SE l'Abbazia di S. Michele della Chiusa sin dai suoi esordii quell'alto apice potè toccare di luminosa gloria, a cui tutti sanno essere pervenuta, è fuor di dubbio, SIRE, mercè le vistose donazioni a questo Monastero largheggiate dall'illustre Contessa Adelaide, che tanta parte ha nei fasti della storia della Real Vostra stirpe, non che dalla pietà dei prodi Conti di Savoja Umberto II, Tommaso I, e Tommaso II Principe d'Acaja. Se nata

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per così dire coeva alla Regal Famiglia Vostra potè sfidar di quasi nove intieri secoli le ingiurie, ed essere in certo qual modo nobil monumento dei secoli, che li Reali di Savoja con serie continuata queste contrade felicitano, devesi al magnanimo Conte Amedeo VI, che dal Sommo Pontefice Innocenzo VI a tanto buon dritto il difensore e l'atleta era di Santa Chiesa chiamato. Se nella serie dei Municipii Italiani ad occupare

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un distinto posto potè continuare, non ostante i disastri che tentarono di crollarla, è questa opra di un Duca Filiberto, del celebre Cardinale Maurizio, del valoroso Principe Eugenio, del pio Antonio di Savoja. Cadde ciò nullameno in seguito per vicissitudini di tristi tempi la Sacra di S. Michele, questo prezioso avanzo di antichità Cristiana, e di bella gotica architettura. Voi, SIRE, a restaurare sì bel monumento Italiano

nella vostra mente munificentissima proteggitrice delle arti belle e dei monumenti di Patria storia pensaste, e fu il pensiero di Voi veramente degno e della grandezza dell'unica famiglia Italiana Regnante.

Siffatto Regale divisamento se nell'animo mio possentemente il proposito svegliava di raccogliere le storiche memorie della Badía Clusina, all'opra altresì eccitavami l'idea di rivendicare

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dall'obblío, in cui si giaceva sepolto, un monumento, che tutto ebbe dalla Real Casa di Savoja, che tutto è per conseguenza della M. V. Questo pensiero per me mandato ora ad effetto nelle storie di quell'Abbazía che intendo di pubblicare, crederei in miglior luogo non poterle collocare che ai piedi della M.V.; tenue omaggio di un suddito devoto al suo Re. Voglia la M. V. degnarsi di accogliere il mio qualsiasi lavoro: così