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morfia, ossia una somiglianza con gli animali, e quindi quale un carattere pitecoide. Hyrtl, Grüber, Calori e Stieda hanno voluto ritrovare nell'esistenza del processo temporale un carattere della razza inferiore. Anche Anutschin ritiene in generale la presenza di detto processo frontale nell'uomo come un caso di teromorfismo pitecoide. Sutura metopica. Per questa misura noi avremmo da ripetere quanto abbiamo già detto per le ossa wormiane. In questi 20 cranii noi non ne abbiamo incontrato un solo che avesse un semplice accenno almeno della sutura in discorso; laddove nei 180 normali l'abbiamo incontrata 15 volte. Se, stando al concetto di Welker, Quatrefages, Calori, Broca, Lederle, ecc. la presenza della sutura metopica è più rara nelle razze inferiori che nelle alte, consentendo essa un maggior sviluppo dell' encefalo (Maggiorani, Calori); il non aver noi riscontrato nessun accenno di essa nei nostri cranii di delinquenti messinesi, ci dà una prova maggiore per ammettere l' inferiorità dei nostri criminali rispetto ai normali.

CONSIDERAZIONI GENERALI E CONCLUSIONE

mi pare che nella craniologia dei delinquenti si possono trovare elementi preziosi che ne differenziano le forme da quelle degli onesti, e che d'altra parte mettono questi individui disgraziati nella grande famiglia di quei costituzionalmente malnati, che con nome felice si dicono degenerati. — (D. G. AMADEI. Studii sopra alcuni cranii di assassini. Arch. per l'Antrop., v. 13).

....è egli possibile che individui che accumulano così enormi serie di alterazioni, abbiano lo stesso grado di intelligenza, e vadano incontro alla stessa responsabilità degli uomini a cranio perfettamente normale? (LOMBROSO. L'uomo delinquente).

Dopo avere noi constatato, come l'indice cefalico dei nostri delinquenti non si allontana di molto da quello ottenuto sui normali, confermando così quanto ebbe a trovare il Monti nel suo studio su cranii di delinquenti Bolognesi « che il grado, cioè, dei diversi tipi appartenenti ad individui di una medesima provincia non cangia, non ostante che essi appartengono ad individui sani, o a pazzi, o a delinquenti, » siamo andati ad esaminare tutte le altre misure, confrontandole con quelle ottenute sui 180 cranii normali.

La capacità cranica in centimetri cubici è risultata inferiore a quella dei normali; anzi in alcuni di questi delinquenti la capacità cranica

è stata così scarsa da potersi confondere con quella di alcuni popoli selvaggi, come gli Ottentotti, che presentano in media una capacità di 1200 c.c. E come per la capacità cranica così per quasi tutte le misure prese, per non ripetere quanto abbiamo di già notato, la inferiorità di questi delinquenti è risultata sempre chiara in confronto alle misure ricavate sui 180 cranii appartenenti a sani.

In quanto alle anomalie poi basta gettare uno sguardo e sullo specchietto delle principali anomalie raccolte sui 180 cranii normali e sullo specchietto di quelle raccolte sui 20 cranii di delinquenti, per scorgere subito la enorme differenza, o meglio, la maggior proporzione in cui le anomalie si presentano in quest'ultimi. Non havvi difatti un sol cranio di questi delinquenti, che non ci presenta parecchie anomalie e delle più caratteristiche, e dai varii ricercatori rilevate come segni manifesti di degenerazione, di regressività verso le razze inferiori, e più ancora verso altre specie di animali o di specie dell'ordine dei Primati. Sono il prognatismo, la fronte sfuggente, la prominenza accentuata dell'occipite, la cresta frontale pronunciata, la fossetta occipitale media, la sutura temporo-frontale, l' asimmetria cranica, l'asimmetria facciale ecc., che accumulati quasi sempre in parecchi stanno là, in quei 20 cranii, ad additarci quali alterazioni somatiche abbiano potuto concorrere nel determinare quello stato anomalo dell'individuo che il Prof. Lombroso ha così ben tratteggiato e scolpito nel suo Uomo delinquente.

La Tavola V contiene cinque figure di cranii (fig. a, b, c, d, e), le quali corrispondono, rispettivamente, ai numeri 10 (a), 11 (b), 2 (c), 19 (d), 14 (e) dei venti cranii di già esaminati (1).

Anche in questi 20 cranii c'è da osservare la stessa grande variabilità d'architettura notata nei 180 cranii di sani.

Dopo quanto abbiamo esposto sin ora, a proposito dei nostri 180 cranii normali e dei 20 delinquenti, ci piace ricordare la giusta osservazione fatta dal D. Zampa (2): «Se esistesse un sol tipo per tutti gli uomini, e, stando in Italia, per tutte le nostre popolazioni dalle Alpi al classico Lilibeo, la ricerca e la comparazione del tipo o dei tipi criminali sarebbe relativamente facile e spedita; ma sia per in

(1) Ringrazio sentitamente il culto giovane, Paolo La Spada, per il gentile ed affettuoso aiuto prestatomi nel fotografare i dieci teschi, di cui io, in questo studio presento le figure in due tavole.

(2) ZAMPA D. RAFFAELLO, Della comparazione dei caratteri fisici dei delinquenti e dei non delinquenti. (Archiv. per l'Antrop. v. 20).

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Dott. GUGLIELMO MONDIO, Studio sopra duecento teschi Messinesi.

Fig. a

Fig. e

Fig. e

Fig. b

Fig. d

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fluenze etniche, sia per influenze topografiche, noi abbiamo invece una popolazione svariatissima, la quale differisce spesso notabilmente non solo da regione a regione ma bensì pure da provincia a provincia.... Per conseguenza, come è assolutamente senza senso scientifico nè pratico il dire che la statura degli Italiani sia in media di tanto, l'indice cefalico di tant'altro e via dicendo; così è senza fondamento e senza conclusione il paragonare i caratteri dei delinquenti a quelli dei non delinquenti, senza distinguere almeno le regioni a cui appartengono gli uni e gli altri. » Noi dunque, nel presentare questi confronti, ottemperiamo alla giusta osservazione mossa dallo Zampa, doppoichè i nostri confronti si eseguono su cranii di delinquenti e di non delinquenti appartenenti tutti alla stessa città, e, possiamo affermare anche, alla stessa infima condizione sociale. Ma pur ottemperando a queste condizioni richieste dallo Zampa, noi abbiamo non per tanto riscontrato sempre dei segni d'inferiorità, delle alterazioni e delle anomalie su più larga scala nei cranii di delinquenti in confronto a quelli di normali. Ciò osservando però noi non intendiamo asserire che ovunque ci sia un individuo compromesso con la giustizia si debbano su di lui riscontrare immancabilmente delle alterazioni fisiche rilevabili all'esame del cranio. Dappoichè può darsi benissimo (sebbene sia il caso meno frequente) che un cranio si presenti come perfettamente normale (come quei quattro cranii di assassini studiati dallo Zampa e trovati di perfetta struttura) mentre tuttavia quel cranio appartenga ad un delinquente. Noi sappiamo quanta influenza eserciti nelle funzioni cerebrali e nell'indole morale dei soggetti, l'ammalarsi di certi organi dell'economia animale, in ispecie le alterazioni dell' apparato cardiaco-vascolare; sappiamo quanta infiuenza esercitano sulle funzioni cerebrali tutti i fatti morali che ci vengono dall'ambiente che ci circonda, dalla condizione sociale, dalla lotta per l'esistenza, dalla educazione infine e dall'esempio che ricava l'individuo nel seno della sua famiglia e della società, per non ritenere in modo assoluto che per ogni delinquente il reperto di alterazioni fisiche craniali, e a volte anche cerebrali, debba essere positivo. È assai più difficile invece il caso inverso, quello, cioè, in cui un cranio accolga in sè una serie di anomalie ed alterazioni varie, e possa tuttavia ritenersi appartenente ad individuo perfettamente normale, solo perchè abbia saputo evitare d'incorrere nelle mani della giustizia. Dobbiamo dire piuttosto, perchè questo è il nostro convincimento, che la scuola antropologica criminale, rappresentata da quel genio che è il Lombroso, al punto in cui oggi si Archivio per l'Antrop. e la Etnol.

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