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LE TEORIE SULLA GENESI DEGLI ALBINI

PREMESSA

L'albinismo, questo strano fenomeno causato dalla mancanza parziale o totale della melanina dall'epidermide, è stato arricchito in questi ultimi tempi di una discreta bibliografia, e si è tentato stabilirne la genesi con ingegnose teorie, che a volta a volta gli assegnano un'origine patologica, atavica o lo relegano tra le anomalie.

Si vedrà quale conto debba farsi di tali opinioni, e pare che il solo Hovelacque ne abbia dato una spiegazione probabile.

Io fui indotto a studiare questo curioso fenomeno, perchè presenta un certo interesse, e le mie deduzioni mi persuasero a scrivere questo breve lavoro, che è uno studio su varie importanti opere pubblicate in varie epoche sull' argomento, oltre ad alcune mie speciali osservazioni.

E, senza riportare indicazioni in calce, ho creduto meglio mettere in fondo al lavoro una piccola bibliografia dei libri principali ed altri lavori che possano interessare lo studioso.

Intanto, benchè non lo meriti, ho l'alto onore di poter dedicare queste poche pagine all'illustre Prof. Ernesto Haeckel, che, non ha guari, in una sua gentilissima lettera si degnava dirmi di accettare con piacere la mia modesta offerta, e avendo poscia sottomesso questo breve studio ad un suo giudizio, mi fece l'onore di scrivermi al riguardo in questo modo molto lusinghiero: «Ho letto il suo lavoro sulle teorie dell' albinismo con interesse, e credo che la maggior parte sarà giusta e di valore. »

Archivio per l'Antrop. e la Etnol.

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I

CENNI GENERALI

L'albinismo nella storia A quale dottrina spetta lo studio dell'albinismo Alcune osservazioni di casi d'albinismo - Descrizione di due albini napoletani Gli albini pezzati Caratteri generali dell' albinismo - Forme dell'albinismo Statistica dell' albinismo - Albinismo congenito e acquisito.

La parola albinismo vanta un'origine portoghese, ed ha la sua radicale nel latino albus, bianco. Esso non si trova menzionato con frequenza e certezza negli antichi autori, e se ne trovano oscure notizie nella Bibbia e nella Storia naturale di Plinio Seniore; intanto è indubbio che Greci e Romani abbiano visto degli albini, ed è strano ch'essi non li notarono.

Ma la questione si presentò con chiarezza nell' èra dei grandi viaggi, perchè allora meglio si scorse il contrasto degli albini con le razze molto pigmentate. Il Cortez ne vide in America, in Oceania se ne trovarono parecchi, e i dotti del tempo si affannarono molto a risolvere questo problema etnico.

L'albinismo è un fatto molto generalizzato, perchè lo si trova pure negli animali e nei vegetali, quindi riguardo all'uomo, non è un fatto speciale. Però questo lavoro riguarda solamente l'albinismo umano.

Taluni affermano che esso compete all' antropologia, altri alla patologia, ed alcuni lo vogliono dire di pertinenza della teratologia. Si vedrà in seguito chi abbia detto la verità.

In tutte le razze vi sono albini, ma in quelle molto pigmentate il fenomeno è facilmente osservabile, quindi lo studio di esso su queste ultime è più proficuo.

In Voltaire, Maupertuis ed altri si trova una delle prime descrizioni di albini, e ne fu il soggetto un ragazzo negro venuto in Francia nella metà del settecento. Gli autori non vanno troppo d'accordo sul colore dei capelli, su quello degli occhi ed altri caratteri di questo negrotto albino, ma la conclusione è che le descrizioni attestano trattarsi di un vero albino. Infatti si menziona il nistagmo degli occhi, il colore quasi bianco dei capelli, quello roseo delle iridi, e così di seguito.

E, moltissimi viaggiatori, nei casi da loro osservati ci danno descrizioni aflini, salvo piccole differenze.

Un fatto notevole nell' albinismo è che vi si osservano delle gradazioni, e dalla semplice macchia bianca sulla pelle d'un negro si può man mano risalire sino all' intero imbianchimento dell'individuo. Qualche osservazione tra le più importanti, relativa agli albini macchiati, riuscirà utile per stabilire il tipo di questa particolarità. Un negro adulto portato in Francia al principio di questo secolo, nato da genitori neri con fratelli pure neri, era albino. La pelle leggermente rosea aveva macchie nere con pigmento intatto, che variavano dalla grandezza alla superficie di 2 o 3 cent. quadrati, ed avevano forma dendritica. Era affetto da nistagmo e fotofobia fortissimi. Come si vede, questo negro era completamente albino, abbenchè macchiato. Quindi possono prodursi infinite forme intermedie fino alla tinta completa, e in tali variazioni la melanina tinge i capelli in rossastro. Ciò avvenne appunto in due ragazze albine di Para. In esse, oltre i caratteri soliti, si osservavano piccolissime macchie, e i capelli tendevano al rosso. Se ne conclude che quando i capelli d'un albino incominciano a colorarsi, assumono una tinta rossastra e non grigia, ciò avviene in tutte le razze. Infatti si videro al Gabon albini con capelli gialli o fulvi, descrittici da antichi viaggiatori. Gli esploratori dei nostri tempi ce ne descrissero di quelli con capelli biondi o rossi. Questo basta a dimostrare che i capelli rossi non danno un carattere sufficiente a caratterizzare un gruppo etnico, e che gli Europei rossi non sono discendenti da un popolo dotato di tal carattere, e in conseguenza si debbono riguardare semplici intermediari tra gli albini e gl'individui a tinta normale.

In molte osservazioni fatte sugli albini si nota una gradazione di tinte nell'iride, in modo da poter stabilire un passaggio dalla non resistenza alla luce fino alla vista perfetta per niente incomodata dalla luce solare. In tali casi l'iride assume una tinta bleu sempre più marcata, anzi certi uomini non sarebbero passati per albini presso di noi, perchè i loro capelli fini, biondi, con occhi bleu, con piccole macchie che si sarebbero scambiate per nèi, li avrebbero fatti parere tipi normali. Ma essi erano albini perchè i loro genitori erano negri. Nella nostra razza i caratteri dell' albinismo debbono essere più marcati, perchè si possa avvertirli. Io ne ho notato un esempio bellissimo in due bambini che vidi in Napoli. Essi avevano la pelle d'un bianco roseo molto diafano, i capelli erano d' un bianco jalino splendente che non era quello della canizie, qualche ciocca più lunga aveva l'estremità d'una leggiera tinta biondo-giallastra. Le ciglia erano lunghissime, setolose, jaline. Le iridi avevano una tinta bleu talmente chiara,

con chiazze perfettamente depigmentate, che vi appariva il fondo rosso dell'occhio. Questi ragazzi erano costretti a tener sempre abbassati gli occhi e ristrette le palpebre, e si voltavano sempre in direzione contraria alla luce.

Però l'albinismo non è sempre completo in tutte le razze, esso può localizzarsi, da ciò l'origine dei negri pezzati. Di questi se ne son visti molti nelle razze africane.

Volendo ora stabilire i caratteri generali dell' albinismo, si può affermare che esso è generato da modificazioni cromatiche della pelle, degli occhi e del sistema pilifero.

La pelle, nei casi completi, è d'un bianco latte più o meno roseo, e vi traspariscono i capillari. Talvolta non si osservano macchie di rossore, ma nelle razze nere si possono osservare traccie di melanina nera, o alterata, e in tali casi la pelle è bruna o rossa. I peli, le ciglia, le sopracciglia, i capelli sono in generale d'un bianco jalino translucido. Tale tinta non è quella della canizie, perchè in questa il pigmento, che sussiste, è reso invisibile dall'aria interposta nelle cellule; invece nell'albino manca del tutto. Per la tal cosa anche l'iride lascia scorgere il fondo dell'occhio per trasparenza, ed è incapace d'arrestare i raggi luminosi. Perciò la retina è acciecata, e l'albino cerca ogni mezzo per attenuare l'intensità luminosa, tenendo le palpebre quasi chiuse e dirigendo lo sguardo in basso. Il nistagmo è forse conseguenza di tutto ciò.

Dagli studi sulla visione degli albini è risultato che essa è difettosa per mancanza di melanina, e si potè migliorarla con vetri affumicati. La classificazione delle varietà dell'albinismo si riassume nelle quattro forme qui riportate.

Riguardo alla sua estensione l'albinismo è completo o incompleto. L'albinismo completo è perfetto quando nell'individuo manca totalmente la melanina, è attenuato quando presenta leggiere traccie di melanina sovente modificata. L'albinismo incompleto è parziale, allorchè la melanina è localizzata senza alterazione, in tal caso si ha l'albinismo pezzato. L'albinismo incompleto è detto incompleto per modificazione della melanina in quei casi in cui la pelle è più o meno macchiata di rossore, talvolta color latte e caffè, i capelli rossi o biondi, gli occhi bleu, spesso tendenti al bruno, ma la pupilla è sempre nera.

Quest' albinismo di transizione, facilmente osservabile nei negri, avvalorò l'idea che la depigmentazione fosse più frequente nelle razze colorate che nelle bianche, e in queste passavano per albini i soli albini completi.

Oggi non si può dire con certezza in quale razza l'albinismo sia più frequente; e, sebbene vi siano alcune statistiche, tra cui quella della Società Italiana d'Antropologia che trovò un albino per circa 29,000 abitanti, non si può stabilire una percentuale degli albini nella razza europea, mancando documenti esatti.

Finora si è trattato sempre dell'albinismo congenito. Poichè il pigmento appare nelle cellule della pelle tra il terzo e quarto mese della vita intra-uterina, si opinò, in base a questo fatto, che l'albinismo fosse un arresto di sviluppo con persistenza di stato fetale.

E varii dotti affermarono, per avvalorare quest' asserzione, che l'albinismo spesso è combinato con altri arresti di sviluppo, e gl'individui affetti erano frequentemente malaticci. Altri poi, avendo notato che in alcuni ragazzi nati albini, s' attenuava il fenomeno con la pigmentazione graduale, lo considerarono se non un arresto assoluto, un ritardo dell'evoluzione pigmentaria.

Però nulla v'è di sorprendente in tali casi, essi sono forme abortite d'albinismo.

Ma, volendo ammettere per poco che esso sia un ritardo della pigmentazione, sempre suscettibile di prodursi in qualsiasi età, come spiegare che certi individui molto pigmentati, giunti all' età adulta si sono gradatamente decolorati? Ciò non è certamente un ritardo.

Varii casi si trovano citati di questo strano fenomeno; verso la fine del seicento fu osservata una negra che era in depigmentazione dall'età di 3 anni. Più vicino a noi, se n'osservarono altri due o tre casi. In quest' ordine di fatti è ovvio dire che v'è arresto di sviluppo per persistenza di stato fetale, non è concludente avanzare l'idea d'un ritardo d'evoluzione pigmentaria; vi è chiaramente albinismo acquisito, si osserva la scomparsa del pigmento già esistente, e non la

mancanza.

L'albinismo fenomeno atavico

II

LE TEORIE

L'albinismo fenomeno patologico - L'albinismo quale malattia propria all'individuo - Deduzioni sull' argomento L'albinismo considerato come anomalia Probabile definizione dell' albinismo Ipotesi più recenti sulla sua causa

Conclusione.

L'albinismo fu attribuito a varie cause, che, è da notarsi, interessano solamente quello congenito, e tralasciano l'acquisito, ben difficile a spiegare.

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