Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, Volumen4

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Fratelli Rechiedei, 1891 - 370 páginas
 

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Página 179 - Per la mia parte, giacché avete voluto cavare un argomento anche dallo scriver che fo un libro, vi so dire che m'accade ogni momento d'avere, in milanese, l'espressione la più propria, la più al caso, la più per l'appunto, e di non conoscerne alcuna equivalente, la quale sia né usata, né nota in tutta Italia.
Página 231 - Infatti, quando si nominano lingue in genere, ciò che si presenta naturalmente al pensiero di chi parla e di chi sente, sono altrettanti complessi, altrettante masse, dirò così, di vocaboli coesistenti in un dato momento; come quando si parla di corpi viventi, si pensa a degli aggregati di parti attualmente aderenti in forza d'uno stesso principio vitale, facendo astrazione da ciò che que' corpi vanno e perdendo e acquistando in ogni momento della loro vita.
Página 243 - Quindi la grammatica (compilata o no, non fa nulla) d'una lingua qualunque non è né può esser altro che il complesso di que' tali e tanti segni grammaticali che le siano stati appropriati dal suo Uso particolare.
Página 201 - E, per dir la verità, mi chiuderebbe la bocca, perché, pur troppo, è così. La locuzione della lingua in cui si scrive, la locuzione propria, unica, necessaria, può far ridere, esclamare, urlare, dove essa non è conosciuta in fatto, e quando la lingua non è conosciuta in principio. E però sono impicci, dai quali uno non può uscir solo : è uno di que' casi in cui è più difficile ottenere il poco che il molto.
Página 155 - ... quale, ci troveremmo tutt'a un tratto sprovvisti, non dico soltanto d'una quantità d'espressioni vivaci, argute, energiche (che è pure una parte di lingua, e una parte più importante di quello che può parere a prima vista...
Página 241 - È intento universale e necessario del linguaggio il significare le cose che la mente concepisce. Ora, la mente concepisce de' modi diversi in una cosa medesima, e delle relazioni diverse tra due o più cose. E perciò il linguaggio, oltre i mezzi di significar le cose, considerate solamente nella loro essenza, ha anche de' mezzi per significare, ne' diversi casi, i modi e le relazioni che la mente contempli nelle cose nominate. Il complesso di questi mezzi è ciò che si chiama regole grammaticali....
Página 153 - ... milanese, e si parla italiano. Dite voi se il discorso cammina come prima ; dite se ci troviamo in bocca quell'abbondanza e sicurezza di termini che avevamo un momento prima ; dite se non dovremo ora servirci d'un vocabolo generico o approssimativo, dove prima s'avrebbe avuto in pronto lo speciale, il proprio; ora aiutarci con una perifrasi, e descrivere, dove prima non s'avrebbe avuto a far altro che nominare; ora tirar a indovinare, dove prima s'era certi del vocabolo che si doveva usare, anzi...
Página 242 - È, del resto, una cosa facile a riconoscersi anche dal semplice bon senso, che, non essendo il linguaggio altro che significazione, tutti i suoi mezzi immediati non possono esser altro che segni. E da questa natura de...
Página 115 - ... vocaboli, fa che la grammatica, come il vocabolario d'ogni lingua, sia ad ogni momento quello che è». In grammatica, tutto è arbitrario; arbitrarie, le stesse distinzioni di genere, numero e caso; arbitrarie molte fra le sentenze del Tracy e di cento altri filosofi e grammatici. E però è assurdo voler costruire una grammatica generale: « Infatti — scrive il Manzoni in una pagina...
Página 318 - Graeci inter adverbia ponunt, quoniam haec quoque vel adjungitur verbis vel verba ei subaudiuntur, ut si dicam: papae quid video? vel per se papae, etiamsi non addatur miror, habet in se ipsius verbi significationem. Quae res maxime fecit Romanarum (so!) artium scriptores separatim hanc partem ab adverbiis accipere, quia videtur affectum habere in sese verbi, et plenam motus animi significationem, etiamsi non addatur verbum, demonstrare.

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