Dæmonum vires validas retundis; Concidunt Panos tremefacta templa, Lumen amicum. Te domum grandes revocant ruinæ: Lectus Antistes, licet expavescas, Ne time: gentis vigil ad salutem At senex tandem superas in arces Scandis: invictæ nova signa dextræ Fulgurant: pulchro rutilat Sionis Aula triumpho. Debitas Trino referant et Uni Numini grates populi fideles, FINE DEL PRIMO VOLUME. CAPO XI. SERIE DE' VESCOVI TIFERNATI DOPO S. FLORIDO SINO AL SECOLO XI. Num. V. LUMINOSO In tutto il secolo VII. non resta memoria di altro Vescovo Tifernate, che di Luminoso, e lo conosciamo per gli atti del Concilio Romano Lateranense sotto il Pontefice Martino I. ( collezione de'Concilj di Labbé t. 7. p. 79.) tenuto contro l'eresia de' Monoteliti. Ivi assistettero 105. Vescovi e condannarono gli eretici Monoteliti, che ammettevano in Gesù Cristo una sola volontà ed una sola operazione, distruggendo così la verità della natura umana, che assunse come vero nostro Redentore. Si condannò l'Ectesi di Eraclio ed il tipo di Costantine Imperatore, che favorivano quell' eresia. Dopo la sottoscrizione del Papa segui quella de' Vescovi, tra i quali si legge Luminosus Sanctae Tifernis Tiberinorum Ecclesiae ut supra statuens subcripsi. Il Sinodo fu tradotto anche in greco sottoscritto Tippvs, essendo diretto contro i Vescovi Greci Ciro Vescovo di Alessandria, Sergio, Pirro e Paolo tutti successivamente Vescovi di Costantinopoli. L'Imperatore Greco sdegnato per questa condanna inviò Olimpio Esarca di Ravenna per far sottoscrivere il suo Tipo dal Papa e da tutti i Vescovi. Olimpio tentò d' impadronirsi della persona del Papa nella Chiesa di S. Maria Maggiore; ma fu accecato da un lume superiore. Iddio permise, che Teodoro Calliopa altro inviato dell'Imperatore catturasse il Papa, e lo portasse a Costantinopoli, da dove fu mandato in esilio, e così mori. Certamente in questa occasione deve aver sofferto anche il nostro Vescovo Luminoso, che sottoscrisse la condanna della |