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somma si trovano fondi, villaggi e centri di grande importanza, e meritevoli anch'essi di accurata illustrazione.

Sottopongo un'appendice di notizie relative alle due vie Salaria e Nomentana, che non ho potuto collocare al respettivo luogo, o perchè non erano pronte quando licenziavo alle stampe il presente lavoro, ovvero perchè ritrovate o venute a luce durante l'edizione di esso. Mantengo, anche per l'appendice, l'ordine topografico di questo itineario, per agevolarne la ricerca agli studiosi.

Archivio della R. Società romana di storia patria. Vol. XV.

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APPENDICE

Notizie generali. Parecchi fondi della via Nomentana e della Salaria sono ricordati nelle carte dell'archivio di S. Prassede come si legge in una lettera dell'archivista diretta. al MARINI (cod. Vat. 9115, fol. 318).

Archeologiche. I sigilli figulini appartenenti alle officine della via Salaria, portano talvolta un SAL, che il DRESSEL legge Salarense (opus). (C. I. L. XV, 141 seg. edito dopo la stampa del principio di quest'analisi).

Tra le famiglie antiche romane che compariscono sepolte sulla via Salaria nella epigrafia, ricordiamo anche i Terentilii famosi nella storia di Roma (Notizie degli scavi, 1890, pp. 218, 241, edite dopo la mia analisi), i Licinii Crassi (Mélanges de l'école française, 1885, p. 318), gli Herennii (Orelli, 4358) ed altri di minor conto (Notizie cit. pp. 286, 287, 288).

Agiografiche. Appartiene alla storia dei cimiteri cristiani di questa regione la bolla di Nicolò IV edita dal ch. signor I. P. KIRSCH nel Röm. Quartalschrift für Christl. Alterthumskunde, 1888.

Vi appartiene anche la monografia sul cimitero di S. Ermete inserita dal p. BONAVENIA nella Civiltà Cattolica (1891, 21 marzo, edita dopo la mia analisi).

Via Nomentana.

S. Agnese. Tra i fatti archeologici del suolo di S. Agnese, si notino gli otto bassirilievi trovativi a tempo di Paolo V, e che ora conservansi nel piano terreno del palazzo Spada.

Sedia del diavolo. Nel tratto della via, tra S. Agnese e il ponte Nomentano, ho notato il bel sepolcro del tempo di Adriano, detto volgarmente Sedia del diavolo. Debbo aggiungere che ho ritrovato il titolare di quel sepolcro nella epigrafe quivi rinvenuta anticamente, cioè P. Aelius Callistion liberto di Adriano e di Sabina (C. I. L. VI, 10567). Questa lapide fu poi rescritta nella parte posteriore con un greco epitaffio (C. I. G., 6346).

Bibliografia dell' Aniene. Si aggiunga alla letteratura di questo fiume il noto scritto del BORGNANA: Dell' Aniene e del breve Sistino: cum sicut accepimus, R. 1861.

Terreni tra il ponte Nomentano e il Salario, prati Fiscali &c. Nel secolo decimo erano proprietari in questa parte Roserius Petri Stante, Maczo filius Azonis saccellarii, cui successe un Ylpizo nobilis, un Stefano figlio di un Teodoro prefetto di Roma, come avvertì il MARINI (nota 7 alle bolle di San Silvestro, loc. cit.), una Rosa Superistante (sic) e un erede Leonis Camburlingo (sic). Nell'anno 1411 i canonici di S. Maria Maggiore possidenti in parte, come ho notato, pel testamento dell' Arcioni, affittavano terreni ad un Laurentius Martini (atti Iac. de Caputgallis lib. 3 Arch. Capit., comunicò il signor L. NARDONI). A questa zona spetta il sito detto Centomonti in più documenti del monistero di S. Silvestro, che n'era il padrone (Arch. di Stato, lib. compend. S. Silv. ad an. 1313). V'era

anche il fondo septem tabulas noto per documenti della chiesa di S. Prassede, che lo possedeva (cod. Vat. 7928, f. 43, 46) e fino all'anno 1456 essa lo affittava ad un Antonius Colae (atti Iac. de Caputgallis cit., comunicò il signor L. NARDONI).

Vigne nuove. La corrispondenza delle rovine antiche di questo luogo alla villa di Faonte liberto di Nerone, ove questi pose fine alla sua vita, è confermata da una lapide col nome di Claudia Egloge, la nutrice di Nerone, scoperta ivi recentissimamente (Bull. Arch. Com. 1891, p. 229).

Casal de' Pazzi. Parte di questo fondo spettava nell'anno 1485 alla famiglia storica romana dei Porcari, come rilevasi da una divisione fattane ai 24 di settembre di quell'anno tra Cola di Paolo de' Porcari del rione Pigna e Cornelio di Battista de' Porcari del rione Parione (Archivio Capitolino, atti Massimo Oleario, ad an.).

Al 4° miglio della via Nomentana erano i fondi Repentina e Zizoba nominati in una donazione del 965 a favore di un Crescentius (Regesto Sublacense, ed. cit. p. 135).

Via Salaria.

Cimitero di Priscilla. Le preziose scoperte fatte in questo monumento formano uno dei più recenti fasti del comm. DE ROSSI, che ne ha restituito la storia e provato la spettanza del suolo agli Acilii Glabrioni (Bull. Arch. Crist. 1882-1891 passim).

Poggio S. Pietro. Era dopo il ponte Salario, il podium S. Petri extra pontem Salarium, come rilevasi da documenti del monistero di Campo Marzio e di S. Lo

renzo in Panisperna (cod. Vat. 7931, f. ant. 76, 7946, f. 211, 279). Nel testamento del card. Nicola de' Capocci dell'a. 1365, si trova: item et quoddam aliud casale quod dicitur Palazzettum positum territorio praedicto extra portam Salariam et prope ipsum pontem. Item ..petium terrae dicti tenimenti quod dicitur Sedes Papae (Storia mss. dei Capocci, cit. V. anche una bolla di Urbano V dei 25 aprile 1365).

Fidene. Altre recenti scoperte archeologiche in Villa Spada sono annoverate nel Bull. Arch. Comunale (1891, pp. 326, 328).

MENTANA.

Fra il n. 7 e il n. 8 della serie delle notizie spettanti a Mentana, può collocarsi il seguente passo ivi accennato del diarista Gentil Delfino (MURATORI, III в, p. 843) che, sebbene colla data sbagliata, tuttavia merita di essere riportato per esteso, cioè come si legge ivi: <«< Li Capoccini foro dello reame et cacciati nelli « anni mcxxxvii (sic) in tempo dello imperatore Cor« radino quando li fu mozzo il capo per lo re Carlo, <«<et ebbero in Puglia tre castella et una cittade et ven<«< nero de quà in tempo de papa Innocentio de' Conti, « et feceli lo figlio Cardinale in sancta Maria maiure «<et comparao decquà lo ditto cardinale Micomio (?) « Lamentana e Grotta Manezza (sic) et sancto Angiolo « et Castello Arsione et molti casali »>.

Alla serie suddetta di Mentana aggiungo, come ho promesso nel testo, sotto il relativo n. 13, queste notizie Orsiniane, che non ebbi allora il tempo di veri

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