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NUM. IX.

Due mandati, uno del Card. Spinola Camerlengo di S.Chie sa, del 1535.; l'altro del Camerlengo Card. Sforza del 1539., dai quali si rileva, che allora non si faceva ogni anno il sale a Ostia; e soltanto quando si faceva si pagavano al Vescovo ogni volta 25. rubbia di sale, e 'du

cati 30. d'oro.

1. A. Spinola tit. S. Apollinaris Presb. Card. Peru sinus S. R. E. Camerarius.

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Vobis Dominis Sebastiano de Saulis et sociis Dohaneriis Dohane salis ad grossum Alme Urbis. De mandato, et aucto ritate etc. tenore presentium committimus et mandamus quatinus DE SALE IN PRESENTI ANNO CONFECTO IN TERRITORIO OSTIENSI RUBRA VIGINTIQUINQUE consignetis et consignari faciatis Reverendissimo Domino meo Domino Johanni Piccolomineo Episcopo Ostiensi, S. R. E. Cardinali Senensi nuncupato, per Cameram Apostolicam juxta conventionem alias factam debita, et dari solita: nec non ex simili conventione et causa solvatis eidem Rmo Domino Cardinali, vel pro eo agentibus DUCATOS TRIGINTA AURI ad rationem decem juliorum pro quolibet ducato similiter debitos singulis annis, QUANDÒ CONFICITUR SAL IN DICTO TERRITORIO EPISCOPO PREFATO DARI SOLITOS. Que, et quos sic consignata, et solutos in vestros computos admitti faciemus. Datum Rome in Camera Apostolica die XXII. Novembris 1535., Pontificatus D. N. Domini Pauli Pape tertii anno secundo.

2. Guido Ascanius Sforzia Sanctorum Viti et Modesti Diac. Card, de S. Flora nuncupatus S. D. N., et S. R. E. Camerarius.

Vobis Dominis modernis Dohaneriis salis Alme Urbis salutem etc. De mandato, et auctoritate etc. tenore presentium committimus, et mandamus, quatinus DE SALE IN

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PRESENTI ANNO CONFECTO IN TERRITO. RIO OSTIENSI consignetis, et cum effectu consignari faciatis RUBRA VIGINTI QUINQUE Rño D. meo Johanni Dominico Cardinali Tranensi Episcopo Ostiensi per Cameram Apostolicam juxta conventionem factam debita et dari solita: nec non ex simili conventione et causa solvatis eidem Rmo Domino Cardinali, vel pro eo agenti DUCATOS TRIGINTA AURI ad rationem decem juliorum pro quolibet ducato, similiter debitos singulis annis QUANDO CONFICITUR SAL IN DICTO TERRITORIO Episcopo prefato dari solitos. Que, et quos sic consignata, et consignatos vobis bonos faciemus. Datum Rome in Camera Apostolica die IX. Mensis Augusti 1539.

NUM. X.

Partite di spese fatte dalla Rev. Camera in varj anni per tencre aperta la foce, e spurgati i due grandi canali da introdurre le acque del mare alle saline d' Ostia. Dal Sommario Vitelli.

Certifico io sottoscritto computista generale della R. C., che dalli libri mastri della detta computisteria esistenti nell'archivio Camerale situato nel palazzo Salviati sono state estratte le seguenti partite come vengono letteralmente trascritte.

1757. A di 11. luglio pagati con mandato num. 570. 7283. e bajocchi 18. moneta a Giuseppe Lepri per lo spurgo, e ripolitura del canale grande delle saline di Ostia, per la rata spettante alla Rev. Camera fatta fare dal Qualeatti agrimensore camerale in esecuzione di decreto di monsignor Tesoriere Generale delli 15. maggio 1756. negli atti del Mariotti segretario di Camera, dal sito detto della rimessa della pesca, esclusivamente e sino dove principia la spiaggia arenosa,longa palmi 400.; come dal documento in filza al num. 111. sc. 7283. 18.

A di 13. aprile pagati con mandato num. 229. a Carlo Ambrogio Lepri, per l'intero pagamento delle spese occorse

nella pretesa maggiore dilatazione, profondità, e prolungamento delli fossi papale, e Sant' Ercolano, e della rimessa della pesca; e nello nello spurgo, e ripolitura de' medesimi fossi fatta nel 1756. comparativamente alla larghezza, e profondità, nella quale dovevano essere riconsegnati dal Morici appaltatore antecessore delle saline in Ostia; coll' obbligo, che il detto Lepri dovrà nel fine del suo appalto riconsegnarli nello stesso stato con dichiarazione, che nè la Rev. Camera, nè l'appaltatore antecessore siano tenuti allo spurgo dell' estremità del canale grande verso mare per la estensione di canne 40.; dovendosi ciò fare dalli appaltatori pro tempore; come dal documento in filza dell' anno 1757. al num. 111. sc. 338. e baj. 37. moneta. sc. 338. 38. 1767. A di 27. luglio scudi nove mila pagati ad Andrea e Paolo fratelli Pasqualucci capi fossaroli, per l'importo di tutti li lavori fatti per lo spurgo del canale grande di Ostia, a tenore dell'obbligo dai medesimi assunto nell'istromento rogato dal Mariotti Segretario di Camera li 9. gennaro 1767.; come dal documento in filza, al numero 147. sc. 9000.

1774. A di 31. decembre scudi seimila cinquanta moneta pagati a Lorenzo Marzelli, e Giacomo Morichelli fossaroli, per lavori fatti nel sudetto canale per introdurre で acqua del mare in quelle saline; come dal documento

in filza al numero 155. sc. 6050.

1788. A dì 13. decembre scudi mille cinquecento moneta pagati a Croce di Luca fossarolo, per lo spurgo fatto negli anni 1787., e 1788. degli argini, tanto nella Tenuta di Dragone; quanto nel territorio di Ostia per liberare dalle acque alluvionali del Tevere quelle saline Camerali, con condizione di esserne la Rev. Camera reintegrata contro chi sarà di ragione (1). 1500. 1778. A di 30. decembre scudi tremila 3955. e baj. 40. moneta pagati a Croce di Luca fossarolo per resto, do delli sudetti lavori. sc. 3955. 40.

e sal

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(1) Come qui appresso al num. 15,

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1793. A di 31. decembre sc. 5566. cinquecento sessantasei baj. 15. moneta pagati al sudetto Croce di Luca per lo spurgo, ed arginatura fatta, con animo di esserne la Rev. Camera reintegrata contro chi sarà di ragione. sc. 5566. 15. Dalla Computisteria Camerale della Rev. Camera questo dì 27. Ottobre 1823.

Saverio Benucci Computista Gen.

L'esorbitanza di queste spese a colpo d'occhio fa capire, che non si facevano per mantenere asciutti i terreni della Mensa, quando essa non reclamava, e non vi erano gli enfiteuti. I Paolini. che vollero sfociare da sè, in più anni ogni volta quanto spesero, e di quanto domandavano rimborso alla Rev. Camera? Ce lo dice la Sagra Rota nel S. 12. Atque hac de causa impenderat summam scutorum 9o. 05., quam anno 1806., qui Paolinorum patrimonii in adversam jam fortunam conjecti curam gerebant, ab Erario sibi restituendam rogabant. Il confronto mostra la differenza dell'oggetto, e la falsa applicazione delle tanto più grandi. Nè il Sagro Tribunale ha bene argomentato nel §. 26., dicendo, che queste grandi spese erano in proporzione del gran guadagno, che la Camera ricava dalla pesca, colla tenue pensione alla Mensa di 525. scudi. Immunitatem hanc suadet primo tenuitas pensionis annuæ scutorum 525., quod Mensæ, pro abdicato ab ea stagni usu quotannis rependenda est: quam quidem tenuitatem vel ipse Fiscus agnoscere videbatur cum ibidem diceret, pensionem illam futuram esse provisoriam donec de alia congrua retributione eadem Ecclesia Ostiensis provisa fuerit. Tum suadet imparitas ejusdem pensionis; nam expensarum pro manutensione, et expurgatione tanta aliquando solet esse summa, ut plurium annorum pensiones simul sumptas fortasse excedat. E' poi contro il senso comune della Curia quel credere che la Camera in quell' alia congrua retributione abbia inteso di una maggiore; non di una più stabile, e meno gravosa alla Camera stessa: perpetua, come dice il Chirografo, per far intendere, che per la Camera il Papa

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voleva rivendicare l' assoluto dominio dello stagno. Si rilegga il Chirografo nel num. 7. Ne riparleremo al num. 12. Si richiamino qui per confronto anche le 20. circa rubbia pretese danneggiate ai Paolini, convertite dal Vitelli in 327.; e i di lui 500. scudi portati ai 3000. annui come si è rilevato nei numeri 2. e 4.

NUM. XI.

Principio di Chirografo della S. M. di Pio VII., in cui si riferiscono le perdite fatte dalla Rev. Camera Apost. nella pesca degli anni 1800. 1801. e seguenti. E' cavato da un Sommario del Vitelli.

A di 11. marzo 1807.

Monsig. Alessandro Lante Protonotario Apostolico, e della nostra Camera Tesoriere Generale.

La privativa pesca dello stagno d' Ostia si solea nei tempi passati concedere in affitto dalla nostra Camera, unitamente alla privata fabricazione di sale per una indistinta corrisposta; e soltanto nelle stipolazioni s' imponeva il peso di pagare ogni anno al Reverendissimo Cardinal Vescovo d'Ostia scudi 525. per i quattro quinti dello stagno alla sua Mensa già appartenenti; ed altri scudi 130. al Principe Chigi per altro quinto, che dal medesimo fu acquistato nell'anno 1755. Cessato nel 1799. l'affitto delle saline, incominciò la nostra Camera ad affittare separatamente la pri vativa pesca dello stagno. Nel primo affitto, che incomincia dal mese di febrajo 1800. a tutto gennaro 1801. la corrisposta fu di soli scudi 550., la seconda di sc. 700. 50. e sebbene nel terzo per emulazione nata fra gli oblatori arrivasse fino alla somma di scudi 1863. 20., tuttavia la nostra Camera non potè percepirla neppure in parte; che anzi oltre l'enorme deteriorazione dello stagno si trovò esposta a dover sostenere una lite formale coll' affittuario Francesco Cagnoli, per la pretesa rifazione de' danni, che deriva dalle varie sfociature fatte eseguire dall' affittuario della Mensa; che fu finalmente transatta, an

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