nenze di mobili e immobili ecc., conforme viene indicato e specificato nella copia da me scritta, che lasciai nelle mani della Sig. V. Ill.ma ecc., mi affretto colla presente a dirle che dia o faccia dare corso al d. articolato, conforme sta specificato nella detta mia copia. Vi faccia segnare nelle lacune lasciatevi apposta: 1. La cifra (notificata già da me in altro foglio) del canone annuo, cioè di Lire mille cinquecento (1500). 2. I nomi degli individui Religiosi, che sottoscriveranno il Contratto. I quali per maggior comodo della Sig. V. qui li riporto e sono: 1. Pieri Don Domenico (in religione Padre Leopoldo) di Gello, Casentino. È lo scrivente, ex Guardiano della Verna e Definitore Provinciale. 2. Pecchiai Don Pietro (in religione Padre Mario) di Raggiolo, Casentino. È il Guardiano attuale di questo Santuario. 3. Tortori Don Giovacchino (in religione Padre Damiano) da Monte Carlo, Valdarno, ex-Provinciale. 4. Pietrini Don Orazio (in religione Padre Roberto) da Rassina, Casentino. È Segre tario della Provincia. approvato tutto il resto dell'articolato ecc., come trovasi espresso e modificato nelle due copie qui unite. Una di queste, quando ne crederà il tempo opportuno, farà il favore di far mettere in posta secondo l'indirizzo notato in sopra carta ecc., e sarà consegnata all'Avvocato Goretti incaricato ecc., come siamo di convenzione col Sig. Balzani-Romanelli, mio relatore ecc. Se ella credesse meglio consegnarla o farla consegnare da per sè al detto Goretti, faccia pure, e forse sarà anche meglio. Una delle 3 copie di articolato ecc. desidero che resti nelle mani della Sig. V. Ill.ma, onde possa all'occorrenza con piena cognizione intromettere la sua valida influenza (della quale se vi sarà bisogno in carità la prego) per il buon esito dell'affare ecc. Se a suo tempo mi farà il favore di farmi dire qualche cosa sulla piega che anderà a prendere e sull'esito presumibile ecc. ed altro interessante sull'affare, le sarò tenuto tanto tanto. Dio benedetto e S. Francesco lo prosperi assieme colla sua rispettabile famiglia, e le renda ampla mercede di quanto si adoprerà e farà a vantaggio di questo Santuario e di tutta la religiosa famiglia. Accolga i miei più sinceri e grati ossequi uniti a quelli del Padre Guardiano e di tutta la famiglia, e mi creda qual sono e mi dichiaro D. Sig. V. Ill.ma Umil.mo, obbl.mo servitore FR. LEOPOLDO DI GELLO, Definitore. P. S. Per favore tanti ossequi all'Ill.mo Sig. Comm. Augusto Conti e tanti ringraziamenti per le cortesi accoglienze ricevute, ed esibizioni fattemi di adoperare la sua influenza per il buon esito di questo affare. P. S. 2. Credo bene far notare, che il bestiame ecc., che pur viene rammentato nei notandi dell'articolato al n. 7, non dovrebbe esser messo, nè dovrebbe esser rammentato negli articoli del Contratto, perchè dopo tanti anni (dal 1866 in poi) non può supporsi che più esista (come infatti non esiste più). Per questo non si rammenta per nulla negli Inventari fatti ultimamente da cotesto Municipio nel 1881, e che credo dovranno servire per compilare i nuovi da unirsi al Contratto del nuovo affitto da farsi ecc. Dall'originale, fogli 2, in Palazzo Vecchio, Convento dell'Alvernia, filza II. 422. 1885, 2 settembre. Il Guardiano della Verna invita la rappresentanza del Municipio fiorentino alla festa delle SS. Stimate. Eccellenza Ill.ma. La presente non ha altro scopo se nonchè quello di rinnovarle anche quest'anno il consueto invito, di volersi compiacere, come capo di cotesto illustre Municipio, venire personalmente, o farsi rappresentare a chi crederà bene, nella solennità delle Sacre Stimate del Padre S. Francesco, che cade il 17 del corrente mese di settembre. Quindi offerendole mia debol servitù con la più alta stima e dovuto rispetto mi raffermo D. V. E. Ill.ma Verna, 2 settembre 1885. Devot.mo e obb.mo servitore FR. MARIO DA RAGGIOLO, Dall'originale, in palazzo Vecchio, Convento dell' Alvernia, filza II, ove è notato: « Vedi Archivio, 6 sett. 1885, R. G. N. 2040 ». 423. 1886, 12 marzo. Leone XIII concede che nella cappella del Corsalone i servi e commensali possano soddisfarvi al precetto della Messa e che vi si possa tenere il Santissimo ogniqualvolta vi sia un sacerdote. Beatissimo Padre. Il Guardiano del convento del santuario della Verna della monastica Riformata Provincia di Toscana, diocesi Aretina, prostrato al bacio de' SS.mi Piedi, umilmente espone, COme a piè del monte, a sette miglia dal convento, esiste un ospizio detto del Corsalone, fabbricato per comodo dei questuanti, passeggieri e religiosi che per qualche tempo hanno bisogno di aria meno rigida; ed in esso è eretta internamente una cappella, nella quale con Rescritto della S. Congregazione sopra la Disciplina Regolare del 22 maggio 1833 vien concesso, farore tantum religiosorum, di potere celebrare la S. Messa, e soddisfare al precetto, con tutti i privilegi che godono tutte le cappelle dei respettivi conventi (1). Ora l'umile oratore supplica la S. V. di estendere la facoltà di soddisfare al precetto ai servi e commensali del convento ed ospizio di detto S. Monte; e di poter tenere in detta cappella il SS.mo Sacramento in quei giorni, e solo per quei giorni in cui in detto ospizio vi si tratterrà un sacerdote, e ciò a fine specialmente di potere amministrare i SS.mi Sacramenti ai religiosi, che non di rado vi si trovano infermi, non essendovi altra chiesa vicina. Che ecc. Ex audientia SS.mi diei 12 martii 1886. Facta relatione de praemissis precibus SS.mo Domino nostro Leoni papae XIII per infrascriptum S. Congregationis super Disciplina Regulari Secretarium, Sanctitas Sua, attentis informatione et voto P. Procuratoris Generalis Ordinis, benigne annuit pro petita facultate et extensione Indulti diei 22 maii 1833, servatis ceterum eiusdem forma ac tenore. Contrariis quibuscumque non obstantibus. Romae die, mense et anno quibus supra. a I. CARD. FERRIERI, Praef. F. Antonius M. archiep. Palmyren., Secretarius. Dall'originale cartaceo, mill. 268×198, fogli 2, filza II, n. 160, munito del sigilio, ove si legge: Innocentius tit. S. Caeciliae S. R. E. presb. Card. Ferrieri S. C. sup. Discipl. Regul. Praefectus, e in principio col timbro: S. Congr. super disciplina regul. Jura Secretariae libellae septem, Agentis libellae sex. 424. 1886, 9 aprile. L'Avv. Goretti chiede l'Inventario dei mobili del Municipio e quello demaniale. 9 aprile 1886. A. C. Oggi non potrò intervenire alla Giunta: ne prevengo per il numero. Nell'inserto dei documenti della Verna al n. 113 relativo all'In rentario dei mobili, arredi etc. è questa nota: È presso l'Economo Generale». Ora per rispondere all'Intendenza di Arezzo occorre appunto quell'Inventario, al quale dovrebbe essere annesso un Inven (1) Stampato sopra al n. 279, a p. 353. |