in ordine, in punto, preparare, apprestare, allestire, Apparecchiare. 2. Per perfezionare le vivande coi condimenti, Condire. -3. N. pass. prepararsi, Apparecchiarsi, APPARICCHIATU, agg. da APPARICCHIARI, Apparecchiato, 2. Per Condito.

[ocr errors]

APPARICCHIU, s. m. apparecchiamento, ciò, ch'è stato messo, si mette, o si dee mettere in ordine apparecchiando, Apparecchio. 2. Per Condimento, APPARIGGHIA RI, v. att. e n. che dicesi particolarmente delle bestie, e vale accoppiarli uguali di manto e di misura.

APPARINTA'RI, v. att. Apparentarsi, Imparentarsi.

2. Per aver somiglianza una cosa con un' altra, Assomigliarsi.3. Apparintari, dicesi d' alberi, arboscelli, e vigne, e vale Appigliarsi,

APPARINTA TU, agg. da APPARINTARI, Apparentato. APPARIRI, v. n. farsi vedere, presentarsi alla vista, venire in mostra, in luce, far comparsa, Sembrare, Apparire.

APPARISCE'NTI, agg. che apparisce, Apparente, Appariscente.

*APPARISCE'NZA, s. f. astratto di appariscenti, bello aspetto, ostentazione, ornamento, Appariscenza. 2. Per non vero.

APPARIZIONI, s. f. apparimento, Apparizione.-2. Per visione.

*APPARRUCCIANA'RISI, v. n. pass. procacciarsi molti clienti, avventori ec.

APPARRUCCIANA'TU, agg. che ha molti avventori. APPARTAMENTU, s. m. aggregato di più stanze, che formi abitazione libera, e separata dal rimanente della casa, Appartamento.

'APPARTAMINTU'ZZU, s. m. dim. di APPARTAMENTU, Appartamentino.

APPARTA'RI, v. att. separare, mettere da parte alcuna

[blocks in formation]

APPASSIUNATI'SSIMU, agg. superl. di APPASSIUNATU, Appassionatissimo.

APPASSIUNA'TU, agg. da APPASSIUNARISI, che si lascia vincere dalle passioni, Appassionato. — 2. Per affitto, mesto, Appassionato. 2. Per Innamorato. APPASSULUNA'TU, agg. dicesi degli uomini maturi, e dabbene, Dabben' uomo.

APPATTAMENTU, s. m. patto fra due, o più persone, Convenzione, Accordo, e prendesi in mala parte. APPATTA RI, v. att. mettere insieme, incastrare, combaciare, Commettere; intendendosi di legnami pietre, e simili cose, lo che dicesi anche Congegnare -2. Per far pari, Adequare, Pareggiare. 2. N. pass. unirsi in concordia in una medesima volontà per proprio vantaggio, e spesso anche a danno del terzo, Collegarsi.

-

4. Appattarisi li lingui, vale mettersi d'accordo circa ciò, che convenga dirsi, o farsi poi in presenza del terzo, Imboccarsi vicendevolmente. APPATTA'TU, agg. da APPATTARI, Commesso, Combaciato. 2. Per Collegato. - 3. Per Pareggiato. - 4. Per Accordato.

APPELLA'BILI, agg. che può appellarsi, che ammette appellazione, Appellabile.

*APPELLA'NTI, agg., che appella, che si appella di una sentenza, Appellante.

APPELLA'RISI, v. n. pass. domandare, o chiedere nuovo giudizio a giudice superiore, Appellarsi.

APPELLATIVU, agg. T. gramm. aggiunto de' nomi che appartengono e convengono a tutte le cose di una medesima specie, Appellativo. 2. Lassari lu propriu pri l'appellativu, Prov., e vale trascurare i vantaggi proprii per affaccendarsi a servire altri, ma senza suo

pro.

APPELLU, s. m. dimanda di altro giudizio, richiamo ad altro giudice chiedendo nuovo giudizio, Appello.

2. Pel chiamare a uno a uno i soldati per vedere se qualcuno mancasse, Appello.

APPE'NA, avv. difficilmente, con istento, a fatica, con difficoltà, Appena.

APPENDICI, vedi APPENNICI.

APPENNICI, s. f. aggiunta, cosa accessoria, che si ag
giunge ad un' altra, e da cui dipende, Appendice.
2. Nun aviri nudd' appennici, modo Prov., e vale vi-
ver libero senza impacci di sorta, Vivere scapolo.
APPE'NNIRI, v. att. sospendere, appiccare, spenzolare,
Appendere. 2. A la casa di lu mpisu nun si pò ap-
penniri l'ugghialoru, Prov., vedi UGGHIALO'RU.
3. Mi l'avi comu racina d' appenniri, modo prov., vedi
RACINA.

APPESTA'RI, vedi MPISTA'RI.
APPESTA TU, vedi MPISTA'TU.
APPICCA RI, vedi MPICA'RI.
APPICCA'TU. vedi MPICA'TU.

APPICCICA RI, v. D. salire aggrappandosi con le mani e coi piedi, e particolarmente su gli alberi, muraglie ec., Inerpicare, Innerpicare, Dicesi anche figuratamente. - 2. N. pass. rissarsi, contendere o con parole o con fatti. 3. Appiccicari focu, e simili, dicesi delle materie combustibili quando si dà loro fuoco, Appicciare. 4. Metaf. Appiccicari un focu, vale

« AnteriorContinuar »