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Scavi a San Sebastiano.

Scoperta di una memoria degli Apostoli Pietro e Paolo e del corpo di San Fabiano Papa e Martire.

Dr. PAOLO STYGER.

Quando nell'anno 1892 Monsignore de Waal rettore del CampoSanto Teutonico a Roma per incarico di G. B. De Rossi intraprendeva uno scavo nella cosidetta Platonia a sinistra della basilica di San Sebastiano sulla Via Appia, gli archeologi nutrivano fondate speranze di rintracciare le prove monumentali in favore di una tradizione assai diffusa secondo la quale ivi sarebbero state deposte le sacre Reliquie dei Principi degli Apostoli nel I. o nel III. secolo. Ma il risultato fu ben diverso, giacchè si venne a riconoscere che il vano addossato all'antica basilica, cioè la Platonia, rimontava al principio del V. secolo e rappresentava il mausoleo del martire Quirino di Siscia. Per tale motivo il de Waal, dopo uno studio esauriente dei testi relativi, emetteva l'opinione che tra le varie tradizioni contradittorie fosse da prescegliersi quella che situava il sepolcro temporaneo degli Apostoli Pietro e Paolo nella basilica stessa, e precisamente in vicinanza della cripta di San Sebastiano, cioè verso il centro della chiesa 1).

Anche il Grisar, cosi benemerito, per le indagini delle tombe Apostoliche, propugnava nell'anno 1895 quest' idea, basandosi specialmente sulle indicazioni di un documento, da lui ritrovato, dell'epoca di Leone X sulle indulgenze del Santuario di San Sebastiano 2).

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') A. de Waal: Die Apostelgruft ad Catacumbas Rom 1894. Supplementheft III della Römische Quartalschrift, pag. 129.

1) H. Grisar: Die Römische Sebastianuskirche und ihre Apostelgruft im Mittelalter. R. Q. S. 1895, pag. 409 v. a. Civiltà Cattolica 1895, II pag. 460..

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