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RE: quo termino elapso, et expurgatione non facta, fu comandato confici expurgationem per Josephum sumptibus R. C. A. Inoltre la Rev. Camera fu condannata in omni

bus damnis huc usque obventis, et obveniendis usque ad expurgationen, juxta liquidationem in posterum faciendam; necnon in omnibus expensis.

6. Passata la causa in grado di appellazione alla Sagra Rota; questa con Decisione del 16. maggio 1825. rescrisse a pieni voti affirmative in omnibus contra Fiscum. Abbiamo dunque a fare due esami: dei danni, rifarsi.

PARTE PRIMA DEI DANNI.

delle

spese da

7. In seguito dell' ultima Decisione per più anni furono eseguite, e stampate hinc inde perizie, e contro perizie da varj architetti idraulici, e agrimensori per la liquidazione dei pretesi danni; con piante, e contro piante colorite dello stagno, canali, e terreni adjacenti; alcuna delle quali perizie pel Vitelli, ne fece ascendere la somma, dall'anno 1818. al 1826., ai 40. e più mila scudi, che i Difensori legali proclamarono senza difficoltà. Certo è, che molte migliaja ha costato finora la lite all' una, e all' altra parte ; e i difensori medesimi del Vitelli per la di lui porzione ne portano la somma oltre i 15. mila.

8. Siano veri o no i danni; siano più o meno ben calcolati, diminuiti, o esaggerati; tutto per me è fuori della vera questione. Si deve trattare prima della giustizia, diritto della domanda dei Paolini, e in ultimo del Vitelli successore dell'azione, sopra cui sia stata basata. Io sostengo all' opposto, che niun titolo, o pretesto vi è stato mai per immaginarla prima dell' enfiteusi. La Ven. Mensa non lo aveva questo titolo. Dunque non poteva trasmetterlo tacitameno esplicitamente ai suoi enfiteuti. E in fatto si vedrà, che essa mai non ne fece uso alcuno. Gli enfiteuti, piuttosto padroneggiando, hanno veduto qualche danno effettivamente, o solito, o insolito; e subito ne hanno preteso riparo, e la emenda rigorosa dalla Camera Apostolica: imprudentemente se non dolosamente pel Vitelli, il quale sapute le questioni

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dei suoi predecessori dovea meglio informarsi prima dello stato delle saline, e dei motivi della Rev. Camera nell'abbandonarle. Niuno però ha mai nemmeno presentato un istromento di assegna dei suoi confini, o limiti delle inondazioni: la Mensa non ha mai prodotta alcuna sua anteriore lagnanza di questi pretesi danni; mai un ricorso contro la Rev. Camera. Gli enfiteuti soli credendo di avvantaggiare la loro condizione con più migliaja annue; .e supponendo di poter accrescersi terreno da coltivare, o da pascolo a quel segno per il Vitelli, di aumentare i 4. m. scudi annui nell' affitto al Gentili: molto più colla rifazione di tanti danni pretesi dagli anni addietro; hanno gridato, esaggerato questi danni, e hanno ottenuto favore nei Tribunali.

spurgo

9. Esaminata meglio la questione, rimontando ai veri principi, noi potiamo assicurare, e dimostrare, che troppo su perficialmente è stata difesa la Rev. Camera, e così giudicato in favore dell' avversario. I motivi addotti dalla Decisione del Tribunal Collegiale Camerale, sono: 1. Che la Rev. Camera per la utilità, che ricava dalle saline, e dalla pesca nello stagno, deve subire la spesa dello dei canali di scolo, e in particolare del così detto canal grande. 2. Che col fatto suo la Camera ha riconosciuto sempre a carico proprio lo spurgo di questo canale, e suo emissario; addossandolo alli proprj affittuarj delle saline, e stagno per la pesca. 3. Che in questi termini sembra esser luogo a limitare la regola, che il fondo inferiore debba soltanto soffrire la servitù delle acque derivanti dai fondi superiori; ma non possa essere astretto a prestare opera, e le spese per la derivazione dell' acqua medesima: regola, dice ella, che non ha luogo, quando l'opera manofatta è stata costrutta in utilità del fondo superiore, e non arreca una diretta utilità al fondo inferiore. Append. num. 3.

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10. Il Sagro Tribunale della Rota nel 16. maggio 1825. approvando nella sua Decisione coram R. P. D. Muzzarelli questo giudicato, e i suoi motivi; aggiunge, che il canale grande fu praticato per due oggetti. 1. e primario; affinchè le acque non ridondassero nello stagno, ma scolassero in mare. 2. Affinchè il pesce dal mare potesse entrare nello stagno; è aumentare così la pescagione. 3. Aggiunge,

pesce

che nell'abuso dei pescatori, i quali onde avere maggior quantità di nello stagno, stagno, tenevano anzi le acque alte col non purgare i canali; il Papa Clemente VIII. per ovviare al danno, che da tanta acqua dolce ne proveniva all' acqua salsa delle saline; stimò bene, di prendere egli in affitto perpetuo dalla Ven. Mensa lo stagno con Chirografo del 17. luglio 1593. e successivo contratto degli 11. del seguente agosto; pagando alla Mensa l'annuo consueto affitto di scudi 525., cento libbre di pesce, e 4. scorzi di gongole.

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11. Dovendo ora proferire. il mio giudizio storico fisico legale, e insieme geologico-idraulico; ciò non mi sarà punto difficile o si esamini la ragione per parte dell'enfiteuta, o per quella della Rev. Camera.

12. Il Vitelli altri titoli non poteva recare se non quelli cedutigli dalla Ven. Mensa. Quali? proveremo, che questa non ne aveva alcuno, e niuno ne ha ceduto. Ma se credeva di averne un'ombra, era quella mentovata per la prima volta nell'istromento dell'enfiteusi: che DOVRA l'Emza Sua, e i di lei successori FARE, che l'appaltatore delle saline, o la Rev. Camera Apostolica, nel caso, che detto appaltatore non vi sia, SFOCI TANTO NEI SOLITI TEMPI, quanto sempre che il bisogno lo richieda, sempre che ne sia avvertito dall'enfiteuta. Append. num. 1. Sarà questo, se vogliamo, un obbligo della Mensa; ma fondato sopra un falso supposto; cioè, che la Rev. Camera sia obbligata a sfociare in favore dei terreni della Mensa ; quando che dessa appunto nei soliti tempi sfociava per le sue saline; senza altro riguardo, come dimostreremo. Se dall' operato ne risultava un benefizio alle terre, era per conseguenza naturale; non per obbligazione diretta. E sia pure. Sarebbe stato al più in riguardo dell' interrimento alla foce soltanto, come importa la parola sfoci, e come sempre si è intesa prima dagli stessi avversarj. Append. num. 4. Come poi di più il Vitelli a poco a poco nelle sue pretensioni, e scritture; indi le Decisioni vi hanno fatto entrare gli annessi, e connessi; cioè lo spurgo di tutto lo stagno, di tutti i canali grandi, e piccoli, delle cannuccie rinascenti di tutti gli impedimenti della pesca? La Rev. Camera, e i

suoi affittuarj vi facevano degli spurghi nei canali grandi ; ma questi eziandio erano diretti alle saline, come pure di

remo.

13. Le saline appunto danno le ragioni per la Rev. Camera: ragioni intrinseche, d' assai anteriori alla esistenza della Mensa stessa, e dei suoi interessi : ragioni del Principato, essenziali alla cosa, che le fa nascere. Il rilevare queste non mi sarà difficile, come dissi, dopo che dal 1801. con approvazione della S. M. di Pio VII. cominciai gli scavi Camerali nelle rovine dell'antica Ostia ; e feci levare in grande la carta del territorio della medesima, inclusivamente allo stagno, alle saline, e terreni adjacenti, dall' ingegnere militare Torinese sig. Verani: pianta incisa poscia in rame e pubblicata, ora nella Calcografia Camerale. In appresso, nel 1802. diedi alla stampa la Relazione di un viaggio ad Ostia, fatto con Monsignore, ora Emo Cardinale Frosini (1). Benchè tre anni dopo cessassero gli scavi; io non cessai dalle mie ricerche, e osservazioni sopra quei contorni. E come una cosa chiama l' altra; mi estesi con due opuscoli (2) a considerare l'antico porto dell' Imp. Claudio, a ponente del Tevere; e le aggiunte fattevi dall' Imp. Trajano; singolarmente per la sua fossa dal Tevere al porto, detta ora Fiumicino: la quale mal ideata, sebbene Plinio il giovane (3) per essa chiami providentissimo Imperatore, Trajano; come si ha nella iscrizione dell'Arco trionfale del porto d'Ancona providentissimo Principe; è stata la rovina del Tevere nel suo sbocco a Ostia; del detto porto magnificen. tissimo di Claudio, e di Fiumicino stesso; per l'arresto delle arene in amendue le foci.

14. Proposi insieme il rimedio proprio a cotanti disordini, irrimediabili con i mezzi da Paolo V. nel 1611. e 1612. posti in opera da rendere più, e unicamente navigabile il nuovo canale di Trajano a forza di passonate prolungate alla

(1) Relazione di un viaggio ad Ostia, e alla villa di Plinio detta Laurentino. Roma 1802. 8.

(2) Alcune osservazioni sopra gli antichi porti d' Ostia, ora di Fiumicino. Roma 1824. 8.

La Fossa Trajana confermata al sig. cav. Linotte. Roma 1824. 8. (3) Lib. 8. epist. 17.

foce; e invano da più di 200, anni. Proprio, dissi naturale e. non difficile rimedio di far tornare tutta l' acqua del Tevere al suo unico letto primitivo a Ostia: acqua di forza tale fino alla divisione di Trajano, che mai l'arenanon vi si fermava, per testimonianza di tutti gli autori, che allegai e a un tempo colmare lo stagno, e le saline ancora, troppo dispendiose, non necessarie, anzi impraticabili per l'attuale annuo sempre maggiore ritiro del mare e così guadagnare al Governo un vasto territorio, ora pantanoso, e pestifero; ristabilire la deserta città con sommo vantaggio di Roma, e del commercio; per il danno cessante, e il lucro emergente (1).

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15. Pertanto, con simili presidj di osservazioni, e di documenti, comincierò dalla storia conosciuta della località. Ci racconta Domizio, scrittore antico, riportato da Sesto Aurelio Vittore (2), che fino dal tempo di Enea quivi esistevano due stagni di acqua salsa, uno a levante, l'altro a ponente della foce unica del Tevere. Domitius libro I. docet, sorte Apollinis Delphici monitum Enæam, ut Italiam peteret ubi DUO MARIA invenisset ; prandiumque cum mensis comesset, ibi urbem conderet. Itaque egressum in agrum Laurentem, quum paullulum e litore processisset, pervenisse ad DUÓ STAGNA AQUÆ SALŚÆ, VICI

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(1) L'ultimo risultato utilissimo di tante premesse fu, che prendendo molta parte attiva nelle stesse, ed altre ricerche per utile della navigazione di Fiumicino e di tutto il Tevere, quindi ancora per il Porto di Claudio, sulla Fossa Trajana e lavori annessi di Trajano, il Console di S. M. il Re di Sardegna, cav. sig. Gio: Battista Rasi, egli si compiacque, dopo altri di lui viaggi con me, d' invitarci a sue spese, ed accompagnarci sul luogo più volte, col sig. professore Nibby, signori architetti Palazzi, e Canina; e dopo molti esami in più gite, ne risultò la pianta generale, e particolare di tutte quelle parti rilevata dal sig. Canina, incisa poi elegantemente in 4. grandi tavole. Il quale lavoro assai diverso da quello di Pirro Ligorio inciso in rame nella Calcografia Camerale, e dipinto in Vaticano nella galleria geografica, farà sempre più ammirare una delle più insigni opere degli antichi. Il sig. Rasi, dopo due opuscoli sul Tevere, e sua navigazione a Roma nel 1826. 1827 vi stampò anche sue osservazioni sui due rami Tiberini di Fiumicino e Ostia, e sui Porti di Claudio e di Trajano, 1830. 8.; e il sig. Nibby le ricerche della via Portuense e dell' antica città di Porto, 1827. 8.

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(2) Origo gentis Romanæ, cap. 12.

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