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CAPITOLO I.

Il movimento della popolazione e suoi effetti
nello sviluppo della Democrazia.

SOMMARIO

Importanza del fenomeno della popolazione - Studii

statistici sul Comune fiorentino del XIV secolo

Le fonti per l'anno 1339: 1) le notizie del Villani; 2) lo Stato della ciptà di Firenze di P. Ildefonso; 3) l' anonima descrizione del Frey -Derivazione dal Villani della fonte ildefonsiana Discordanze tra l'anonima descrizione e i passi del Villani Contraddizioni tra i dati statistici dati dal Villani per il 1280, 1300, 1339; contraddizioni tra cifra di popolazione, consumo di grano e media di natalità il 1339 per Maggiore attendibilità del numero di popolazione derivato dalla media di natalità; densità della popolazione Oscillazioni della popolazione

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nel decennio successivo: "carestie e pestilenze - La popolazione del 1347: diversità di cifre desunte dai due dati statistici forniti dal Villani Esame particolare del dato statistico delle largizioni del pane del Comune e confronto con la notizia del Morelli Spiegazione del compenso delle lacune fatte dalle morie del 1340 al 1347 con il fenomeno dell' urbanismó La peste del 1348; numero delle vittime; esame delle diverse cifre date dagli scrittori, e ragioni di maggiore attendibilità di quella dello Stefani Dato statistico del 1351; aumento considerevole di popolazione e spiegazione del fatto: le immigrazioni dalle campagne; lavoro e beneficenza nella città Morìa nel 1375 I Registri dell' Estimo del 1379 e le Masse della gravezza del 1380 La proporzione numerica degli operai delle arti tessili in rapporto alle altre classi sociali sėcondo i Registri dell' Estimo Fatti principali osservati nel

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movimento della popolazione: immigrazione e oscillazione della popolazione; effetti politici dei due fenomeni.

Firenze del Medio Evo, come le piccole repubbliche della Grecia, come la Roma delle origini, ebbe una storia, gloriosa opera di poche migliaia di uomini; ai quali sembra che natura desse quell' energia, quell' ingegno, che inefficacemente sovente disperde in milioni di esseri, e che prodigò invece a quelle poche migliaia di eletti, coordinandone misteriosamente le forze ad unico fine, allo sviluppo cioè della civiltà umana, di cui appunto sono benemerite, sia pure in misura diversa, quelle città gloriose, come Atene, Roma e Fi

renze.

La ricerca statistica della popolazione fiorentina ben poca cosa adunque ci direbbe, facendoci pervenire ad una cifra di per sè stessa esigua, se la si confronta con più popolose città a Firenze contemporanee, dove però nella lunga monotonia della servitù politica nessuna pagina degnamente fu scritta dal popolo numeroso ed inerte.

Tuttavia la ricerca della popolazione entro il campo della storia fiorentina ci dà luogo a qualche non inopportuna considerazione, se ci sarà possibile determinare il grado di densità, le oscillazioni avute lungo il XIV secolo, ed infine il rapporto numerico tra i varii gradi sociali di quella cittadinanza. Modesto è il fine che mi propongo, come del resto scarsi sono i mezzi di prova; nè voglio, come storici ed economisti sogliono fare, porre a base di tutti i fenomini della vita di un paese il fenomeno della popolazione ('). Il quale peraltro stu

(1) Così lo SCHMOLLER, nella sua opera Die Strassburger Tucher-und Weberzunft, Strassburg, 1879, p. 181, pur dicendosi contrario a quelli che vogliono ridurre ad un solo elemento le

diato senza gli eccessi di un rigoroso esclusivismo, che talvolta domina nell'indagine stòrica, può spiegare alcune modificazioni di fenomeni politici e sociali del Comune fiorentino.

Lavori che specialmente trattino della popolazione fiorentina nel XIV secolo ci mancano; vi è solo qualche studio d' indole generale, che si contenta di riportare le notizie statistiche fornite da Giovanni Villani ('). Il quale qui, come in qualche altro campo della storia fiorentina, ha ha avuto quell' autorità indiscussa, che spesso a lui deriva dal fascino che una forma artistica esercita sempre dovunque.

Il primo studio di statistica fiorentina che veramente merita di essere ricordato (lasciando da parte le dissertazioni più o meno rettoriche del Lami e del Follini) è quello, quasi del tutto dimenticato, del pro

cause dello svolgimento economico, afferma che la fine delle corporazioni di mestiere fu soltanto il prodotto dell' aumentata popolazione che non si poteva più contenere nell' antico ordinamento economico. La contraddizione è stata avvertita dal LORIA in un suo discorso sulla Legge di popolazione ed il suo sistema sociale, Siena, 1882. Lo Schmoller del resto in altro lavoro esplica più chiaramente il suo concetto della dipendenza dei fenomeni economici del Medio Evo dalle condizioni della popolazione, nelle quali appunto cerca il solo elemento di spiegazione. Ved. SCHмOLLER, Die historische Entwickelung des Fleischconsums, nella Zeitschrift für gesam. Staatswiss., 1871, pp. 347, 351. Gli stessi concetti si trovano nelle opere di ST. MILL, che nelle leggi della popolazione indaga le regolatrici inesorabili dei fenomeni umani.

(1) GIOVANNI VILLANI, Cronica di Firenze (Ed. Dragomanni, Firenze, 1845), Lib. XI, cc. 91-94.

posto del Battistero fiorentino, Marco Lastri, a' tempi del Granduca Leopoldo I (').

Un altro studio molto più importante è quello che nel 1848 pubblicava lo Zuccagni-Orlandini (2); ed è notevole che questi due lavori di statistica corrispondano a due momenti di risveglio della vita politica fiorentina. In quanto però ai dati statistici raccolti per il XIV secolo è da notare che il Lastri e lo Zuccagni non aggiungono alcun materiale nuovo a quello del Villani; ottime però sono le osservazioni fatte dal Lastri intorno al dato statistico della natalità fornito dal Villani. Il primo che ha rivolto l'esame sulla popolazione fiorentina del XIII e del XIV secolo con l'intento di Stabilire i rapporti numerici tra le diverse classi sociali è stato Gaetano Salvemini (3). Le considerazioni che egli deriva dall' esame dell' aumento della popolazione alla fine del XIII secolo sono geniali e vere; manchevoli però io credo i mezzi con cui quelle cifre sono raccolte, ed inesatte specialmente quelle che si riferiscono al XIV secolo, del quale unicamente intendo occuparmi.

Giova intanto riportare il quadro statistico fatto dal Salvemini:

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() MARCO LASTRI, Ricerche sull' antica e moderna popolazione di Firenze per mezzo dei registri del Battistero di S. Giovanni dal 1454 al 1774; Firenze, 1775.

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(2) ATTILIO ZUCCAGNI-ORLANDINI, Ricerche statistiche sul Granducato di Toscana raccolte e ordinate da A. Zuccagni Orlandini, capo della Sezione della Statistica presso il Ministero delle Finanze, Firenze, 1848.

(3) GAETANO SALVEMINI, Magnati e Popolani in Firenze dal 1280 al 1295. Firenze, G. Carnesecchi, 1899, pp. 42 e segg.

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