Imágenes de páginas
PDF
EPUB

<< Non chiudo però la mia recensione perchè, all'ultima ora, l'egregio archivista dott. CASANOVA fece qualche felice scoperta che darà in un suo Contributo alle biografie di Pietro Micca e di Maria Bricca.

< Col rispetto dovuto alle voci che emanano dal popolo, la Regia Deputazione ha rivolto il suo pensiero anche agli umili e gloriosi eroi di cui la tradizione richiama il nome accanto a quelli delle grandi figure di questa epica lotta del 1706.

<< Il Casanova, unendosi a me nel riconoscere che « tutto che si riferisce all'eroe popo<< lare è degno di ricordo; è meritevole di essere fatto conoscere agli studiosi; è giusto che << sia conservato per la storia »; rievoca le condizioni della piccola Sagliano negli anni che vi crebbe e visse il Micca e vi incontra tutti coloro i quali ebbero una qualche parte nell'esistenza di lui; ne scopre la madre, i fratelli, i parenti, la sposa, gli affini, gli amici e Pietro ci appare più umano e tangibile nella vita modesta e laboriosa nella quale si affaticò. Lo ricorda mentre, con brigate amiche, scende a Torino per lavorare, nove mesi dell'anno, dell'arte sua di muratore, a quelle stesse opere di fortificazione, nelle quali, gloriosamente, farà di sè sagrificio.

<< Lo segue quando, sposo novello viene, pochi mesi prima dell'assedio, arrolato, col sopranome di Pasapërtut, nella compagnia de' minatori di S. A. R. quasi tutta composta di suoi terrazzani e compagni di lavoro. Non discute l'atto eroico compiuto dal Micca ma osserva che, fra questi andornesi, sia da ricercare il compagno che al sacrifizio di lui assistette e come la loro presenza nel corpo dei minatori giovasse a conservarne e tramandarne la fama. << Purtroppo, mentre questi compaesani, colle loro narrazioni, ponevano le fondamenta della nobile tradizione; la vedova dell'eroe, troppo presto lo dimenticava, convolando a seconde nozze con un disertore, dalla meritata pena liberato, appunto col denaro lasciato alla donna sua dal Micca, prima di abbandonare per sempre la sua casa ».

*

<< Alla tradizione del magnanimo saglianese, s'innesta quella minore e più recente dell'ardimentosa Maria Ciaberge Bricco, da Pianezza,

<< Intorno alla persona di lei il Casanova continua l'opera di coloro che hanno già dimostrato tutta la falsità delle voci che la rappresentano ormai vecchia, mentre che era poco più che ventenne e spinta all'atto, per cui vien celebre, dal risentimento per l'uccisione del marito il quale, invece, le sopravvisse d'alcuni mesi.

<< Al Casanova pare che Maria attingesse l'odio ed il coraggio, nel ricordo dei saccheggi e degli eccidi commessi nel 1693 a Pianezza, ancora dai Francesi, sotto i suoi occhi e, forse, in parte, anche a danno dei suoi. E con facilità abbatte l'opinione di coloro i quali la raffigurarono poverissima donna, mentre così dal lato dei suoi, come da quello del marito, apparteneva a gente più che agiata, con bestiami e terre al sole ».

<< Sifatti contrasti fra la voce pubblica e la realtà dei fatti sono frequenti nelle leggende popolari; ma non possono fermare lo storico e devono consigliarlo a discernere il vero dall'esagerato e scoprire se, sotto la figura di un umile suo campione, il popolo non abbia inteso di riunire, di confondere, quasi, tutti gli altri magnanimi eroi che sagrificarono le loro vite e le loro sostanze; che, da tutti ignorati, soffrirono altrettanto strazio, in quelle stesse circostanze e d'inalzare, nel suo cuore, alla loro memoria, un imperituro monumento di riverente riconoscenza ».

«< E simile monumento la R. Deputazione ha voluto erigere, colle sue varie pubblicazioni commemorative, perchè rimanga indiscutibilmente assodata l'opera nobilissima ed impareggiabile del Sovrano in quegli eventi fortunosi; perchè siano con gratitudine ricordate le somme virtù delle quali Egli ed i suoi duci ed il suo popolo, all'unisono, diedero prova; perchè servano di esempio i miracoli che la loro unione, nella sventura e nel dovere, seppero compiere; perchè finalmente ognuno sappia che non fu mai lecito calpestare impunemente il suolo del fedelissimo vecchio Piemonte; e che qui ogni tracotanza MERGITUR ERIDANO ».

XII

ANTONIO MANNO - ADUNANZA SOLENNE DELLA R. DEPUTAZ. ECC.

A nome dei Soci stranieri, il comandante francese WEIL pronuncia nobili parole improntate a fraterna cordialità.

Quindi il professore Ermanno FERRERO, con facile, ammirevole ed applaudita improvvisazione ricorda, con analisi felicissima e con somma evidenza di descrizione, le vicende fortunose e meravigliose di quelle gloriose campagne militari che furono coronate colla vittoria e colla liberazione di Torino il 7 settembre 1706.

S. A. R. il Duca di Genova prima di lasciare l'adunanza chiama a sè tutti gli oratori e li felicita e loda vivamente la grandiosa solennità procurata dalla R. Deputazione di Storia patria.

Agli intervenuti si distribuisce la fototipia che riproduce il quadro della battaglia del Parrocel.

A mezzogiorno, coloro che presero parte all'adunanza furono raccolti a banchetto, presso il Ristorante della Stazione, dove il presidente CARUTTI, il segretario MANNO, il rappresentante del Sindaco, socio Costanzo RINAUDO, il professore PÉLISSIER, il generale d'ONCIEU e il comm. BONA, in rappresentanza del Comitato dei festeggiamenti, il prof. BERTOLINI dell'Università di Bologna ed il professore GABOTTO dell' Università di Genova, pronunciarono brindisi accolti da fraterne simpatie.

Il Segretario
ANTONIO MANNO.

[blocks in formation]

Con Decreto Reale del 26 luglio 1863 (1), pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale del Regno il 5 settembre successivo, in conformità a quanto aveva deliberato il Consiglio Comunale di Sannazzaro nella sua seduta del 22 maggio antecedente (2), autorizzavasi il Comune medesimo ad assumere ufficialmente la denominazione di Sannazzaro de Burgondi.

Quale l'origine storica di questo nome? Varî e discordi sono i pareri degli scrittori che si provarono a risolvere l'oscura questione, la cui difficoltà pare a me che possa attenuarsi d'assai, scindendo il quesito storico anzidetto in due parti distinte: l'una riguardante le origini del nome di Sannazzaro; l'altra le origini del predicato de Burgondi. Dal processo del ragionamento risulterà che questi due termini della questione non hanno tra loro che una relazione storica apparente, una ragione quasi direi momentanea di mutuo coordinamento.

Le origini di Sannazzaro, come quelle di quasi tutti i piccoli villaggi e anche di molte grandi città, sono avvolte nelle tenebre dei tempi remoti; né riesce possibile il far risalire in particolare le origini di Sannazzaro anteriormente al Medio Evo, poichè non si ha in proposito traccia di memoria o documento qualsiasi. Degli storici che ne trattarono per incidenza o per assunto, alcuni, riferendosi alla nota ed illustre famiglia dei Sannazzaro, pensano che questa derivasse il nome dal borgo; altri invece che il borgo derivasse il nome dalla famiglia. Questa seconda ipotesi conduce per logica conseguenza a ragionare delle origini dei Sannazzaro; il che, per essere strettamente connesso alla storia del borgo stesso, mi proverò di fare brevemente fin d'ora, nei preliminari stessi della discussione, per isgombrare fin dal principio il terreno da ogni difficoltà od obbiezione.

* *

Due sono le opinioni messe innanzi dagli storici circa il luogo d'origine dei Sannazzaro; l'una, appoggiandosi alla testimonianza di Jacopo, il famoso

(1) Raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d'Italia : Anno 1863; Torino, 1863 ; vol. VII, N. 1425, pag. 1411-12.

(2) Arch. comunale di Sannazzaro: Verbali (22 maggio 1863).

« AnteriorContinuar »