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Nell'ultima udienza, che mi concesse S. M., gli replicai le suppliche perchè ne due capitanati et in Elbinga (quando si concedono all'elettore per le spese, come pretende nella ratificatione dell'accordo) che rimanga pur il libero esercitio della religione cattolica, come al presente, e che s'avvertisse, ch'i iuspatronati de' beneficii in detti luoghi restassero liberi a' padroni nella stessa forma e modo di prima, perchè col tempo o non pas; sassero in mano d'heretici o non fussero proveduti di sacerdoti scandalosi e la M. S. mi disse haverne discorso con mons" vicecancelliere, a cui prima io n'havevo parlato, come al padre suo confessore. Appresso, perchè i capitanati sudetti sono nella diocesi di mons" vescovo di Vladislavia, essendo partito di qui giorni sono mons officiale di Danzica per andar a ritrovarlo, gli dissi, che n'avvisasse S. S. I., perchè so che farà le sue parti, et ho stimato bene di scriverne ancora, come ho fatto, a monst vescovo di Varmia, uno de' plenipotentiarii, si per i capitanati come per Elbinga; et havendo procurato d'havere l'ultima copia venuta dell'accordo (che mi fu concessa solo per un'hora) l'ho collationata con la mandata, et ho notato esservi stato aggiunto quello si degnerà vedere nell'accluso foglio; na tutto rimarrà meglio stabilito nella ratificatione, che seguirà.

Per ciò, che tocca poi più particolarmente all'esercitio della religione cattolica, riccordatomi novamente con una de' 15 passato nella concessione della sovranità della Prussia, havrà veduto dalla copia, che mandai, quello si è stabilito; ma non havrei voluto vi fusse quella promessa (se bene non tiene) nel fine del capo, che comincia: Exercitium religionis, che dice: Quod in casu devolutionis etc. e ne parlai a mons" vicecancelliere, ma mi rispose, che non s'era potuto far di meno, e ch'era solo di non innovare, e che già era venuta la capitolatione sottoscritta; e così ricordai ancora, che circa all'eret:ione del tribunale da farsi da S. A., ch'era da temere non l'erigesse di persone tutte heretiche con oppressione de' cattolici; e qualche cosa ancora ho avvertito dove si parla di lite de beneficii patronati, e fussero compadroni heretici, che si deputassero commissarii dell'una e dell'altra religione, ma m'ha replicato, che questo è già così solito; e suppongo, che mon signor vescovo di Varmia abbastanza informato havrà in tutto premuto come doveva; nè lasciai di dire a monst vicecancelliere, che se nell'atto della ratificazione si potesse vanta rgiar qualche cosa, che tutto riconoscerei dalla sua solita pietà. In fine poi dell'udienza di S. M. gli rappresentai, che restand'io di seguirlo per i rispetti a lui noti, che supponevo che non fusse per esser necessaria la mia persona, e che per conto dell'indennità della religione cattolica, delle chiese e beni loro, che riposerei sopra il suo reale zelo, e mi replicò, che non ne dubitassi, havendo anche di nuovo parlato al padre suo confessore, perchè lo ricordi a S. M. nell'occorrenze. Non ho saputo che più poter aggiungere, mentr'ho passat'i stessi uffici con la

serma regina e rinovato di tutto la memoria a mons vicecancelliere nell'atto della sua partenza, che volse esser a favorirmi, etc.

20. Vidoni an Chigi 1): Verhandlungen des Nuntius mit dem brandenburgischen Gesandten von Hoverbeck.

Warschau 1659 Mai 3.

Germania 166 dechiff. am 4. Juni.

Fu mercoledi a ritrovarmi il sig dell'Isola e dirmi come havesse ricevuto corriere dalla sua corte con facoltà, che si restituisca libera Craccovia, mentre si ricevesse le altre sodisfationi per benefitio comune della lega; che haveva mandato a fare parte del tutto al sigr conte di Kolovrat Aloviz per udire i suoi sensi, e poi pensava havere audienza dal Polacco et chiederla anche publica in dieta per assicurare i stati della buona mente di S. M. Ces. Essendo poi stato giovedì alle nozze, s' introdusse a far meco complimenti in anticamera della regina il sigr Doverbek 2), com'era la prima volta che lo vedevo dopo tornato da Turonia; da questo passò a qualche discorso delli affari correnti e d'havere i passaporti dell'elettore per i Svetesi, ma vedere in questi poca, dispositione alla pace, dispiacergli le diffidenze fra S. M. Ces. e questa, che io vedessi di disporre i ministri di quella all'evacuatione di Craccovia, perchè la regina gli haveva detto che s'obligariano la Polonia et si ristabiliria la buona intelligenza. Io gli risposi, che non pretermettevo quelli uffitii, che stimavo profittevoli al ben pubblico, e che speravo si potessero indurre a ciò con la sicurezza che havessero di continuar la buona amicitia. La regina poi mi discorse pure sopra di ciò, dolendosi in un certo modo dell'Isola, che troppo assottigli qui le cose, che convenga trattare in altra forma con i Polacchi; che il sigr ambasciatore di Francia promettesse la pace sicura e più vantaggiosa, se si tratterà separatamente da collegati, al che scopersi, che mai consentirà Brandemburg, e Doverbek mi disse di pretensioni maggiori de' Svetesi delle prime; il punto principale sia, che vedo, che l'uno non si fida dell'altro; e la regina m'aggiunse, che l'Isola si doleva che lei pratticasse i nuntii terrestri contro di loro, e che lei non lo negava, già che vedeva come essi trattano, e mostrò che se l'Isola gli parlasse, diria di non volersi più ingerire in tal negotiato, e la supplicai a non farlo per non accrescere le diffidenze, etc.

1) Flavio Chigi, Kardinalstaatssekretär Alexanders VII. 1657 - 67.

2) Johann von Hoverbeck, brandenburgischer Gesandter in Polen.

21. Vidoni an Chigi: Versuch Hoverbecks, die päpstliche Zustimmung zur Besetzung von Braunsberg zu erlangen.

Warschau 1659 Mai 3.

Germania 166 dechiff. am 4. Juni.

Havendo procurato di corrispondere circospettamente alla cortesia del sigr Doverbek, egli s'avanzò a dirmi del desiderio di S. A. per haver Bronsberga con animo d'introdurvi trafico forastiere, che resteria intatta la religion cattolica et i seminarii, che daria in cambio non solo capitanati equivalenti, ma di maggior frutto, e che si contentava, che ricada alla chiesa in mancanza della sua linea, in modo che saria evidente l'utilità di essa, che S. M. n'havesse scritto a N. S. pezzo fa. Io risposi, che già da molto tempo havevo sentito parlar di questo negotio, ma che non havevo poi inteso cosa alcuna; esser però materia, che richiedeva gran consideratione, e divertii ad altro, toccando qualche cosa, non veder io alcuno più prossimo di S. A. alla pretensione di cose grandi, et egli subito m'interruppe, dicendo queste differenze di religione operano molto, ma la prudenza di N. S. con il mezzo di soggetti di valore e virtù, e non de frati, potriano far gran cose; prorompendo in lodi grandissime della pietà e zelo di S. B., che me ne consolai in estremo, e che questo saria più facile a lui che ad ogni altro per il concetto, stima universale di tutti i prencipi protestanti verso di S. Stà; del che se io mi rallegrassi, V. E. lo comprenda dal mio ossequio; et ho stimato bene darne questo cenno ancora per dirle, che l'occasione era tale di non poter sfuggire il discorso seco senza taccia d'inurbanità, mentre eravamo vicini per il servitio, si prestava per dare il braccio alla regina, già che hora è qui come ambasciatore e plenipotenziario di S. A. etc.

22. Vidoni an Chigi: Bitte Hoverbecks an den Nuntius, den schwe. dischen Gesandten für den Friedenskongress bei den Kaiserlichen Pässe zu verschaffen.

Warschau 1659 Mai 10.

Polonia 70 Or.

Mentre lunedi uscii dalle stanze della serenissima regina, mi si fece incontro il sigr d'Overbek, ambasciatore di S. A. elettorale, che si trovava nell'anticamera, e m'espose qualche difficoltà, che s'incontrava nei signori ministri cesarei di conceder i loro passaporti per i Svedesi al congresso della pace, e che io avessi voluto disporre il sigr Lisola a darli, già che S. A. haveva dichiarato al sigr Turski, residente di questa maestà appresso l'A. S., d'haver ordinato al medesimo sigr Overbek di consignar i suoi al

stesso fine, con che però se ne ritrahesse in cambio quei de Svedesi. Risposi, che io già non havevo lasciato di farlo e lo farei di nuovo per incontrar il suo gusto e per esser cosa, che tendeva direttamente a si grande beneficio, che dubitavo nondimeno di incontrar due ostacoli, l'uno, che le plenipotenze de Svedesi si supponevano vitiose, l'altro, che egli volesse sicurezza, non si trattasse e concludesse senza di loro; il che hebbe per molto ragionevole, e in conformità m' attestò, che nel consignar i suoi lo farà con protesta che siano emendate le plenipotenze e che non si tratti senza tutti i collegati, anzi che resti fra loro stabilito di mover la guerra tutti d'accordo a Svedesi, quando non osservassero ad alcuni di essi il concluso. Mi portai perciò dal signor Lisola al stesso effetto, nè incontrai altre difficoltà che le accennole di sopra

ZUSAMMENGESTELLT VON KARL SCHELLHASS

VORBEMERKUNG.

Soweit möglich soll jährlich alles verzeichnet werden, was auf historischem Gebiet Italiener und Ausländer über Italien und das Papsttum und über beider Beziehungen zu den übrigen Ländern veröffentlicht haben. Berücksichtigt wird die Zeit vom Jahre 500 n. Chr. bis zur Gegenwart; nur in Ausnahmefällen wird über das Jahr 500 zurückgegriffen 1).

I. Allgemeines.

1. Philosophisches. Arbeitsprojekte.

G. Ferrero, Storia e filosofia della storia (NAnt 1910 Nov. 1). B. Croce, Ueber die sogen. Werturteile (Logos, Tübingen Mohr, 1: in der Geschichtsforschung). A. M. Koeniger, Voraussetzungen u. Voraussetzungslosigkeit in Gesch. u. Kirchengesch. (VSMünch 3. Reihe 9).

N. Malvezzi, Sullo svolgimento degli studi stor.-critici (RaN 1911 Jan. 16). G. Carocci, Stradario fiorentino (ArSt 4. Ser. 29, 9: Plan einer Arbeit). - G. Gambino, Metodologia geograf. ossia dei mezzi per raggiungere la popolarità e la diffusione degli studî geograf. in Italia. N. ed. Palermo Sciarrino. C. Maranelli, Per la storia della distribuzione geografica della popolazione nel mezzogiorno d'Italia. Bari Laterza (vgl. BSocGeogIt 4. Ser. 11, 911 f.).

2. Archive.

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L'ordinamento delle carte degli arch. di stato it. Manuale stor.-archivist. con pref. di P. Villari. ed. Ministero dell'interno. Roma Mantellate. P. Pecchiai, Manuale pratico per gli archivisti della pubbl. amministr. (über Einrichtung, Verwaltung und Geschichte der Archive: ins besondere Kritik an den staatlichen Regolamenti). Milano Hoepli. F. Wilhelm, Archivfürsorge Oesterreichs in Italien 1814-25 (Mi. 3. (Arch.-) Sektion Zentralkommnission für Kunst- und historische Denkmale 8, 1). C. Russell Fish, Guide to the materials for American History in roman and other it. arch. Washington Carnegie Institution.

1) Siehe auch Anm. zu IV 1.

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