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necessaria conseguenza, che dobbiate egualmente decidere, che costa della proprietà della medesima sulli pavimenti di Mosaico, e sulle colonne di granito rosso delle stesse Terme, che per secondo quesito abbiam dovuto proporre.

14. Ed in quanto ai pavimenti, non fa duopo ritornare sulla già accennata questione se detti pavimenti spettino all' Architettura, o alla Pittura. Questa non è che subalterna, ed estranea all' argomento. A noi basta soltanto di stabilire, che i pavimenti formanò parte del monumento: e siccome la cosa è per sè stessa evidentissima, così non ha bisogno di dimostrazione. Che se poi i pavimenti sono una parte del monumento intero, egli è innegabile che spettano alla Rev. Camera. Ciò nasce dal principio naturale, che chi è padrone del tutto, è padrone anche delle parti, che lo compongono. Altro perciò non sarebbe, che inutilmente tediarvi in dimostrar cosa, che cade sotto i sensi : ed ammessa la prima proposizione, non può non ammettersi la seconda.

15. Lo stesso dicasi rispetto ai pezzi di Colonne di granito rosso, ritrovati dal Trojani. Essendosi questi rinvenuti ENTRO le Terme, non può dubitarsi, che fossero appartenenti alle medesime; e sarebbe un impugnar l'evidenza se volesse di ciò dubitarsi. Non abbiam

poi bisogno di rintracciare il luogo preciso, ove fossero queste Colonne situate: lo che è stato dottamente eseguito dal signor Commissario delle Antichità. A noi basta, che non possa negarsi, ch'esistessero nella vasta estenzione delle Terme, lo che facilmente ravvisasi dalla Pianta esibita dal prelodato sig. Commissario, ove è indicato in iscritto Scavo Trojani. Le colonne non potevano esistere che dentro il recinto delle Terme Antoniane; ed è perciò provato, che formavano parte delle medesime. Dunque è innegabile, che anche queste sono di proprietà della Reverenda Camera Apostolica. A voi dunque apparterrà incliti Giudici il decidere, se il di Velo, ed il Trojani debbano avere alcun compenso a carico del Publico Erario.

Laonde ec.

GIOACCHINO ORENGO

Primo Sostituto Commissario della R. C. A.

Si esset humanis rebus ulla consideratio; Romanam pulchritudinem non vigiliae, sed sola deberet reverentia custodire.

Cassiodorus Variar. lib. 7. form. 13.

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Alla seconda risposta del signor Pietro Proja in favore del signor Conte Girolamo di Velo sulla pretensione del medesimo, di avere un compenso per i mosaici da lui scoperti nel le Terme dell' imp. Antonino Caracalla.

SE ci siamo non poco meravigliati nella nostra seconda Memoria, in risposta alla pri ma Allegazione del signor Pietro Proja; CHE questi ignorasse ogni principio di dritto pubblico universale, e molto più quello, CHE riguarda le Antichità Romane, oggetto tanto favorito, e privilegiato sempre dal Governo; molto più in questa replica avremo ragione di stupire, CHE il signor Proja quasi si glorj o di non saper leggere, o di non intendere il latino, e l'italiano; o di non conoscere neppure i primi elementi della civile giurispru denza.

2. Sì : chi lo crederebbe? Ha egli il corag gio, alzando anche un poco la voce, e aguz zando lo stilo, di ripetere freddamente le stesse nenie, le stesse fanciullagini, che nella prima Allegazione: sempre spacciare S. 1.14. 16. le decisioni della Commissione consultiva delle Antichità; e decisioni sanzionate inap

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pellabili sempre sostenere come semplice ornato il mosaico; e però amovibile, e vendibile come non appartenente alla fabbrica col suo pavimento asserire §. 2., che le tante leggi Romane, e Pontificie recate nel Sommario della seconda Memoria sono cercate nella caligine de' tempi: tante parafrasi, e ripetizioni di assertive gratuite, di deviazioni dall'argomento principale, per sorprendere con frasario di falsa eloquenza sofistica, che nulla stringe. È veramente un abusare della pazienza di chi legge; mentre si affetta d'implorarne la giustizia.

3. Pertanto, lasciando tutto ciò da parte, ridiremo, che due punti formano la sostanza della controversia, e di ogni difesa : uno principale, e unico per me; l'altro accessorio, dibattuto per compiacenza. E sono, la proprietà delle Terme ; e la interpretazione della parola Architettura, se comprenda il pavimento di mosaico. Superata, e vinta la prima; la seconda non ha più luogo. Con tutto ciò, ne ho detto più del bisogno per chi intenda le arti; sia pure un architetto, o un muratote. Il signor Proja, o chi per lui, si è affannato a farla diventare primaria parte; e agognando comparire erudito più che artista, ha voluto sfoggiare in citazioni di Classici per provare, che i mosaici, in generale, possono esser cose mobili, da portarsi anche in giro a spasso.

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