Imágenes de páginas
PDF
EPUB

diffatti, mentre Cesare dimorava in Roma l'anno 1027, e non già, come scrisse l'Ughelli, nel 1028: actum Romae, indict. X, VII idus aprilis (1).

Eriberto vescovo intorno al 1039.

Dopo Viridone ponesi da Ughelli nella sede lunense un vescovo di nome Anselmo, appoggiandosi al concilio romano celebrato sotto papa Nicolò II nell'anno 1059. E veramente nell'edizione che fece il Labbeo dei sacri concilii, trovasi cogli altri vescovi anche una sottoscrizione di questa forma: Anselmus lunensis. Ma devesi osservare, nota qui il Mansi, che il Labbeo si servì di un codice viziato; laddove in quello, che è corretto e pubblicato dal Martene, trovasi sottoscritto: Anselmus luciensis, e così veramente devesi leggere. Diffatti nella cronaca di Farfa, pubblicata dal Muratori, Anselmo è pur detto vescovo di Lucca e non di Luni (2); che però, conchiude il Mansi, doversi cancellare presso l'Ughelli il nome di Anselmo dai vescovi di Luni: quare expungendus in Ughellio Anselmus Lunensis ex vitiatu lectione natus (3). E così egualmente conchiude il padre Renaldi, il quale ad Anselmo sostituisce Arnolfo, nel medesimo sinodo sottoscritto: Arnolphus cunensis. Non essendovi allora in Italia alcuna sede detta cunensis, tolta la prima lettera, devesi leggere lunensis. Senonchè al sentimento del Renaldi trovo contrario quello di Bonaventura De-Rossi, il quale, omettendo affatto Anselmo ed Arnolfo, stabilisce essere succeduto a Viridone il vescovo Eriberto, il quale celebrò in Luni il sinodo diocesano, e scomunicò nel medesimo coloro che avessero ardito occupargli il suo castello di Trebbiano (4).

(1) La Lunigiana descritta, cap. VII. Cod. Pelavic., fol. 54.

(2) Rer. Ital. Script, tom. II, pars II, fol. 645.

(3) Ioann. Domin. Mansi, adnotatio et coniecturae ad concil. rom. sub Nicolao II, collect. Labb., tom. XIX, fol. 914.

(4) La Lunigiana descritta, cap. VII, all'an. 1039 e 1050.

Guido o Guidone vescovo intorno al 1050.

« Morto il vescovo Eriberto, soggiunge il De-Rossi, successe in suo >> luogo il vescovo Guido o Guidone, il quale, perchè Ughelli asserisce » di non aver potuto rinvenire di che anno sia stato promosso alla chiesa » di Luni, io vado congetturando che ciò possa essere occorso circa >> l'anno 1050, trovandosi del medesimo un decreto del 12 di novem>> bre dell'anno 1057 fra le scritture dell'archivio olivetano di nostra » Signora delle grazie, ove l'istesso vescovo si vale dell'autorità di con>> secrare l'abate di S. Venerio del Tiro, e concede a quella badia il >> dominio dell'isola Palmaria e delle altre due isolette adiacenti, col >> diritto della pesca in quel golfo. E questo è quel vescovo che nel >> 1063, partitosi da Luni col suo clero, portossi a visitare papa Ales>> sandro nel paese di Lucca, essendo stato il 22 di marzo dello anno >> medesimo in Aghignolfo, castello oggidì distrutto, vicino a Montignoso, >> diocesi di Luni.

» Molti acquisti fece il vescovo Guidone alla sua chiesa, cioè, nel gennaio del 1086 il castello di Regnano da Guiterno dei marchesi >> Malaspina, la metà del castello di Solera da Rodolfo di Casola, ed >> alcune possessioni sotto il castello di Ponzano nel 1078 dall'impera>>tore Enrico IV (1) ».

Lazzaro II vescovo intorno al 1083.

Da un'antica scrittura, cavata dall'archivio suddetto del monastero degli olivetani di nostra Signora delle grazie, io trovo, sèguita lo stesso autore, che nel 1085 il vescovo di Luni era Lazzaro, secondo di questo nome, in tempo del quale la Lunigiana, anzi l'Italia tutta patì grandissime inondazioni. Egli fece ristaurare la chiesa del monastero di S. Venerio, della quale ristaurazione scrisse anche il Lancellotto nella sua Storia degli Olivetani. La insigne donazione che fece alla chiesa di Luni il marchese Alberto Malaspina, figliuolo del marchese Alberto Ruffo,

(1) Cod. Pelavic., fol. 109 a tergo.

Bonaventura De-Rossi, cap. VII, an. 1050.

nel mese di giugno del 1085, benchè sia stata supposta dall'Ughelli sotto il vescovo predecessore, dee riputarsi avvenuta nel vescovado di Lazzaro II (1),

Filippo II all'anno 1094.

Intervenne nel 1095 al concilio di Piacenza sotto il papa Urbano II, e sottoscrisse alla bolla che emanò questo pontefice a favore del monastero di S. Egidio in Francia (2).

SECOLO XII.

Andrea vescovo nel 1104.

Il nome di questo vescovo è illustre nella storia della Lunigiana per la guerra che sostenne poco dopo il principio del secolo XII contra Guglielmo e Francesco Malaspina, marchesi amendue, e la pace che quindi con essi conchiuse nel 1124, per la mediazione dei consoli di Lucca. Era insorta la discordia pel poggio o monte di Caprione, situato non lungi da Sarzana, che caduna delle parti pretendeva di suo dominio, e sovra cui aveano tentato quei marchesi di fabbricar un castello ossia una fortezza. A questi tentativi si opponeva il vescovo con sode ragioni, ma quando vide di non essere ascoltato, e la parte contraria mandava gente e materiali a dar cominciamento alla costruzione, alle parole minaccievoli unì la forza, mandando un esercito su quel monte, sia per la difesa del sito che per aggressione della truppa nemica. E vennero diffatti alle armi con danno non leggiero dell'una e dell'altra parte. In questo stato di rottura, la città di Lucca, desiderando di por fine alle contese, mandò i suoi legati al vescovo ed ai marchesi, loro proponendosi a mediatrice per aggiustare all'amichevole le reciproche pretensioni. Accettata la proposta, convennero a Lucca nella chiesa di S. Alessandro i marchesi ed il vescovo; e qui, tenuto più volte congresso innanzi ai

[blocks in formation]

(2) Miscellan., Balutii, in tom. VI. - Gallia christiana, tom. VI, instrum. n.o XVI.

consoli ed anziani della città, misero in campo le rispettive ragioni. Ben udite e ponderate, finalmente pronunziarono i consoli la sentenza, a cui diede anche l'ultima mano un giudice deputato dall' imperatore per maggiore fermezza. Il documento è riportato dall' Ughelli, e con migliore lezione dal Muratori nelle sue Antichità estensi (1), ed in sostanza conchiude: 1° che il poggio controverso appartiene per la metà alla chiesa di S. Maria di Luni, che però sono inibiti i marchesi, senza l'espresso consentimento del vescovo, di fabbricarvi alcun castello: 2° essendo i vescovi più benigni verso i secolari di quello che siano i secolari verso i vescovi, quoniam episcopi benigniores laicis, quam laici episcopis, noi ordiniamo, dicono gli arbitri, che il vescovo Andrea paghi ai marchesi mille soldi d'oro della moneta di Lucca: 3° che per l'avvenire essi marchesi ed i loro eredi non possano mai contendere ad esso vescovo o ai suoi successori la metà del dominio del predetto poggio, nè perciò recargli alcuna molestia.

Per ventisei anni il vescovo Andrea governò la chiesa di Luni, avendo cessato di vivere, secondo il computo di Bonaventura De-Rossi, nel 1150.

Filippo III vescovo nel 1150.

Questo prelato lasciò di sè cattivo nome nella storia della chiesa universale. Erasi egli portato al concilio di Pisa, a cui papa Innocenzo II, nell'anno 1134, avea chiamato tutti i vescovi di Occidente, gli ecclesiastici più insigni per virtù e dottrina, moltissimi abati, fra i quali distinguevansi il venerabile Pietro di Clugnì e il santo dottore Bernardo, abate di Chiaravalle. Finito il sinodo con la sentenza di scomunicazione all'antipapa Anacleto, e con la deposizione irrevocabile di tutti i suoi fautori, facevano ritorno alle proprie diocesi i prelati, passando moltissimi di essi per la Lunigiana; ma qui per mala sorte furono sorpresi, crudelmente spogliati, e percossi dai satelliti di Corrado di Svevia, re d'Italia, nemico del legittimo pontefice. A questi oltraggi soggiacque, non S. Bernardo ch'era andato a Milano, ma il venerabile abate Pietro,

(1) Tom. I, parte I, cap. XVII.

LUNI-SARZANA.

[ocr errors]

il quale ne dava subito avviso al romano pontefice con questi termini: Trovavasi in nostra compagnia la maggior parte degli arcivescovi, dei >> vescovi e degli abati, una legione di monaci e di rispettevoli sacer» doti, e mentre con tranquillità facevamo il nostro viaggio, fummo >> all'improvviso assaliti dalle spade degli assassini, altri di noi affer>> rati e feriti condotti in carcere, ed altri senza guida e senza roba >> dispersi nelle foreste. L'arcivescovo di Reims, dopo molte ingiurie e fu rinchiuso in un castello, senzachè la sua dignità e la >> percosse, >> sua canizie ottener potessero alcun riguardo; i vescovi di Beziers e >> di Sens giunsero inseguiti sino a Pontremolo, tutti tremanti e malconci. >> Ma come potrei ad uno ad uno descrivere tutti i sofferti disastri? >> In una parola io dirò, che tutti furono i nostri fratelli oltraggiati, i » loro domestici arrestati, le robe nostre predate: fratres nostri fugati, famuli capti, res pene omnes ablatae.... A somma nostra sciagura si >> si accrebbe il vescovo di Luni, il quale si lasciò vedere per un mo>>mento, e mentre credevamo, dopo del concilio, di averlo in nostra >> compagnia per sicura scorta, appena venne con noi per una lega di >> strada, e quindi ci scomparve, lasciandoci senza guida e senza aiuto, >> fatto somigliante alla luna che si ecclissa: lunensis episcopus nobis in » brevi apparens, lunarem eclypsim nimis immuiare passus est, quem dum » per totam diaetam nobis lucere credidimus, vix per integram leugam sc» cium habere potuimus. Beatissimo Padre, non lasciate la chiesa di Dio >> così oppressa ed invendicata: se i delitti pubblici rimangono senza >> la meritata punizione, come poi la severità della giustizia potrassi >> esercitare nei privati?... In tutta la diocesi di Luni deve brillare » la spada dell'apostolica vendetta: si rigor iustitiae, si severitas ec» clesiae in damnis publicis dormit, quando in privatis evigilabit?... In » toto lunensi episcopatu apostolicae vindictae mucro resplendeat » (1). Quale determinazione abbia preso Innocenzo II in seguito a questi riclami, non venne a nostra notizia; come egualmente s'ignora dove e quando il vescovo Filippo abbia cessato di vivere. L'unica cosa che ancor sappiasi di lui, si è la pretensione sua di avere il diritto di consacrare l'abate del monastero di S. Caprasio, questione che fu decisa ne' suoi successori.

(1) Apud Baronium, tom. XII, ad annum 1134.

« AnteriorContinuar »