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una massa così imponente di monaci. Ce lo dicono la lunga serie di scritti ed opere in ogni campo delle scienze e dell'arte (1), e i meravigliosi codici, in fondo ai quali l'umile ignoto scrittore si compiaceva aggiungere i semplicetti versi, che, quasi dando vita e persona all'opera sua e rendendone l'estrema voce e l'estremo saluto, contenevano l'incoraggiamento per nuova lena:

Nam diuturna quies vitiis alimenta ministrat,
Scribe mihi semper te obsecro semper (2).

Questo soltanto? No, anche la perfezione della regola e della santità. Leggiamo ancora la bella pagina di Pier Damiani, scritta dopo il ritorno da Montecassino. << Beati quelli che vivono con voi, beati quelli << che muoiono tra di voi e nelle vostre opere sante! << Poiché veramente si deve credere che quella scala << che un tempo fu vista dal monte Cassino salire al << cielo, ancora risplende fulgente adorna di tappeti e << di lampade. Come allora accolse il duce (S. Bene<< detto) così ora trasmette ai regni celesti l'esercito << che segue le sue vestigia ... Tra gli altri fiori di << virtù che io ho trovato in quel campo pieno cui << benedisse Iddio, questo grandemente mi piacque, << che non c'erano ivi scuole di fanciulli, che spesso << snervano il rigore della santità; ma tutti o vecchi, << coi quali invero sedeva un nobile uomo (Desiderio),

o uomini lieti nel giovanile decoro della vita, o ado<< lescenti ancora nel fiore della loro primavera, che,

(1) Vedi specialmente PETRUS DIAC. De viris illustribus casinensibus (MIGNE, Patr. Lat. CLXXIII, 1026 sgg.).

(2) Cod. Cassin. 173/447, del sec. XI, all'ultima pagina. Cf. CARAVITA, I codici e le arti a Montecassino, Montecassino, 1870, II, 96.

<< secondo l'apostolo, vinsero il maligno » (1). Prima ancora che lo stesso Desiderio, nel suoi Dialoghi, per vicendevole edificazione, ne ricordasse i migliori; o che Pietro diacono, per esercizio retorico, tentasse la serie e i cenni biografici dei più cospicui (2); Alfano, anima gentile di vero cassinese, in una delle sue più belle poesie dedicata a Montecassino, datore di pace e di quiete, da cui certo rimpiangeva di essere stato troppo presto allontanato, esclamava, parlando dei monaci più operosi che più facilmente s'acquistano le vie del cielo:

Ecce Casinus abundat eis (3).

Da un tale monastero uscivano gli abati al riordinamento dei monasteri, i vescovi al governo delle diocesi, i cardinali al servizio della Romana Chiesa;

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(1) Epist. II, 17 opusc. XXXVI, 16 (1. cit. p. 621): « Beati «< siquidem qui vobiscum vivunt, beati qui inter vos et in sanctis « operibus vestris moriuntur. Pia nimirum fide credendum est <«< quia scala illa quae de Casino monte olim in coelum vide<< batur erecta, adhuc palliis strata, lampadibusque coruscat. « Sicut tunc excepit ducem, ita nunc exercitum transmittit ad << coelestia subsequentem; nec ab eius glorioso tramite exorbi<< tant declinantes jam defuncti, cuius, dum in hoc exilio vive<< rent, vestigia sunt secuti. ... Inter caeteros virtutum flores << quos in illo agro pleno, cui benedixit Dominus, reperi, fateor, << hoc mihi non mediocriter placuit, quod ibi scholas puerorum, << qui saepe rigorem sanctitatis enervant, non inveni; sed omnes <«< aut senes, cum quibus utique nobilis vir sedebat in portis <<< ecclesiae; aut juvenili vivendi decore laetantes, qui nimirum, <«< ut filii prophetarum, idonei sunt ad Eliam per deserta quae<< rendum; aut certe adolescentiae adhuc flore vernantes, qui, << juxta apostolum Johannem, vicere malignum ».

(2) De ortu et obitu justorum casinensium (MIGNE, Patr. Lat. CLXXIII, 1063 sgg.).

(3) ALFANUS, De Casino monte (UGHELLI-COLETI, Italia Sacra, X, 59).

mentre Desiderio, spirito nobilmente pacificatore (1), faceva sentire l'alta sua influenza tra i grandiosi contrasti di uomini e di idee della seconda metà del secolo decimoprimo.

Roma, maggio 1915.

G. B. BORINO.

(1) PETRUS DIAC. III, 45: « pacis amator et conservator ».

Archivio della R. Società romana di storia patria. Vol. XXXVIII.

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Il consiglio generale di Velletri delibera severe misure di vigilanza per difendere la città da certi nemici.

Velletri, Arch. Segr. Copia autentica del 9 novembre 1371.

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In nomine Domini, amen. Hoc est exemplum transumptum sententie cuiusdam generalis consilii, reperti in libro reformationum notarii Cicchi Thoballi de Terracena, dudum notarii civitatis Velletri per dominos Novem dicte civitatis ad reformationes specialiter deputati, cuius libri intitulatio per omnia talis est : « In nomine Domini, amen. Hic est liber sive qua<< ternus in se continens del liberationes et reformationes ac or<< dinamenta novem bonorum hominum civitatis Velletri, consi<«lii, parlamenti et populi dicte civitatis, factus, editus et com<< positus tempore novatus providorum virorum Mei Belli Mei, << Belli Mei (1), Cole Stephani Palumme, Lelli Mei, Antonii << Nicolai Guidonis, Belli Aceti, Canonici, Cole Butii Becte, Menti << Mathei Pancionis et Putiarelli Paulotii, novem bonorum homi<< num communis civitatis Velletri, et scriptus per me Cicchum << Thoballi de Terracena, publicum inperiali auctoritate notarium

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