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Riconoscente il sommo pontefice a tanta devozione ed ai pietosi uffici dei Vallombrosani e del loro santo abbate Atto, indirizzava ad esso una bolla (II), nella quale dichiarava di ricevere sotto la protezione sua e de' santi Apostoli il monastero di Vallombrosa, e tutti gli altri che professavano quella riforma e ne dipendevano; mette a parte di tutti i benefici della ecclesiastica immunità non solo i monaci ma anche i conversi (3) e sotto le più severe comminazioni vieta che si rechi loro alcun disturbo o molestia, gli sottrae da ogni gravame di decime e d'imposte, rimuove qualunque siasi impedimento a coloro che vogliono abbracciare quell'istituto, e concede che ognuno liberamente possa eleggersi nella loro chiesa la sepoltura.

Compiuto questo atto Innocenzo, salpava di bel nuovo dal porto pisano, e scortato dalla flotta di Pisa e di Genova scioglieva pei lidi di Francia.

Con quali splendide dimostrazioni d' onore vedesse colà vendicata nella propria persona la dignità pontificale da quella ignominia di che l'avean coperta gli sconoscenti Romani: come tutta insieme con Francia ardesse Lamagna d'un nobile sdegno al mirare il loro Padre cacciato da una mano di figli sleali invocare la pubblica pietà, e all'udire i sacrilegi e le ruberie con che i partigiani e satelliti d' Anacleto avevano profanato il santuario ed i sepolcri degli apostoli e de' martiri, come un' eletta schiera di baroni e di cavalieri muovesse sotto il re Lotario a riconquistare al pontefice la sua sede, ed a sbalzarne il sacrilego usurpatore, altrove già lo accennai, nè i limiti e lo scopo di questa narrazione mi permettono

(3) È comune opinione che la congregazione vallombrosana primieramente ammettesse questi laici convertiti od oblati, trai mo

naci.

di descrivere più distesamente cosa, che in molti storici coevi è minutamente riferita.

Solo per ripigliare il filo del mio racconto dirò come quel prode re di Germania, sebbene capitanasse un'armata piccola invero, ma composta del fiore de' cavalieri alemanni ed infiammata dello spirito delle crociate, e pei conforti di s. Norbeto compagno e consigliere del duce impaziente di liberare la santa città dalle catene e dalle abominazioni degli scismatici, nella stessa guisa che i loro padri aveano redento Gerusalemme dal giogo degl' infedeli; sebbene acclamato dalle religiose popolazioni quale campione della Chiesa e difensore della fede, pure non riuscì del tutto nel magnanimo intendimento. Potè varcare le porte di Roma, occuparla nella massima parte

cacciarne le masnade dell' antipapa, penetrò in s. Giovanni Laterano, ove dal legittimo pontefice ricevè la corona imperiale: ma deluso dalle astuzie e tergiversazioni di Pier di Leone, incalzato dalla stagione estiva, nè fidandosi di rimanere più a lungo con sì pochi guerrieri in una terra lontana, riprese la via di Germania.

Non andò guari che anche Innocenzo destituito di quel valido appoggio, dovette egli pure esulare di bel nuovo dalla sua Roma e fuggitivo e perseguitato andare in traccia d'aiuti e conforti nella vicina Toscana.

Questa nobilissima fra le province d'Italia, quantunque divisa per malaugurate gare municipali e per le parti guelfa e ghibellina che sin d' allora fervevano, pure ebbe per tempo una meritata rinomanza d`ospitale e cortese, appunto perchè profondamente penetrata di quello spirito cattolico di cui diede poscia prove così gloriose e sì chiare, e che la lunghezza de' secoli e le male arti degli uomini non hanno potuto comprimere.

Essa adunque si riputò felice ed onorata oltremodo di potere stendere amorevoli le braccia al vicario di G.

Cristo, al comun padre fuggente e che Siena la prima fosse fatta degna d'accogliere fra le sue mura l'apostolico pellegrino, lo argomento da una seconda bolla quivi da lui pubblicata e diretta pure ad Atto abbate generale di Vallombrosa.

Sia che appena ricovrato in una terra divota e sicura l'animo angustiato del pontefice si volgesse ai solitari di Vallombrosa, come per riposarlo nella rimembranza delle loro virtù e della fedeltà mostratagli sino dal principio delle sue dolorose vicende, sia, come sembra più credibile, che il mentovato santo generale quivi sopraggiugnesse ad incontrarlo, e forse si associasse al corteggio de' vescovi, degli abbati e d'altri insigni personaggi che seguitarono il supremo gerarca nella sua non breve dimora in Toscana; certo è che in questa città dove a quanto sembra fece la prima posa del suo viag gio, accolse le preghiere d'alcuni generosi e divoti d'Atto di Vallombrosa, i quali voleano beneficare la sua religione e trapiantarla nelle province di Lombardia, e in questo intento spedì la bolla rammentata poc' anzi.

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Essa è diretta al diletto figlio Attone abbate di « Vallombrosa e a'successori di lui, che in perpetuo gli << verranno sostituiti». Riconosce e protesta dapprima il pontefice, che Iddio autore di tutti i beni, gli ha affidato la cura della Chiesa universa a questo patto principalmente, che tenga care le religiose persone e con tutti i modi si studii di promuovere ogni pio sodalizio che è accetto al Signore. Quindi accoglie l'offerta che Oberto canonico della Chiesa di Brescia di consenso del suo genitore Richelino e dei fratelli Ottone, Lanfranco e Vilielmo presenta al b. Pietro per mano del suo successore, affinchè nella chiesa di s. Vigilio posta nella diocesi di Cremona fosse stabilito l'ordine di s. Benedetto, giusta la riforma di Vallombrosa. Dopo di che

continua; «< Ora appartiene a te, o carissimo figlio nel Signore, (Atto) di compiere questo desiderio del venerabile nostro fratello Bernardo Vescovo di Verona, « al cui volere ed istanza è stato emesso questo decreto e di soddisfare alla devozione del prefato Oberto e « de' suoi congiunti, stabilendo la tua religione nel luogo « rammentato di sopra, e adoperandoti con tutte le for« ze, perchè quivi rendasi a Dio un culto accettevole « ed un servigio degno di lui ».

Conchiude confermando al monastero di Vallombrosa la proprietà di tutti i possedimenti che allora giustamente e debitamente godeva, e dichiarando che dovranno appartenergli tutti quei beni inalienabili ed intatti, che o per concessione de'pontefici e per liberalità de' re e de' principi, o per offerta de' fedeli, o per altri giusti titoli colla grazia del Signore potrà acquistare in avvenire.(III)

Questo fatto non solo ci somministra una nuova e bella testimonianza della sempre crescente riputazione del b. Atto e della universale fiducia che ispiravano le sue virtù, ma ci apre ancora la via a descrivere una nuova serie d'eventi che tutti più o meno strettamente si collegano colla vita di esso, ed in cui rivestito d'un più sacro carattere ebbe non piccola parte .

Frattanto mentre Innocenzo, abbandonata Siena meno sicura per la sua posizione isolata e prossima a Roma, si restituisce per la via più breve a Pisa sua fedele ospite e protettrice, affine di spiegare quivi tutta la maestà del romano pontificato, e far conoscere al mondo quanto e' potesse anche perseguitato e sbandito; noi devieremo alquanto ad una città situata nella parte opposta della Toscana per esservi spettatori d'un avvenimento a cui annettevasi il massimo interesse in quella età e che preparava un nuovo stadio della vita del nostró Santo.

CAPITOLO VIII.

MORTE D ́ILDEBRANDO VESCOVO DI PISTOIA ED ELEZIONE DEL B, ATTO A SUCCESSORE DI LUI.

1133.

Luxit super eum populus eius.
OSEA 10. 15.

La città era nel piano piccoletta e ben murata e merlata, con fortezze e con porte da guerra.

DINO COMPAGNI. Cronaca fiorentina.

ap.

Sull'ultimo lembo d'una falda meridionale dell' pennino frammezzo a Lucca e Firenze, come sopra una graziosa penisola quasi tutta ricinta dalle acque correnti o stagnanti che allora cuoprivano gran parte della circostante pianura, sorgeva nel secolo XII Pistoia, nɔn grande città, ma vaga a vedersi da lungi colle sue mura merlate, e cogli svelti edificii sporgenti fuori di esse e quasi tutti sormontati da torri, le quali nella loro elevazione e mole diversa raggruppandosi intorno alla torre maggiore della cattedrale, davan vista d'una schiera di combattenti che levano le aste intorno alla loro bandiera.

Non però immagini del tutto guerresche ti destava la vista dell' antica Pistoia, ma mirandola particolarmente ne' suoi dintorni potevi argomentare che quivi albergasse

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