Dante e i Pisani: studi storici di Giovanni Sforza

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Torchi di A. Valenti, 1873 - 182 páginas

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Página 175 - ... per censuram ecclesiasticam firmiter observari. Testes autem, qui fuerint nominati, si se gratia, odio vel timore subtraxerint, censura simili appellatione cessante cogatis veritati testimonium perhibere.
Página 35 - Lussemburghese ali' elezione del Faggiolano a capo supremo di Pisa, è forse il periodo più oscuro e più incerto della vita di Dante. Dove egli abitasse in quei giorni, il Boccaccio, Filippo Villani e il Manetti non ne fanno parola. Narra il Bruni che « povero assai, trapassò il resto « della sua vita, dimorando in varii luoghi per « Lombardia, per Toscana e per Romagna (1)».
Página 12 - A Genova , dove si era condotto l'amico suo Uguccione della Faggiola presso Arrigo, che vi attendeva la primavera per muovere alla volta di Toscana, al dire di Emanuele Celesia si ridusse l'Alighieri ; e là unì le sue lagrime a quelle del Signore di Lussemburgo, al quale la morte partì del mondo l' imperatrice Margherita di Brabante sua moglie, « con nobilissima fama » di gran santità di vita e onestà , ministra de' poveri di » Cristo » come ebbe a scrivere un contemporaneo (2).
Página 55 - Poscia più che il doler potè il digiuno » col quaIe si chiude questo terribile e pietoso racconto. Più fiera battaglia di quella non seguisse per Elena rapita al letto maritale da Paride, si combattè tra i critici al cominciare del secolo per questo verso, cagione di tanto tempo vanamente e inutilmente perduto. E il cuore si stringe di pietà per le lettere nostre, a pensare che mentre riputavasi omai sciolta quella controversia, non sono molti anni si tentava da Napoli e da Venezia con scritti...
Página 131 - Ottenne in patria parecchi carichi di onore e di utile, tra' quali giovi solo il ricordare come nell' anno 1278 andò ambasciatore a Ugolino, quando i pisani sconfitti e fugati al fosso dei Rinonichi, amarono far pace co' guelfi e rimetterli dentro (2).
Página 110 - Pisa dando le castella a' fiorentini e ai lucchesi. Fu grande battaglia da una parte e dall'altra a cavallo ed a pie, e durò sino a vespro. Banduccio figliuolo bastardo del conte vi rimase morto; Arrigo suo nipote, nato di Guelfo, ebbe la sorte stessa, che incontrò del pari un nipote dell' arcivescovo per nome Azzo (1). Ridottosi Ugolino co' suoi nel palazzo del Popolo ebbe finalmente la peggio, e le genti dell' Ubaldini, abbruciate le porte, lo catturarono insieme co' figliuoli Gaddo e Uguccione...
Página 49 - Non mi pare da credere, che que' giovanotti e forse fanciulli dovessero non pur fare , ma né cader loro in mente quella fiera cosa, di offerire i lor corpi da mangiare al padre , promettendogli che ciò sarebbe loro men doglia , che a...
Página 49 - ... lui morire di fame: il che appena « par che potesse non pur dire in tal caso, « ma né scrivendo pensare un uomo ; il quale « per essere molto usato nel mondo, e spesso « trovatosi in termini assai forti, ed avere « amato focosamente, avesse l'animo avvezzo « a quelle dissoluzioni di smaniosi affetti e fe« roci; il che de' giovanetti puri e semplici non
Página 57 - Commento alla Divina Commedia d'Anonimo Fiorentino del secolo XIV, ora per la prima volta stampato, a cura di Pietro Fanfani.
Página 174 - ... firmiter observari; testes, autem, qui fuerint nominati, si se gratia, odio vel timore subtraxerint, censura simili appellatione cessante compellas veritati testimonium perhibere.

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