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per l'onore di quel Monumento imponente, abbia tentata per via illusoria indiretta, poi diretta, una specolazione; fosse pure alla rovina di esso, e in ultimo ordinario risultato, a suo danno; che danno per altro qui non potrà credersi; avendo esso profittato di tanti marmi, porfidi, graniti, alabastri, mattonella, ed altri materiali venduti, o portati fuori seco da superare le

spese.

Li 26. Aprile 1826.

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AVV. CARLO FEA Commissario delle antichità.

SOMMARIO.

Sentimento della Commissione con- N. 1. sultiva delle antichità al Sig. Velo per dargli la licenza di scavare nelleTerme Antoniane, eccettuati i monumenti di architettura da lasciarvisi.

A di 27. Marzo 1826.

Proposta

roposta in questa adunanza la petizione del Sig. Conte Girolamo di Velo, non si trovò opposizione alcuna e quando si esprima, che rimangano al luogo i Monumenti di architettura, che saranno discoperti, si consiglia di accordare il richiesto permesso nelle consuete forme ogni qualvolta cosi piaccia all'Emo, e Rmo Sig. Card. Camerlengo.

Dalla Commissione Generale Consultiva di Belle Arti.

P. Marini Ud. del Camer
lengato.

Filippo Aurelio Visconti
Segretario.

N.° 2.

Estratto di alcuni articoli della sessione della Commissione Consultiva di belle arti del dì 9. Maggio 1824.

Monsig. Presidente sopra diverse rimost ranze del Sig. Conte di Velo propose alla Commissione varj dubbj a considerarsi sopra i Mosaici da esso rinvenuti.

Fu il primo, se i Mosaici fossero compresi nella condizione apposta dal Camerlengato, di cedere al Governo le parti di ARCHITETTURA, che si fossero ritrovati.

Il Sig. Avv. Fea pretendeva, che vi fossero incluse: e confondeva questa sua idea col diritto, che egli crede spettare al Governo AD ESCLUSIONE DEL COLLEGIO ROMANO. Asserendo, che da Sommi Pontefici è stata concessa al Collegio Romao la facoltà di condurvi i giovani a diporto,non la padronanza del locale.

Questa assersione, che ha una certa apparenza di verosimiglianza, non parve agli altri componenti la Commissione bastante per togliere UN ASSOLUTO DIRITTO di più di due secoli, ne' quali tanto i PP. Gesuiti, quanto posteriormente gliEconomi del Collegio Romano hanno esercitato so

pra questa parte di Terme, avendola anche data in enfiteusi.

Come ancora tutti i Sig. Consiglie ri furono di sentimento, che i Mosaici fossero un ornamento delle Terme, non una parte dell' architettura delle medesime.

Discusso questo primo articolo,Monsig. Presidente domandò alla Commissione quali fossero le idee della medesima riguardo questi Mosaici.

Fu comune sentimento, che meritassero considerazione, nè che se ne permettesse l'estrazione da Roma.

Petizione del Sig. Girolamo Egidio N.o 3. di Velo all'Eño Sig. Card. Ercolani Economo del Collegio, e Seminario Romano.

Eminenza Rma.

Appartiene al V. Seminario, e Collegio Romano il DIRETTO DOMINIO del locale detto le Terme Antoniane o di Caracalla,concesso in enfiteusi alla famiglia de'Leoni fino a terza generazione mascolina coll'Istromento 27. febraro 1815. Not. Ferri e cogli articoli 11. e 12. di quell' atto si è il S. R. riservato il diritto di accordare licenza

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