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DISSERTAZIONE

STORICO-CRITICA-LETTERARIA

SUL GRANDE AMMIRAGLIO

CRISTOFORO COLOMBO

SCOPRITORE DELLE INDIE OCCIDENTALİ

E CONSIGNORE DEL CASTELLO DI CUCCARO IN MONFERRATO

DI VINCENZO DE-CONTI

AUTORE DELLA STORIA DI MONFERRATO

ALESSANDRIA

PER LUIGI CAPRIOLO TIPOGRAFO-LIBRAJO

1847.

U 52313.5.3 1373.26.6

Bright fund.

PROEMIO

La Patria, quella seconda madre nel cui seno

ci

vien concesso di respirare la prima aura vitale, dove ricevesi l'educazione fisica, e morale conveniente al proprio stato, la Patria, dico, e niuno il negherà, possiede molti diritti sopra i suoi proprii figli, e tra questi, il più necessario è quello della difesa. Non già terribile e sanguinosa colle armi, ma colla voce e colla penna alcuna volta convien sostenere, e non permettere, che altri si arroghino quei doni che il Cielo loro concesse, e facciano suoi quei grandi uomini, che le aggiunsero gloria e decoro.

Egli è pertanto, che io abitante e proprietario del piccol comune di Cuccaro oso innalzare la voce, e riprendere con più vigore la già incominciata impresa di rivendicare a questo luogo l'onore indefinibile di essere la vera ed unica patria dello Scopritore del Nuovo Mondo Cristoforo Colombo.

Nelle note or ora uscite alla luce col Cenno Biografico su Cristoforo Colombo, ho dato qualche cenno su questo, ma non basta: io deggio con più fondate

prove far vedere, che il mio assunto è giusto, quindi ottenere dal benigno pubblico quell'accoglienche si interessante oggetto richiede.

za

Niuno ignora che una delle quistioni più ardue, e con maggior calore agitata, e con tutto l'impegno sostenuta tra diversi luoghi d'Italia si fu quella intorno alla patria di Cristoforo Colombo. Ma pur troppo furono discordi, e divisi tra loro gli scrittori, copiandosi chi più chi meno senza esaminare a fondo la cosa, e senza recare prove certe delle loro opinioni, le quali correvano tutte dopo la morte dello stesso Colombo, se pure non erano già sparse dapprima.

A prevedere il buon esito dell'opera sembranmi più che bastevoli le notizie, e riflessioni seguenti. La venerazione per le antiche opinioni è giusta ed utile alla società per più ragioni, ma essa ancora deve avere i suoi confini, oltre ai quali trapassando diventa vizio. È urtar di fronte senza ragione l'unanime consenso dell' età, e delle nazioni, è una temeraria leggerezza; ma il rigettare senza esame qual ridicolo paradosso ogni nuova asserzione, solo perchè contraria alle antiche, è orgogliosa stupidità, che perpetua l'errore. L'autorità deve confermare, non opprimere la ragione. Premessi questi generali principii, osservo che da tre fonti procede la credenza sparsa tuttora fra le colte persone, che fosse

Colombo Genovese per nascita ed origine. Dalla tradizione ammessa, e serbata sinqui generalmente in Europa. Dal consenso di quasi tutti li scrittori, anche recenti e da quelli eziandio, che esaminarono

a fondo la questione, e finalmente dai documenti già pubblicati, che sembrano decisivi.

Ponderiamo la cosa: e primieramente, se è vero, che la tradizione dell'origine Genovese di Colombo regni generalmente in Europa, egli è vero altresì che sempre si serbò nel vero natio paese di lui la tradizione contraria e che la prima benchè falsa superò e quasi spense la seconda, quantunque vera, solo perchè mancò a questa il valido appoggio degli scrittori, che ebbe quella, non già però che ne fosse al tutto priva; del che ne feci cenno alla nota 1.a del summentovato Cenno Biografico di Cristoforo Colombo, in cui dimostrai, che più d' uno storico ne scrisse il vero ma la poca celebrità, minore anche del giusto, ed il numero maggiore delli scrittori contrarii, l'impegno di questi, e la maggior opportunità che ebbero di accreditare le loro opinioni, tutto concorse a stabilire la falsa tradizione sulla rovina della vera. E non v' ha dubbio a credere, come non mancano argomenti, che quella tradizione stessa, che ci si oppone, sia nata assai tempo dopo l'età del Colombo, e siasi a poco a poco dilatata, non senza arte di persone interessanti, e parziali.

Ma qui giova dire, non esser stato generalmente creduto da tutti, essere il Colombo Genovese; poichè risulta dagli esami stati fatti d'ordine del Duca di Mantova ad istanza del Re di Spagna, per provare la discendenza di Baldasarre Colombo dal Grande Ammiraglio, uu testimonio quale fu il cavaliere Maimone di Lu, narrando i suoi lunghi viaggi fatti in Francia, Spagna, Alemagna, in Fiandra, e in gran

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