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Questo nome, per quanto a me consta, è ignoto o quasi nella epigrafia cristiana almeno di Roma 1). Il fatto è assai singolare e merita spiegazione.

Non è anzitutto assolutamente da escludersi che Euthymus possa anche essere il vero nome civile e proprio dell'auriga della nostra iscrizione. Ma, attesa la estrema rarità e quasi totale assenza del nome stesso nella epigrafia cristiana, e ponendo mente soprattutto a ciò che ora esporrò sopra la natura, l'importanza e l'uso di questo nome nel mondo degli aurighi circensi, apparirà sommamente probabile il carattere, diciamo così, professionale e di battaglia del nome Euthymus, che il nostro auriga assunse come secondo e più noto appellativo nelle gare del circo.

Dopo gli importanti studi del Sabatier, del Cavedoni, 2) del Robert) e dello Gnecchi) e di altri numismatici resta dimostrato con assoluta certezza il fatto generale che i cosiddetti medaglioni contorniati, sulla natura dei quali tanto si è scritto e discusso, hanno non solo strettissima ed evidente relazione con i ludi specialmente circensi, ma sono amuleti superstiziosi adoperati dai

1) Ad un martire di nome Eutimio fu dedicata l'antica cattedrale della Sabina, a Fornovo. (Marucchi: Le Catacombe romane, pag. 643). S. Eutimio il grande, che è un santo della Chiesa orientale, è dipinto con il suo nome (O AгIOC EYOYMIOC) nella chiesa di S. Maria antiqua al Foro romano ed è lo stesso a cui nel 425 era dedicata una laura nella Palestina presso il fiume Giordano, ricordata dal topografo Foca. Pochissimi personaggi di questo nome sono noti dalla storia e pochi aitri dalle iscrizioni; dalle quali risulta che era nome grecanico e servile. (De Vit. Onom. II, pag. 816). Conosciamo anche un Euthymus Zigabeno, monaco greco del secolo XII, dei tempi di Alessio Comneno, scrittore di questioni dogmatiche e interprete sagace delle Sacre Scritture. Ricordo una sola iscrizione cristiana con questo nome, che è però incerto. È graffita sulla calce del margine superiore di un loculo di bambino nel secondo piano del cimitero di Priscilla sulla via Salaria:

EVTVIMIE PANN

(Giornale degli scavi della Commissione di archeologia sacra Vol. 18. (a. 1902-1903; 1903-1904) pag. 305, n. 5).

1) Osservazioni critiche sopra gli antichi medaglioni contorniati in No

tizie intorno alla vita di mons. Cavedoni. Modena, 1863.

3) Médaillons contorniates inédits. Paris, 1868; Revue numismatique. Paris 1868 et 1885; Annales de la Société frrnçaise de numismatique et d'archéo logie. Paris 1879 et 1881: Revue belge de numismatique Bruxelles 1882. 4) Rivista di numismatica. Milano, 1895 e 1898.

corridori del circo contro il fascinum e le arti magiche, come sopra ho spiegato 1): e che tale sia il vero carattere ed uso dei contorniati è dimostrato ad evidenza dall'esame delle figurazioni e dei soggetti espressi in questi medaglioni.

Ciò stabilito dirò che dall'opera del Sabatier sui contorniati risultano più di trenta nomi di aurighi circensi, ricordati sopra alcuni dei 240 contorniati da lui catalogati: tra questi è ricordato in tre esemplari un Domninus, in due un Asturius, in tre un Bonifatius, in tre un Olympius, in due un Elianus, in due un Ursus. Circa altri trenta nomi di aurighi compaiono una sola volta. Sembra naturale ritenere che i contorniati con questi nomi appartenessero a quei determinati aurighi, come amuleti atti ad ottener loro la vittoria ed a preservarli dalle malie, 2) poichè spesso al nome in caso vocativo segue l'augurio o l'acclamazione vincas.

Più numerosi però di tutti gli altri sono i medaglioni contorniati con il nome Euthymus, scritto nei vari modi registrati in principio, 3) dei quali se ne contano ben sette nell'opera citata del Sabatier. Trascurando le figure del rovescio, che si riferiscono sempre ai ludi circensi ed una sola volta a quelli anfiteatrali, le iscrizioni che a noi interessano sono le seguenti 1):

1. EVTIMI VINICAS (sic) MVSALLIGER ) (nell'esergo) (Sa

batier, op. cit. tav. III. 11).

2. EVTIMI VINICAS (sic) (Tav. III, 15).

3. EVTIMVS MVTANDVS (nell'esergo) (Tav. IV, 4).

4. EVTYMIVS (Tav. IV, 9).

5. EVTIME NIKA (Tav. V, 12).

6. EYTIMI VINCAS (Tav. IX, 11).

7. EVTIMVS MIRANDVS (nell' esergo) Tav. XIX, 14).

1) Daremberg et Saglio. Dictionn. des antiquités grecques et romaines.

T. I, pag. 1485-1488 (Art. Contorniati).

*) De Rossi. Bull. di arch. crist. 1869, p. 60, 61.

3) Sabatier, op. cit. pag. 38. 4.

') Per la descrizione dei contorniati con il nome Euthymus v. anche C. Robert: Catalogue des médaillons contorniates (Extrait de l'annuaire de la Société française de numismatique et d'archéologie pour 1878). Paris, 1879, pag. 16, 1, 2; pag. 17, 11; pag. 18, 1, 2; pag. 31; pag. 35, n. 11 (Tav. III, 11); pag. 36, n. 15 (Tav. III, 15) pag. 37, n. 19 (Tav. IV, 4); Tav. IV, 9; Tav. V, 12; Tav. IX, 11; Tav. XIX, 14).

) È incerto, secondo il Sabatier, se si tratti del nome di un cavallo o di un soprannome dell'auriga Eutimo,

Sopra tre esemplari poi si vede la figura dell'auriga vincitore Eutimo sopra la quadriga, con il nome in caso nominativo e sopra due altri si ha la sola figura dell'auriga con il cavallo e l'acclamazione in caso vocativo. Il numero rilevante di questi esemplari con il nome di Eutimo non è però senza speciale ragione.

Nell'antica mitologia Euthymos (Eduμos) è un eroe di Locri nella Magna Grecia, figlio del fiume Kaikinos, che più tardi la leggenda popolare confuse con un altro Euthymos, celebre vincitore nelle gare di Olimpia dell'età di Serse e figlio di Astykles 1). Delle strepitose vittorie e della fama del primo Euthyros parlano a lungo Pausania nella sua 'EXλados Tεрýynos), Strabone3, Eliano) e Plinio che ne dice: Consecratus est vivus senttensque eiusdem oraculi iussu et Jovis deorum summi adstipulatu Euthymus pycta semper Olympiae victor et semel victus patria ei Locri in Italia: ibi imaginem eius et Olympiae aleram eodem die tactam fulmine Callimachum ut nihil aliud miratum viaeo deumque iussisse sacrificari, quod et vivo factitatum et mortuo, nihilque de eo mirum aliud quam hoc placuisse diis » 5).

«

La sola sconfitta da lui subita, che Pausania e Plinio ricordano, fu dovuta ad inganno e frode dell'avversario. Ciò che ho riferito sopra la fama e la celebrità dell' Eutimo di Olimpia, che fu ritenuto forse il primo corridore circense, spiega a sufficienza perchè il suo nome fu prediletto e tenuto in grande venerazione nel ceto degli aurighi, perchè più numerosi degli altri sono gli esemplari dei contorniati insigniti del suo nome. Di questi alcuni sembrano contenere la sua figura sulla quadriga, altri quella di un diverso, auriga con il cavallo, ma che portava, oltre il proprio nome personale, anche quello di Euthymus; giacchè così credo di poter spiegare i doppi

') Roscher, Lexikon der griechischen und römischen Mythologie, 1', pagg. 1438-1439. In una pittura vascolare relativa all'eroe di Locri si legge il suo nome graffito nella forma EVOVMO (F. G. Welcker, Alte Denkm. vol. III. (Griechische Vasengemälde). Gottingen, 1851, pag. 482, tav. XXXIII; pag. 484 e nota 9.

2) Ed. F. Spiro, Lipsiae 1903, Lib. VI. 6, 4 (vol. II, pag. 104); 7, 1 (pag. 107); 11, 4 (pag. 119); Schol. Lib. VI, 6, 4 (vol. III, pag. 221).

3) Tεwyрapixov (Ed. Meineke, Lipsiae 1877, vol. I, pag. 351), cap. 255. 4) Var. Hist. (Ed. Hercher, Lipsiae 1887), Lib. VIII (pag. 94, 18).

5) Plinio, Hist. nat., lib. VII, cap. 47. (Ed. Mayhoff. Lipsiae 1875, vol. II, pag. 37).

nomi Eutimus Mutandus, Eutimus Mirandus. In conclusione Euthymus fu un nome che noi oggi diremmo di battaglia, adottato fra gli aurighi circensi e venne segnato con la figura di lui frequentemente sui medaglioni contorniati, che servivano di amuleti di buon augurio nelle corse del circo; nè deve trascurarsi che il concetto del buon augurio era racchiuso anche nel nome stesso di Eutimo, che significa animo felice o tranquillo 1). Del resto non mancano esempi di aurighi con doppio nome: oltre i già citati dei contor niati conosciamo due aurighi con i nomi di Pullus Ero, e Rufus Apollo: e si noti che il dio Apollo era considerato anche come divinità magica, come deò άлотρóлαιos e come tale figura anche sopra un antico amuleto 2).

L'auriga Eutimo fu sepolto nel cimitero di Lucina, cioè nell'area che si estendeva intorno alla basilica di s. Paolo o forse anche fu deposto nella basilica stessa. Ora la zona cimiteriale della via Ostiense dipendeva, com'è noto, dalla regione I ecclesiastica, che comprendeva le regioni civili XII, XIII e forse parte della I ed accoglieva per la sepoltura i fedeli che dimoravano in quelle regioni.

D'altra parte questo auriga cristiano dovette con somma probabilità abitare in una regione della zona meridionale della città, dove sorgeva un circo e ciò a causa del mestiere da lui esercitato 3). Ora questa regione è precisamente la XI, nella quale si trovava il famoso Circus Maximus, che, essendone l'edificio pubblico più importante e grandioso, dette il nome alla regione stessa. Il circo era certamente ben conservato e frequentato nel secolo V; ed ancora nel secolo VI Cassiodoro ) ne da la descrizione e dice che vi si davano giuochi. Tutto ciò reca una bellissima conferma

1) Nomi di buon augurio potevano forse essere anche quelli di Eutyches e di Eucherius portati da due aurighi nella iscrizione C. I. L., VI, 2, 10080 e nella defixio sopra citata.

*) Chabrol, op. cit. Paris, 1907, T. I, 2 col. 1820 (Art. Amulettes).

3) Escludo che l'auriga Eutimo potesse essere addetto al circo di Massenzio sull'Appia, come probabilmente lo fu il catadromarius sepolto nel cimitero di s. Sebastiano, perchè in questa supposizione egli sarebbe stato sepolto piuttosto ad catacumbas e non nell'area di Lucina, che troppo distava da quel circo dell'Appia.

4) Variar. III, n. 51 (Ed. cit. pag. 105-107).

alla distribuzione e mutua correlazione delle regioni civili ed ecclesiastiche e dimostra certissimo quello che, del resto, il de Rossi aveva già affermato, ma senza prove epigrafiche nè dirette nè indirette, e cioè che la XI regione civile (Circus Maximus) apparteneva, o tutta o in parte, alla I ecclesiastica e dipendeva perciò anche dai cimiteri della via Ostiense e dai titoli urbani della regione dell' Aventino per la tumulazione dei fedeli 1). Nè altro mi resta a dire su questo speciale argomento 2).

E la conclusione finale di questo mio studio si è, per quanto sopra ho dichiarato circa la natura e l'uso del nome Euthymus, che l'iscrizione dell' omonimo auriga circense è un rarissimo monumento della epigrafia cristiana relativo alle strane superstizioni del circo, professate anche dai cristiani e ancora profondamente radicate nel corso del tardo secolo quinto.

Roma, marzo 1915.

GIORGIO SCHNEIDER GRAZIOSI.

1) De Rossi, Roma sott. III, p. 516. Si noti peró quanto a questo riguardo nota il de Rossi a pag. 518, opportunamente distinguendo tra i chierici ed i semplici fedeli.

2) Simili deduzioni furono da me ricavate dallo studio di una pregevole iscrizione cristiana con un'indicazione di topografia romana. (Bull. arch. com. 1912, pag. 204-222).

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