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montagna (1). Al qual proposito è da osservare che avendo, come già scrissi, la comunità religiosa certosina trasferita fin dal principio del secolo XVI la sua residenza a Banda, dobbiamo credere che i monaci sorpresi e catturati a Montebenedetto fossero la più parte frati conversi, così detti laici, che là sopraintendevano alla azienda agricola del monastero certosino di Banda.

Non senza fondamento affermai poche pagine addietro che quel qualsiasi pregiudizio arrecato agli uomini del Villare dal privilegio conferito ai certosini d'andar esenti dai tributi, era compensato da benefizi dipendenti dall'esistenza nel loro Comune di quell'ordine religioso. Senza parlare delle limosine quotidiane che i monasteri ebbero l'usanza in ogni tempo di fare a chi si presentava, abbiamo le prove evidenti che nell'epoca appunto di cui si ragiona e più tardi ancora, dall'anno 1575 al 1661, i certosini accordarono e rinnovarono più volte ai loro conterranei il permesso di pascolare i loro armenti in certi possedimenti del monastero. Il riassunto inserito qui di seguito dei diversi atti di precario darà un'idea adeguata delle benevoli disposizioni che albergavano nell'animo dei monaci certosini.

1575, 3 agosto (2). - La Comunità di Villarfocchiardo richiede i PP. certosini « acciò di grasia luoro speciale si degnassero non ostante le lettere di << salvaguardia per esso monastero ottenute e confirmate da S. Altessa... per<< mettere che detta Communità possi condurre o far condurre ogni sorte di << animali e bestie a depascere..... nelli luoghi soliti e consueti di pascolare « sovra li beni e finaggio del monastero... promettendo di non fare alcun << danno nè pregiudicio nelli beni predetti... E detti R.R. P.P. dichiarando... di << non pregiudicare ne voler pregiudicare col presente atto alle ragioni del << monastero ed alle lettere di salvaguardia sudette... di gratia loro speciale e << per amor caritativo et perchè cosi piace a detti Padri di fare et sin che sarà << del beneplacito del Padre Priore et non altrimenti... hanno concesso la « facoltà sudetta di pascolare e depascere sovra li beni d'esso monastero cioè << nelli luoghi silvestri colline e boschine, Gerbii, hermii, e vernetti sola<< mente, pascolando però nelli tempi non prohibiti con ciò però che sotto << ombra di tal concessione detta Communità e particolari non faccino alcun << danno in pregiudicio nelli beni prodotti (predetti?) di detto monastero, in<< tendendo che detta concessione presente s'intenda fatta alli huomini da << bene che non usurpano ne son soliti a far danno al detto monastero et non << altrimenti Et in caso che detta Communità e particolari sotto pretesto di

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(1) « Fra le altre ragioni i Padri allegarono che gli istromenti fatti da luoro antecessori » (24 agosto 1542 ed altri successivi) « sono seguiti per timore delle guerre che in quel tempo <«< regnavano essendo che si trovavano in luoghi ermi et in continuo pericolo d'esser offesi <«< come difatti sono stati detti Padri ligati mani e piedi e settati al basso di M. benedetto, << ove abitavano et trattati a guisa di proprii martiri.....

<< Che li pochi beni che detti Padri possedono sono in luoghi hermi, montuosi, sassosi <«<e di pochissimo reddito rispetto alle spese ordinarie e censo qual pagano ogni anno di << scuti 60 d'oro a Sua Santità o sia Camera Apostolica ». Atti di lite, vol. 12 della I serie, Regolari ecc. Qui si parla solo, già s'intende, dei possedimenti del monastero entro i confini di Villarfocchiardo, possedimenti i quali, se non erano pochi come i troppo zelanti difensori dei monaci affermavano, non erano però capaci, per la situazione loro e per i tratti sassosi che racchiudevano, di dare una rendita adeguata alla propria ampiezza.

(2) Regolari ecc., ser. I, vol. 12.

<< tal concessione venire a pasturare, e dannificare nelli altri beni salvo < nelli predetti, si riservano detti Padri la facoltà di procedere contro li <<< criminosi conforme alle lettere sudette di salvaguardia... ».

1600, 15 agosto. Si premette per parte delli PP. della SS. Trinità « d'Avigliana moderna habitatione delli RR. PP. certosini di Banda che << havendo detti Padri ridotta certa piazza incolta da alquanti anni in quà in < buon prato fertile quale sogliono ingrassare, e con una bealera accomodatali adacquare, detti del Villarfochiardo abusando della licenza sudetta anzi << contro la forma di quella di fatto e come si dice a furore di popolo hab<< bino introdotto in detto prato per diversi giorni più di ducento bestie; << sovra del che sendosi lamentati detti Padri non hanno volsuto detti par<<< ticolari dessistere, anzi gl' hanno introdotti in lite... « ..... Premessa enon<<< ciativa di quanto sovra... il capitolo dei sudetti Padri... ha revocato il sud.o << precario >>.

La lite predetta si svolse avanti il sig. Presidente d'Asti Generale Con<< servatore d'essi Padri et avanti l'Ecc.mo Senato » dal quale emanò, insieme ad altre sentenze « un'ordinanza di manutensione sotto sue publicationi per << virtù delle quali siano stati detta Communità et huomini esclusi da ogni << facoltà di poter pascolare detti luoro bestiami conforme al precario « sudetto >>.

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« Anno 1612, 29 dicembre. Che dopo dette raggioni, atti e sentenze << habbino di nuovo detta Communità et huomini... pregato.., d.1 RR. PP. di << volerle far la carità di renovarle d.o precario... con renontiare... a tutte << dette differenze, causse, liti et instanze... e di voler riconoscere detta con<< cessione di precario da d. Padri per propria e mera carità... loro li RR. << PP. Priore e Vicario e Procuratori del d.o monastero... hanno concesso alla < detta Communità et huomini del Villarfochiardo... la facoltà di pascolare... << ogni sorte di loro animali... sopra li beni del d.o monastero sovra il terri<< torio del Villarfochiardo cioè nelli luoghi silvestri colline boschine gerbi << heremi e verneti solamente nelli tempi però permessi... Eccetuato dalla << detta facoltà e precario li prati campi, alteni e vigne di Banda e pian << fochiero...

« Più si è dichiarato et aggionto che la facoltà del presente precario <... s'intenda che possino essi del Villarfochiardo di gioire dei pascoli con« cessi, cioè nelli prati buoni e che s'appellano grassi dalla festa di S. Andrea << sino all'Annonciata, e nelli altri prati o sia praianassi detti gerbi dalla festa << di S. Michele sino alla festa di S. Giorgio, et nelli campi levati li biadi « et sendovi le strobbie, e caso vogliano detti PP. riservarsi detti campi o << parte d'essi per segarli che essi Padri li ponghino un segno, come sarebbe << una croce elevata in mezo del luogo riservato et all'hora detti del Villar<< fochiardo non li possano pascolare e volendola segare come sarà segata e < portato via il stramo che se gli possa pascolare. Di più hanno permesso << detti PP. sotto titolo di precario che possano essi del Villar pascolar dal « Mollarferiolo in basso sino alla finanza o sia boyna che divide il finaggio << di detto Villar dalli beni di detto monastero di Montebenedetto e detta boyna è posta al disopra del fossato sul (sal) bassino, cioè dalla festa della « Maddalena sino alla festa di S. Giorgio ».

1612, 27 luglio. Battista Martino detto Tomasone e Giovanni Andrea Sestrero del Villarfocchiardo accusati d'aver lasciato pascolare bestie bovine sotto la custodia dei loro pastori nei poderi della certosa riconobbero il torto dandone la colpa ai pastori, e supplicarono d'essere perdonati, chiedendo ancora di potere all'avvenire pascolare i proprii bestiami nel territorio di Villarfocchiardo e sui beni del monastero « sin tanto che sarà buon << volere di detta certosa, purchè in caso di revocasione di detta licenza li << sia intimato acciò detti particolari s'astenghino da tali pascoli et il Padre « Priore accettando la confessione sudetta, fatta la remissione sudetta... ha << concesso alli sudetti due particolari di condurre loro bestiami e pascolare << nelli hermi, boschine e possessioni coltive, Dummodo siano vacue e non << seminate, per titolo di precario revocabile ad ogni nuto di detto monastero ». Seguono 25 precari consimili rilasciati a diversi particolari, del medesimo tenore.

Addì 31 ottobre 1660 « si è congregato d'ordine del Castelano del Vil<< larfochiardo il Conseglio Generale del sud." luogo nel quale sono interve<<< nuti oltre le due parti delle tre delli Capi di Casa del sud. luogo e tutta << l'Università rappresentanti come esso Castellano... afferma, si è proposto << nel Conseglio sud." che il precario concesso dal capitolo della Ven.le Certosa << di Montebenedetto o sia Banda alla Communità del Villarfochiardo sud." è << di gran lungo spirato a segno tale che li RR. PP. della Certosa sono per << far inhibire il pascolo anzi voler far accusare tutti li particolari che ande<<< rano a pascolare nelli beni de' sud. Padri: perciò desiderando viver << quieti e passar con buona intelligenza de' sud. Padri detto Conseglio Ge<<nerale ha deputato... per procuratori ad effetto di accordare stabilir e con« firmare detto precario... ».

1660, 23 dicembre. -La Communità di V. presentò una supplica nella quale narrava « che per atto pubblico di precario delli 19 dic. 1612 « rog. Gutturi il monastero della Certosa sud.° ha concesso licenza alli << particolari et huomini di Villarfochiardo di poter pascolare loro bestiami <«< nelli beni di do monastero... e per il tempo d'anni venti all'hora prossimi (1) <<< qual tempo sendo di longo spirato hanno detti huomini del V. f. sempre << continuato e gioito della solita benignità di d.° monastero. Che la Commu<< nità habbi presentito che detti Padri habbino havuta causa di doglienza, «< cioè che vi sieno alcuni particolari poco affetti e come non informati di << tal precario vogliano attribuire tal pascolaggio a conseguenza et a segno << tale che i d. PP. habbino havute molte cause d'accuse, il che quando seguisse << sarebbe di gran pregiudizio al sud.° luogo... e perciò racorre alla solita << benignità di detta certosa supplica la med." rimessa prima ogni pena e « colpa in qual potessero essere incorsi concederli di nuovo licenza e facoltà << di continuare nel pascolaggio di detti loro bestiami per il tempo almeno << d'altri anni venti prossimi nelli beni e tempo e patti e conditioni espresse in d.o precario ».

(1) Dal testo del precario qui menzionato risulta che esso fu stipulato il 29, non il 19 dicembre, e vi manca la clausola relativa alla durata di vent'anni.

1660, 23 dic. << Il capitolo del monastero della certosa ha fatto il << decreto in seguito del quale enunciandosi che il capitolo sud.... habbia... << considerato come per scritture antiche per vicinaggio e per continuato e paciffico possesso hanno si detti Padri che loro Massari la facoltà d'usare << e servirsi delli pascoli et altre commodità publiche del commune del Villar<< fochiardo suplicante adherendo al conseglio dell'Apostolo « Operemur bonum <<< ad omnes maxime ad Domesticos », rimessa in primo et abollite ogni pene << nelle quali di Particolari potessero essere incorsi per modo di grazia e << senza tratto di conseguenza ha concesso licenza e facoltà alli detti huomini < del Villarfochiardo per venti anni prossimi avvenire di pascolare nelli beni << hermi, gerbidi in tutto e per tutto conforme nel Precario supplicato... ove < però si proceda ad un atto publico et instrumento supplicato mandando a <<< tal effetto al Padre Procuratore dell'Obbedienza di Banda D. Agostino Gay « d'intervenire al nome del Capitolo in d.to instrumento con promesso de rato ». L'istrumento suddetto fu stipulato l'8 gennaio 1661 « avanti il sig. Dot<tore Giov.ni Batt.ta Closio Viceconservatore Gen.le dei PP. Certosini » e ratificato dalla Comunità di Villarfocchiardo il 3 aprile successivo.

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CAPITOLO DECIMO

Ritorno dei certosini a Banda Stato attuale
di Montebenedetto e Banda.

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Gli umiliati ad Avigliana. I certosini trasferiti nel monastero dei soppressi umiliati l'anno 1575. Ritorno della comunità certosina a Banda l'anno 1630. Alcuni suoi membri rimangono al servizio della chiesa di Maria Vergine delle Grazie in Avigliana. Descrizione dello stato attuale di Montebenedetto e di Banda.

La cospicua tenuta del monastero certosino, chiamata Panzone, già più volte menzionata, procacciò a quel cenobio non pochi attriti coll'abbazia di S. Giusto, come ebbi occasione di scrivere (1). In prossimità di quel possedimento trovavansi alcune terre spettanti alla casa monastica di S. Antonio di Ranverso dei monaci spedalieri Antoniani. Quest'ordine religioso venne fondato l'anno 1095 a Vienna nel Delfinato, ove risiedeva il Gran Maestro, sostituito da un abbate nell'anno 1297 allorchè gli ospedalieri Antoniani furono sottoposti alla regola dei canonici regolari Agostiniani.

Un'iscrizione riferita nelle « Illustrazioni al Pedemontium sacrum » del Meyranesio (2) attribuisce la fondazione del monastero di Ranverso al conte di Savoia Umberto II; questa epigrafe è scritta sul muro nell' atrio della chiesa ed è la seguente: « Munificentia Umberti II nec non coeterorum Sa<< baudiae Ducum fundata est et locupletata haec Domus sancti Antonii ». Umberto II avendo regnato dal 1080 al 1103, la fondazione dovrebbe collocarsi tra il 1095, epoca in cui cominciò l'ordine degli Antoniani, ed il 1103. Invece un erudito ed autorevole scrittore, Gustavo Vallier di Grenoble, diligente raccoglitore di memorie storiche appartenenti al Delfinato, afferma che la fondazione di S. Antonio di Ranverso ebbe luogo l'anno 1156 (3). Tra queste due sentenze inclinerei a dare la preferenza alla seconda, che le cognizioni possedute dal suo autore rendono maggiormente credibile.

Questo monastero teneva il secondo luogo in ordine d'anzianità nella religione Antoniana, e veniva classificato fra le commende (commanderies) generali, avendo a sè soggette 25 commende particolari o priorati (4). Nei pochi documenti del cartario certosino relativi al monastero di Ranverso

(1) Vedi sopra al cap. V di questa prima parte.

(2) Mon. Hist. Patr. Script., IV, col. 1627.

(3) Armorial des Grands-Maitres et des Abbés de Saint Antoine de Viennois par Gustave Vallier. Marseille, Barlatier-Feissat, 1885; pag. 7 (Biblioteca Reale di Torino).

(4) Armorial, 1. c.

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