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ER

VI

Nella nobilissima e fedelissima Città di Siviglia, mercoledì, il giorno cinque del mese di gennajo, l'anno della natività del nostro Salvatore Gesù Cristo mille cinquecento e due: il detto giorno, circa l'ora che sono terminati i vespri, stando nell'abitazione del Signor Ammiraglio delle Indie, posta in detta Città nella parrocchia di S. Maria, nanti Stefano della Rocca e Cristoforo Ruis Montero Alcaldi ordinarj in questa sopraddetta Città di Siviglia per il Re e la Regina nostri Signori; e in presenza di me Martino Rodriguez pubblico notajo di questa sopraddetta Città di Siviglia, e dei testimonj sottoscritti che a ciò furon presenti; comparve e si presentò il molto Magnifico Signore Don Cristoforo Colon Ammiraglio maggiore del mare oceano, Vicerè e Governatore delle Isole e Terra ferma, e presentò avanti ai detti Alcaldi certe lettere e privilegj e cedole dei predetti Re e Regina nostri Signori, scritte in carta e pergamena, e firmate de' lor nomi reali, e sigillate co'lor sigilli di piombo pendenti da fili di seta a colori, e nel tergo ( sigillate) con cera colorata, e da certi uffiziali di lor casa reale, secondochè per esse, e per ciascheduna di esse appariva. Il tenor delle quali, l'una dopo l'altra, è quel che segue.

Cod. Dip.

F. 2.

DOCUM

I.

El Rey e la Reynx

Questo segno

vale quanto ecce

tera.

Fernando de Soria lugar teniente de nuestro Almirante mayor de Castilla: Nos vos mandamos que dedes e fagades dar a Don Christoval Colon nuestro Almirante de la mar Oceano un traslado abtorizado en manera, que faga fee de qualesquier cartas de merçed, e previlegio, e confirmaciones, que el dicho Almirante mayor de Castilla tiene del dicho cargo, e oficio de Almirante, por donde el, y otros por el, lieven e cojan los derechos, e otras cosas α ello pertenescientes con el dicho cargo: por que avemos fecho merced al dicho Don Christoval Colon que aya e gose de las mercedes, e honrras, e prerogativas, e libertades, e derechos, e salarios en el Almirantadgo de las Yndias, que ha, e tiene, e gosa el dicho nuestro Almirante mayor en el Almirantadgo de Castilla. lo quel fased, e complid luego como fuerdes requerido con esta nuestra carta, syn que en ello pongays escusa ni dilaçion alguna. E sy ansi non lo fisierdes e cumplierdes, mandamos al nuestro asistente e otras justicias de la cibdad de Sevilla que vos compelan e apremien a lo asy faser e complir: E non fagades ni fagan en de Fecha en la çibdad de Burgos a veinte e tres dias del mes de abril de noventa e siex años.

To el Rey.

To la Reyna.

Por mandado del Rey e de la Reyna, FERNANDO ALVARes.

Este es traslado de una escriptura escripta en papel, 'e sygnada e firmada de escrivano e notario publico, segundo por ella parescia: su thenor de la qual dize en esta guisa.

Il Poe e la Regina.

DOCUMENTO
I.

Ferdinando di Soria luogotenente del nostro Ammiraglio maggiore di Castiglia; Noi vi comandiamo di dare e far dare a Don Cristofore Colon nostro Ammiraglio del mare Oceano una copia legalmente autenticata di quaisivogliano lettere di grazia, e privilegj, e conferme, le quali sono presso il detto Ammiraglio maggiore di Castiglia relative a detto incarico ed uffizio di Ammiraglio; dalla quale (copia) egli ed altri per lui conoscano, e traggano i diritti, ed altre cose a lui spettanti nel detto incarico: Perciochè abbiamo fatto grazia al detto Don Cristoforo Colon che abbia e si goda le grazie, e onori, e prerogative, e libertà, e diritti e salarj nell'Ammiragliato delle Indie, che ha e tiene e gode il detto nostro Ammiraglio maggiore nell'Ammiragliato di Castiglia. E ciò fate e adempite tosto chè ne sarete richiesti con questa nostra lettera, senza porvi scusa, nè dilazione veruna. E se così non farete e adempirete, comandiamo al nostro Governatore, e a gli altri Magistrati della Città di Siviglia, che vi costringano e vi sforzino a ciò fare e adempiere. E non fate, nè facciano altrimenti ec. Fatta nella Città di Burgos a dì 23 di Aprile dell'anno 96.

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Per comando del Re e della Regina, FERDINANDO ALVARES.

La presente è copia di una scrittura scritta in carta, e segnata e sottoscritta da Scrivano e Notajo pubblico, siccome per essa appariva. Il cui tenore parla in tal guisa:

En la villa de Vallodolid estando ay la corte e chancilleria del Rey nuestro Señor: martes cinco dias del mes de jullio, año del nascimiento de nuestro Señor Jhu Xsto de mill e quatrocientos e treynta e cinco años; ante los Señores Oidores del dicho Señor Rey, estando faciendo relaciones, en los palacios e casas del Señor Don Grre de Toledo Obispo de Valencia, Oydor de la dicha abdiencia, en el palacio e logar acostumbrado, ado continuamente se suelen faser e fasen abdiencias publicas, e relaçion: los dichos Señores Oydores en presencia de nos Juan Nuñes de Leon, e Pero Garcia de Madrigal escrivanos del dicho Señor Rey e de la su abdiencia, e sus notarios publicos en la su corte, e en todos los sus reynos, e señorios, e de los testigos yuso escriptos, paresçio Gonçalo Fernandes de Medina procurador a qui en la corte del dicho Señor Rey en nombre e en boz del Señor Almirante Don Fadrique, cuyo procurador se dixo; e presento ante los dichos Señores Oydores, que fizo leer por nos e ante nos los dichos escrivanos, una carta de previlegio del dicho Señor Rey, rodado, escripto en pergamino de cuero, e firmado de su nonbre, e sellado con su sello de plomo pendiente en filos de seda, el tenor del qual es este que se sygue:

Don Juan por la gracia de Dios rey de Castilla, de Leon, de Toledo, de Galizia, de Sevilla, de Cordova, de Murcia, de Jahen, del Algarbe, de Algesira, e Señor de Viscaya e de Molina; A todos los perlados, maestros de las ordenes, duques, condes, ricos omes, e a los del mi conseyo e oydores de la mi abdiencia, e alcaldes, e Notarios, e Justicias, e otros Oficiales de la mi corte, e chançilleria, e de la mi casa, e rastro, e adelantados, e merinos mayores, cavalleros, escuderos, e a todos los consejos, Regidores, e Alcaldes, e alguasiles, merinos, e prestamos, prebostes, e otras justicias, e ofiçiales qualesquier de la muy noble çibdad de Sevilla, e de todas las otras çibdades, e villas, e lugares de los mis reynos, e señorios, e a los capitanos de la mar, e al mi armador de la flota, e patrones, e comites de las mis galeas, e a los maestres de marineros, de mercantes e otras personas quales quier, que navegaren por la mar e rio, e todas las otras

Nella villa di Vagliadolid standovi la corte e cancelleria del Re nostro Signore, martedì il giorno cinque del mese di luglio, l'anno della natività di nostro Signor Gesù Cristo mille quattrocento trentacinque, davanti a Signori Uditori del detto Signor Re, sedenti a far relazioni ne'palagj e case del Signor Don Grre di Toledo Vescovo di Valenza, uditore della detta Udienza, nel palazzo e luogo usato, dove continuamente si soglion tenere, e dove tengono udienze pubbliche, e fanno relazioni i predetti Signori Uditori, in presenza di Noi Giovanni Nugnes di Leon, e Pietro Garzia di Madrigal, scrivani del detto Signor Re e della sua udienza, e suoi pubblici notaj nella sua corte e in tutti i suoi regni e dominj, e de' testimonj sottoscritti, comparve Gonzalo Fernandes di Medina, procuratore presso la corte del detto Signor Re, in nome ed in voce del Signor Almirante Don Fadrique, del quale si disse procuratore, e presentò innanzi a' detti Signori Uditori, e fece leggere per noi e davanti a noi scrivani sopraddetti una carta di privilegio del detto Signor Re, piegato a guisa di rotolo, scritto in pergamena di cuojo, e firmato del suo nome, e sigillato col suo sigillo di piombo pendente da fili di seta; il cui tenore egli è questo che seguita :

Don Giovanni per grazia di Dio Re di Castiglia, di Leon, di Toledo, di Galizia, di Siviglia, di Cordova, di Murcia, dell' Algarve, di Algesira, e Signore di Biscaja e di Molina: a tutti i prelati, mastri degli ordini, duchi, conti, baroni, e a' membri del mio consiglio e uditori della mia udienza, e alcaldi e notaj, e giustizieri e altri ufficiali della mia corte e cancelleria e della mia casa, e cancello, e adelantadi, bargelli, cavalieri, scudieri, e a tutti i consiglj, decurioni e alcaldi e birri, caporali, ajutanti, prevosti e altri giustizieri e ufficiali quaisivogliano della nobilissima Città di Siviglia, e di tutte le altre Città e Ville e luoghi de' miei regni e dominj, e a' capitani del mare, e al mio armatore della flotta, e padroni e comiti delle mie galee, e a'maestri de' marinaj e mercanti, e ad ogni altra persona che navigasse ne'mari o ne' fiumi, e a tutte le altre persone quali esse sieno di qualsivoglia stato e condizione, premi

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