Imágenes de páginas
PDF
EPUB

SOCI ORDINARI

1. ADRIANI D. ROBERTO, Direttore del Manicomio di Perugia.

2. ARTUSI PELLEGRINO, Firenze.

3. ARDU ONNIS D. EFISIO, Sassari.

4. BELLUCCI Prof. GIUSEPPE, Perugia.

5. BELMONDO Prof. ERNESTO, Padova.

6. BENI Avv. CARLO, Stia, Prov. di Arezzo.

7. BIANCHI Prof. STANISLAO, Siena.

8. BIFFI D. SERAFINO, Milano.

9. BIZZARRI GUIDO, Firenze.

10. BOTTI Comm. ULDERIGO, Reggio di Calabria.

11. BRUNO Dott. EDUARDO, Firenze.

12. CAMBRAY-DIGNY AVV. TOMMASO, Deputato, Firenze.

13. CENTONZE D. MICHELE, Catanzaro.

14. CHIARUGI Prof. GIULIO, Firenze.

15. CHIGI-ZONDADARI Marchese BONAVENTURA, Senatore, Siena.

16. COLLACCHIONI MARCO, Borgo San Sepolcro.

17. CORSINI Principe Don TOMMASO, Senatore, Firenze.

18. CRIVELLI-SERBELLONI Conte D. GIUSEPPE, Milano.

19. D'ANCONA Prof. CESARE, Firenze.

20. DANIELLI D. IACOPO, Firenze.

21. DE STEFANI Prof. CARLO, Firenze. 22. DONATI Prof. GIROLAMO, Perugia.

23. EHRENFREUND D. ERASMO, Firenze.

24. FANO Prof. GIULIO, Firenze.

25. FERRARINI D. CORRADO, Lucca.

26. FIGUEIRA Prof. GIUSEPPE H., Montevideo.

27. FINZI D. IACOPO, Manicomio Provinciale di Ferrara.

28. FRASSINETO (DI) Conte D. ALFREDO, Firenze. 29. FRICKEN (Von) ALEXIS, Firenze.

30. GAMBA Prof. ALBERTO, Torino.

31. GIGLIOLI Prof. ENRICO, Firenze.

32. GIGLIUCCI Conte MARIO, Firenze.

33. GRILLI D. PIETRO, Firenze.

34. KRAUS Barone ALESSANDRO (figlio), Firenze.

35. KURZ D. EDGAR, Firenze.

36. LANZA S. E. OTTAVIO, Principe di Trabia e di Butera, Palermo. (Socio a vita.)

37. LEVI Barone GIORGIO ENRICO, Firenze.

38. LIVI D. RIDOLFO, Capitano-Medico, Roma.

39. LORIA D. LAMBERTO, Firenze. (Socio a vita.)

40. MACHADO DE MAGALHAES BOTELHO MOSQUERA D. FRANCESCO, Firenze.

41. MANTEGAZZA D.r IACOPO, Firenze.

42. MANTEGAZZA Prof. PAOLO, Senatore, Direttore del Museo Nazionale d'Antropologia, Firenze.

43. MARANDINO OVIDIO, Firenze.

44. MARINELLI Prof. GIOVANNI, Deputato, Firenze.

45. MAZZEI Prof. ERNESTO, Firenze. (Socio a vita.)

46. MILANI Prof. LUIGI, Direttore del Museo Etrusco, Firenze.

47. MODIGLIANI D. ELIO, Firenze.

48. MODIGLIANI D. LEONE, Firenze.

49. MONDIO D. GUGLIELMO, Messina.

50. MONSELISE D. ALESSANDRO, Mantova.

51. MORELLI Avv. GUIDO, Firenze.

52. MORI D. ANTONIO, Firenze.

53. MORSELLI Prof. ENRICO, Genova.

54. NARKIEVICZ-IODKO (DE) Cav. GIACOMO, Nad-Niemen, Minsk, Russia. 55. OMBONI Prof. GIOVANNI, Padova.

56. PATRIZI Prof. M. L., Sassari.

57. PIGORINI Prof. LUIGI, Direttore del Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico di Roma.

58. PINTO Cav. EMANUELE, Firenze.

59. PITZORNO D. MARCO, Sassari.

60. PULLÈ Conte Prof. FRANCESCO, Firenze.

61. RATTI GIOVANNI, Firenze.

62. REGÀLIA ETTORE, Firenze.

63. RICCARDI Prof. PAOLO, Modena. 64. ROMITI Prof. GUGLIELMO, Pisa. 65. ROSSELLI D. EMANUELE, Firenze. 66. SANQUIRICO Prof. CARLO, Siena.

67. SOMMIER Comm. STÉPHEN, Firenze.

68. TAMBURINI Prof. Augusto, Direttore del Manicomio di Reggio

Emilia.

69. TANZI Prof. EUGENIO, Direttore del Manicomio di Firenze.

70. Tocco Prof. FELICE, Firenze.

71. UJFALVY-HUSZAR (DE) Barone CARLO, Firenze.

72. VANNI Prof. ICILIO, Parma.

73. VLACOVICH Prof. PAOLO, Padova.

74. WEITZECKER Cav. GIACOMO, Missionario Valdese nell'Africa meri

dionale.

75. ZOJA Prof. GIOVANNI, Pavia.

571. 26 (993).

MEMORIE ORIGINALI

GLI ULTIMI GIORNI DELL'ETÀ DELLA PIETRA

(Melanesia)

LE MAZZE CON TESTA SFEROIDALE DI PIETRA DELLA NUOVA BRETTAGNA

dette PALAO

STUDIO DEL PROF. ENRICO H. GIGLIOLI

Una delle armi più micidiali e più caratteristiche dei Melanesiani della Nuova Brettagna, e più specialmente della parte settentrionale di quella grande isola nota col nome di Penisola della « Gazelle, » è una robusta clava cilindrica di legno duro, guernita alla sua estremità superiore con una palla forata di pietra; quest' arma formidabile chiamasi PALAO.

Mazze con teste litiche alquanto simili sono pure tuttora in uso nella metà orientale della Nuova Guinea; ma tra i Papuani, i quali hanno saputo fare clave con testa di pietra di forme assai svariate e non poche bellissime, la forma liscia sferoidale od ovoide è una delle meno frequenti.

Posseggo una testa di mazza sferoidale non finita di forare, dalla Nuova Caledonia, ed un'altra assai rozza della Nuova Zelanda; ritengo però che non appartennero agli indigeni attuali di quelle due isole, ma ai loro predecessori; la seconda potrebbe anche essere un peso da lenza per pescare nei grandi fondali, detti punga-aho dai Maori. In epoca storica, mazze del tipo della Palao furono adoperate dagli indigeni del Chile, del Perù, del Guatemala e della California; quelle del Chile e del Guatemala erano spesso enormi. In tempi più remoti, gli antenati dei Bushmen e degli Ottentoti alla estremità australe dell'Africa, usavano pure mazze con testa sferoidale di pietra, talvolta Archivio per l'Antrop. e la Etnol.

2

grossissima. Mentre alla estremità opposta del Continente Nero, tra gli avanzi della XII dinastia egiziana, a Kahun e altrove, si sono rinvenute simili teste sferoidali di mazze, ma di più modeste dimensioni; ne ho una di sienite che ha tuttora il suo bastone originale fissato con bitume. Infine conservo nella mia collezione una di queste teste sferoidali di mazza, non finita di forare, trovata nelle vicinanze di Cartagine.

Dall'Asia conosco armi affatto simili, certamente preistoriche, trovate nelle parti centrali dell' India. Nell' Europa si sono trovate pietre sferoidali forate e che erano evidentemente teste di mazza, un po'dappertutto, ma specialmente nell' Irlanda, nella Gran Brettagna, nella Francia, nella Scandinavia (Danimarca) ed anche in Italia; appartengono, credo, all' èra neolitica e forse alla prima età dei metalli. Ricorderò in ultimo che in Islanda è attualmente adoperato un pesante mazzuolo con testa sferoidale di pietra forata al centro e passata sopra un corto ma robusto manico di legno, per pestare il pesce; caso singolare, giacchè l' Islanda, colonizzata in epoca relativamente recente (VIII secolo di Cristo) non ebbe invero abitanti preistorici che usassero strumenti di pietra.

Ho ricordato questi casi i quali provano ampiamente la estensione quasi universale di un' arma del tipo della Palao dei Melanesiani della Nuova Brettagna tra genti preistoriche antiche e moderne, non solo a tale scopo, ma ancora per togliere una curiosa e per me incomprensibile titubanza, sul vero carattere delle pietre tonde o sferoidali forate o incominciate a forare, assai sparsa tra gli archeologi; i quali escogitarono le ipotesi le più singolari per spiegare l'uso delle pietre sferoidali forate e specialmente quelle frequentemente trovate colla perforazione appena iniziata; mentre quella più naturale, che non potessero essere che teste di mazze, a me pare tanto ovvia ed indiscutibile.

In Europa Sir John Evans, la più grande autorità vivente in fatto di strumenti di pietra, le considera martelli, e tratta come oggetti distinti quelle col foro finito e quelle nelle quali la perforazione non è completa (1); altri, seguendo il Nilsson (2), le hanno confuse coi rozzi percotitori litici, veri martelli primitivi e ben diversi.

(1) JOHN EVANS, Ancient Stone implements of Great Britain, pp. 204, 213-218. London, 1872.

(2) SVEN NILSSON, Les habitants primitifs de la Scandinavie, p. 28, pl. 1, fig. 1, 2, 3, 12, 14. Paris, 1868.

« AnteriorContinuar »