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100 &pouso come gra jaunt 20 test HODI alle voice for wound Gel pou puri d re eleganti modi towards huborato I cervelo per esprimere le lace Joro ent probose croonsenzioni cui far rivivere la rouella spezzz'wa dei calonarii, secificando il pensiero alia iguoranza della Lingua. Ne questo abbiamo osservato sul tavio post le vocis me fur le frasi amora, e poi proverbi, dei quali molti che comodo per le bootte del volgo della 10, infórevo í dettati di tutti quasi gli antichi scrittori, e di taluti celeberrimi moderní, tra' quali ricorderemo il Marzouí e il Grossi; e si che questi non videro ne anche da lungi una città o un borgo della Sicilia.

Oltre a proverbii gia registrati dagli altri, buon numero se ne e anche da noi spigolato dal familiare discorso, tatti pieni di vivezze e di brio, pungenti di sottili

Don ci sia

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To: Lian sold, the è certae lamento, Temat di dare al siciliano 1 part sepo unico PR KITANING NS rona Lane. En bn grande i ne ganzes men bele albe corrisprotene i to all p1 1 18o presso gli a i c e che inDO SOMET← i modɔ di adoTea De Armond a sura il comJumal onde che anti mestieri dives. Jesun ateina a primedere che ciastant, dela pesu a rare e di scritore court ale rise time domestico 151 ZVSHE TOLI DID. vocabolario

Jeg stress e che vi corrispononne, Oude Vedere qua voita, se pur fa possible, pangue e semmire anminiButt Colzare i extratti notaraite le trata de uno di quelle sconnezze che decurmano le carte nostre e inbusteriscono i lagTADLİS,

La in costenguate consisteva la magsite con las avertache, se tatt i diakati in molte purti feriscono tra loro e dalla lingua Lustre courbe, in questa parte più degh usi domestici ed artistici diferiscono essenzialmente presso tutti i popoli, per me naturali ragioni a chiunque ben corte, e in Italia per un'altra ragione ancora potentissima, e sua particolare, quella cioè della moltiplicità delle denominazioni, derivate in essa da sempre diverse nazioni straniere. A questo dunque foron diretti gli sforzi nostri più grandi, nè sempre con buon successo; poichè talvolta ci accadeva, dopo lunghe diligenti ricerche, doverci attenere nella spiegazione di talune voci alla semplice e nuda definizione di esse con qualche termine ita

liano il quale non ne dava precisamente
al giusto il valore (1).

Non c'intratterremo dell' ordine, della

forma, della stampa, della correzione del

nostro vocabolario. Essendone già pubbli-

cato il primo volume, potrà ciascuno pren-

dere una idea di tali cose senz' altra fa-

tica fuori quella di gittarvi sopra anche

alla sfuggita uno sguardo.

Solo adunque ci resta a ripetere quanto

dicemmo nello avvertimento premesso al pri-

mo volume, dove si parlò di appendice, che

formar dovea il compimento dell' opera.

Daremo in quest' appendice quel sup-

plimento che si potrà maggiore delle voci

omesse, le correzioni, che in un travaglio

di simil sorta non sono mai troppe o inat-

tese, venute in mente a noi, o suggeri-
teci da quei cortesi, che se ne son data e
che vorranno darsene la pena, le varia-
zioni dei nomi proprii d'uomo e di donna
coi proverbii annessivi; e i nomi tutti at-
tuali delle città e delle principali terre e
dei più conosciuti fiumi, e delle più ri-
cordate montagne che trovansi nell'isola
nostra: e questi a maggior comodo degli
studiosi con la latina corrispondenza.

Ecco in breve il servizio da noi reso
alla patria nostra carissima, servigio che
non farà fede dell' ingegno nostro, che ben
conosciamo scarsissimo, ma che attesterà il
nostro buon volere, e le gravi fatiche da
noi per molti anni sostenute onde condurlo
a fine. Parrà forse tutto questo ben poco
a taluni, che intronano gli orecchi della
gente dabbene, e che predicando sul modo
di compilare il dizionario siciliano, lungi

,

di

Chi vorrà trovare la perfezione in que-
sto nostro vocabolario cercherà una pre-
rogativa non conceduta mai alle forze del-
l' umano intelletto: lo stesso vocabolario
italiano le tante e tante volte impresso
corretto e ricorretto ha d'uopo sempre
miglioramenti, e di emende; quindi ognun
vede quanto più ne abbisogni il vocabola-
rio di un dialetto cui manca in gran parte
l'appoggio di opere scritte, che determi-
nar possano il valore de' vocaboli, e gli
usi lor varii. Noi ci terremo per contenti
se questo nostro sarà riuscito men povero
e men difettoso degli altri pubblicati sino
ad ora; e si potrà da molti sperare che
alla desiderata perfezione il conducano con
il volger degli anni le solerti cure della
laboriosa Accademia di scienze e lettere
di Palermo, che nel 1837 lo decise (2),
per come fu solennemente annunziato (3).

espressione italiana. Interrogati molti toscani non

seppero che risponderci, nemmeno lo stesso Giu-

cui vanta al presente pochi pari l'Italia, e della

cui benevolenza ci crediamo onorati. Epperò di-

sperati di meglio ci dovemmo contentare della pa-

rola Calugine o Panna da noi ripescata, la quale

comechè assai generica pure ne pare vi si avvicini

più di qualunque altra.

NUOVO DIZIONARIO

SICILIANO-ITALIANO

-

A, prima lettera dell' alfabeto, e prima delle vocali. In questo significato è di genere femminile. 2. Segno di attribuzione, o di tendenza, corrisponde al terzo caso dei latini; pure si usa dinanzi a quel caso di persona, che appresso i Toscani è quarto p. e. Iu amu a Diu, lo amo Dio. Non però dicesi: Iu amu a la virtù per esservi l'articolo.-3. Preposizione, e si accoppia coi verbi di moto e di stato: p. e. Sinni turnau a casa, Studia a Roma. 4. Seguendo vocale, per miglior suono vi si aggiunge la consonante D; p.e. Ad autru.—3. Spesso significa In, Nel, ec. congiunta a verbo di stato in luogo p. e. Chiusi a lu pettu miu la tua figura, cioè Nel mio petto. Pri cuntrariu trova a chista vita, cioè In questa vita. 6. In luogo di Per: p. e. Ti vegnu a vidiri, cioè Vengo per vederti. 7. Si usa in tutti gli altri modi in che si adopera dagli Italiani: p. e. A tradimentu, A vogghia d'autru, A tradimento, ▲ senno altrui, e spiega in questo senso il modo ec.

-

-

A BABBALA', dicesi avverbialmente di cosa fatta, o che vada inconsideratamente, alla peggio, A babboccio, Alla carlona, Alla babbalà.

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A BACCHETTA, avv. Cumannari a bacchetta, vale comandare con suprema autorità, Comandare a bacchetta. A BADA, posto avverb. A lunghezza, A perdimento di tempo, A bada, 2. col verbo Tiniri, Trattenere e Ritardare alcuno dal suo pensiero e dalla sua impresa, tiniri a bada, Tenere a bada. 3. Col verbo Stari, Trattenersi, Baloccarsi: p.e. Stari a bada, Stare a bada, Badare.

A BANE DDA, A BANIDDU'ZZA, Socchiuso figur. A BANNI BANNI avv. vale Dove sì, dove no. usasi coi verbi Chioviri, Essiri, e Truvarisi.

A BARATTU, avv. A vile prezzo.

A BARCA DI SARDI, avv. significa Alla rinfusa.
A BASCIU, modo avv. Di sotto, A basso. - 2. Fig. per
Deretano: p. e. Li parti d'a basciu. — 3. Per flusso di
ventre, Dissenteria: p. e. Si nni va, o si nni jiu d'a

ABA

basciu, vale Morì di flusso di ventre.-4. In tipogr. Mettiri a basciu la furma, disporre le pagine per collocarsi in torchio, Ordinare le pagine.

ABASTANTI, avv. A bastanza.

ABASTANZA, o ABBASTANZA, A bastanza. ABASU'NI, bacio dato di cuore, e sodo appiccante, Baciozzo.

A BATTAGGHIU'NI, avv. In gran copia, A josa, A ufo, dicesi anche In gran folla.

A BATTICU'LU, avv. Pigghiari a batticulu, Schernire,
Beffare, Uccellare, e anche Disprezzare.
ABAÜTTI’RISI, v. n. pass. Sbigottirsi.
ABAUTTU'TU, agg. da ABAUTTIRISI, Sbigottito.
ABBABBASUNA'TU, agg. materiale, semplice, sciocco,
Babbaccio, dicesi anche del solo esteriore.
ABBABBI'RI, v. n. divenir babbeo. 2. Per empirsi di
stupore, Trasecolare, Strabiliarsi.

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ABBACA RI, v. n. ed att. Cessare, Calmare: p. e. Abbacari lu vugghiu, Cessare di bollire: Abbacari lu duluri, Mitigarsi il dolore. 2. Per Abbonacciare. ABBACCALARA'TU, agg. dicesi delle vesti cadenti, Negletto. 2. Per abbattuto, infiacchito, spossato, Acquacchiato.

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ABBACHI'A'RI, v. att. calcolare, computare, contare, Numerare coll'abbaco, colle operazioni aritmetiche.— 2. Per Minutamente osservare. - 3. Abbachïari li carti, si dice del guardarle, sfogliandole, o tirandole su a poco a poco, Succhiellare le carte. 4. Per burlare insensibilmente, Dar la quadra, Dar la burla. — 5. N.pass. per menare in lungo, Indugiare. 6. Per investigar l'animo altrui, Dar intorno alle buche. ABBACHI NU, s. m. libricciuolo sul quale s' impara l'arte di numerare.

ABBACHI'STA, n. car. Abbachista.

A'BBACU, s. m. arte di sapere far conti, Abbaco, Aritmetica.-2. Per numero o figura d'aritmetica, p. e. Abbacu rumanu, Numero romano; Abbacu arabu, Numero arabico. 3. Tavola d'architettura quadrata, la quale a guisa di coperchio risale sopra l'uovolo, e sporta in fuori, Abaco.

ABBA'CU, s. m. Quiete: p. e. Nun aviri abbacu mai, Esser di continuo occupato, o tormentato. ABBADALUCCA'TU, vedi ABBABBASUNA'TU.

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ABBAGNA'RI, v.att. intignere nelle cose liquide materie, che possano incorporarle, Inzuppare. 2. Abbagnaricci in pani, vale Gustare una cosa con piacere: per deliziarsi di qualche cosa, e più propriamente Ridere alle spalle altrui.

ABBAGNATÚ, agg. da ABBAGNARI, Intinto.
ABBAGUTTIRISI, v. n. pass. Sbigottirsi.

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-

ABBAJA'RI, v. n. ass. il mandar fuori che fa il cane la sua voce con forza, Abbajare, Bajare, Latrare.2. Metaf. chiedere con importunità, ed invano. - 3. Gridare, e schiamazzare sconsideratamente, Abbajare. 4. Lassari abbajari ad unu, Non far conto delle sue parole, e trascurarle. 3. Dicesi anche d'uomo, che manda grida per la veemenza del dolore, Guaire, Urlare, Gagnolare. - 6. Prov. Cani chi abbaja assai muzzica pocu, vale far molte parole, e pochi fatti, Can che abbaja poco morde. – 7. Abbajari a la luna, vale Cicalare invano o far cosa vana, Abbajare alla luna. 8. Abbaja cu li cani, e roccula cu li lupi, vale, mostra di sentirla ora coll' uno, ora coll' altro di due opposti par titi, Nella Chiesa co' santi, e in taverna coi ghiotti. ABBAJA'TA, sost. f. la voce del cane, Abbajamento, Latrato. 2. Per met. Schiamazzo, 3. Per derisione,

V. BAJA. ABBAJATURI, v. m. di ABBAJARI, chi abbaja, Abbajatore.

ABBALATARI, v. att. coprire il suolo con lastroni di selce, Lastricare, Selciare. ABBALATA’TU, s. m. il coperto di lastroni di selce, Lastricato, Lastrico, Lastricamento, Lastricatura, ABBALATA'TU, agg, da ABBALATARI, Lastricato, ABBALINTA TU, agg. Smargiasso, Rodomontesco, ABBALIRI, v. n. ass. Valere.

ABBALI'RISI, v. n. pass. Valersi, Servirsi, ABBALLA'RI, v. n. ass. Muovere i piedi andando, e saltando a tempo di suono, Ballare. — 2. Per similitudine dicesi di tutte le cose, che non restano ferme: p. e. Abballari la terra sutta li pedi, vale Tremar la terra.

3. Fig. gongolare, dimenarsi tutto per l'allegrezza Colleppolare, Tripudiare. 4. Abbaflari e fari abballari senza sonu, Avere, o dare grande ambascia. 3. Abballari supra un tri tarì, vale essere attillato e Suello della persona, e vale purancora Muoversi ad ira; talvolta vale Tripudiare. - 6. Abballari di friddu, si dice allorquando si ha tremito nella persona cagionato dal freddo, Avere brividi, Tremar di freddo, 7. Att. p.e. Abballari un minuettu. 8. Prov. Quannu nun c'è la gatta li surci abballanu, vale la brigata non fa il suo dovere, ma si dà bel tempo, quando manca colui che la tiene a segno, Dove non son gatte i topi vi ballano, o Quando la gatta non è in paese i topi ballano. 9. Abballari mentri furtuna sona, vale Profittare della prospera fortuna.

ABBALLATA, sost. fem. il ballare, Ballata. ABBALLAVIRTICCHIU, s.m. mascherata nazionale di tre persone, ove due uomini fingono un duello nel disputarsi una donna iyi presente.

ABBALLACE DDU, s. m. piccolo ballo, Balletto.

ABBA'LLU, 0 BALLU, s. m. Ballo. 2. Per lo luogo dove si balla, onde Iri a l'abballu, Andare al ballo. - 3. Per impegno, p. e. Entrari, o essiri ntra l'abballu, dicesi di chi entra, o si trova in qualche impegno o negozio, Entrare, o essere in ballo; Mentri semu ntra l'abballu abballamu, Mentre ci troviamo imbarcati bisogna tirar avanti, Mentre siamo in ballo bisogna ballare. - 4. Per azzardo, Cimento, Rischio; onde Lassari ad unu ntra l'abballu, vale Lasciarlo nel rischio, Lasciarlo sulle secche, o nelle peste. Così ancora si dice, Essiri ntra l'abballu di li virgini, Essere sul vergello. 5. Essiri fora di l'abballu, vale essere in sicuro, fuor d'ogni rischio.

ABBALURA'RI, v. att. Avvalorare.

"ABBAMMARI'A'RI v. n. Gridare alla disperata per essere ascoltato ben presto, Stridere.

ABBAMPALAVURI, agg. per simil. Intraprendente, Faccendiere, Affannone.

ABBAMPA'RI, v. n. ass. Propriamente pigliar la vampa, Divampare, Avvampare, ed alcune volte Ardere. 2. Si dice ancora del calore del sole. 3. Fig. si dice Abbampari di amuri, di sdegnu, o di altra passione dell' animo. - 4. Di siti ec.

ABBAMPA'TU, agg. d'ABBAMPARI, Avvampato. ABBANDUNA'RI, vedi ABBANNUNA'RI. ABBANNIA'RI, v. att. pubblicare per bando, Bandire. - 2. Per bandire le merci, Bandire. 3. Per vendere all'asta, o sotto l'asta, Vendere all' incanto, Vendere a tromba. — 4. Abbanniari ad unu, vale manifestare ad alta voce i difetti di altri, o ciò, che si vuol tenere celato. 3. Abbanniari ad unu, per isposarsi o ricevere gli ordini sacri, Denunziare nella parrocchia. ABBANNIA TA, sost. f. pubblicazione delle cose da vendere, Il bandire. 2. Denunzia, Proclama. ABBANNIA'TU, agg. da ABBANNIARI, chiamato ad alta voce. 2. Per Denunziato. 3. Per merce manifestata, pubblicata: p. e. Roba abbanniata è menza vinnuta. 4. Testa abbanniata, vale per Bandito, Term. legale, sentenziato a morte per bando. 5. Vrazzu abbanniatu, Sgherro. 6. Per Famoso, Celebrato. ABBA'NNIU, sost. masc. Denunzia, Proclama: p. c. Polisi di abbannii, Lettere di denunzie.

ABBANNULIARI, v, att. pubblicare imprudentemente ciò, che dovrebbe rimaner celato, Palesare, Scoprire gli

altari.

ABBANNUNAME'NTU, yedi ABBANNU'NU. ABBANNUNA'RI, v. att. vale lasciare con animo di non

ripigliare, o di non ritornare più alla cosa che si lascia, Abbandonare, — 2. Lasciare chicchessia, o separarsi da lui per dispetto, o per altra passione, Abbandonare. 3. Abbannunari lu munnu, vale farsi religioso. - 4. Venir meno, Svenire, e anche Morire: p. e. Abbannunaricci ntra li manu, 5. N. pass, lasciarsi prendere a qualche affetto, Darsi in preda, Abbandonarsi,-6, Per rimettersi nelle mani ad arbitrio altrui, Abbandonarsi, - 7, Venir meno per lassezza, E dicesi pure delle bestie da soma. ABBANNUNA'TU, agg. da ABBANNUNARI, Abbandonato,

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2. agg. di Locu, vale Luogo incolto, oppure Luogo non più frequentato 3, Abbannunatu dị li medici, vale Infermo disperato, 4, Causa abbannunata, Difesa di lite trascurata. ABBANNU'NU, s. m. Abbandono, vale anche Deliquio. -2. In abbannunu, avv. Non curato, In abbandono, 3. Coi verbi Mettiri, Lassari e simili vale Abbandonare,

ABBANTICU, avv. composto dalla preposizione latina ab
e antico: fino da autico tempo, Ab antico.
ABBAPPA TU, vedi ABBALINTATU.
ABBARBICARI, v. n. far radice, Abbarbicare,
ABBARBICA'TU, agg. da ABBARBICARI, Abbarbicato.
ABBARRUTRISI, v. n. pass. Atterrirsi, Sbigottirsi.
ABBARRU JUTU, agg. da ABBARRUIRISI, Sbigottito, Al-
territo, Scoraggiato.

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