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mirante maggiore, o a chi ne avesse procura, il doppio di tutti i predetti danni, e scapiti, che ricevesse per la ragione indicata; come si è detto. Ed innoltre per qualsivoglia o quali si vogliano, i quali trascurassero di così fare, ed eseguire, comando all'uomo che presenterà questo mio privilegio, o la copia d'esso, segnata come si è detto, che v'intimi di comparire al mio cospetto, dove che io sia, voi consiglieri predetti per mezzo de' vostri procuratori e mallevadori, e uno o due degli uffiziali di ogni Città o Villa, dove ciò accadesse, personalmente, con procura degli altri ufficiali vostri compagni, dal giorno della intimazione a quindici giorni prossimi seguenti, sotto la pena sopra espressa, a dire per qual ragione non eseguiste il mio comandamento. E comando sotto la detta pena a qualsivoglia scrivano pubblico, chiamato a tale oggetto, che a colui che ve lo mostrerà, dia un certificato segnato col suo segno, perchè iò sappia come si adempie l'ordin mio. E comando che sopra ciò sia dato al detto Don Alfonso Enriques mio Zio, e mio Ammiraglio maggiore del mare, questo mio privilegio scritto in pergamena di cuojo piegato in forma di rotolo, e suggellato col mio sigillo di piombo attaccato a fili di seta. Data nella villa di Vagliadolid nel giorno diciassette di agosto, l'anno della natività di nostro Signor Gesù Cristo mille quattrocento sedici. Io il sopraddetto Re Don Giovanni regnante insieme colla Regina Donna Caterina mia Madre e mia Signora, e mia Tutrice e Reggente de' miei regni, e con la Infanta donna Caterina mia Sorella, in Castiglia, e in Leon, e in Toledo, e in Galizia, e in Siviglia, e in Cordova, e in Murcia, e in Jahen, e in Baeza, e in Badajoz, e nell' Algarve, e in Algesira, e in Biscaja, e in Molina, concedo questo privilegio, e lo confermo.

L'infante Don Giovanni, Cugino.del detto Signor Re e suo Maggiordomo maggiore, conferma.

Don Enrico suo fratello, Cugino del detto Signor Re, Mastro di Santo Jago, conferma.

L'infante Don Pietro suo fratello, Cugino del detto Signor Re, conferma.

Questo Segno

vorrà dire escri

pto, encorporado,

contenido, o cosa simile.

Don Luys de Gusman maestre de la orden de la cavalleria de
Calatrava, confirma.

Don Pedro Señor de Monte Alegre Vasallo del Rey, confirma. Don Luys de la Cerda Conde de Medina çeli Vasallo del Rey, confirma.

Don Pablo Obispo de Burgos Chanciller mayor del Rey, confirma.
Don Lope de Mendoça Arcobispo de Santiago, confirma.

Don Johan Obispo de Segovia, confirma.

Don Diego Obispo de Cuenca, confirma.

Don Gonçalo de Cuniga Obispo de Placencia, confirma.

Don Diego Gomes de Sandoval Adelantado mayor de Murcia, confirma.

Don Johan Ramires de Arellano Señor de los Cameros vasallo del Rey, confirma.

Don Garcia Frns Manrriques Señor de Aguilar vasallo del Rey, confirma.

Ynigo Lopez de Mendoça Señor de la Vega vasallo del Rey, confirma.

Yo Johan Frrns de Placencia escrivano del dicho Señor Rey, fis escrivir por su mandado en el año deseno que el dicho Señor Rey

reyno.

FERNANDUS BACHALAUREUS en legibus. ALFonsus.
Registrada.

I

E agora el dicho Don Alfon Enrriques Almirante mayor de la mar pidiome por merced, que le confirmase el dicho previlegio de merced aqui 2:1 e gele mandase guardar en todo bien, e complida mente segundo que en el se contiene. E Yo el sobre dicho Rey don Juan por faser bien e merçed al dicho Don Alfon Enrriques mi Tio, e mi Almirante mayor de la mar, e acatando al debdo che comigo ha de los muchos, e buenos, e señalados servicios, que fiso al Rey don Johan mi abuelo, e al Rey don Enrriques mi padre, e mi señor, que Dios perdone, e fase a mi de cada dia, tovelo por bien. E porende de mi propio motuo e cierta sciencia, es mi voluntad e

Don Luigi di Gusman Mastro dell' ordine della Cavalleria di Calatrava, conferma.

Don Pietro Signore di Monte Alegre, Vassallo del Re, conferma. Don Luigi della Cerda Conte di Medinaceli, Vassallo del Re, conferma.

Don Paolo Vescovo di Burgos, Cancelliere maggiore del Re, conferma.

Don Lope di Mendoza Arcivescovo di Santo Jago, conferma. Don Giovanni Vescovo di Segovia, conferma.

Don Diego Vescovo di Cuenza, conferma.

Don Gonzalo di Zuniga, Vescovo di Plasenzia, conferma.

Don Diego Gomes di Sandoval Prefetto maggiore di Murcia, confer. Don Giovanni Ramires di Arellano Signore de los Cameros, Vassallo del Re, conferma.

Don Garzia Fernandes Manriques, Signore di Aguilar, Vassallo del Re, conferma.

Ignazio Lopes di Mendoza, Signor de la Vega, Vassallo del Re, conferma.

Io Giovanni Frrns di Plasenzia Scrivano del detto Signor Re, ho fatto scrivere per suo comando, nell'anno decimo del regno del detto Signor Re.

FERNANDUS BACHALAUREUS in Legibus. ALFONSUS.
Registrata.

E ora il detto Don Alfonso Enriques Ammiraglio maggiore del mare, hammi richiesto per grazia che gli confermassi il detto privilegio di grazia quì contenuto, e comandassi che gli fosse conservato in tutto, bene e compiutamente, secondo che in esso si contiene. E lo il sopraddetto Re Don Giovanni per far bene e grazia al detto Don Alfonso Enriques mio Zio e mio Ammiraglio maggiore del mare; e avuto riguardo al merito che ha meco pe'molti e buoni e segnalati servigj, che fece al Re Don Giovanni mio Avolo, e al Re Don Enrico mio Padre e mio Signore, che Dio abbia in grazia, e fa ogni giorno a me, mi sono deliberato di compiacergli. E però di

merced de confirmar e confirmole el dicho previlegio, e todas las mercedes en el contenidas, e dogelo agora de nuevo en todo, segundo e en la manera, que en el dicho previlegio se contiene: e que pueda usar, e use del dicho oficio de Almirantadgo, con toda la justicia e juridiçion alta e baxa, çevil e criminal, z en el mero mixto imperio, e con todas las otras cosas, e cada una dellas, en la dicha carta de previlegio suso encorporada contenidas. E use dello, e de cada cosa dello, e los que por sy pusiere, a sy en la mi corte e chancellaria e casa, e rastro, como fuera della. E pueda faser, e faga el, o los que por sy pusiere, todas las otras cosas, e cada una dellas, contenidas en la dicha carta de previlegio suso encorporada; las quales Yo agora do e otorgo con libre e plenario judicio, e poderio, e complida abtoridad, segundo que Yo la he: E defiendo firme mente por esta mi carta de previlegio, e por el traslado sygnado de escrivano publico, sacado con abtoridad de juez, o de alcalde, que de a qui adelante ninguno, ni alguno, non sean osados de la yr, ni pasar contra el dicho previlegio, ni contra parte del, para gelo quebrantar o amenguar en alguna cosa dello, que en el se contiene; que a qualquier o quales quier que lo fisieren, o contra el o contra parte del, fuesen o pasasen, avrian la mi ira e de mas pechar meyan las penas en la dicha carta de previlegio suso encorporadas contenidas; e al dicho Don Alfonso Enrriques mi tio e mi Almirante mayor, o a quel que su boz tucome si è scritto; viese, todos los daños e menos cabos que por ende recebiese. E eso mismo pagarle ha diez mill. mrs de pena, para su camera del dicho Don Alfonso Enrriques mi tio, e mi Almirante: en los quales dichos dies mill mrs de pena quero, e es mi merced e voluntad, que caya por ese mesmo fecho qualquier, que viniese, o tentase venir contra lo contenido en este mi previlegio, o contra cosa, o parte dello, ca Yo ne fago merced al dicho Alfon Enrriques mi tio e mi Almirante mayor, o a quien el quisiere, o por bien toviere; e sobre esto mando a todos los sobre dichos perlados, maestres de las ordenes, e cometes, e subcometes, duques, e condes, e ricos omes, e a los del mi consejo, e oydores de la mi abdiencia, e alcaldes, e notarios, e alguaziles,

1 Encorporadas si riferisce a carta: e perciò quantunque il testo abbia chiaramente

la ragione di gramatica vuole encorporada.

I

mio proprio moto e certa scienza, è mia volontà, e piacere di confermare e confermogli il detto privilegio, e tutte le grazie in esso contenute; e ora gliel dò nuovamente, in tutto secondo e nella maniera che nel detto privilegio si contiene, e che possa usare ed usi del detto uflizio dell' Ammiragliato con tutta la giustizia e giurisdizione alta e bassa, civile e criminale, col mero e misto impero, e con tutte le altre cose, e ciascheduna di esse contenute nella detta carta di privilegio incorporata quì sopra. E di esso, e di ogni cosa di esso usi egli, e coloro ch' e' porrà in sua vece, così nella mia corte e cancelleria e casa e cancelli, come fuori di essa.. E possa fare e faccia egli, e coloro che porrà in sua vece, tutte le altre cose, e ciascuna di esse, contenute nella surriferita carta di privilegio. Le quali Io ora dò e concedo con libero e pieno giudizio, e potere, e perfetta autorità, secondo che io l'ho. E vieto fermamente per questa mia carta di privilegio, o o per la copia segnata da scrivano pubblico, cavata con autorità di giudice o di alcalde, che da ora in poi niuno, nè alcuno, sieno arditi di andare nè di eccedere contro al detto privilegio, nè contra parte di esso per violarlo, o diminuirgliele in cosa alcuna di ciò che vi si contiene; chè qualsivoglia o quaisivogliano che il facessero, o contra di esso, o parte di esso andassero o eccedessero, avrebbon l'ira mia, e di più pagherebbono a me le pene contenute nella predetta carta di privilegio dianzi riportata; e al detto Don Alfonso Enriques mio Zio e mio Ammiraglio maggiore, o a chi ne avesse il mandato, tutti li danni e discapiti, che indi ricevesse. E il medesimo ha da pagare dieci mila maravedis alla camera del suddetto Don Alfonso Enriques mio Zio e mio Ammiraglio; nei quali detti dieci mila maravedis di pena voglio, ed è mio piacere e volontà, che incorra per questo fatto medesimo, chiunque venisse, o venir tentasse, contro al contenuto di questo mio privilegio, o contro cosa, o parte di esso; perciocchè io ne fo grazia al prefato Don Alfonso Enriques mio Zio e mio Almirante maggiore, o cui egli vorrà, e giudicherà bene. E intorno a ciò comando a tutti li suddetti Prelati, Mastri degli ordini, comiti,

Cod. Dip.

F. 5.

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