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571. 14. (963).

STRUMENTI DEL TIPO DI CHELLES

SCOPERTI DAL SIG. H. W. SETON-KARR NELLA SOMALIA NOTA DEL PROF. ENRICO H. GIGLIOLI

È cosa nota a tutti i Paletnologi la singolare scarsità nell'Africa di avanzi di quell'Era primitiva della evoluzione della civiltà umana. che vien detta l'Epoca della pietra. Eppure la presenza degli Antropomorfi a noi più affini e diversi altri fatti militano in favore della ipotesi che fu sul Continente Nero o su terra ad esso vicina che ebbe origine l'Uomo; ed oggi ancora vivono nell'Africa le schiatte umane che vanno considerate le più basse.

Per queste ragioni ogni scoperta nuova fatta in Africa nel campo paletnologico, desta vivissimo interesse tra i cultori della Antropologia.

Sinora si conosceva la esistenza di rozzi strumenti scheggiati di tipo arcaico e paleolitico, ma accompagnati da palle litiche forate e lisciate, di dimensioni svariate, vere teste di mazza, nella estremità australe del Continente Africano. Lungo la sua zona settentrionale, ove tocca il nostro Mediterraneo, si conosce da anni la presenza di armi e strumenti di selce, di epoca, o per lo meno di tipo, più moderni; tipo non diverso da quello riccamente rappresentato nelle altre terre circummediterranee, e specialmente nell'Italia nostra. Ma le scoperte più sorprendenti in questo riguardo nella zona settentrionale dell'Africa sono senza dubbio, quelle recenti del dotto ed attivissimo amico mio il Prof. W. M. Flinders Petrie, le quali hanno rivelato in Egitto la esistenza di una grandiosa epoca della pietra che dai tempi primitivi ed arcaici penetrò inoltrandosi ben avanti nella nota e caratteristica civiltà egiziana. Non pochi degli strumenti ed armi rinvenuti nell'Egitto sono tra i più mirabili prodotti del lavoratore di selci.

Archivio per l'Antrop. e la Etnol.

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Nella vasta regione che si estende tra il Sahara e l'Egitto, ed il Natal ed il territorio del Capo di Buona Speranza, alla quale più propriamente va applicato il nome di Regione Etiopica, ben poco si è trovato in fatto di avanzi paletnologici: alcune rozze selci scheggiate rinvenute dal Prof. Dupont nel Congo e da lui descritte, ed un ben scarso numero di accette levigate di tipo neolitico e spesso fatte di ematite, lungo la costa occidentale alla Guinea e nel Senegal, e ancora nell' Equatoria.

Non può dunque recar sorpresa l'enorme interesse suscitato specialmente in Inghilterra, ove venne sinora soltanto divulgata, dalla recente scoperta fatta dal Signor H. W. Seton-Karr, cioè di estesi avanzi di un' Era paleolitica primitiva e tipica nella morfologia dei suoi prodotti, nella parte settentrionale della Somalia, estremo lembo orientale dell'Africa torrida.

La Somalia è nota gloriosamente e dolorosamente a noi Italiani; fu il campo di alcune delle recenti più ardite esplorazioni nostre, ma pur troppo sull'aride sue pianure lasciarono la vita alcuni dei nostri migliori esploratori. Debbo qui dire che fu invero un Italiano il primo a raccogliere selci scheggiate da genti primitive nella Somalia; e nel Giugno 1891 il valoroso esploratore e mio amico ingegnere Luigi Bricchetti-Robecchi notò vasti cumuli di selci lavorate presso i pozzi di Uarandi, a O. N. O. di Obbia, nel territorio degli Habr-Ghidir. Ne raccolse qualcuna, ma essendo forme poco caratteristiche, rozzi coltelli e raschiatoi di piccole dimensioni, non attrassero l'attenzione che davvero meritavano e furono trascurate affatto.

Intanto il signor H. W. Seton-Karr visitò la Somalia, principalmente con scopi cinegetici. Nelle sue prime gite osservò anch'egli cumuli di selci scheggiate e ne riportò un certo numero. Io ne vidi e ne ebbi quando fui a Londra nell'estate del 1895, ed esse non differivano dai pochi campioni riportati dal nostro Bricchetti-Robecchi.

Il signor Seton-Karr le fece vedere a persone competenti e tra le altre a Sir John Evans, uno dei maggiori tra i dotti in Archeologia preistorica; questi vide subito l' importanza grande di quel materiale e diede al signor Seton-Karr istruzioni pratiche sull'argomento, facendogli specialmente studiare il magnifico materiale paleolitico nella sua classica raccolta a Hemel Hempstead.

Per ben cinque volte il signor Seton-Karr tornò nella Somalia, e l'ultima sua gita fu interamente dedicata alla ricerca di Paleoliti di grandi dimensioni. Nel settembre 1895 egli fece alla riunione della British Association pel progresso delle Scienze, tenuta quell'anno a

Ipswich, la prima comunicazione sulla scoperta da lui fatta di avanzi dell'Era paleolitica nella Somalia; frutto della terza e quarta sua escursione in quel paese. Nel febbraio 1896 comparve una sua memoria sull'argomento corredata da rozzi disegni a semplici contorni nel Giornale dell'Istituto Antropologico di Londra (1). Ma quei rozzi disegni mostrano chiaramente le forme caratteristiche del tipico « Coup de poing » paleolitico.

Nella quinta sua gita il signor Seton-Karr aveva non solo trovato una quantità di grossi Paleoliti, ma aveva potuto constatare che, nella Somalia, strumenti litici scheggiati sono largamente sparsi alla superficie del suolo e sepolti poco sotto, e ciò specialmente nel distretto compreso tra il Mar Rosso, 9°, 30′ di Lat. N. e 41° e 45° Long. E. da Greenwich. La località però ove vennero trovati grandi Paleoliti in maggiore abbondanza è sul versante occidentale di una collina bassa che forma la sponda destra del fiume Issutugan, a circa 85 miglia a S. O. di Berbera.

Il 30 Aprile 1896, Sir John Evans fece una breve comunicazione sulla scoperta di Seton-Karr alla Società Reale di Londra (2). Sir John osserva giustamente che poco si poteva dedurre con sicurezza intorno alla età degli strumenti scheggiati di piccole o medie dimensioni riportate dal Seton-Karr dalle sue prime gite, quelli appunto che io vidi a Londra nell'agosto 1895, e che trovai simili a quelli raccolti molto più al sud dal nostro Bricchetti-Robecchi. Essi rammentano pel tipo gli strumenti mousteriani caratterizzati da G. de Mortillet. «Ma, continua Sir John Evans, il dubbio intorno al carattere prettamente paleolitico non è più permesso innanzi ai moltissimi grossi strumenti raccolti dal signor Seton-Karr nella sua ultima gita nella Somalia: essi sono assolutamente identici nella forma con quelli ben noti della vallata della Somme. >> E questa identità di forma è assai eloquente sebbene manchino quelle condizioni di giacitura che provano irrefragabilmente l'età paleontologica, cioè Quaternaria, di simili strumenti nell' Europa N. O.

In questi giorni il signor Seton-Karr ha avuta la cortesia di spedirmi in comunicazione alcuni dei Paleoliti più tipici e più grossi da

(1) H. W. SETON-KARR, Discovery of Evidences of the Palaeolithic Stone age in Somaliland. Journ. Anthrop. Institute, XXV, p. 271, pl. XIX-XXI. London, 1896.

(2) JOHN EVANS, On some Palaeolithic Implements found in Somaliland by Mr. H. W. Seton-Karr. Proc. Royal Society, LX, p. 19. London, 1896.

lui rinvenuti nella Somalia, e ciò mi porge occasione di farveli vedere insieme con alcuni strumenti litici di mole minore e di forme meno caratteristiche rinvenute nel medesimo paese tanto da Seton-Karr come dal Robecchi.

I grandi Coup de poing di tipo appuntato e a forma di mandorla giustificano pienamente il verdetto di Sir John Evans, e sono affatto simili a quelli di Chelles e di Abbeville in Francia, a quelli di Caramanico e della Basilicata in Italia, di San Isidro nella Spagna, e a quelli rinvenuti nei depositi a laterite nel S. E. dell'India.

È noto come il Chantre scoprì strumenti simili nella vallata dell'Eufrate. L'importanza di tutto ciò è ovvia nella indagine per la ricerca delle origini umane, giacchè parrebbe che nella vastissima area che si estende dal S. dell' India attraverso l'Asia occidentale, dal Capo di Buona Speranza all'Egitto e su quasi tutta l'Europa, i primi uomini fabbricavano strumenti affatto simili; onde vi sono ragioni per ritenere che anch'essi fossero simili.

I grandi Paleoliti della Somalia sono quasi tutti fatti di quarziti, come lo sono invariabilmente quelli dell'India. Ma non pochi degli strumenti litici rinvenuti nella Somalia sono di selce, materiale con cui sono fatti quelli dell'Egitto e dell'Europa.

Non è questo il momento di dare una descrizione dei Paleoliti raccolti dal signor Seton-Karr nella Somalia; spero avere più tardi occasione di fare ciò, ed allora potrò pure, spero, dire qualche cosa intorno alle notevoli scoperte recentemente fatte nel medesimo campo dal Seton-Karr in Egitto, ove sull'altipiano di Wady Sheik, egli fece l'anno scorso la scoperta delle cave di selce e delle officine, ove, nei tempi paleolitici, gli abitanti dell'Egitto traevano il materiale e lavoravano i loro strumenti litici; questi a migliaia, di tutte le forme e dimensioni ed in ogni stadio di lavorazione, giacevano sparsi intorno.

Non mi rimane che a porgere vivi ringraziamenti al signor SetonKarr, ai quali non dubito che vorrete tutti associarvi; giacchè dobbiamo a lui una scoperta paletnologica di capitale importanza, e oggi a lui si deve la presente comunicazione.

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