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Itat 333, 2, 2
Ital 333.2

1836, Aug.11.

Gift of

Prof.H.W.Torrer

of Cambridge

STUDI SUL SECOLO XIII.

PARTE QUARTA

RISCHIARAZIONI

E

DOĞUMENTI

Coll' intitolare la presente opera STUDI SUL SECOLO XIII

abbiamo creduto mostrare essere nostro scopo offerire agli Studiosi di Storia non un lavoro finito, usando questo vocabolo nel senso artistico, ma una preparazione, quanto per noi si poteva più completa, a una STORIA DEL SECOLO XIII. Ci siamo quindi imposto il gravissimo incarico di tutto attingere alle fonti, di tutto ricercare negli autori contemporanei. Sarebbe stato a noi più lieve servirci degli scrittori moderni, e forse avremmo potuto dare un lavoro più condotto e più dilettevole, ma non certo più utile. Peraltro chi non legge oggi Capefigue, Guizot, Sismondi, Cantù ? Al contrario son pochi coloro i quali vogliono impiegare degli anni nella lettura di Hoveden, Bromton, Gervasio, Riccardo da S. Germano, Romualdo Salernitano, Niceta e mille altri lunghi, e non troppo dilettevoli cronisti, compresi nelle raccolte dei Muratori, Burmanno, Duchesne, Meibomio, Leibnitzio, Freherio, Parker, Camden, Fell, Martene, Lidenbrog... Premesse queste cose abbiamo creduto far cosa utile ai nostri lettori di non mai tradurre quei passi che citiamo in questi nostri Rischiarimenti, e darli sempre nella lingua nella quale vennero scritti, specialmente trattandosi e di latino e di francese, lingue che non è permesso ignorare a tutti coloro che si accostano agli stu di Storici.

PARTE QUARTA

RISCHIARAZIONI SULLO STUDIO I.

PARTE I.

A.

Gli Hohenstaufen

Verso l'anno 1094 viveva un' Ildegarda degli Staufen, la quale ebbe per figli Ottone, Federigo, Ludovico, Gualtero, Corrado ed Adelaide (Crusii Annal. Suev. p. II — LVIII, Kertzogi Elsasischer Chron. l. VIII, c. III, p. 4. ). Federigo uomo provvido di consiglio, e strenuo nelle armi, fu uno degli ardenti difensori di Enrico IV, il quale gli diede in consorte la sua propria figliuola, ed il ducato di Svevia (Ott. Frising. De Gest. Frid. 1, l. 1, c. 8, ): egli mori vecchio nel 1105 secondo Corrado Urspergense, o nel 1106 secondo il Cronografo Sasso (Conrad. Ursperg. ad an. 1105 - Conograph. Saxo ad an. 1106), e lasciò due figli Federigo II Monoculo e Corrado, l'uno di anni quindici e l'altro di anni dodici: il primo successe al padre nel ducato di Svevia, ed il secondo fu imperatore (Ott. Frising. De Gest. Frid. 1, l. 1, c. IX, X et XXII). Federigo ebbe due mogli, la prima fu Giuditta figlia di Enrico il Nero duca di Baviera, la seconda Agnese figlia di Federigo conte di Sarbruck (Ott. Frising. De Gest, Frid. 1, l. 1, c. XIV et XXI - Conr. ab. Urspergen.), e quattro figli, Federigo Barbarossa, Giuditta, Corrado e Clarizia. Giuditta sposò Matteo duca di Lotaringia, e quindi mutò il suo nome in quello di Berta (Ott. Frisin. De Gest. Frid. 1, l. 1, c. XIV- Hist. de Guelfis, c. X Vignerio. De la veritable Origine des maisons d' Alsace, de Lorraine ec.- Fellerus in Genealogica historia Domus Brunsvigo-Luneburgensis c. X, §7,): Corrado fu conte palatino e mori nel 1195 (Ott. Frising. De Gest. Frid. 1,l. 1, c. XXXVI- Diploma Frid. 1 de an. 1161, in Brovveri annal. Trev. Acerb. Moren. De Reb. Laud. God. Colon. Annal. ad an. 1195) Clarizia fu moglie di Ludovico Langravio di Turinga, e morì nel 1172 (Ott. Frising. De Gest. Frid. 1, l. 1, c. XXI-Mon. Rheinhartsbornensis ap. Pistor. t. 1, Corr. Ursperg. ad an. 1152 Arnol. Lubecen. l. III, c. XV), Da Corrado nacquero

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