PoesieR. Giusti, 1904 - 612 páginas |
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Pasajes populares
Página 38 - E me che i tempi ed il desio d'onore fan per diversa gente ir fuggitivo, me ad evocar gli eroi chiamin le Muse del mortale pensiero animatrici. Siedon custodi de...
Página 40 - Un dì vedrete mendico un cieco errar sotto le vostre antichissime ombre, e brancolando penetrar negli avelli, e abbracciar l'urne, e interrogarle.
Página 35 - Ma ove dorme il furor d'inclite geste e sien ministri al vivere civile l'opulenza e il tremore, inutil pompa e inaugurate immagini dell'Orco sorgon cippi e marmorei monumenti. Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, decoro e mente al bello italo regno, nelle adulate reggie ha sepoltura già vivo, ei stemmi unica laude. A noi morte apparecchi riposato albergo ove una volta la fortuna cessi dalle vendette, e l'amistà raccolga non di tesori eredità, ma caldi sensi e di liberal carme l'esempio....
Página 37 - E a questi marmi Venne spesso Vittorio ad ispirarsi: Irato a' patrii Numi, errava muto Ove Arno è più deserto, i campi e il cielo Desioso mirando; e poi che nullo Vivente aspetto gli molcea la cura, Qui posava l'austero, e avea sul volto II pallor della morte e la speranza.
Página 35 - A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta. Io, quando il monumento vidi ove posa il corpo di quel grande che temprando lo scettro a...
Página 32 - E una forza operosa le affatica Di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe E l'estreme sembianze e le reliquie Della terra e del ciel traveste il tempo.
Página 34 - a fasti eran le tombe, ed are a' figli; e uscian quindi i responsi de' domestici Lari, e fu temuto su la polve degli avi il giuramento: religion che con diversi riti le virtù patrie e la pietà congiunta tradussero per lungo ordine d'anni. Non sempre i sassi sepolcrali a...
Página 32 - Pur nuova legge impone oggi i sepolcri fuor de' guardi pietosi, e il nome a' morti contende. E senza tomba giace il tuo sacerdote, o Talia, che a te cantando nel suo povero tetto educò un lauro con lungo amore, e t'appendea corone; e tu gli ornavi del tuo riso i canti che il lombardo pungean Sardanapalo, cui solo è dolce il muggito de' buoi che dagli antri abduani e dal Ticino lo fan d'ozi beato e di vivande.
Página 36 - ... suoi gioghi a te versa Apennino! Lieta dell'aer tuo veste la Luna di luce limpidissima i tuoi colli per vendemmia festanti, e le convalli popolate di case e d'oliveti mille di fiori al ciel mandano incensi : e tu prima, Firenze, udivi il carme che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma...
Página 31 - All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Ove più il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d'erbe famiglia e d'animali...