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niani, per la quale incise alquanti pezzi, mentre trattenevasi in Roma (18). Da principio marcava le sue Stampe con un C. o col suo intiero nome Charles; ma in seguito, poichè il suo fra

où les beaux-Arts sont representés avec de ces mêmes tableaux, par Mr. Berault, de l'Académie des Sciences. Paris chez G. Edelinck 1690., petit in fol. en largeur.

Questo Volume, scrive l'Heinecke (idée génér. fol. 74.), fa vedere i quadri dipinti nella soffitta del Gabinetto di un Particolare a Parigi. Ma la casa, ove era questo Ga binetto, non esiste più. 11 Libro fu dedicato al Cancelliere Boucherat da Perault, che vi fece insieme la spiegazione, come il titolo addita. E' ornato di una vignetta, di due lettere figurate, e di un rosone, incisa da Chau veau dai disegni di C. le Brun. Il frontespizio rappresenta la veduta di questo Gabinetto. Le altre stampe, nel numero di 12., sono state incise da L. Chatillon, Joan Bapt. Corneille, Stefano Bauder, Giovanni Bonnart il giovane, P. le Pautre, Gerardo Edelinck, Benedetto Audran, L. Dossin Simoneau l'anziano, L. Simoneau il giovane, e Giovanni Mariette, dai Signori De la Fosse, G. B. Corneille, Hovasse, Alessandro, Ant. Coypel, Carlo Audran Frinquer, Michele Corneille, e Giovanni Jouvenet. (18) La Galleria Giustiniana del Marchese Vincenzo Giustiniani. Tomi 1. e ll. in due volumi.

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Comincia quest'opera coll'Arme della Casa Giustiniani, e 'l Ritratto del Marchese Vincenzo. Racchiude dipoi nel primo Tomo cento cinquanta Stampe di Statue, e nel secondo cinque Ritratti, cinquantaquattro Rami, su dei quali si trovano cento e sette Busti, ottantadue pezzi di Bassi rilievi, quattordici pezzi di Architettura, e Giardini, un vaso antico, e finalmente una Carta Geografica dei Possessi, che questa nobilissima Casa possedeva.

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11 Marchese fece il pensiero di fare incidere tutte queste Stampe, ed impegnarvi alla direzione Sandrart. Égli v'impiegò i giovani Artisti, che furono allora in Roma per perfezionarsi nell' intaglio, cioè: Teodoro Mathan, Melan, Pietro de Balliu, Q. de Persyn, Anna Ma

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tello Claudio pubblicò alcuni pezzi marcati colla stessa lettera, Carlo si servì della lettera K. o del home Karle. Morì in Patria nel 1674. Vedi Manuel (école franc.)

Ritratti.

1. Enrico di Borbone accompagnato da quattro virtù K. Audran sc. ovale in fol.

11. Andrea Laurent, Medico d'Enrico IV. ovale in 8. 111. Pietro Legier, ovale con ornamenti piccolo in fol. IV. Soggetto allegorico con due ritratti, di Nicolai di Neufville, Marchese di Villeroy, e di Carlo di Neufville. Vi si vede un genio che stà dipingendo un altro ritratto, e si legge sulla tavolozza: unus ex duobus: in basso: C. Audran fecit.

Vary Soggetti da diversi Maestri.

I. Il Titolo per la Galleria delle Donne forti, rappresen tante Anna d'Austria Regina di Francia, con altri diciannove rami per lo stesso libro, con una donna forte in ciascun foglio, ed un soggetto della vita in lontananza, dą Pietro di Cortona, in fol.

Questo pezzo ed alcuni altri sono nominati nel Gandellini.

II. L'Annunziazione, coll'iscrizione: Spiritus Sanctus superveniet ec. pezzo intagliato dal quadro di Lodovico Caracci nella Cattedrale di Bologna, in una lastra, falsa mente attribuita ad Annibale, in fol.

E' anche nel Basan.

ria Vojani, Cornelio Bloemaert, Michele Natalis, Gio vanni Comin, CARLO Audran, Valeriano Regnart, e Francesco Vreuter.

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Furono disegnatori Giovacchino Sandrart, G. Thy sidius Guidi, Giovan Battista Ruggeri di Bologna, Judoco de Pope, il Cav. Lanfranco, C. Filippo Spinnich di Bruxelles, Francesco Perrier, Francesco Bonamico, Andrea Potestà.

Essendo poi, senza dubbio, dopo qualche tempo ritro vati questi rami, ne fu dato al pubblico qualch' esem plare di una nuova edizione.

III. Il Battesimo di nostro Signore, piccol pezzo in ova le, da Annibale Caracci, senza il nome degli artisti. ív. S. Francesco di Paola, da Melini, con marca; Car lo Audran sc. in fol.

V Lapidazione di S. Stefano, dal Palma il giovine, p. in fol.

VI. La Concezione della Beatissima Vergine, coll'iscrizio ne: Amat hanc Sapientia matrem: da Giac. Stella, in fol. VII. La Natività di Nostro Signore: vi si vede il Re David che scrive in una tavoletta; dallo stesso, in fol. Vlll. S. Caterina innanzi la S. Famiglia, accompagnata da molti angeli, dallo stesso, in fol. in tr. BEL PEZZO. IX. La Sacra Famiglia. La Vergine sedente in un pae 'saggio prende un pomo che le vien presentato dal piccolo S. Giovanni, mentre S. Caterina genuflessa vuol prendere il piccolo Gesù; sul fondo del paesaggio pastori e bestiame; dal Tiziano, in fol. Bel pezzo.

X. La Vergine, che porta il bambino Gesù e calpesta il Serpente, da Giov. Ludovico Valesio, con marca K. A, F. in fol. (19).

(19) Molte sono le ragioni che hanno gli Artisti per dí pingere la Vergine, che conculca il Serpente; poichè ol tre essere stata Maria quella che tolse la maledizione di Eva, vincendo con somma gloria il Serpente, che tentato avea la nostra prima Madre, fu anche fulminato da Dio con la terribil minaccia, che la Donna avrebbe conculcato un tempo col suo piede la velenosa sua testa. Quindi nel Concilio Calcedonense, in cui congregati trovavansi seicento trenta Vescovi, fu ordinato contarsi quest'elogio dalla Chiesa universale: Gaude Maria Virgo, cunctas haereses sola interemisti in universo mundo. Per quanto sappiasi, dopo questo Concilio tenuto nel Secolo V. si fece da Pulcrorio Vescovo Verdunense discepolo di S. Lupo edificare una Chiesa in memoria di Maria Santissima, nella quale vi appose la di Lei Immagine, col Serpente sotto i suoi piedi (Riccardo da Wassebourch Lib. 2. ant. belg.) E questa credesi fosse la prima Pittura, in cui si rappresentasse così la Vergine. Il Serpente viene effigiato nero, deforme, come principe delle tenebre e padre dell'errore.

XI. Soggetto di Tesi, rappresentante la Religione come la vera Scienza, coll'iscrizione. Non judicamus nos scire aliquid ec. da Cl. Vignon, in fol. in tr.

Xll. S. Francesco in estasi innanzi il Santissimo Sacramento, con l'iscrizione, Tergeminus in terris vincis ec. da S. Vouet, in fol. in tr.

Xlll. Frontespizio pel libro: Joannis Francisci Niceronis Parisini Ord. Min. Thaumaturgus. Vi si vede un genio coi ritratto del Cardinal Mazarini; dallo stesso, in fol. XIV. L'Assunzione della Vergine, con queste parole: Reginae triumphanti; dal Domenichino, in ovale in fol.

Trovasi anche questa nel Basan, non spe cificando egli di più che l'annunziazione, e la presente, mettendo in gran parte il restante in globo.

AUDRAN (Gherardo), disegnatore, intagliatore a punta e a bolino, nacque in Lione il 1640., morì in Parigi il 1703. Dopo avere studiato sotto Claudio suo padre, andò a Roma a perfezionarsi nel disegno e nell' intaglio; e vi si trattenne per due anni, occupandosi del continuo in disegnare le opere dei gran Maestri, che colà fiorirono per rendersi celebre nell'arte ch'egli avea abbracciata. Ritornato quindi in Parigi, Carlo le Brun, conoscendo il suo merito, lo scelse per incidere le Battaglie di Alessandro, ch'egli avea dipinte, e che rendono immortali egualmente il Pittore, e l'Intagliatore. Intento sempre le Brun a promovere i vantaggj del suo Incisore, ed a volere che fossero riconosciuti i di lui veri talenti lo raccomandò efficacemente al Re ed al Ministro Colbert; dai quali tutti mezzi possiamo dire, che derivasse quella quantità di belle Stampe che riscuotono sempre l'universale ammirazione. Ma siccome egli forma una delle epoche più luminose della Incisione, che ne suoi avanzamenti tre ne conosce, la prima cioè in Marcan

tonio Raimondi; la seconda in lui, e la terza in Edelinck, così ha sempre riportato i più sinceri, ed onorevolissimi elogj. Proseguendo dunque a trattar del medesimo, ne riunirò alcuni, che spero, se non giungeranno nuovi al principiante Amatore, non potranno almeno dispiacergli. Il suo elogio maggiore lo abbiamo da le Brun, il quale disse che l'intagliatore aveva abbellito il pittore. Aveva egli un gusto eccellente di disegno, e siccome intagliava da quadri grandi, e le sue figure per conseguenza erano d'una proporzione molto inferiore a quella degli originali, accadeva spesso che le sue Stampe erano disegnate meglio dei quadri.

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Ecco anche un passo di Watelet, che torna quì in acconcio Se il solo merito di Gherardo, dic'egli, consistesse nel perfetto gusto di disegno, le sue Stampe sarebbero pure ricercate a ragione: ma egli dipingeva colla punta e col bulino, e questi due istrumenti maneggiati da lui prendevano la facilità del pennello grosso. Di più sapeva dare acconciamente a tutti gli oggetti il carattere, che lor conveniva. In alcuni gruppi di cavalli delle battaglie di Alessandro si vede il bulino il più vigoroso, in altre parti, non si conosce che acqua forte pittoresca. Tagli piani servono a rendere le pianure lontane: i punti di . diverse forme esprimono le tinte delle diverse sorti di carnagione. Se un intendente d'intaglio si pone ad osservare i quadri che Audran aveva sotto gli occhj, crederà che si debbano intagliare in una maniera affatto diversa; torni a riguardare la Stampa, conoscerà che non si poteva intaghar meglio, e che le opere d'Audran hanno

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