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DISSERTAZIONE NONA

SOPRA

L'ISTORIA ECCLESIASTICA PADOVANA

OPERA

DI FRANCESCO SCIPIONE

DONDI OROLOGIO

VESCOVO DI PADOVA

CAVALIERE DI SECONDA CLASSE DEL REGIO ORDINE DELLA CORONA DI FERRO

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DISSERTAZIONE NONA

SOPRA LA STORIA ECCLESIASTICA PADOVANA

DA ALBANTO MICHELI FINO A MARCO CARDINALE
CORNER, CIOE LO SPAZIO DI CXVII, ANNI..

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Albanio Micheli, per lo traslato di Stefano da Carrara al Ve

scovato di Teramo, venne da Innocenzio VII nel 1405 eletto al Vescovato di Padova. Il Micheli era stato Abate Commendatario di S. Niccolò di Lido, ed il Corner (1) ve lo ritrova per indubitati documenti fino dall' anno 1381. Nell'anno 1387 essendo rimasto vacante l'Arcivescovato di Creta, furono dal Senato posti a voto molti aspiranti, fra' quali Albanio Micheli Abate di S. Niccolò; ma fu eletto Leonardo Dolfin Vescovo di Cittanova (2). Nel 1389 essendo il Micheli ancora Abate di S. Nicolò fece un concordato a nome del suo Monastero con l'università degli Ebrei per un cimitero da essi preteso in quell'isola. Vuole if diligente nostro storico Monterosso che del 1392 il Micheli fosse nominato al Vescovato di Castello, ma che tal elezione non sortisse il suo effetto; e sebben sia vero che appunto a quell' epoca era vacante la Chiesa di Venezia, nessuna traccia però di tale elezione noi troviamo nel Corner esattissimo d'altronde a registrare tutte le Probe almeno de' più insigni Vescovati. Finalmente si dice Arcivescovo di Corfù, e di colà trasportato a Padova. Convengono. ed il Dittico della Cattedrale ed il Monterosso, che il Micheli morì

nel 1409, e con loro gli altri Storici. Monterosso precisa l'età di 40 anni, ed il Dittico avanti di compire li quaranta anni: Ante annum XL immatura morte sublatus est. Ma e come era Abate di S. Niccolò, sebbene Commendatario di dodici anni nel 1381, giacchè in tale supposto sarebbe nato nel 1369? E come poteva esser posto a voti in Senato Arcivescovo di Creta di 18 anni, ed eletto di Venezia di 23 ? L'epoca fissata dal Monterosso potrebbe credersi arbitraria, e l'immatura morte segnata dal Dittico si potrebbe interpretare elogisticamente, forse perchè dicendosi, Doctor insignis et vir excellens, un Vescovo che non copre la sede che appena quattro anni, dir si può certamente rapito da morte immatura. Non pertanto si dee aver qualche riguardo ad un Dittico, siccome è quello della Cattedrale, che appunto appartiene per epoca al secolo XV.

II. Lo zelo del Vescovo Albanio Micheli cominciò a spiegarsi nella riforma dei Monasterj della sua Diocesi. Ed in primo luogo, fuori della porta di Pontecorvo di questa nostra Città eravi un Monastero di Benedettini col titolo di S. Giovanni Decollato, di cui se ne ignora la precisa fondazione. Luogo amenissimo atterrato nell'assedio del 1599 dai cittadini medesimi per comodo di difesa. Mansig. Tomasini (3) ne fa una descrizione che incanta, narrandoci ciò che era quel Monastero nei tempi migliori. Dicea che la Chiesa era quanto basta spaziosa, ed ornata per ogni dove col pennello d'Andrea Mantegna, Al Convento vi erano uniti due claustri, nel mezzo de' quali una nobilissima marmorea cisterna. Vi erano lunghe strade coperte di do!cissime uve. Comode eran le celle, ed intermediate da sale e luoghi da ridotto capacissimi. Aveva a settentrione l'aspetto della Città, e a mezzogiorno li ridenti Euganei colli, a modo che è facile riconoscere che era più verso S. Giustina che Pontecorvo. Tale era lo stato

del Monastero al tempo del Tomasini che lo abitava, non già così ai tempi del Micheli che ne approvò la riforma, appunto perchè era nella massima desolazione (4). Essendo adunque questo Monastero andato in rovina e nella disciplina e nell'economia, il Canonico Paolo da Portogruaro, Preposito di Concordia e Vicario generale di Stefano da Carrara, avea pensato alla riforma di esso, e toltine i Monaci volea collocarvi una Collegiata con Canonici, i quali vivessero vita comune, e migliorassero la condizione di quel Monastero e di quella Chiesa; creandone della medesima Preposito Stefano Morosini, uno de' fondatori dei Canonici di S. Giorgio in Alga. Effettuata e stabilita così questa riforma, ne fu presentato al nuovo Vescovo Albanio Micheli lo strumento che egli approvò in ogni sua parte coll'atto dei 12 Luglio del 1406, presente e consenziente il suo Capitolo, Arciprete del quale era il celebre Francesco Zabarella. E siccome col primo strumento era stata fatta l'elezion del Preposito nella persona del Morosini dal Vicario vescovile, così li Canonici di S. Giovanni ricorsero poi al Papa Gregorio XII, il quale con Breve (5) del 1408 approvò quello si era fatto dal Micheli, ed accordò che qualunque volta accadesse la vacanza della Prepositura, potessero i Canonici liberamente eleggersi il loro Preposito. Così ebbe la gloria il Micheli d'introdurre in questa Diocesi i Canonici di S. Giorgio in Alga, tanto celebrati per santità e per dottrina, particolarmente nel loro S. Lorenzo Giustiniani. Nello stesso anno 1406 il Vescovo Albanio pubblicò e confermò gli statuti della facoltà teologica dell' Università, che noi abbiamo tratti da un Codice della Vaticana. A quell'epoca aveva il Micheli per Vicario generale Bartolommeo Benvenuti (6).

III. Era l'anno 1407 quando Gregorio XII, essendo vacante il Priorato di S. Giovanni della Mandria dell' Ordine di S. Agostino di

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