AL GIOVANE CLERO

DELLA DIOCESI DI PISTOIA.

Dedicato da molti anni alla religiosa vostra istruzione nella più nobile delle discipline ecclesiastiche, o giovani Leviti, non m' era possibile dimenticarvi, mentre, scrivendo queste pagine, m'argomentava di ravvivare la memoria delle geste gloriose del santo nostro vescovo Atto il quale, dopo avervi dato sulla terra nobilissimi esempi delle virtù che deb bono adornare un pastore di anime, ora vi riguarda con occhio di speciale amore dal cielo, siccome la più cara speranza della sua diletta Chiesa pistoiese, e vi prega dal principe de' pastori G.

Cristo spirito e fortezza pari alla sublimità della vostra vocazione, ed ai pericoli e bisogni sempre crescenti di questa vostra madre spirituale, al cui servigio e difesa vi proponete di consacrarvi intieramente per quanto vi bastino le forze e la vita.

Sebbene intitolandovi questo libbro, non è tanto una testimonianza d'affetto che vi rendo, quanto una restituzione che vi debbo, giovani mici dilettissimi. Se qualche pensiero sottrassi al santo ministero del vostro ammaestramento per darlo al presente lavoro, voi abbiatevi il tenue frutto delle fatiche non lievi durate nel ricercare le memorie e nello scevrare e ordinare i documenti pressoche obliate d' un'epoca lontana e di fatti poco curati dagli uomini, purchè non strepitosi, non abbaglianti, ma conpiuti in gran parte nella oscurità de'chiostri e de' presbiterii, e solo irradiati della luce queta e modesta che viene dal cielo.

Se vi sembrasse che mi sia dilungato dal comune modo di scrivere vite di