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Data nella città di Burgos, a dì 6 del mese di maggio, l'anno della natività del nostro Salvatore Gesù Cristo 1497.

To il Pe.

To la Regina.

Io Ferdinando Alvares Secretario del Re e della Regina nostri Signori, l'ho fatta scrivere per ordine loro nella forma: accordata. Rodericus Doctor. Registrata. Alonso Peres. Ferdinando Dias Cancelliere.

Podestà, alcaldi, birri, reggenti, cavalieri, scudieri, uffiziali, buoni uomini delle città di Siviglia e di Cadice e delle ville e luoghi de' porti del suo Arcivescovado e Vescovado, e appaltatori, e ricevitori, e doganieri, e gabellieri, ed altre persone contenute in questa lettera del Re e della Regina nostri Signori, scritta da quest' altra parte: vedete questa lettera delle loro Altezze, ed eseguitela in tutto e per tutto, secondo e nella forma e maniera, che in essa si contiene, e che le Altezze Loro per essa lo comandano; e sia inteso, che tutte le merci, che saranno dell' Andaluzia, o di altro porto qualunque, godendo della sopraddetta franchigia per le Indie suddette, debbono dare mallevadoria, che porteranno un attestato e fede del detto Aumiraglio, o di chi ne sosterrà le veci, e della persona, che le Loro Altezze, o i predetti loro Ragionieri maggiori, avranno a tal uffizio destinate, e similmente le licenze e fedi, che si hanno da portare alle Indie, e riportare da queste delle cose che si porteranno o trarranno, debbono essere firmate dal detto Ammiraglio, o da chi ne farà le veci, e dalla persona nominata dalle Loro Altezze, o da' loro ragionieri maggiori; da ambedue, e non da una senza l'altra. E similmente s'intenda che per le cose contenute in questa lettera, non hanno da ricevere a conto nè maravedis, nè altra cosa veruna gli appaltatori, e ricevitori maggiori, doganieri, ed altre persone, le quali hanno o avranno

las rentas a nos pertenescientes en el dicho Arçobispado de Sevilla e Obispado de Calis, este dicho año, ni dende en adelante en nin gund año, quanto fuere la voluntad de sus Altesas que dure; e se guarde lo en esta dicha su carta contenido: e como quera que dise que esta dicha franquesa se ha de guardar desde este dicho presente año, sea entendido que ha de ser guardada desde primero dia de Geño del año venidero de noventa e ocho años dende en

adelante, segund dicho es, e non antes. Mayor: Joan Lopes. Fernand Gomes. Juan Hurtado. Montoro Luys Peres, Pedro de Arbolancha.

il carico di raccogliere e recapitare, le rendite a noi spettanti nell' Arcivescovato di Siviglia e nel Vescovato di Cadice l'anno presente, nè da indi in poi in anno veruno, quanto sia per durare la volontà delle Loro Altezze e si osservi il contenuto di questa lor lettera : e quantunque dica che questa franchigia suddetta si ha da osservare nell'anno presente, s'intende che ha da essere osservata dal primo giorno di gennajo dell'anno vegnente del 98. e indi in poi, come si è detto, e non prima. Mayor Giovanni Lopes. Ferdinando Gomes. Giovani Hurtado. Montoro Luys Peres. Pietro de Arbolancha.

DOCUM.

XII.

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Don Fernando e Doña Ysabel por la gracia de Dios Rey e Reyna
de Castilla ec.
a los del nuestro Consejo, oydores de la
nuestra abdencia, alcaldes e alguasyles de la nuestra casa e corte
e chançilleria; e a todos los consejos e justicias, regidores, caval-
leros, escuderos, oficiales e omes buenos de todas las cibdades e
villas e logares de los nuestros Reynos e Señorios asy realengos
como abadengos e serdenes e behetrias e otras quales quier perso-
nas, nuestros vasallos, subditos e naturales, a quien toca e atiene
lo en esta nuestra carta contenido; e a cadauno e qualquier de vos
a quien esta nuestra carta fuere mostrada, o el traslado della si-
gnado de escrivano publico, salud e gracia: Sepades que Nos ave-
mos mandado a Don Christoval Colon nuestro Almirante de la mar
oceano que buelve a la rsla Española, e a las otras yslas e tierra
firme que son en las dichas Yndias, e entienda en la conversion e
poblacion dellas, porque desto Dios nuestro Señor es servido, e su
Santa Fe acreçentada, e nuestros Reynos e Señorios ensanchados:
e para ello avemos mandado armar ciertos navios e caravelas en
que va cierta gente pagada por cierto tiempo e bastimentos e man-
para ella. E por quanto a quella no puede bastar para
que se faga la dicha poblacion, como cumple a servijo de Dios e
nuestro, sy non van otras gentes que en ella esten e bivan e sir-
van a sus costas; e Nos quiriendo proveer sobre ello, asy por lo
que cumple a la dicha conversion e poblacion, como por usar de
clemencia e piedad con nuestros subditos e naturales, mandamos
dar esta nuestra Carta en la dicha rason: Por la qual de nuestro
propio motuo e cierta sciencia queremos e ordenamos, que todas e
quales quier personas varones e mugeres nuestros subditos e natu-

tenimientos

XII.

Don Ferdinando e Donna Isabella per grazia di Dio Re e Regina DOCUMENTO di Castiglia ec., . . . A quelli del nostro Consiglio, uditori della nostra udienza, alcaldi, e birri della nostra casa e corte e cancel leria, e a tutti i consiglii e tribunali, reggenti, cavalieri, scudieri, uffiziali, e buoni uomini di tutte le città e ville e luoghi de' nostri Regni e dominii così regii come abbaziali, e serdenes e behetrias, e altre persone di qualsivoglia sorte, nostri vassalli, sudditi e naturali, a'quali spetta, ed appartiene il contenuto di questa nostra lettera ; e a ciascuno e a qualunque di voi, al quale questa nostra lettera fosse presentata, o la copia di essa, segnata da scrivano pubblico, salute e grazia: Sappiate che noi abbiamo ordinato a Don Cristoforo Colon nostro Ammiraglio del mare oceano, che ritorni all'isola spagnuola, e alle altre isole e terra ferma, che sono nelle Indie suddette, e attenda alla conversione e popolazione delle medesime ; perchè ciò risulta in servigio del nostro Signor Iddio, e ad ampliarne la Santa Fede, e a dilatare i nostri Regni e dominii: e perciò abbiamo decretato l'armamento di certi navigli, e caravelle, ne' quali vanno certa gente pagata per certo tempo, e provvigioni e vettovaglie per essa. E perchè tal gente non basta a formare la colonia, come si conviene al servigio di Dio e al nostro, se non vanno altre genti, che in essa dimorino e vivano; e servano a spese proprie; e volendo Noi a ciò provvedere così per quello che concerne la detta conversione e popolazione, come per usare clemenza e pietà verso i nostri sudditi e naturali, comandiamo, che sopra ciò sia data questa nostra lettera: per la quale di nostro moto proprio, e certa scienza, vogliamo e ordiniamo che ogni e qualunque persona, uomini e donne, nostri sudditi e naturali, che

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