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di Mondovì. Quell'acquisto fu seguito un mese dopo da questa dedizione.

1397, 27 agosto (Boves).

Gli abitanti di Boves proclamano loro signore il prin cipe Amedeo di Acaja.

Otto anni dopo colla morte di Gian Galeazzo Visconti e coi disordini, ai quali fu in preda il ducato di Milano, si aprì un nuovo campo di acquisti al conte Amedeo VIII° di Savoia ed una nuova occasione alle popolazioni ed ai signori dal lato di Lombardia di aderire a Savoia. È ciò che si vede negli atti seguenti.

1399 14 gennaio (Moncrivello)*.

Il luogo di Moncrivello, scosso il giogo dei suoi antichi signori, si dà al Conte Amedeo di Savoia.

Moncrivello dipendeva dai vescovi di Vercelli, i quali avendolo infeudato ai Fieschi loro parenti, non potendo i terrazzani sopportare le oppressioni che venivano loro inferte dal fratello e Luogotenente del Vescovo Lodovico Fieschi, si diedero spontaneamente al Conte di Savoia, « difensore delle Chiese, così dice l'atto, tutore dei pupilli, vendicator delle ingiurie, salvator della giustizia, domatore dei ribelli e conservatore dei suoi sudditi ».

1404, 7 agosto (Cerrione, Ponderano, Quaregna, Cossato, Cerreto, Vigliano e varie altre castella) *.

Dedizione spontanea di Antonio ed Obertino degli Avogadri a nome loro e dei loro consorti, feudatari di quei luoghi.

Le ragioni addotte in questa dedizione sono « le oppressioni patite nelle guerre di Lombardia e del Vercellese e

la brama di ottener buona giustizia e misericordia » (1). Nelle stesse condizioni e per gli stessi motivi seguirono le dedizioni che ora accenneremo.

1404, 7 agosto (Bioglio) *.

Spontanea dedizione del Comune di Bioglio.

1404, 18 settembre (Montebruardo) *.

Dedizione del Comune.

1404, 19 settembre (Benna) *.

Dedizione degli Avogadri feudatari del luogo.

1404, 21 settembre (Benna) *.

Dedizione del Comune di Benna.

1404, 19 settembre (Gallianico) *.

Dedizione di Bertolino della Torre di S. Germano a nome

anche dei consorti signori del luogo.

1404, 22 settembre (Valdengo) *.

Dedizione degli Avogadri che n'erano signori.

1404, 28 settembre (Viverone) *.

Dedizione dei Vialardi signori del luogo.

1404, 12 ottobre (Salasco) *.

Dedizione dei Margaria che n'erano feudatari.

1404, 11 ottobre (Vestignè) *.

Dedizione dei feudatari, Pettenati e Bondoni.

1404, 11 ottobre (Larissè)

Dedizione del Comune per volontà dei frati di S. Andrea di Vercelli che n'erano signori (2).

(1) CIBRARIO, Vercelli, il Vercellese e l'Ossola nelle Operette e Frammenti storici, pag. 162.

(2) CIBRARIO, luogo citato.

1404, 12 ottobre (Motta) *.

Dedizione degli Alciati signori di quel feudo.

1404, 12 ottobre (Pezana) *.

Dedizione degli Avogadri feudatari.

1404, 12 ottobre (Caresana) *.

Dedizione dei Dionisii signori del luogo.

1404, 12 ottobre (Blatino, Borriana, Netro)*.

Dedizione degli Avogadri che n'erano feudatari.

1404, 7 novembre (San Salvatore, l'Abbazia) *.

Dedizione dell'Abate di S. Salvatore.

1405, 26 febbraio (Casanova) *.

Dedizione degli Avogadri signori di quel luogo.

1405, 28 febbraio (Muleggio, l'Abbazia) ".

Dedizione dell' Abate di S. Benedetto di Muleggio.

1405, 15 ottobre (Capriasco, il priorato) *.

Dedizione del Priore di S. Pietro di Capriasco.

1405, 18 ottobre (Massaza, Bossonengo, Castellazzo di Casanova, Villarboito) *.

Dedizione degli Avogadro signori di quei castelli con diritti su Villarboito.

1405, 20 ottobre (Quinto) *.

Dedizione di altri Avogadri signori del luogo.

1405, 31 ottobre (Tronzano)

Dedizione dei feudatari che ne avevano la signoria.

1405, 12 novembre (Colobiano) *.

Dedizione degli Avogadri signori di quel castello.

«Una volta incominciato, quel moto si era celeremente propagato diventando irresistibile; l'un dopo l'altro i popoli e

i nobili del Vercellese accorsero a ripararsi all'ombra dello stendardo di Savoia ». Scorsi già quattro anni vediamo ancora qualche effetto di quella corrente allora stabilitasi nel Vercellese.

1408,.... (Sale) *.

Dedizione spontanea del Comune di Sale Vercellese.

1409, 23 ottobre (Poirino) *.

Gli abitanti di Poirino, sottraendosi alla tirannia dei feudatari, i quali ricusavano di prestar fedeltà al conte di Savoia, si danno alla di lui immediata signoria.

Quest'ultima dedizione ha volta la nostra attenzione lungi dalle parti di Lombardia, ma ritorniamo da quel lato con quest'altra.

1411, 28 maggio al settembre (L'Ossola).

Domodossola e venticinque altri Comuni dell'Ossola superiore passano per dedizione spontanea sotto la signoria del conte Amedeo VIII° di Savoia.

La dedizione dell'Ossola è una delle notevoli, ancorchè non abbia avuto effetto duraturo, sia per le circostanze in cui avvenne, sia pel modo in cui si compì, improntato di una grande spontaneità di quelle popolazioni nel cercare la signoria di Savoia.

I disordini che travagliavano lo Stato di Milano, cui già. si è accennato, e la paura che gli Ossolani avevano di diventar preda di Facino Cane, tutto intento a dilatar la propria signoria, e della lega dei Cantoni Svizzeri, a cui erano già stati soggetti e che ora faceva apprestamenti di guerra per nuovamente impadronirsene, li spinsero a chiamare in loro signore Amedeo di Savoia. Pietro di Chivron,

scudiere di Savoia e castellano di Contheys e Saillon nel Vallese, il quale si era adoperato nel promuovere quella dedizione, fu inviato nell'Ossola per riceverne l'atto di fedeltà e per assicurare quegli abitanti che il Conte di Savoia li avrebbe retti benignamente e protetti e difesi contro Facino Cane e contro la lega degli Alemanni.

Il volume che ci si presenta nel Museo, di cui il lettore vede qui riprodotta la prima pagina, contiene le dedizioni dei comuni dell'Ossola venuti allora alla obbedienza di Savoia.

La pagina che abbiamo sott'occhi dice così:

Pietro di Chivron capitano di Domodossola e delle sue valli per l'Illustre e magnifico principe il signor nostro Amedeo conte di Savoia e del Genevese, Duca del Chiablese e di Aosta, Marchese in Italia e Principe, e Luogotenente nei detti luoghi, a tutti i presenti e futuri, notizia del fatto e salute. Avendoci il prefato Illustre principe costituito in suo Ambasciatore e procuratore per ricevere gli omaggi ed i giuramenti di fedeltà ligia dagli uomini della detta comu nità di Domodossola e delle sue valli stipulando con essi certe convenzioni e patti, come più appieno si contiene nelle lettere patenti dal prefato signor Conte emanate, al cui tenore ci riferiamo. Ecco che pervenuto ciò a notizia dei predetti uomini, Nobili e popolari, abitanti e foresi di detto luogo di Domodossola e delle sue valli, Essi ci ricevettero con riverenza e volto generoso ad onore del detto signor nostro e con affetto e giubilo e con unanime voce proruppero in questi detti (1).

(1) Il principio della dedizione dell'Ossola riprodotto nel fac-simile è testualmente cosi:

PETRUS DE CHIVRONE Capitaneus domus ausule ac vallium eiusdem pro Illustri et magniffico principe domino nostro, Domino Amedeo Sabaudie et gebennesii comite, Doc. chablasii et auguste, in ytalia marchione et Principe; ac locumtenens in locis premez

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