Imágenes de páginas
PDF
EPUB

biati Pittore di una certa franchezza, e come dicono, sprezzatura, che quantunque non finisca piace (Lanzi Stor. Pit. Tom. 2. p. 1. Scuola Milanese). Egli morì nel 1715. in età di 75. anni, e lasciò un buon patrimonio ai figli (Abec. Pit.) Sarebbe forse Giuseppe uno di essi? Le sue opere son riportate dal Gandellini.

ABERLI' (Giovanni Luigi). Il Barsan lo fa nascere nel 1723. in Winterthur, e lo fa scolare di Mayer, e Green. Dee leggersi però Meyer, come Rost scrive nel suo Manuel ( Ecole Alleniand), e com'egli stesso al respettivo articolo di Meyeravverte. Mr. Basan dovea rammentarsi, che Felice Meyer cessò di vivere, secondo egli asserisce, nel 1713., e che se Giovanni Luigi Aberli è nato nel 1723., non può essere stato suo discepolo. Convien però asserire con Mr. Rost (loco cit.), che egli apprendesse gli elementi dell'arte, da Enrico Meyer figlio del prenominato Felice di cui Basan non ne ha fatto neppur menzione: onde parrebbe che non lo conoscesse nè per intagliatore, nè per maestro di Aberlì. Crederei, che avesse sortito i suoi natali nella suddetta Città circa l'anno 1730.; poichè se fosse nato secondo Rost nel 1786., Enrico figlio di Felice Meyer sarebbe stato all'età di cento anni, quando insegnava ad Aberlì; nel qual caso era impossibile, che Mr. Basan, che ci diede l'ultima sua edizione nel 1789., potesse parlarne. Rost, che nel 1797. ci ha dato le opere dopo che Aberli rinunziò allo stile di Meyer, non avrebbe potuto nemmen esso discorrerne, essendo allora di anni 11. Scoperse Aberlì, che le maniere di questo suo precettore non eran per lui; e trasportato da ge

nió d'imitare la natura, che molto gli giovò, si fece come uno stile suo proprio. Maneggiò il pennello con particolare dolcezza, e tratteggiò la punta con maestria; ma sempre nei paesaggj, nel qual genere di pittura si trovò dal suo genio chiamato..

Stabilitosi in Berna, disegnò da due parti quella Città, e sotto la sua direzione la fece intagliare da And. Zingg suo allievo. La sua pratica del chiaroscuro acquistata nel dipingere lo rese mirabile nell'alluminare le vedute della Svizzera o che di per se leggermente avea intagliate a punta, o che altri aveano incise ad acqua-forte. Tali sono quelle dei Dunker, Guttenberg, Pfenninger, ove si osserva mantenuto sempre lo spisito, e la precisione del disegno. Egli diede norma, per così dire, a tutti gli altri, che in appresso ci hanno dato le vedute più belle, e pittoresche della Svizzera. Conciliarono però ad Aberlì la comune approvazione quelle vedute ch'egli disegnò nel Cantone di Berna, e che gli uomini di gusto non cessano di ammirare come il capo d'opera in tal maniera e d'incidere, e di colorire. Ne feci onorata menzione (nel Tom. IV. par. I. cap. 22. fol. 144.) proponendole come per esempio a coloro, che vi si volessero esercitare. Trovansi delle sue opere varie serie, dalle quali si prendono come pezzi principali i seguenti:

1. Veduta di Nidau presso 'l lago di Bienne, in fol. int. Jl. Veduta presa dal Castello di Thoun, in fol. int. Ill. Contrada disegnata, dai Baluardi di Berna, in fol. int. IV. La Città di Berna dalla parte del Nord, in fol. int. V. La Valle di Oberhasli, in fol. int.

VI. Veduta del Villaggio, o del Lago di Brienta, in fol. int.

VII. Veduta di Vevay, in fol. int.

VIII. Veduta di Losanna, ad acqua-forte da Dunker, in fol. int..

IX. Veduta di Carlier, e del Lago di Bienne, gr. in fol. int.

X. Veduta del Castello di Wimmis, e dei contorni,, gr. in fol. int.

XI. Veduta di Yverdun presa da Clindi, gr. in fol. int. XII. Veduta disegnata a Mouri presso Berna, gr. in fol. int.

Xill. Cascata d'acqua detta Staubbach nella valle di Lauterbrunnen, acqua-forte di Pfenninger, in fol. in alt. XIV. Una parte degli ammassi di ghiaccio di Grindelwald, acqua-forte di Pfenninger, in fol. in alt.

ACKERMANN, abile molto nella meccanica, ma nell' intaglio riescì molto mediocremente. Viveva su la metà del secolo XVIII.

ACQUA, O AQUA, come scrive Mr. Basan" (edizione seconda) (Cristoforo dell'). Nacque a Vienna nel 1690., e fu disegnatore, ed intagliatore, del quale si hanno le seguenti stampe. 1. Federico il Grande Re di Prussia.

Il Giulio Ferrari Patrizio Veneto.

Ill. Il Porto di S. Malò, in fol. gr. in trav.
IV. Il vecchio Porto di Tolone, in fol. gr. in tr.
V. Il Porto di Brest, in fol. gr. in tr.

VI. Il Porto di Roccaforte, in fol. gr. in tr.

Questi ultimi quattro pezzi sono tratti dagli originali del Vernet.

Vil. VIII. I quattro Elementi, incisi dagli originali di Mr. Lovis de Boullogne, primo pittore del Re di Fran cia, in fol. gr. in tr.

IX. Veduta del Porto di Dieppe, dagli originali di Vernet, in fol. gr. in tr.

X. L'Amor filiale, in fol. gr. in tr. ovali.
XI. L'Amor materno, in fol. gr. in tr. ovali.
XII. L'affitta Madre, in fol. gr. in tr. ovali.
XIII. II Padre felice, in fol. gr. in tr. ovali.

Le suddette quattro stampe furono tratte dagli originali del Cipriani.

-XIV. XVII. I quattro Elementi dagli originali di Hamil

ton, mezzo fol. in ovale.

XVI. Regio Porto Orientale, in fol. gr. in tr.
XIX. Ampia Villa Reale, in fol. gr. in tr.

Sono queste due vedute di prospettive sul gusto romano antico alla moda del Bibbiena, levate dagli originali dei celebri Architetti Francesco Aviani, e Giolli Veneziani.

Incise ancora alla maniera dello Strenz le seguenti stampe tratte dagli originali di Guido Reni, Salvator Rosa, ed Andrea Sacchi.

XX. Venere adornata dalle Grazie, in fol. gr. in tr. da Guido Reni.

XXI. La morte di Cleopatra, dal medesimo, in föl. gr. in tr. XXII. Belisario fatto cieco, in fol. gr. in tr. da Sal vator Rosa.

XXIII. Apollo, che corona il merito, da Andrea Sacs chi, in fol. gr. in tr.

XXIV. Ritrovamento di Romolo, e Remo, dagli ori ginali di Pietro da Cortona, in fol. gr. in tr..

XXV Cesare, che repudia Pompea, dal medesimo, in fol. gr. in tr.

XXVI. XXXVII. Dodici pezzi consistenti in Palazzi dei Palladio, Piazze di Vicenza, e Teatro Olimpico, in fol. gr. in tr.

XXXVIII. Le petit Sabat, da Mr. Huet, in mez. fol. in tr. XXXIX. Les Boulles de Savon, dal medesimo, in mezɔ fol. a tr.

XL. Le Jeu du Cerf-volant, dal medesimo, in mez. fol, a tr XLI. Le petit Château de Cartes, dal medesimo, in mez. fol. a tr.

XLII. La Bouillie aux Chats, dal medesimo,' in mez. fol a tr.

XLII. Le Jeu de Ballon, dal medesimo, in méz. fol· á tr. XLIV. II Fratello, che dà un regalo alla sua Sorella, dal medesimo, in mez., fol. gr.

XLV. La Sorella, che dà la mancia al suo Fratello, dal medesimo, in meż. fol. gr.

XLVI. La Caprà ben amata, dal medesimo, in mez. fol. gr.

XLVII. I Trampali, dal medesimo, in mez, føl, gy

ACQUA (Giuseppe dell'), consanguineo forse del precedente Cristofano, del quale si trovano fra le altre stampe le seguenti, che sono come quelle di Cristofano nel Catalogo delle stampe in rame ed in legno, e delle varie qualità di carte privilegiate, le quali si lavorano a Bassa no presso la dita di Giuseppe Remondini e figli di Venezia, con i suoi prezzi fissati a moneta Veneta 1791. in 12.

I. Il Venditor di frutta, dal Bernet, in mez. fol. a tr. in ovato.

Il. I Marinari in riposo, dal medesimo, in mez. fol. a tr. Ill. La Pescatrice, dopo la pesca, dal medesimo, in mez. fol, a tr.

IV. I Pescatori, che fanno colizione, dal medesimo, in mez. fol. a tr.

V. Rinaldo, ed Armida, dal Cipriani, in mez. fol.

a tr. ovato.

VI. Cupido, che lega Aglaja, dal medesimo, in mez. fol. a tr. ovato.

VII. Angelica, e Medoro, dal medesimo, in mez, fol.

a tr. ovato.

Vill. Cefalo, e Proci, dalla Kauffman, in mez. föl.

a tr. ovato.

IX. La Vendetta di Cupido, de J. H. Benwel, in mez. fol. gr. ovato.

X. Cupido disarmato, dal medesimo, in mez. fol. gr.

ovato.

XI. XIV. Quattro vedute dei contorni di Bajona, dal Vernet, in fol. gr. a tr.

XV. XVII. Quattro Prospettive della veduta del fiume Reno, dal Vernet, e da Brinckman, in mez fol. gr. Xvul. XXI. Quattro pezzi rappresentanti le quattro Stagioni, da Pillemet, in mez fol. a tr.

XXII. XXV. Quattro Paesaggi, dal medesimo, in mex. fol a tr.

[ocr errors]

XXVI. XXIX. Quattro vedute dei contorni di Frascati nella campagna di Roma, in mez. fol. gr. ovato.

XXX. Il Golfo di S. Eufemia, in 4. di fol. gr. a tř, dagli originali del Perelle,

« AnteriorContinuar »