Imágenes de páginas
PDF
EPUB

la Vergine, e cinto di luce. In alto vedesi una Gloria di Angeli con un cartello, Gloria in excelsis Deo, 1575. gr. in fol. in due Stampe da Taddeo Zuccheri.

Questa è una delle Stampe, che conservo nella mia raccolta, ed è fresca assai, e forse delle prime prove.

XXXII. La Sacra Famiglia, in cui la Vergine tiene il S. Bambino nella culla, mentre S. Giovannino gli conduce l'Agnello. S. Giuseppe seduto ad una tavola ha' presso di se un libro, ed occhiali, dallo stesso in fol.

XXXIII. La Flagellazione, da un Quadro di Taddeo Zuccheri della Cappella Mattei nella Chiesa della Con solazione a Roma 1574. in fol.

Ben si vede in questa Stampa quanto scrive il Vasari (Tom. 9. fol. 198.), che Taddeo non vi lavorava se non quando si sentiva in capriccio, e vena di far bene. Tanto ha saputo entrar nello spirito del Pittore l'Alberti! Le figure sono ristrette, ma indicano, che furon fatte grandi quanto il vivo.

XXXIV. La Conversione di S. Paolo. Gran Pezzo inciso presso il medesimo Zuccheri nel 1573. in fol.

E' degna cosa l'osservarvi S. Paolo cascato da cavallo, e la Gloria di cui è circondato GesùCristo, che sembra propriamente gli parli, secondo narrano gli Atti degli Apostoli.

XXXV. Il Corpo di Gesù Cristo fra le braccia del Padre eterno, con una Gloria formata dagli Angeli, che tengono gli Strumenti della Passione, dal medesimo Zuccheri 1573. in fol. int..

XXXVI. L'Assunzione di Maria Santissima, Stampa del 1577. appresso Taddeo Zuccheri, e dedicata al Cardinal Theani, gr. in fol.

XXXVII. Altra Assunzione di Maria Santissima, Gran pezzo, da Federigo Zuccheri nel 1571. in fol.

XXXVIII. La nostra Donna coronata in Cielo, Pezzo simile, dal medesimo inciso nel 1572.

Le altre Stampe, ed in gran numero, che dal Rost non si conobbero, o si lasciarono, quan

tunque di molta importanza sono rammentate dal Gandellini.

[ocr errors]

ALBERTO (Durer, o Durero). Trascrivo in questo articolo la di lui Vita, come più rammentato comunemente sotto il nome di Alberto. Durero, che per Durer, e seguo Mr. Basan sì nella prima, che nell'altra edizione che 'l pone in questo medesimo luogo. Ne scrissero ancora il Vasari, il Lomazzo, il Sandrart, e il Baldinucci, di cui è questa, che fedelmente riporto. Assai poca notizia potrei io dare del celebre Artefice Alberto Durero, se a ciò non mi avesse in parte ajutato la traduzione di quello, che in proprio idioma ne scrisse il buon Pittore Carlo Vanmander Fiammingo, aggiungendola a quello, che con molta industria, e fatica, sparso per gli scritti d'ottimi Autori, ho io sin qui potuto ritrarne per far sì, che la nostra Italia, che per un corso di sopra 170. anni nelle belle opere sue ha ammirato il valore di lui, e la chiarezza del suo intelletto, sortisca ancora di sapere alcuna cosa di sua persona, e delle nobili qualità dell'animo suo. Quali fossero negli antichi tempi gli antenati d'Alberto, e onde traesse origine la sua casa, non è ben noto, ma però fu scritto, che quelli potessero avere avuto il loro cominciamento nell' Ungheria, e che di quivi se ne venissero ad abitare in Germania. Ma poco rileva tutto ciò, mercè che per molto qualificati, che potessero essere stati i suoi padri, non è per questo, che alcuna maggior gloria avessero potuto essi procacciare a lui, di quella ch' egli colla molta virtù sua a se stesso seppe acquistare. E' dunque da sapersi come il natale d'Alberto

seguì nella Città di Norimberga in Alemagna l'anno della nostra salute 1470. in tempo appunto quando in Italia erasi già cominciata a scoprire, e praticar l'ottima maniera del dipingere. Il padre suo esercitò con lode universale il mestiere d'orefice, nel quale diede a vedere a'suoi Cittadini il molto, che ei valeva in ogni più artificioso lavoro. E' stata opinione di qualcheduno in Fiandra, che Alberto il figliuolo consumasse i primi anni suoi nell'esercizio del Padre, e tale loro opinione ha avuto il suo fondamento in non essersi mai veduto, ch'egli per molti anni di sua gioventù conducesse cosa di considerazione in pittura, e d'intaglio: altro non si vede di quel tempo fatto da lui, che una Stampa, colla data del 1497., anno ventisettesimo dell'età sua; e quella anche aveva copiata da una simile intagliata da Israel di Menz, Città vicino al Reno sopra il fiume di Main, in quel luogo appunto dove questi due fiumi si congiungono, nella quale Stampa aveva il Menz figurato alcune femmine ignude, a simiglianza delle tre Grazie, sopra il capo delle quali pendeva una palla, e non vi aveva posta nota del tempo, in che fu fatta; e similmente eransi vedute alcune poche Stampe fatte dallo stesso Alberto, pure senza data di tempo, le quali da' pratici dell'arte furono reputate delle prime cose, che facesse. Altri poi hanno creduto, ch'egli nel corso di quegli anni, come che egli era d'ingegno elevatissimo, ad altro non avesse atteso, che allo studio delle lettere, ed a farsi pratico in Geometria, Aritmetica, Architettura, Prospettiva, ed altre belle fa coltà; e questo è più probabile; e quando mai

[ocr errors]

altro non fosse, ne fanno assai chiara testimonianza i molti libri, che questo sublime ingegno, dopo un breve corso di vita, ne lasciò scritti. Tali sono l'opera della Simetria de' corpi umani scritta in latino, e dedicata a Vilibaldo Pirckimer; e il libro di Prospettiva, d'Architettura, e dell'Arte militare. Io però, non discostandomi iu tutto dalla sentenza di questi secondi, stimo che Alberto impiegasse questo tempo non solo negli studj predetti, ma ancora in quello del disegno, e della pittura; ed il non avere dato fuori intagli di sua mano prima del 1497. in età di 27. anni, dico io, che derivò da impossibilità della cosa stessa, perchè la bell'arte dell' intagliare in rame non prima ebbe suo principio, che l'anno 1460 in circa, che operava in Firenze Maso Finiguerri, che ne fu l'inventore, come abbiamo accenuato a principio, e come si troverà da noi stato scritto nelle notizie di tale artefice: qualche poco di tempo vi volle prima, che Baccio Baldini, il Pollajuolo, e altri maestri Fiorentini la riducessero a pratica, e sappiamo che il Mantegna v'applicò in Roma dopo costoro, e quivi fu il primo a dar fuori carte stampate, che furono i suoi trionfi, con altre cose, e ciò fu non prima del tempo d'Innocenzo VIII, che ten-, ne il Papato dal 1484 al 1492. Inoltre sappiamo, che queste stampe del Mantegna furon quelle, che portate in Fiandra, diedero alle mani di Buon Martino pittore di quelle parti rinomato, il quale pure dovea anch'egli consumare alcun tempo prima, che ei si facesse quel grand' uomo nell' intaglio, che avuto riguardo a' tempi, egli poi fu; e che egli avesse ad Alberto quell'arte

,

insegnata; onde io sarei rimaso in gran confusione, quando avessi inteso il contrario, cioè, che Alberto prima di quel tempo avesse potuto intagliare, conoscendo per altra parte, che ciò non poteva seguire, per non essere ancora in pratica quel mestiere. Il nostro Alberto adunque avendo assai miglior disegno di quel, che aveva Buon Martino suo maestro, apprese così bene quest'arte, che in pochi passi di gran lunga l'avanzò perchè le prime opere sue tosto cominciarono ad esser più belle. Queste furono una stampa, che si chiama l'Uomo salvatico, con una testa di morto in un arme fatta l'anno 1523. e una nostra Donna piccola, fatta pure lo stesso anno nella quale si scorge quanto egli già gli era passato avanti. Diede fuori l'anno 1504. le belle figure d'Adamo ed Eva; l'anno 1505. i Cavalli; nel 1507. 508. e 512. fece le belle carte della Passione in rame; intagliò la carta del Figliuolo Prodigo, il S. Bastiano piccolo, la Vergine in atto di sedere col Figliuolo in braccio, e la Femmina a cavallo con un Uomo a piede, la Ninfa rapita dal Mostro marino mentre altre Ninfe stanno bagnandosi. Fece in diverse piccolissime carte molti Villani, e Villane con abiti alla Fiamminga in atto di suonare la cornamusa e di ballare, altri di vender polli, ed in altre belle azioni; e similmente il tentato da Venere all' impudicizia, dove è il Diavolo, ed Amore, opera ingegnosissima, ed i due Santi Cristofani portanti il Bambino Gesù. Scopertesi poi le stampe di Luca d'Olanda, intagliò a concorrenza di lui un Uomo armato a cavallo, lavorato con estrema diligenza, il quale figurò per la Fortezza dell'uomo,

[ocr errors]
« AnteriorContinuar »