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febbraro 1851 (1), dopo di aver consultato l'egregio professore di fisica can. Alessandro Casano, il quale trovava ben fondate le cose da me esposte, e conchiudeva le sue mature riflessioni osservando che se gli effetti non avrebber corrisposto in modo esatto doveano per fermo essere più prossimi al vero, che quelli dei nostri metodi ordinarii; essendo miglior partito quello di metter in uso un sistema in parte fondato sulle leggi idrauliche ed in parte su principii derivati da idee scientifiche, che l'altro di non aver sistema di sorta, o averne uno apertamente riconosciuto falso.

Dall'altra parte con ministeriale della stessa data sceglieva una Commessione perchè avesse intrapreso una serie di esperimenti, e avesse proposto quanto occorresse per rettificarsi e completarsi il sistema della misura delle acque ; mantenendo bensì ferma l'unità di misura cioè la zappa della portata d'un palmo cubo di acqua per minuto secondo colla carica centrale di un palmo.

Fu questo un gran passo, che onora il Governo e allieta la scienza.

(1) Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale nei Reali Domini al di là del Faro. Dip. dell'Interno, Car. 1o, n. 1264.

Poichè è necessario, che si abbia un sistema nella misura delle acque del Comune di Palermo, fondato sopra i principi della scienza idraulica, e si supplisca al difetto, che il sistema metrico presenta in questo ramo, ferma restando l'unità di misura, che è la zappa della portata di un palmo cubo di acqua per un minuto secondo con la carica di un palmo centrale, conforme ella ha proposto, ho io risoluto;

1° Che nella misura delle acque in campagna si continui a far uso per la zappa del tubo conico lungo un palmo col diametro dell'imbocco quattrocento millesimi di palmo, e che vi si faccia corrispondere il diametro dello sbocco quattrocentoventinove millesimi di palmo; 2' Che per il darbo, l'aquila, ed il denaro si adoperi il tubo conico della stessa lunghezza di un palmo coi diametri degl'imbocchi rispettivi finora usati di dugento, cento, cinquanta millesimi di palmo, e che vi rispondano i diametri dello sbocco di dugento ventinove, centoventinove, e settantanove millesimi di palmo;

3° Che nella misurazione delle acque in città si prenda ad unità di misura l'aquila (ossia quattro denari) col tubo conico di lunghezza once tre, il di cui diametro d'imbocco resterà come al presente mille diecimillesimi di palmo, e si stabilisca quello dello sbocco diecimilasettecentoventicinque centomillesimi;

Che per lo denaro, la penna, ed il quarto di penna si usi il tubo conico della medesima langhezza di once tre, rimanendo i diametri d'imbocco rispettivamente di cinquecento, dugentocinquanta, e centoventicinque diecimillesimi di palmo, e sieno i diametri corrispettivi degli sbocchi cinquemila settecento venticinque, tremila dugento venticinque, e millenovecento settantacinque centomillesimi di palmo.

Le partecipo questa mia determinazione per l'uso che ne risulta, salve le convenzioni col Comune, che possano esistere in contrario.

SATRIANO.

2

Ond'è che al pubblico Aggiustatore dei pesi e delle misure furon passate le disposizioni analoghe, e fu soggiunto, che per la mezza zappa lunga un palmo il diametro dell'imbocco debb'essere 283 millesimi e quello dello sbocco 312 millesimi di palmo pel mezzo darbo lungo un palmo il diametro dello imbocco debb' essere 141 millesimi e quello dello sbocco 170 millesimi di palmo che la mezza aquila lunga un palmo ha il diametro dell'imbocco di 71 millesimi e quello dello sbocco di 100 millesimi di palmo che il darbo lungo once 6 ha il diametro dell'imbocco di 20000 e quello dello sbocco di 21450 centomillesimi di palmo che il mezzo darbo lungo once 4 e linee 3 ha il diametro dell'imbocco di 14142 centomillesimi e quello dello sbocco di 15167 centomillesimi di palmo che la mezza aquila lunga once 3 ha il diametro dell'imbocco di 7071 centomillesimi e quello dello sbocco di 7796 centomillesimi di palmo che il mezzo denaro lungo tre once ha il diametro dell'imbocco di 3536 centomillesimi c quello dello sbocco di 4261 centomillesimi di palmo -e che infine la mezza penna lunga tre once ha il diametro dell'imbocco di 1768 e quello dello sbocco di 2493 centomillesimi di palmo.

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Per siffatto modo colle norme apprestate dalla scienza fu riparato alle frodi più grossolane che da secoli si commetteano nella distribuzione delle acque.

Ed è qui bene che chiaramente si osservi, che se avesser dovuto innovarsi le misure idrauliche non si sarebbe parlato nè di tubi conici, nè di accampanamento, nè di tubi cilindrici; ma si sarebbe forse pensato agli orifici praticati in lastre sottili, abolendo del tutto i tubi di qualunque forma.

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Però il Governo ciò finora non ha creduto di fare. Nello stato presente si son volute lasciare intatte le misure disposte dal Codice metrico senza far il menomo cambiamento nelle loro forme, nei loro diametri, nella loro progressione. È stato in somma trovato il modo di non far più oltre rubare il pubblico da coloro i quali profittando che la legge determinava solo il diametro d'imbocco delle misure idrauliche si permettevano slargare o restringere l'interno dei tubi e lo sbocco di essi, cose che nel Codice metrico s'era trascurato a suo tempo di segnarvi esplicitamente.

vando lo imbocco tale quale bene o male si era, è stato dichiarato che stesse inalterabilmente proporzionale alla lunghezza l'eccesso del diametro allo sbocco sul diametro all'imbocco di ogni tubo.

Il che facendo nulla di nuovo s'è fatto, ma si è chiusa la porta ai ladri, s'è occorso alle frodi che sfacciatamente commetteansi.

Tutti gli onesti, come è ben naturale, ne debbono godere; perchè finalmente hanno ottenuto la soddisfazione di sapere cosa significa penna, denaro, aquila, darbo, e zappa.

Il Governo a miglior chiarimento con altra ministeriale del 18 ottobre 1851 (1) dichiarando espressamente la frode che conteneasi nelle

(1) Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale nei Reali Dominî al di là del Faro. Dip. dell' Interno, 2° Rip., Carico 1o, num. 7171.

In data del 13 di questo mese ho scritto all' Intendente di Palermo quanto segue:

■ Da un rapporto rassegnatomisi dal Delegato per l' Amministrazione delle acque del Comune di Palermo ho rilevato, che il pubblico Aggiustatore mal interpetrando le disposizioni emesse in data del 22 febbraro, circa al raggiustamento delle misure idrauliche, si permette proseguire a bollare le misure antiche, ormai riconosciute fraudolenti, ed arbitrarie.

« Epperò a riparare gl' inconvenienti, che ne derivano, le manifesto:

« 1° Che non sia mai più permesso a chicchesia usare, ed al pubblico Aggiustatore bollare le misure idrauliche della forma preesistente all'epoca anteriore al 22 febbraro 1851.

a 2o Che son riconosciute legali unicamente quelle disposte colla risoluzione sudetta, nelle quali, lasciato intatto ciò che la legge prescrivea in quanto all' imbocco, fu matematicamente determinato l'accampanamento proporzionale, su di che la legge taceva, e che dava luogo ad immense irreparabili frodi.

3 Che il pubblico Aggiustatore debba servirsi per la verifica pria di bollare, delle così dette spine, in tutto conformi a quelle fatte eseguire dal Delegato per l' Amministrazione delle acque del Comune, con cui dovrà mettersi d'accordo per provvedersene.

4° Che sien restituite in vista dal pubblico Aggiustatore le tavole metalliche colle quali misuravasi pria l'imbocco delle cannelle, ed il bollo antico di cui faceasi uso, a Sua Eccellenza il Pretore, per conservarsi nell'Ufficio dell' Amministrazione delle acque, senza che mai più possano mettersi in osservanza.

« 5° Delle suddette spine da me approvate rimarrà a cura del Delegato delle acque trasmettere i duplicati perfettamente consimili al pubblico Aggiustatore, ed a spese di costui, con verbale di consegna. Ed un' altra serie di campioni saranno da S. E. il Pretore trasmessi alla Deputazione metrica nelle forme legali per far parte della collezione di tutte le altre misure. a Con sì fatte norme Ella ne disporrà tantosto la esecuzione, sulla ferma base che unica debb' essere la misura delle acque, e questa non possa essere altra, che quella determinata colla rammentata deliberazione del 22 febbraro.

<< Salve rimanendo, ed illese le eccezioni di legge, che il Regio Erario possano riguardare, e tutto ciò, che per espresse condizioni speciali, siasi potuto convenire dai particolari circa alla specialità della carica ».

Comunico ciò a lei di risposta al suo rapporto del 1° stante per l'uso corrispondente.

Pel Generale in Capo Luogotenente Generale interino

nsure ti antica forma, ne veto in namera fiffinitiva l'uso, e la con

Iznazione.

El osservato avendo che io mila ostante il solo Comune nelle acque ti ma proprietà avea dato adempimento agli ordini emanati con soluzione dei 3 namo 1952 prescrisse quanto doveasi perhe immantinenti fossero le misure esatte coilocate in tutte e singole ime it fiversi proprietarii.

Winisters & Beal Segreteria i Stato presso & Lacgotenente Generale nei Reali Domini atel Fır. Dig. dell'Interno. Bis. Carmen f. sum. 1940.

in jar fata bo setto al intendente fi Piermo quanto segue:

vin serazione teile tisposizioni governative contenute neila Ministeriale del 13 ottobre 1831, Interso. Carica f. num. 6999, resa ti pubblica ragione. s render dovuto metter in regola satte le me te vari proprietari i acqua, togliendo le frandcienti canneile, e coilocando quelle sconosciute tnicamente legali.

• Pur non dimanco no dovuto accorzermi, che inconvenienu gravissimi tuttavia perduano, e inngt dai consegnarsi con le legii misure per come è stato ordinato a mente di legge 'acqua a chi spetta. Si continua a consegnare con le misure riconosciute, e dichiarate false e frandolenti, che è stato vietato di mai più usarsi, e che e mestieri del tutto eliminare e Listriezera.

a Fermo nel fivisamento di raddrizzare e mettere in regoia affare si grave, di pubblico e ti privato interesse, io la prazo a disporre che sieno per avviso immantinente avvertiti tutti » consegnatari d'acqua, a svellere tantosto daile urne e dai ricettacoli rispettivi le misure abusivamente introdotte, tuttoche bailate: e che nel termine di due mesi sien obbligati a coljocarvi le canneile che nei precisi sensi di legge debbon riconoscersi come unicamente legali stą termini deila ministeriale del 13 ottobre 1851. di num. 6999.

• Il 1' agosto poi rimarrà a di lei cura, e sara cortese di rendermene esatto e compiuto ragaglio, disporre sin da ora, che il pubblico Aggiustature di pesi e misure di questa città e suo territorio si porti a visitare senza eccezione, e sotto la più severa responsabilità sua, e sotto la immediata vigilanza di S. E. il Pretare, tutte le urne e ricettacoli dei particolari. E suddetta visita, che per miglior accerto della giustizia fara, accompagnato dal Soprintendente delle acque del Comune di Palermo e da una guardia urbana, che destinerà S. E. il Pretore, avra per oggetto verbalizzare lo stato di ogni ricettacolo, che l' Aggiustatore suddetto farà in vista a norma di legge regolare in quanto alle canneile.

« Ella mi fara grazia poi nel più breve tempo possibile farmi pervenire mano a mano copia dello stato di tutte le urne, e dei ricettacoli visitati, coll' indicazione di ciò che vi avrà rilevato il pubblico Aggiustatore, o a dir meglio mi trasmetterà copia dei verbali, che il pubblico Aggiustatore avra fatti, e che saranno non che da lui, ma dall' Architetto, e dal Soprintendente saddetti ancora firmati, e da un Impiegato della Cancelleria Comunale, che sarà da S.E. 1 Pratore destinato a far da Cancelliere.

« Ella, Signor Intendente, non farà mancare dei necessari aiuti, al bisogno, il pubblico Agginstatore per attinger lo scopo cui il Real Governo ha di mira, onde non siano più oltre manomessi gli interessi di coloro, che attingendo acqua, han dritto di averla consegnata a levale misura, reale e non effimera ».

Le ne do parte per sua intelligenza.

DELLA CARICA.

Vinti finalmente gli ostacoli circa alla regolarità delle misure si metteva in campo.

un nuovo

di genere guerra I consegnatarii d'acqua dimentichi d'essere stati burlati fino al giorno avanti pretendevano senza remora il summum jus, cioè misure esatte, e carica pretaluni proprietarii d'acqua che frodavano sulla inesattezza delle misure e la carica a talento, obbligati alla giusta misura, diminuivano la carica per proseguire in altra via le frodi.

cisa:

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Si gridava dunque che stabilita la misura esatta era mestieri di subito ordinare la quantità della carica.

Questo gridio era mal fondato

avea bisogno di maturità.

inopportuno

intempestoso

dirò così era indispensabile

Era utilissimo -era vantaggioso aggiungerò anzi che come inconcepibile era l'esser durata per più secoli la misura in modo fraudolento, inconcepibile era il parlarsi sempre di carica, in modo incerto, indeterminato, poggiato a consuetudini contrastate, che lasciavano irrequicta la mente del magistrato, nè gli facevan cogliere esatto il concetto ed il giudizio legale.

Ma non già che siffatto bisogno era reclamato urgentemente dal regolamento dato alle misure — mai no. Il Governo lo aveva apertamente detto, e ormai era da tutti compreso che nissuna novità abbenchè menoma si era recata alle misure idrauliche -esse rimanevano tali quali erano ab antico esse non si erano riformate, non si erano cambiate, esse si erano ridotte a verità; o a dir meglio si era tolto l'arbitrio, la frode che per mezzo loro si esercitava, chiamando misura legale d'una penna, di un denaro, di un'aquila, d'un darbo, d'una zappa quella che dovea dirsi misura fraudolente, misura arbitraria, misura con cui legalmente si frodava il pubblico.

Si era in somma supplito ad un voto di legge, non istabilendo un che di nuovo, ma indicando a punto fisso, ciò che matematicamente nasceva dalle indicazioni della legge, e che non era letteralmente e

spresso.

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