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HARVARD

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MAY 24 1921

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INTRODUZIONE

Molti e assai accurati lavori si sono pubblicati in questi ultimi anni sul vario e complesso organismo della finanza pontificia. Ricordiamo qui il saggio del Fabre nella nuova edizione del Liber censuum, le opere del dott. Teodoro von Sickel (Liber diurnus Romanorum Pontificum); di Harry von Bresslau (Urkundenlehre für Deutschland und Italien); del dottore Adolfo Gottlob (Aus der Camera Apostolica des 15 Jahrhunderts Ein beitrag zur Geschichte des päpstlichen Finanzwesens und des endenden Mittelalters); dell'Ottenthal (Regulae cancellariae apostolicae Die päpstlichen Kanzleiregeln von Joannes XXII bis Nicolaus V); dell' Erler (Liber cancellariae); gli articoli dell' Ehrle e del Denifle nell' Archiv; gli studi del König (Die päpstliche Kammer unter Clemens V und Johann XXII); quelli dell' Eubel, del Miltenberger e dello Schmitz nella Römische Quartalschrift, del Tangl (Die päpstlichen Kanzlei ordnungen von 1200-1500 e del Kirsch (Die päpstlichen Kollectorien in Deutschland Während des XIV Jahrhunderts, e Die Finanzverwaltung des Kardinalkollegiums in XIII und XIV Jahrunderts nel fasc. IV del II vol. dei Kirchengeschichtliche Studien, del De Dickamp e di altri. Ma chi ha studiato i più importanti materiali per la storia della

Camera apostolica è stato il Gottlob nella sua opera ricordata. Egli ha esaminato i registri dell' Archivio Vaticano e dell' Archivio romano di Stato, e ne ha distinto il materiale riunito, in due parti, per la divisione naturale che il disordine dello scisma aveva apportato in tutte le serie dei registri camerali di allora; e cioè in registri del periodo preavignonese ed avignonese, e in registri della restaurazione e dei papi del rinascimento. Per entrambe le divisioni egli conta complessivamente circa 1000 volumi. « La serie dei libri mastri di amministrazione, dei registri di entrate e spese che cominciano con Nicola III (1279) e seguita più o meno interrotta, o con registri di altri fondi, fino al 1528, contiene 561 volumi. Gli atti camerali dell' Archivio Romano di Stato cominciano con Giovanni XXIII e sono, in complesso, da ascriversi alla seconda serie. Fra i due gruppi si potrebbe fare (osserva il Gottlob) un'altra distinzione, dacchè i libri contabili più recenti si trovano divisi e ordinati in serie dall'amministrazione centrale; laddove per i più antichi, astrazion fatta dagli introiti e spese, prevalgono le esposizioni contabili per provincie, cosicchè quivi domina il principio geografico ».

Bastano le intestazioni a dare una indicazione del contenuto; come Rationes Collectoriae Siciliae, Rationes Collectoriae Rothomagensis et Senonensis, Rhemensis, Xanctonensis, Bardegalensis, Lugdunensis, Tarantasiensis, Viennensis etc. Rationes ducatus Spoleti, Romandiolae, Comitatus Venaissini etc. Ci dettero già un'idea di ciò che contengono, in generale, questi volumi, le riscossioni ungariche delle Collettorie dal 1281 al 1375 contenute nel primo volume dei Monumenta Vaticana Hungariae del Theiner, poi i varii

estratti di altri registri nell' altra opera dello stesso Theiner, Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis (vol. I e II) ».

Degli Introitus et exitus del Vaticano si è pubblicato l'inventario in un volume che è l'80° della Bibliothéque des Ecoles francaise d'Athènes et de Rome, intitolato Les Archives de la Chambre apostolique au XIV siècle par J. de Loye. - I. Inventaire (Paris, 1899). Vi sono inventariati n.o 380 codici d'introitus et exitus (1279-1425), 504 di Collettorie (1337-1410), 60 di obligationes (1292-1428) e 72 di Regesti Avignonesi (1308-1417).

Ma nessuno aveva fin qui pensato ad una pubblicazione anche più speciale; cioè agli estratti su gli exitus. Ciò si è tentato di fare, in parte, da me, per i Registri del Ducato di Spoleto (Introitus et exitus), scegliendo ad una ad una tutte quelle notizie attinenti non solo all' economia della Camera, ma anche al movimento politico o civile, religioso e morale del Ducato; donde, come da miniera preziosa, si riversa tanta abbondanza di notizie storiche e statistiche, da ricostruire fedelmente l'ambiente politico e tutte le manifestazioni dell'azione pubblica in ogni campo amministrativo per una serie non interrotta di trent'anni e più.

In codesta mia raccolta sono compresi gli estratti sopra 20 registri, dal 1318 al 1350 circa. Per il tempo successivo non abbiamo che scarso e frammentario il materiale, senza nemmeno il sussidio dei Regesti pontifici integrali. Solamente Martino V, dopo i 39 anni dello scisma, potè riordinare di nuovo la Camera apostolica; e nel suo pontificato comincia la nuova serie di atti, e cioè 7 volumi di introitus et

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