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lari utenti? La quantità era come questa proporzionale; ma in sè regolare e legalissima come la Vergine. Si dice dai Professori Idraulici altra ragione del meno; che l'Acqua Vergine camina, le altre due corrono perchè vengono più da lontano sono più elevate, come avverte anche il Fontana (1). Frontino (2) direbbe: Ex his alice majori, aliæ leviore pressura coguntur. Sarebbe stata una idea nuova inesplicabile; fare una misura più piccola; e lasciare poi, che in pratica ognuno la ingrandisse a modo suo.

17 Supposto questo dato certo, dell'oncia legale minore, e suo minor prezzo, fanno ridere i signori Periti Idraulici contrarj, e il Ristretto §. 51., nel paragonare il barile d'oglio a quello del vino, lo scorzo al rubbio, il grano al formentone, a quarta, a colmo, a peso, con altre riflessioni più da villano, che da legale: villano, quale sa per pratica quanto insegna Frontino (3), che tutte le varietà di misure poi si riportano ad un valore, e ad un insieme; come nelle monete l'oro, l'argento, e il rame. Uniniversitati ratio constabit; & quemadmodum ( verbi gratia) sextarii ratio ad cyathos;

(1) Lib. 1. cap. 26.
(3) Art. 34.

(2) Art. 18,

; ma

modii vero et ad sextarios, et ad cyathos respondent: ita et quinariarum multiplicatio in amplioribus modulis servare consequentice suce regulam debet. Così valutano eglino i signori Periti, se l'Acqua Vergine emette in un'ora 32. barili d'Acqua, e la Paola 16. onde inferirne, che non è la quantità, nè il volume dell' Acqua quello, che costituisce la misura d'unità chiamata oncia il diametro della fistola non soggetta mai ad alterarsi qualunque sia il differente metodo di derivarla; e qualunque la quantità, che secondo gli stessi differenti metodi ne fluisce. Si signori: è il diametro, che costituisce l'essenza dell' oncia; ma questo diametro medesimo diverso è il legale voluto dai Papi condottori dell'Acqua; colla intenzioche ne esca tanta dalla rispettiva fistola, quanta ve ne entra dalla Botte col dato modo, peso, e direzione. Sappiamo ancora col Fontana (1), che il bevimento dell'Acque più, e meno non dipende solo dalla qualità del forame; ma dal peso, e succhio delle canne. Il sifone porta egli la stessa quantità? Giammai; e nemeno nella pretesa quantità, da correggere, o pareggiare le misure: perocchè, se confessano quei signori Periti, che essa pareggia la Vergine; in

ne,

(1) Lib. 1. cap. 34.

fatto non possono assicurare, che non ne attragga il triplo, il quadruplo, e più; come si è detto col Fontana, e Consiglio d'arte. E questa si chiama misura, che abbia un diametro certo da conguagliare il meno del diametro della Paola? La misura certa fissata per la quantità è la base essenziale di tutta l'amministrazione. E questa si può abbandonare all' arbitrio degli utenti ?

18 Anche i più Antichi, al dir di Frontino (1), per la ragione medesima dell'economia nella quantità maggiore, e minore, avevano misure diverse, e alcune assai piccole. Quinque antiqui moduli exiles, & veluti puncta, QUIBUS OLIM AQUA, CUM EXIGUA ESSET, DIVIDEBATUR, in unam fistulam coacti sunt. La mente del Papa Paolo V. era tanto palese; ed era eseguita con tanta esattezza, che se si voleva maggiore quantità d' Acqua; SI CHIEDEVA alla misura dell' Acqua Vergine. Cosi trovo praticato da Innocenzo X. per la sua Villa sul Gianicolo, come dal documento nell' Appendice, num. 1. Non è questa una dimostrazione, che sola distrugge il contrario preteso ragguaglio a capriccio? La misura era la originale: il confronto con quel

(1) Art. 34.

la della Vergine è dichiarato. Dunque in conclusione non vi erano, nè potevano esservi i sifoni; nè si ammettevano indiretti compensi.

19 E siccome all'Acqua Paola andava, e sempre va dal paro l'Acqua Felice per la grandezza della fistola, e per la stessa quantità dell'Acqua, come si accennò; anche in questa si usava richiedere, e concedere l'Acqua alla misura dell' Acqua Vergine. Alli 6. gennaro 1595. trovo, che vi furono poste le fistole alla misura dell'Acqua Vergine al condotto del Card. Farnese, della Casa Orsini, dell' Abb. Riario, e del Commissario della Camera. Paolo V. li 30. agosto 1611. se volle donare al suo nepote per la Villa Pinciana 20. oncie dell'Acqua Felice dal bottino dietro la Chiesa di s. Maria degli Angeli; espresse alla misura dell' Acqua Vergine.

20 Ma i Signori Avversarj hanno avuto l'Acqua prima di quell'epoca d'Innocenzo X., cioè del 1650. Dunque senza sifoni. Però, dove anderà quella primitiva, antichissima, incognita loro origine? Lo vedremo ad uno ad uno.

21 Il primo, che ottenne Acqua Paola, fu il Signor Duca Virginio Orsini venditore dell'Acqua Trajana, il quale nell'Istromento volle promessa di alcune oncie d'Ac

qua per il suo palazzo a Monte Giordano, che poi furono date effettivamente 25. Append. num. 1. La misura era la stessa primitiva della compra della squisita Acqua Trajana. L'epoca è certa. Chi ha potuto applicarvi autorevolmente il sifone allora incognito, o non praticato?

22 Il secondo fu il Sig. Duca Savelli al Monte Savello, o sia al Teatro di Marcello, li 25. settembre 1615. di oncie 12. ( in Append. num. 1.), passando sui ponti dell'Isola: pagate scudi 1560.; poi cresciute a 20. per gratuita concessione di Benedetto XIII. con Chirografo del 19. nov. 1729. ; tutte dalla Botte dietro al fontanone di san Pietro in Montorio. E queste 8. oncie, come vedremo, pure senza sifone.

23 Il terzo fu il Card. Odoardo Farnese, il quale nel 1. sett. 1621. dal Papa Gregorio XV. ottenne 40. oncie d'Acqua per donazione puramente graziosa; come si ha dal Chirografo di concessione in Appendice,

num. 1. 2.

24 Il quarto sarà la Casa Corsini; se risaliamo all'epoca, nella quale la loro abitazione, dove ora è il magnifico palazzo, apparteneva alla nobile famiglia Riario fin dal secolo XVI. Prima del 1598. vi andava l'Acqua Felice, passando per il Ponte Emilio, poi rotto dall' inondazione la più alta

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