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carnare le idee e le blandizie de' sensi; non più la Bibbia, ma Omero fu il volume delle ispirazioni.

Tali erano le arti nel XVI secolo quando Ignazio Squarcialupi Fiorentino testimone delle opere più belle dell'Italico ingegno eseguite nella sua patria, volgeva l'animo agli edifizi Cassinesi. Durante la prima sua amministrazione, fu compiuto il dormitorio inferiore colle celle de' monaci, ed il chiostro contiguo, che tuttora stanno in piedi, incominciato da Eusebio da Modena. Di cento ventitrè palmi è la lunghezza di questo chiostro da ponente a levante, di sessantotto la larghezza. Gli corrono ai lati quattro portici, largo ciascuno venti palmi, retti da ventotto archi, che vanno a posare sopra altrettanti pilastri di travertino, di ordine dorico. L'aja del chiostro fa volta ad una cisterna, che nel seno di durissima roccia cavarono, alta ventotto palmi, lunga novantasette, larga quarantadue; la bocca ottangolare è nel mezzo del chiostro, con due pilastri ai lati, su de'quali posa un architrave sormontato da una croce di bronzo. Questo bellissimo edifizio, sebbene levato al cominciare del XVI secolo, pure è da locarsi tra le opere del XV, quando l'austerità del disegno, la grazia e la semplicità bramantesca era seguita in guisa che, tacendo le scritture antiche dell'architetto di questo chiostro, mi avviso essere concetto e disegno dello stesso Bramante; nè credo che me ne venga biasimo.

In tempo posteriore, essendo abate Squarcialupi, fu levato, e compiuto nel 1515 la magnifica corte, che tra due altre, opera del passato secolo, prima si offre all'occhio di chi entra la Badia. Larga settantaquattro palmi, lunga cento sessantasei, compresa la pianta della grande scala, che porta all'atrio superiore. Quattro portici le vanno intorno retti da archi posanti su pilastri di travertino, dorici. L'attico si adorna di bei rilievi, e sul cornicione corre una balaustra di colonnelle di pietra, la quale fa riparo ad un terrazzo, che va sopra i quattro portici. Nel mezzo della corte due colonne con capitello corintio, scanalate, reggenti bellissimo architrave,

che affiancano la bocca di un altro vasto serbatojo di acqua, maraviglioso per settanta palmi di lunghezza, quaranta di larghezza e trenta di altezza; perocchè non fu opera facilissima con iscalpelli aprire nel seno del monte, tutto di carbonato calcare,così ampio ricetto alle acque. Alla estremità della corte verso levante una scala di travertino larga settantaquattro palmi per trentanove gradi mena ad un portico retto da colonne di granito egizio, e poi all'atrio della Chiesa, cui sono intorno quattro portici retti da quattro pilastri di travertino, e da colonne di granito. Queste furono opere curate dallo Squarcialupi. Ma ad uomo saputo della storia delle arti non tornerà difficile conoscere quali mutazioni nell'atrio superiore facessero ne' tempi che seguirono il XVI secolo. Così a me non pare, che in questo tempo avesse potuto la ragione dell'arte consigliare la caduta di due archi su d'una sola colonna.

Di monumenti, come la corte fatta levare da questo abate, sono molti in Italia, ma sono ben rari que' grandi messali, salterî ed antifonarî, che questo Cassinese benemerito delle arti, fece scrivere per uso de' monaci. Sono trentatrè grandi libri (ma non credo tutti scritti al tempo di Squar cialupi) ancora esistenti nella Chiesa di Monte-Cassino, di pergamene, i quali per istupende miniature di che si ador nano, forse vanno innanzi anche a quelli di Siena, che sono la maraviglia di tutti. Ciascuna lettera iniziale è dipinta a miniatura sul fondo d'oro, composta di un bel fogliame o d'oltramare o di carminio, il quale spesso va lussoreggiando sul margine della pagina. Moltissime lettere come quelle di un'antifona o di un introito di giorno festivo, hanno nel campo una sacra istoria, nelle quali non sai se sia più da ammirare il disegno delle figure, il composto dell'azione, o la vaghezza dei colori. La Natività di N.S. per la messa del Natale, l'entrata in Gerusalemme pel dì delle Palme, la dedicazione della Chiesa, il S. Benedetto tra i discepoli, ed altre molte composizioni sono maravigliosi dipinti, i quali nella movenza delle figure, e nel contorno delle teste specialmente

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