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Martire, e glorioso Levita S. Lorenzo, giudicai meco stesso, che un Libro, che per tanti riflessi interessa la Storia della Religione Cristiana in Firenze, anzi della Chiesa tutta, e scritto dalla colta penna di un dotto, ed erudito Ecclesiastico, già Canonico di questa istessa Basilica, non sarebbe indegno affatto di portare in fronte il Veneratissimo, e Sacro Nome della SANTITA VOSTRA

Esce pertanto adesso dalla polvere, ove ella giacea Manoscritta sotto i Vostri Auspici quest' Istoria, aumentata da me di nuove illustrazioni, e di preziose antiche Carte, che servir possono ad arricchire il Codice Diplomatico della Toscana. Non posso però dissimulare, che la mia insufficenza ha saputo ben poco ornarla di quelle doti, che pur si richiederebbono per comparire dinanzi a Voi. Ma in questa mia troppo giusta diffidenza non ha tardato a confortarmi il riflesso di quella singolare Umanità, e di quello Spirito di mansuetudine, che Vi adorna, e che Vi porta ad accogliere con bontà quello, che sotto l'apparenze di bassezza si rifiuta con dispregio dai prudenti del Secolo.

Protesto adunque, Beatissimo Padre, che il religioso, e filiale attaccamento, e la venerazione profonda, che e per dovere, e per costante elezione

altamente mi pregio di professare alla Cattedra dell'Unità, al Centro della Credenza Cattolica, e alla Salda Infallibile Pietra stabilita da Cristo per fondamento della sua Chiesa sono i soli motivi, che mi hanno incoraggito, ed animato a presentarmi dinanzi a Voi coll' umile offerta di questa Istoria. Supplisca la Magnanimità, e la Clemenza Vostra a questo mio azzardato coraggio, e da quest'alto onore altro merito io non ne ritragga, che di far conoscere più da vicino alla SANTITA` VOSTRA i sentimenti di filiale obbedienza, e di religiosa venerazione, con i quali prostrato con profondissimo rispetto al bacio de' Vostri Santissimi Piedi imploro la Vostra Paterna, ed Apostolica Benedizione.

DELLA SANTITA VOSTRA.

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AVVISO AL LETTORE

Non potendo io più in veruna guisa comportare,

che la tanto desiderata Istoria di questa mia Insigne Real Basilica di S. Lorenzo, Parto felicissimo non men che laborioso di molti anni del poco fà defunto Canonico Dott. Pier Nolasco Cianfogni mio amico intrinseco giacesse più a lungo trà le tenebre dell' Archivio, ottenutane la debita permissione dal Capitolo, di cui ne era depositario, tosto mi accinsi all'impegno di darla finalmente alla luce. L'oculare ispezione dell' Originale incessantemente dall' Autore in più guise variato, e d'altra Copia scorretta, difettosa, e frequentemente alterata, e corrotta, sebbene scritta da un'eccellente, ma materiale Calligrafo, e una quantità notabile di annotazioni tumultuarie avriano fatto senza esagerazione alcuna scoraggire chicchessìa, pure, siccome l' impegno, e il genio il più delle volte superano qualunque ostacolo, e difficoltà, dopo una ben lunga tediosissima ripetuta, e meditata combinazione, mi è avvenuto di giungere felicemente alla meta desiderata, e di destinare a ciascuna di esse la propria Nicchia. Questa adunque, o Lettore, è precisamente quella, che neppure in minima parte alterata, or ti presento. Per altro avvertir ti debbo, che, oltre a diverse mie illustrazioni distintamente marcate, che ho stimato proprio aggiungere per maggior risalto, e chiarezza del Testo, ho voluto eziandio riportare per extensum per corredo, e per maggiore autenticità della medesima dalla pag. 199. a 230. molti Documenti interessanti, tratti dagli Archivi Laurenziano, e delle Reali Riformagioni, dei quali soltanto l'Autore contento fù di far menzione. Quindi l'aver avuto il mio Capitolo in tutti i tempi dei Soggetti rispettabilissimi, e in Santità e Dottrina, mi ha fatto risolvere di darne in fine cronologicamente da pag. 231. a 282, una detta

gliata notizia, di quei però, che successivamente occuparono dai tempi remoti fino ai presenti, gli antichi nove Canonicati Capitolari, che tanti erano al principio del Secolo XV.

Siccome poi il dotto Autore fin dal primo istante prefisso. si era per confine, e termine di detta Istoria l'erezione della Chiesa presente, così ella non oltrepassa l'anno 1425., in cui probabilmente gettati ne furono i primi fondamenti. Ma se quì cessano le memorie, di detta Basilica, non cessano però, ne vengon meno i di lei Fasti, che anzi da quest' Epoca prendono maggior vigore. L'idea di proseguirla fino ai tempi nostri venne in mente, sebben tardi, al pocofà defunto Canonico Dott. Vincenzio Bucelli ad insinuazione del Sig. Priore, ora Vescovo degnissimo di Colle Mons. Raimondo Luigi Vecchietti, come risulta da diversi Spoglj tratti con somma diligenza, e criterio dal nostro Archivio, ma tali sue indigeste fatiche non potette ei vedere ordinate in forma di Storia, e per non averne rintracciate tante da corrispondere al decoro della medesima, e all' espettativa dei Lettori, e per essere stato prevenuto dalla morte nemica delle belle imprese. Sviluppate però dette notizie, fortunatamente pervenutemi per tratto di rara gentilezza dal Chiarissimo mio Collega Sig. Canonico Angiolo Gilardoni uno degli Esecutori testamentari del medesimo, ed unite ad altre assai rilevanti già da me furtivamente rintracciate negli Archivi Reali, Diplomatico, delle Riformagioni, e della Segreteria Vecchia, in cui per altri miei lavori mi fù dato benignamente libero l'accesso, spero, ultimata che avrò altra mia vasta, e laboriosa fatica sotto il titolo di Bibliografia Storico-ragionata delle Città, Luoghi, e Persone della Toscana, di cui il T. I. è già quasi giunto alla sua fine, di protrarla fino a tutto il Regno Mediceo.

Il gradimento, che di questo mio impegno, tu dimostrerai, sarà quello, che risolver mi farà a renderla, o nò, compita. Vivi felice.

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