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RICAPITOLAZIONE

SOSTANZIALE

Del detto nelle tre antecedenti Memorie per provare il dominio diretto della Reverenda Camera Apost. sulle Terme d'Antonino Caracalla e per conseguenza la nullità degli atti, che il sig. di Velo pretende lo favoriscano nel suo scavo dentro le medesime; in risposta alla terza Scrittura del sig. Proja.

I.

Il sig. cavalier Egidio di Velo, e

la

per

sona larvata, che è comparsa finora per lui
a sostenere un cumulo di paradossi in tre Al-
legazioni; vantando di presentar sempre nuo->
ve ragioni per sostener quelli; altro non fa,
che ripetere sempre le stesse cantilene di
licenza di scavare, decisione della Commis-
sione consultiva delle Belle arti, l'Editto
del 1820., l'osservanza de' suoi regolamen-
ti ec. ec.: e se crede portarne veramente del-
le nuove ogni volta; ad altro non riesce, che
a somministrare armi a chi difende i diritti.
pubblici in questa causa, per esserne egli
ed eglino pienamente conquisi, e derisi. Co-
raggio però lo vogliono ostentare, e non par-
simonia.

2. Quella nojosa sragionata ripetizione senza darsi per intesi delle risposte vittoriose, è così impudente, e sfacciata; che non potrà non saltare agli occhi della eccelsa Congregazione, che dovrà esaminare quelle moltiplica-. te cartacee Allegazioni. Con tutto ciò, non sarà inutile affatto quello, che potrò ripetere ancor io; per illustrare sempre meglio l'argomento, e sua decisione, che dovrà far ероca nella giurisprudenza antiquaria, oramai degna di essere bene stabilita. Il miglior metodo da convincere, se non a persuadere, prima il Difensore; sarà di perseguitarlo passo passo nei paragrafi della sua terza Scrittura, ove più lo merita.

3. E cominciando dal 1.: per provare, che Gregorio XIII. DONO' la proprietà assoluta delle Terme Antoniane al Collegio Romano il sig. Proja reca in paragone la vigna, ora villa, data PURE da lui il 20. nov. 1576. colla Bolla, che comincia : Quoniam Collegium Germanicum in Urbe, riportata nel BolJario Romano, ad oblectamentum, al Collegio Germanico-Ungarico alla Pariola; IN OMNI JURE, ET AD OMNE JUS, quod eidem Camerae ex vinea, vineola, et arundineto competebat etc. Un vero Legale, rispondo io, si sarebbe vergognato di mettere una vigna, una vignola, un canneto, sempre di natura loro oggetti di commercio libero, in

confronto dell' inalienabile per sistema, primo Monumento pubblico di Roma, e del mondo; paragone, che non si ammetterà mai per sola induzione, presunzione, o asserzione gratuita contro tante leggi positive, che si sono finora ripetute in queste Memorie.

4. Nel §. 2. diremo noi, che il sig. Proja ha l'ardire di affermare, che nel Breve di Clemente XIV. del 1774. vi sono comprese le Terme, benchè non mentovate; perchè POTEVANO comprendersi fra i fondi, o rendite di quel Seminario, che vengono enunzia te GENERICAMENTE nel Motu-Proprio. Corto. Per tutta risposta lo preghiamo di trovare in quel Breve il sognato GENERICAMENTE, onde cavarne il POTREBBERO. E vi fossero pure comprese anche esplicitamente; sempre si sarebbe detto in statu quo le possedeva il Collegio Romano; non mai con un nuovo titolo di proprietà assoluta, che è la questione. Al più veniva legittimato il possesso, che a noi poco importa. Altra svista per un Legale.

5. Avanti, alla sua conferma. Da franco asserisce, CHE il Cardinale Corsini nel chirografo di mandato di procura, che ho prodotto io nel Sommario della replica ultima, numero 4., che egli ripete nel suo ultimo; RICONOSCE SOLENNEMENTE, che le Terme spettano al Seminario Romano: E DICE

IN PRECISI TERMINI, che dalla fel. me. di Clemente XIV. gli fu impartita LA FACOLTA' di darle in enfiteusi. Non so se quì si trovino coperte due falsità, o due mentite. Imperocchè ho provato nella Memoria §. 17. pag. 31.52., che il Cardinale si riporta UNICAMENTE all'assertiva dell'Economo del Seminario: Comparuit adm. Reverendus Dominus Petrus del Monaco oeconomus Ven. Seminarii Romani, qui Eminentiae Suae decenter EXPOSUIT, ATQUE NARRAVIT, QUOD SEMINARIUM IPSUM POSSIDET quemdam circuitum murorum in ThermisAntonianis. E quei PRECISI TERMINI dove si trovano? Ho pure provato pag. 6. 53. colle parole del Breve, che il Papa altro non dice, se non che pel governo di tal Collegio complessivo dell'Università, e Seminario pur destinammo una scelta Congregazione composta.. in secondo luogo del Rmo Cardinale Andrea Corsini, cui delegammo la direzione economica di quell'azienda. Nulla più. E se tre volte furono date le Terme in enfiteusi; fu un vero abuso, senza diritto alcuno; perchè il Collegio, e Seminario semplice usuario non poteva fare tale alienazione: e se la fece per ben tre volte; mostrò di non curarsene per quell'uso, a cui furono concesse dal Papa Gregorio XIII., e ordinato nella prima enfiteusi da Pio VI.: e però la Reve

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renda Camera Apostolica aveva tutto il diritto di rivendicarsele, come provai nella detta Replica S. 12. Mi dica in grazia il sig.Proja; se quel Collegio Germanico-Urgarico vero padrone, avrebbe potuto fare altrettanto di alienare, colla espressa causale del dono dello stesso Pontefice ad oblectamentum? Se lo potrebbe fare l'attuale possessore precario Seminario Romano, che gode la villa da qualche anno in quà; come dal 1774. soltanto possiede le Terme?

6. È più ridicola, che lepida, la tirata d'una pagina e mezza col §.3. sulla mia ricevuta della chiave delle Terme. Si; la ho fatta io; e con ragione. Non potevo farmi la chiave da me per via di fatto, sfasciando il portone. La ho chiesta per entrarvi a mio comodo, e piacimento. A chi? All' Economo del Ven. Seminario Romano. Ne ho fatta la ricevuta per documento reciproco. Vi ho detto di pertinenza. Il Seminario possedeva le Terme, e l'ho protestato le cento volte; ma non ho detto di proprietà. Altrimente, con qual fondamento avrei potuto dire per uso del mio impiego? Ecco il dovere del mio impiego, che mi autorizzava alla richiesta, nel Chirografo della S. M. di Pio VII. 1. ottobre 1802. all' Emo Pro-Camerlengo Doria, che nella Risp, S.23. dissi steso a mie preghiere, e sulle mie memorie. §. 8.: INCULCHERETE POI SE

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