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figlio, ed agli Infanti, ai Duchi, Prelati, Marchesi, Conti, Baroni, Mastri degli Ordini, Priori, Commendatori e Vice-comiti, e a quelli del nostro Consiglio, agli uditori della nostra udienza, Alcaldi, birri, ed altri ministri della giustizia qualunque sieno, della nostra Casa, Corte e Cancelleria, e Alcaldi de' castelli e case forti e aperte, e a tutti i consiglieri, assistenti, corregitori, alcaldi, birri, ajutanti, prevosti, e agli altri magistrati di tutte le città, e terre, e luoghi de'nostri regni e dominii, e a ciaschedun di essi, che vi conservino, e faccian conservare questa nostra lettera di privilegio e confermazione, e la lettera di grazia in essa contenuta; e contro al tenore e alla forma di essa non procedano nè eccedano, nè permettano che altri proceda o ecceda in tempo alcuno, nè per alcuna maniera sotto le pene in quella contenute. Intorno a che ordiniamo che sia data questa nostra lettera di privilegio e conferma, scritta in pergamena di cuojo, e firmata de'nostri nomi, e suggellata col nostro sigillo di piombo, pendente da fili di seta colorita. La quale comandiamo al nostro cancelliere, maggiordomo, e notajo e agli altri uffiziali che stanno al banco de' nostri sigilli, che suggellino, rilascino e dien corso a tutto che detto è ne' capitoli predetti incorporati quì sopra, e in questa nostra confermazione contenuti. Vogliamo ed è nostro piacere e volontà che sì venga osservato ed eseguito, come in quelli si contiene; e che nè gli uni nè gli altri facciate nè facciano altrimenti per alcuna maniera, sotto pena della nostra grazia e di diecimila mrs per la nostra camera a qualunque facesse in contrario: e di più comandiamo all'uomo che vi mostrerà questa nostra lettera, che v'intimi di presentarvi al nostro cospetto nella nostra Corte, ovunque noi siamo, dal giorno della intimazione fino a tutti i quindici giorni prossimi seguenti sotto la detta pena. Sotto la quale comandiamo a qualsivoglia scrivano pubblico, che fosse chiamato per tal effetto, che a colui il quale gliele mostrerà, rilasci poi uno scritto segnato col suo segno, acciocchè Noi sappiamo come il nostro comando s'adempie. Data nella città di Burgos a dì 23 del mese di Aprile l'anno del nascimento di nostro Signor Gesù Cristo mille quattrocento e novantasette.

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Yo Fernand Alvares de Toledo segretario del Rey e de la Reyna nuestros Señores, la fis escrivir por su mandado. Antonius Doctor. R. g. da Doctor. Rodericus Doctor. Antonius Doctor. Fernand Alvares. Juan Valesques. E en las espaldas de la dicha carta de previlegio estava escripto lo syguiente: syn chancilleria, e syn derechos, por mandado de sus Altesas.

Io Don Fernando Alvares di Toledo Segretario del Re e della Regina nostri Signori, l'ho fatta scrivere per ordin loro. Antonius Doctor. R. g. da '. Doctor. Rodericus Doctor. Antonius Doctor. Fernando Alvares. Giovanni Valesques. E nel tergo della detta lettera di privilegio stava scritto: Senza Cancelleria, e senza diritti, per comando delle Loro Altezze.

Forsc registrada: ma quel doctor, che segue?

DOCUMENTO

III.

Nel Cod. man

ca la copulativa.

En el nombre de la sancta Trenidad y eterna Unitad Padre, e

I

Fijo Spiritu Sancto, tres personas realmente distintas, e una esençia divina, que bive e reyna por siempre syn fin; e de la bien aventurada Virgen gloriosa Santa Maria nuestra Señora su madre, a quien nos tenemos por Señora e por abogada en todos los nuestros fechos; e a honrra e reverencia suya, e del bien aventurado apostol Señor Santiago lus e espejo de las Españas, patron e gujador de los Reyes de Castilla e de Leon: e asy mismo a honrra e reverencia de todos los otros santos e santas de la corte celestial. Porque avnque segundo natura no puede el ome complida mente conocer que cosa se Dios por el major conosçimiento que del mundo puede aver, puedelo conocer veyendo e contemplando sus maravillas, e obras e fechos, che fiso, e fase de cada dia, pues que todas las obras por su poder son fechas, e por su saber governadas, e por su bondad mantenidas, y asy el ome puede entender, que Dios es comienço, e medio, e fin de todas las cosas, e que en el se encierran, y el mantiene a cada uno en aquel estado, que las ordeno, y todas le han menester, y el no ha menester dellas, y el las puede mudar cada ves que quisiere, segundo su voluntad, y non puede caber en el que se mude, ni que se canbie en alguna manera; y el es dicho Rey sobre todos los Rey sobre todos los Reyes, por que del han ellos nonbre, e por el reynan, y el los govierna, y mantiene: los quales son vicarios cada uno en su reyno, puestos por el sobre las gentes, para los mantener en justicia, y en verdad temporal mente: lo qual se muestra complida mente en dos maneras, la una dellas es spiritual, segundo lo mostraron los prophetas, y los santos, a quien dio nuestro Señor gracia de saber las cosas cierta mente e las faser entender: la otra manera es segundo natura, asy como lo mostraron

Nel nome della Santa Trinità ed eterna Unità Padre, Figlio e Spi

rito Santo, tre persone realmente distinte, ed una essenza divina,
che vive e regna per sempre senza fine; e della Beatissima Vergine
gloriosa Santa Maria nostra Signora sua madre, che noi teniamo per
Signora ed Avvocata in tutte le opere nostre; e ad onore e rive-
renza di Lei, e del Beatissimo Apostolo Signore S. Giacomo luce
e specchio delle Spagne, patrono e condottiere de' Re di Castiglia
e di Leon; e sì pure ad onore e riverenza di tutti gli altri Santi
e Sante della corte celeste: Essendo che l'uomo per quanta cogni-
zione possa avere del mondo, non può, secondo natura, compiuta-
mente conoscere che cosa è Dio; ma il può conoscere veggendo e
contemplando le sue maraviglie, e opere e fatti, che fece e fa ogni
giorno; perchè tutte le opere sono effetto della sua potenza, e sono
governate dal suo sapere, e mantenute dalla sua bontà: e così l'uo-
mo può intendere che Dio è principio, mezzo e fine di tutte le cose;
e che in Lui si racchiudono, ed egli mantiene ognuna in quello sta-
to, in che la pose nell'ordine (del mondo), e tutte hanno bisogno
di lui, ed Egli di niuna; ed Ei le può mutare ogni volta che gli
fosse a
grado secondo la sua volontà; e non può Egli esser soggetto
a mutarsi nè a cambiarsi in cosa veruna; ed Egli è chiamato Re
dei Regi, perchè da Lui essi hanno il nome; e per Lui regnano,
ed Ei li governa e conserva. i quali sono vicarj (ciascheduno nel
proprio regno) posti per Lui sopra le genti a mantenerle tempo-
ralmente nella giustizia e nella verità: il che si dimostra pienamente
in due maniere; l'una spirituale, secondochè dimostrarono i Pro-
feti e Santi, a'quali nostro Signore diè grazia di saper le cose cer-
tamente, e farle intendere altrui: l'altra naturale; come dimostra-
rono gli uomini savj, che le cose naturalmente conobbero: percioc-

DOCUM.
III.

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